Comuni ricicloni. Lacorazza: aggiornare piano regionale

12/01/2012 15:35

 BAS  “In questi anni, anche grazie all’importante ruolo di sensibilizzazione e all’azione svolta da Legambiente, è maturata nella nostra regione una nuova consapevolezza verso i temi della salvaguardia dell’ambiente e della sostenibilità, che non a caso sono stati il perno dell’iniziativa “Abitare il futuro”.
“Sviluppo del Mezzogiorno e green economy, con l’autorevole partecipazione dell’economista statunitense Jeremy Rifkin
. Tutto questo, però, ha bisogno di essere canalizzato in qualcosa di concreto e di produrre obiettivi chiari, nuovi strumenti legislativi e adeguati strumenti di programmazione, indispensabili per non disperdere il bagaglio di conoscenze, di consapevolezze e di sensibilità acquistato finora, nella convinzione che solo una nuova e più matura visione del rapporto con l’ambiente che ci circonda ci permetterà di riconsegnare ai nostri figli un mondo migliore di quello che ci hanno dato in prestito. Sul tema specifico dei rifiuti, dunque, non è più rinviabile l’aggiornamento della programmazione territoriale che potrà realizzarsi solo all’esito dell’aggiornamento del piano regionale, il cui adeguamento deve avvenire entro il 12.12.2013, come previsto dal testo unico dell’ambiente (d.lgs 152/2006), aggiornato dal d.lgs. n. 205 del 2010. In questo quadro le province sono chiamate non a fare il nuovo piano, ma ad individuare le aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti nonché i luoghi o impianti adatti allo smaltimento dei rifiuti (art 199 comma 3 lettera l). L’auspicio è, dunque, quello che la legge regionale n. 6 del 2001 venga adeguata quanto prima, perchè questo lavoro rappresenterà un valido ed indispensabile strumento per la futura nuova programmazione, sia regionale che provinciale”.
Lo ha affermato il Presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, intervenendo questa mattina alla presentazione del rapporto “Comuni ricicloni”, la campagna sulla raccolta differenziata promossa da Legambiente. Nel fare i propri complimenti agli amministratori premiati e ai cittadini dei comuni che si sono dimostrati virtuosi, Lacorazza ha inoltre sottolineato come “la questione rifiuti necessiti di una complessiva e strategica riorganizzazione dei servizi, di un nuovo approccio culturale, oltre che di politiche e modelli gestionali che non pesino sulle tasche dei cittadini, nel momento attuale di crisi economica e difficoltà delle famiglie. Per rendere concreto tutto ciò è necessario partire, in primo luogo, da un riassetto definitivo del modello di governance, chiarendo in maniera netta il “chi fa cosa” ed eliminando le inutili sovrapposizioni, e dall’avvio delle procedure per la realizzazione del piano d’ambito e della conseguente definizione della tariffa, da regolare in base a meccanismi di premialità che privilegino i comportamenti più virtuosi nella gestione dei rifiuti, e, dunque, le percentuali più alte di raccolta differenziata”.

“Consapevoli del fatto che un ciclo integrato dei rifiuti e un modello gestionale che non metta al centro la raccolta differenziata non è destinato a fare molta strada, la Provincia di Potenza – ha concluso – nella prima metà della consiliatura si è mossa su 3 pilastri fondamentali: la realizzazione dell’impiantistica (con il potenziamento delle capacità di trattamento dell’umido degli impianti di Venosa e Sant’Arcangelo, la realizzazione di un primo impianto di compostaggio intercomprensoriale e la realizzazione delle stazioni di trasferenza); l’incentivazione della differenziata, attraverso il protocollo siglato con il CONAI; la chiarezza e la trasparenza del processo riguardante gli RSU, attraverso l’Osservatorio provinciale rifiuti, attivo da mesi, e che proprio in questi giorni ha pubblicato i dati della raccolta differenziata relativi all’anno 2010, in un’ottica di assoluta trasparenza e partecipazione”.

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in primis chiariamo subito che il presidente la corazza ha ricevuto dal sottoscritto il piano rifiuti elaborato da comunità lucana da qualche tempo (consegnato brevi manu nel suo ufficio alla presenza di un testimone se servisse…lasciatemi essere anche ironico!!!)…quindi al di là dei “cappellotti retorici” del presidente e delle slinguazzate reciproche tra legambiente ed il pd-sistema di potere, possiamo affermare che leggendo il lancio qualche “fumus” pure lo si percepisce in rapporto al nostro piano rifiuti…ma con ordine…

il piano regionale deve essere aggiornato come pur recita il lancio e soprattutto la legge http://www.sistri.it/Documenti/Allegati/Decreto_Legislativo_205_del_3_dicembre_2010.pdf

e tuttavia nonostante la legge non dica alcunchè sulle date di aggiornamento, qualcuno ancora dimentica che per legge dello stato (la finanziaria 2007 che è ancora testo di riferimento nello specifico degli obiettivi di rd) fissa al 31/12/2011 la percentuale del 60% e tale obiettivo si doveva raggiungere, pena commissariamento del servizio…commissariamento che per il momento non vediamo, ma che potrebbe aleggiare appena qualcuno farà notare al ministro dell’ambiente il mancato raggiungimento!!!…certo c’erano altre priorità, ma prima o poi qualcuno potrebbe accorgersene della strana posizione della regione basilicata in fondo alla graduatoria delle regioni meno virtuose!!!…

nello specifico…occorre, come dice anche la corazza, un adeguamento al piano regionale dei rifiuti ed alla specifica legge regionale che lo istituisce, ed aggiungiamo che serve adeguarlo prima della fine del 2013 perchè gli obiettivi siano raggiungibili non solo in termini strettamente numerici, ma in termini realistici, il che significa impiantistica (non quella ridicola che le province stanno costosamente mettendo in campo ed affidando a parivati), organizzazione logistica e di gestione (qui forse si dimentica che essendoci un ato unica dei rifiuti, la logica è già abbondantemente oltre la programmazione provinciale che continua in queste forme bizzarre), economica (e la logica di questi accordi con il conai non pare affatto seguire i principi di economicità della gestione), di gerarchia del trattamento dei rifiuti (che il decreto 205/10 finalmente chiarisce alle teste d’uovo che proprio non volevano capirne la chiarezza esplicitata dalla direttiva europea) e quindi di fenice connessa (per chi vuol capire, ovviamente è già tutto chiaro…ed ogni pensiero al riguardo è lecito, vista l’opacità della gestione dei rifiuti, dato sottolineato anche da qualche magistrato!!!), programmatoria, etc etc…

elemnti che finora sono leggibili solo nel nostro piano rifiuti che tenta una sintesi di sistema, piuttosto che affidarsi ai “fatti-patti conclusi” e quindi assunti ad impegno surrettizio nell’attesa dell’unico strumento di regolazione che è appunto un piano regionale largamente da rivedere, soprattutto nelle parti che pongono fenice e la termodistruzione a caposaldo occulto del trattamento dei rifiuti in regione..ma ripeto…ne diremo ancora a breve e nello specifico!!!