Protesta autotrasportatori, ferma Fiat a Melfi24/01/2012 08:58BAS   A seguito della criticità di rifornimento materiali dovuta alla protesta degli autotrasportatatori, sono stati chiusi gli impianti produttivi della Fiat di Melfi a partire dalle ore 6 di oggi 24 gennaio. Anche molte aziende dell’indotto di S.Nicola di Melfi saranno costrette a fare altrettanto. L’azienda comunicherà turno per turno l’eventuale fermo, in funzione dell’evolversi della situazione.
Lo rende noto il segretario regionale della Fismic- Confsal Marco Roselli, che esprime “solidarietà agli autotrasportatori, condividendo le ragioni della protesta”.
“Il caro carburanti – aggiunge – è una tassa che incide negativamente non solo sui beni di consumo, ma anche sui trasporti degli stessi lavoratori con l’ aumento degli abbonamenti per i pendolari e per chi si trova costretto a recarsi al lavoro con mezzi propri. Auspichiamo un intervento celere del Governo che possa concludere positivamente la vertenza, in modo che si possano riprendere normalmente le attività produttive, già così penalizzate dalle numerose giornate di cassa integrazione in programma”.

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pubblico come logica conseguenza al mio ateggiamento che è di totale condanna delle forme di manifestazione a cui stiamo assistendo, pur nella comprensione dei validi motivi che la hanno ingenerata…ma spero che qualcuno si renda conto che in un periodo del genere, e fatte salve tutte le considerazioni espresse in quello status facebook appena pubblicato che riguardano in modo generale l’intera ala forconista di questa protesta senza sbocco che il caos, ingenerare proteste corporative genera rabbia nel resto della popolazioni, nonchè blocco delle attività economiche persino in settori, quali l’agricoltura, già pesantemente “caricati”…dichiarazioni quasi entusiaste quali costui esprime (ed in nulla sembra mettere in relazione i blocchi con la chiusura degli impianti e le ripercussioni sui lavoratori sata che già accettano una cassa integrazione che di fatto è diventata parte integrante del salario) sono il frutto della confusione e delle “nebbie” che paiono trasformare molti in capipopolo, veri o presunti tali, e “rivoluzionari” (senza il benchè minimo progetto che possa poi renderli tali), aprendo forti dubbi sull’operato “politico” di questi blocchi…chi ha interesse a bloccare il paese, precipitandolo in pericolose derive?