Commissione Fenice, audite associazioni ambientaliste

24/01/2012 09:37

Continua il lavoro d’inchiesta dell’organismo presieduto da Nicola Pagliuca (Pdl)

ACR   Si è riunita ieri, presso il Parlamentino del Consiglio regionale, la Commissione Consiliare di Inchiesta Fenice, presieduta da Nicola Pagliuca (Pdl). Sono state audite le Associazioni ambientaliste W.W.F., Legambiente, Movimento Azzurro, Città Plurale di Matera, Movimento No Oil e il Comitato per il diritto alla salute di Lavello.
Per il Comitato Diritto alla salute di Lavello era presente Nicola Abiusi, Pio Abiusi per Città Plurale di Matera, Michele Somma per Comunità lucana-Movimento No Oil, Danilo Carbone per il Movimento Diritto alla salute, Rocco Chiriaco per l’Associazione Movimento Azzurro, Marco De Biase per Legambiente e Luigi Agresti per il W.W.F.
Interventi puntuali e approfonditi da parte di ognuno e tutti tesi ad un obiettivo ben preciso: fare chiarezza su quanto accaduto al fine di garantire la tutela della salute pubblica e dell’ambiente. “Tutela che, al momento, non sembra attuata – hanno sottolineato i rappresentanti dei movimenti ambientalisti – visto che l’impianto Fenice anche se mal funzionante continua ad operare con l’evidente sconcerto dell’opinione pubblica”.
Nel ribadire che la vicenda Fenice ha avuto il “merito” di accendere i riflettori su come viene attuata la filiera del controllo ambientale in Basilicata, tutti hanno posto l’accento sulla scarsa trasparenza e comprensibilità nella comunicazione ambientale, sull’esigenza di avere le persone giuste al posto giusto, facendo leva su meritocrazia e democraticità, sull’urgenza di stabilire procedure chiare per quanto riguarda le fasi di autorizzazione (le autorizzazioni non sono processi ineluttabili, ma possono essere accettate o rifiutate), i processi di monitoraggio, le procedure di controllo e gestione della cosa pubblica. Tutti gli ambientalisti hanno concordato che è sì importante avere un sistema di monitoraggio funzionante, ma è altrettanto indispensabile saper intervenire qualora si accertino situazioni al di fuori della norma, che gli Enti di controllo riacquistino autorevolezza, e perché ciò accada è necessario agire con trasparenza, con un sistema credibile, strutturato, pronto ad avvalersi di validi controllori. L’augurio esplicitato da tutti è che la vicenda Fenice possa fare da pungolo per un radicale cambio di rotta in tema ambientale e che non vi siano più distrazioni e rimbalzi di competenze.

Il presidente Pagliuca, che ha preso la parola più volte, ha ricordato che la Commissione ha stabilito di procedere prevedendo, in primo luogo, di richiedere agli Enti interessati l’invio di atti e documenti inerenti la questione e poi di esaminare ogni atto tecnico e amministrativo adottato durante gli anni di presenza dell’impianto in terra lucana. Nel riconoscere il prezioso ruolo svolto dalle Associazioni ambientaliste per far luce sulla complessa vicenda, e nel sottolineare che l’ente Regione non deve essere controparte dei cittadini, ma deve saper raccogliere e tutelare le istanze che da loro provengono, Pagliuca ha poi affermato che il principale compito della Commissione sarà quello di capire cosa non ha funzionato nella filiera del controllo.
Alla fine delle audizioni sono intervenuti il vicepresidente della Commissione Nicola Benedetto (Idv) i consiglieri Straziuso (Pd) e Singetta (Api) per rafforzare l’esigenza di giungere ad una conoscenza precisa su carenze ed errori commessi e di compiere il giusto distinguo tra le cose che possono essere modificate e quelle che sono invece immutabili.

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riporto ovviamente il comunicato ufficiale…inutile sottolineare che la parte più “politica” degli interventi è stata assunta da noi, soprattutto a riguardo di meritocrazia e democrazia negli enti di controllo…altre considerazioni nel comunicato che lancerò a breve e che vogliate ritenere sostitutivo del sunto promesso…una precisazione…il comunicato non verrà inviato a basilicatanet come forma di protesta per le sforbiciate ed i cambi di senso del significato dei comunicati che in particolar modo nell’ultimo inviato “il cerchio magico”, ha raggiunto punte di travisamento mai raggiunte finora, finendo per far passare come una mera richiesta di “scuse” ciò che invece nel senso e nella letteralità del comunicato era una ferma condanna dell’ateggiamento “petrolifero” di presidente, giunta & affini di filiera…ma dopotutto chi vuol leggere e sa leggere avrà già compreso quanta distorsione avviene in quella che giustamente da anni definiamo la tass lucana!!!