la mozione petrolifera

Estrazioni petrolifere, il Consiglio approva un odg

 

28/03/2012 22:24

 

A maggioranza l’Assemblea ha licenziato un documento che fa leva su salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini, maggiori entrate fiscali derivanti dall’estrazione e nuove azioni di sviluppo nell’ambito della ricerca e dell’innovazione

 

ACR   Seduta consiliare, quella di oggi, dedicata interamente alle estrazioni petrolifere. Questione dibattuta non solo dal punto di vista dell’impatto ambientale; l’Assemblea, infatti, ha affrontato le dinamiche collegate allo sviluppo economico e al rapporto Regione Governo, alla luce dell’art.16 del decreto liberalizzazioni.

In apertura dei lavori la relazione del presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, subito dopo gli interventi di Robortella, Straziuso, Santochirico e Braia (Pd), Mattia, Rosa, Pici, Venezia, Napoli e Pagliuca (Pdl), Mazzeo, Autilio e Benedetto (Idv), Vita (Psi), Romaniello (Sel), Singetta (Api), Scaglione (Pu), Navazio (Ial), Falotico (Plb) e Mollica (Mpa).

Al termine della discussione il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con il solo voto contrario di Romaniello (Sel) un ordine del giorno sottoscritto da Luca Braia (Pd), Nicola Pagliuca (Pdl), Alessandro Singetta (Api), Luigi Scaglione (Pu), Vito Gaudiano (Gruppo Misto), Roberto Falotico (Plb), Navazio (Ial) e Mollica (Mpa).

Con il documento l’Assemblea impegna il presidente della Giunta regionale a farsi parte attiva e protagonista del processo di decisione proseguendo, in maniera congiunta e unitaria rispetto all’attuale quadro politico ed istituzionale, l’azione sinergica messa in campo a partire dal 25 gennaio 2011, data di costituzione del tavolo tecnico che ha portato alla firma del Memorandum ed all’approvazione dell’art. 16 inserito nel decreto liberalizzazioni; ad attuare ogni azione programmata, salvaguardando la salute dei cittadini, tutelando ed incentivando tutte le attività antropiche, a partire da quelle agricole, zootecniche e turistiche, radicate su di un territorio che ha una grandissima vocazione ambientale con particolare riferimento all’area della Val d’Agri che attualmente risulta essere quella più interessata dalle estrazioni di idrocarburi”.

Al fine di dare piena attuazione, secondo le prerogative previste dall’art. 16, di quanto previsto nel Memorandum d’intesa sul Petrolio, si chiede “una quota considerevole delle maggiori entrate fiscali legate alle estrazioni petrolifere, derivanti dalla produzione e dai pozzi già autorizzati”.

Con l’ordine del giorno, inoltre, si manifesta l’impegno “ad approvare in Consiglio regionale, l’iter di programmazione e legislativo previsto dall’art 16, il dettaglio degli investimenti da programmare per il consolidamento delle infrastrutture a partire da quanto previsto dal Cipe che ha individuato 15 opere di maggiore rilevanza (in parte già finanziate con la delibera del 3 Agosto 2011), per il rilancio produttivo ed occupazionale della Basilicata anche attraverso la ricerca di una possibile fiscalità di vantaggio, per la messa in sicurezza dell’ambiente. Ciò, partendo dalle criticità registrate sino ad oggi nella fase estrattiva e distributiva del territorio e della salute dei cittadini attraverso un programma di investimenti pluriennale che si articoli nei settori produttivi più promettenti dell’economia regionale capace di determinare un avanzamento nei termini di crescita e di sviluppo sia dell’area più interessata dalle estrazioni della Val D’Agri che e dell’intero territorio regionale”. Gli altri due impegni riguardano il finanziamento di nuove azioni di sviluppo nell’ambito della ricerca e dell’innovazione (azioni che sono anch’esse in fase di individuazione nel comitato tecnico istituito presso il Mise così come previsto dal Memorandum) e la programmazione di interventi da adottare tenendo conto e garantendo una equilibrata distribuzione delle risorse tra tutti i comuni al fine di garantire la crescita complessiva della Basilicata”.

