Viti su polemiche mancanza numero legale Consiglio regionale

18/01/2012 10:23

Il presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale: “Non sono i numeri a fare la politica. Piuttosto l’inverso. E di qui occorrerebbe ripartire”

ACR  “Non intendo ignorare, perciò deploro fermamente, l’episodio che ha condotto alla registrazione della mancanza del numero legale nel corso dell’Assemblea regionale di ieri. Non lo caricherei, però, dei significati epocali e complottistici che tendono ad attribuirgli, dal loro aguzzo e abituale punto di osservazione, i colleghi Rosa e Venezia”. E’ il commento del presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale, Vincenzo Viti che aggiunge: “La politica ha tempi che non sempre si adattano ai desideri, spesso opposti o controversi, di chi la pratica. Tuttavia mi sembra che sia fin troppo noto l’impegno con cui il Governatore, peraltro operante su più fronti, e il Segretario regionale del Pd stiano lavorando, con i responsabili politici del centrosinistra, al progetto di rilancio di un’alleanza che dovrà fare i conti, con realismo, non solo con un’aggiornata e drammatica agenda dei problemi, quanto con le condizioni della dialettica consiliare e con i fattori di movimento che sono il sale del confronto politico, sia nazionale che regionale. Sono altrettanto note le scansioni ravvicinate di questo lavoro, così come fisiologici gli effetti che il confronto in atto proietta sul dibattito politico. Niente di nuovo sotto il sole”.

“Ciò tuttavia – prosegue Viti – non può sospendere la regola che non solo prevalgano il più largo spirito di condivisione ma, nella costituzione degli organi di gestione e di indirizzo delle Aree Programma, il rispetto dei diritti delle minoranze. Una impostazione che il Pd intende osservare, naturalmente adeguandola alla diversità dei contesti locali e all’orientamento delle rappresentanze elettive di base.
In ultimo, una parola conclusiva sul paradosso cui ho fatto ricorso quando evocavo l’utilità di far sedere il centrosinistra sul lettino dello psicanalista. Apprendo che c’è chi, simpaticamente, preferisce lo psichiatra (avrà le sue ragioni). Certo, non mi aspettavo che il paradosso suscitasse risposte non solo competenti, ma informate (io sono solo un orecchiante, tuttavia convintamente collegato al racconto freudiano, più che a quello junghiano).
Spero che lo si intenda come richiamo a quella verità che, rara avis, denunciano i falchi della voliera del Pdl: non sono i numeri a fare la politica – conclude. Piuttosto l’inverso! E di qui occorrerebbe ripartire”.

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criptico come al solito, eppure comunicativo forse anche suo malgrado, viti riduce tutta la rabbia pdl alle poltrone delle aree programma e credo che abbia ragione sul caso specifico della mancanza di numero legale registratasi ieri pomeriggio in consiglio regionale…sul resto, lettini a parte, mi pare aleggi un confronto vasto nel pd che alla fin fine significa “chi va dove, come e per quanto tempo?”…e ci dice, il vecchio viti, che i numeri hanno un peso specifico tutto loro e che la logica progressiva nel loro conteggio non conta assolutamente nulla…contano le filiere che esprimono i baroni!!!