il parco del totaro

Regione dà Intesa per nomina presidente Parco Appennino

19/03/2012 10:44

Convergenza sul nome di Totaro. De Filippo: “Con Clini correttezza istituzionale e siamo riusciti a giungere ad una condivisione senza pregiudiziali, come deve sempre essere”

AGR
Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha concesso l’”Intesa” per la nomina a commissario del Parco dell’ingegner Domenico Todaro che si avvia quindi a passare da Commissario a Presidente del Parco. Si chiude così una fase di gestione provvisoria avviata con la nomina nel 2008 e caratterizzata, in particolare nella fase iniziale, anche da qualche conflitto istituzionale tra Ministero dell’Ambiente e Regione per una nomina fatta dall’allora Ministro Stefania Prestigiacono “al di fuori – sottolineo allora il presidente De Filippo in una lettera al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta – da ogni prassi e ragionevolezza, oltre che in spregio al più elementare bon ton istituzionale” lamentando il mancato coinvolgimento della Regione in una materia su cui era prevista, appunto, l’intesa.
Intesa che è stata ora concessa sul nome di Totaro (a seguito di un processo di concertazione riavviato dal ministro Corrado Clini a fine gennaio scorso) in virtù, ha sottolineato De Filippo, dell’”esperienza e la competenza maturata nello specifico ambito della protezione dell’ambiente e della tutela della natura quale Commissario Straordinario del Parco”.
“Il ministro Clini ha incanalato la questione sui giusti binari di correttezza istituzionale – ha commentato De Filippo – e nel fare la nostra scelta abbiamo sgombrato il campo da possibili rancori istituzionali e pregiudiziali politiche. Riteniamo che il principio guida, in queste occasioni, debba essere sempre la competenza, senza forme di ostracismo per nessuno, ed è questo l’animo che auspichiamo ci sia sempre, da tutte le parti”

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esperienza e la competenza maturata nello specifico ambito della protezione dell’ambiente e della tutela della natura quale Commissario Straordinario del Parco….mah, avrei qualche dubbio in merito alla competenza e soprattutto volontà di proteggere il parco (il lancio non nomina neppure il nome del parco…mah!!!), essenzialmente rispetto alla peggiore minaccia che lo sovrasta, il petrolio!!!…mai neppure una parola di questo commissario sul petrolio, tranne le sue solite estenazioni sulla splendida collaborazione con eni…che la sede del parco a marsiconuovo porti qualche elemento di arredo a sugello di tale splendida collaborazione?…e chi può dirlo?

ma oltre a considerazioni di carattere, appunto, di protezione ambientale che pure dovrebbero essere il carattere primario dell’idea stessa di un parco nazionale, qui si citano scorrettamente le stesse procedure di legge che in quel caso a parco appena istituito con decreto presidenziale portarono al suo commissariamento…

infatti se all’art. 9 comma 3 della legge 394/91 (parchi naturali)…Il Presidente è nominato con decreto del Ministro dell’ambiente d’intesa con i presidenti delle regioni…ed al comma 4…Il Consiglio direttivo è formato dal Presidente e da dodici componenti, nominati con decreto del Ministro dell’ambiente, sentite le regioni interessate…ed al comma 5…Le designazioni sono effettuate entro quarantacinque giorni dalla richiesta del Ministro dell’ambiente…ma oltre ai cavilli legali, appare logico che la regione avrebbe dovuto designare una lista che mai fu designata…il ministro, l’ancorchè detestabile prestigiacomo, applicò la legge ed in mancanza di indicazioni procedette al commissariamento del parco stesso nella persona dell’ing. totaro, uomo pdl, commissariamento durato a lungo e prorogato più volte e che oggi consente con l’ok della regione che costui diventi surrettiziamente presidente del parco stesso…a cosa dobbiamo quell’ok della regione?…

per servigi resi alla causa di “mettere in relazione il parco con il petrolio nel tutt’appostismo nostrano?…non sappiamo, ma due pensierini pure li facciamo…

ma è la stessa stoia del parco a lasciare basiti…perimetrato per la prima volta nel 92, includeva tutta la valle, ma i ricorsi continui sia delle compagnie che dei sindaci ne hanno ritardato (volutamente, secondo il nostro modesto avviso) l’istituzione che ricordiamo è avvenuta nel solo marzo 2008 e con un perimetro del parco ridotto e bizzarro rispetto alle esigenze di preservare una vasta area omogenea…potere del petrolio e del metro quadro!!!

ma diamo anche un’occhiata anche al seguente art. 32 della legge 394/91… 

 Art. 32 – Aree contigue

1. Le regioni, d’intesa con gli organismi di gestione delle aree naturali protette e con gli enti locali interessati, stabiliscono piani e programmi e le eventuali misure di disciplina della caccia, della pesca, delle attività estrattive e per la tutela dell’ambiente, relativi alle aree contigue alle aree protette, ove occorra intervenire per assicurare la conservazione dei valori delle aree protette stesse

…bene, tali intese, tali programmi e tali piani non ci sono e chi estrae petrolio continua a farlo sia nel parco (14 pozzi sono ancora nel perimetro dello stesso), che appena fuori da questo (i confini sono stati di fatto ritagliati, opposizione dopo opposizione, sulla posiszione stessa dei pozzi) nella più assolutra mancanza di regole regionali a riguardo!!!