——————————————————————————

bene, anzi male, malissimo…malissimo perchè dietro l’apparente inutilità di una mozione (che è pur sempre un atto di indirizzo che impegna in una certa direzione) si nasconde l’approvazione di una formuletta inventata a tavolino per “fottere” (mi si passi il termine) ancora una volta i lucani…

si è approvato un percorso che parte da un principio, quello dell’accettazione dei principi contenuti all’art. 16 del decreto liberalizzazioni che nel mentre parla di “risarcimenti” a carico della fiscalità generale per la nostra regione, ne posta l’efficacia sulla pericolosa formula del primo capoverso dello stesso articolo anche nelle leggere correzioni che si sono fatte on parlamento e che almeno hanno evitato una pericolosa sbandata esclusiva verso le attività ministeriale in materia” Al fine di favorire nuovi investimenti di ricerca e sviluppo delle risorse energetiche nazionali strategiche di idrocarburi…” 

…e secondo la logica nuove investimenti di ricerca e sviluppo, significa che le maggiori entrate (formula che, nel prosieguo dell’articolo significa senza dubbio alcuno nuove entrate rispetto alle precedenti e nella competenza del ministero che deve individuarle e destinarne una parte ancora non determinata) deriveranno da nuove perforazioni e non da quelle esistenti che semmai saranno ricompensate solo per la parte eccedente i contratti e le intese in essere (nel caso della val d’agri quindi apparentemente solo per i 20-25.ooo barili/giorno previsti in aumento)…

insomma si è di fatto dato un via libera ad un percorso nel quale non sappiamo affatto cosa ci verrà concesso, ma sappiamo però cosa ci verrà ed in parte ci viene già chiesto…”aprire il territorio ancor di più alla penetrazione delle compagnie sul territorio in nome di quel cluster (in ambito scientifico, con il termine cluster si intende un gruppo di unità simili o vicine tra loro, dal punto di vista della posizione o della composizione) che sappiamo già essere la pressochè totale destinazione della regione a divenire una piattaforma estrattiva e logistica in nome di un assai malinteso senso dello stato che non si addice davvero alla situazione e che, anche ammesso possa essere evocato, non può passare sopra il destino di una regione e dei suoi abitanti…

certo il mantra della salvaguardia ambientale di cui tutti si fregiano con una banalità disarmante suona bene come incipit rassicurante ad ogni altra considerazione che per quanto ho avuto modo di vedere (sono stato presente dall’inizio alla fine del consiglio regionale, votazione compresa) mi pare molto più concentrata sui fattori economici, ma anche a volerla prendere per buona, essa si scontra con la contestualità di controlli e paramentri carenti quando non del tutto assenti o fuorviati nella stessa catena di comando e funzionamento degli organi che pure istituzionalmente dovrebbero tutelare che dall’enunciazione di un principio si passi poi alla sua concreta applicazione nel nome della reale salvaguardia basata sempre e comunque sul principio di precauzione…

ed è appunto questa la maggior priorità…stabilire subito come possano gli enti istituzionali di garanzia (quindi arpab in primo luogo ma non solo) funzionare davvero, stante ammettere un po’ meno genericamente di quanto non si faccia (trovo offensivo dell’intelligenza e della dignità il termine scoperture usato dal presidente a riguardo di talune problematiche) che la prima non ha mai funzionato davvero e che, come pur palesato da qualcuno degli intervenuti, noi un “punto zero” non lo abbiamo, quindi in ogni caso questo punto zero parte da oggi, pregiudicando in buona parte ogni operazione di buona fede che già dal passato doveva partire…

e neppure a parlare di considerazioni (pur fatte osservare da qualcuno) sul rischio che in assenza di detrminazioni chiare, è a rischio petrolio la maggior parte del territotrio regionale…

ma non mi preoccupa tanto quella discussione a tratti delirante in alcuni interventi (penso a straziuso, pd, od a napoli, pdl, ma potrei citarne molti altri) e forse neppure il voto alla mozione in se stessa, quanto l’idea che il destino della regione si sia deciso altrove, in qualche salotto buono dell’economia che ha deciso che dalla basilicata si deve spremere tutto quanto è possibile spremere…

salottini che non sono certo quelli lucani (seppur qualcuno crede di essere stato lui a “indirizzare” verso questo “miracolo” del memorandum e non piuttosto eterodiretto in tal direzione), ma viste le poste economico-strategiche in campo, sono senz’altro quelle “riunioni di benpensanti” fatte di politicanti a servizio di banchieri d’affari e petrolieri di cui questo governo nazionale è figlio diretto, ma che ogni governo (di csx e cdx indifferentemente) finora hanno impregnato delle loro capacità di fare lobby basandosi su una idea dell’economia ormai decotta, ma tuttora viva e vegeta, che si basa sulla spremitura del limone per il mantenimento di indici e teoremi economici privi di ogni fondamento ancorchè affermati come ineludibili…

ma avrò modo di tornare prestissimo sull’argomento…con un comunicato stampa su questa umiliante mozione petrolifera!!!