Rotondella: Consiglio comunale aperto al Centro Enea-Trisaia22/04/2012 09:50

BAS  “Piena solidarietà ai lavoratori dei servizi esternalizzati del Centro Enea della Trisaia e futuro dell’importante polo di ricerca che un ruolo importante ha avuto nelle stesse trasformazioni socio-economiche che hanno interessato la Basilicata a partire dagli anni ‘60”. Questa la sintesi dei lavori del Consiglio comunale di Rotondella, convocato in seduta straordinaria ed “aperta” con un solo argomento da trattare “Centro Enea-Trisaia. Dai tagli di bilancio a quelli occupazionali. Quale futuro”, svoltosi ieri mattina (sabato 21 aprile) nel piazzale antistante il Centro. I lavori sono stati introdotti da Vincenzo Francomano, sindaco del centro jonico e neo-presidente dell’Area programma Metapontino-Collina Materana, che ha sottolineato da una parte l’importanza rivestita dal Centro della Trisaia e dall’altra le problematicità che la decurtazione di fondi destinati all’Enea da parte del Governo nazionale genera.

Nel corso dei lavori (presenti i lavoratori dei servizi esternalizzati e diversi sindaci dell’area), oltre al vicensindaco Lobreglio, sono intervenuti i consiglieri Agresti, Marranchelli e Divincenzo, gli assessori Cuccarese e Montesano, i sindaci di Novasiri e Craco (Santarcangelo e Lacicerchia), gli esponenti della CGIL (Feo, Nicoletti, Taratufolo e Nola), della Cisl (Amatulli), Santarcangelo(NoScorie Trisaia), Varasano (lavoratore esterno Enea), il consigliere provinciale Tauro, il direttore del centro Enea, ing. Spagna ed il senatore Chiurazzi.

Gli interventi che si sono susseguiti hanno focalizzato aspetti specifici relativi al ruolo della ricerca ed al futuro stesso dell’Enea Trisaia all’interno del contesto nazionale, meridionale e in definitiva regionale, evidenziando la progettualità già spesa in Basilicata negli anni ’90 (Progetto Integrato Trisaia) e quella che potrebbe essere messa in campo oggi, la razionalizzazione nonché l’utilizzo in modo appropriato delle risorse disponibili (pur in presenza della crisi che investe il nostro Paese).

Al termine, all’unanimità, è stato approvato un “ordine del giorno” in cui si fa riferimento al rischio, correlato alle riduzione delle risorse finanziarie destinate al polo di ricerca lucano, “di assistere ad una ulteriore riduzione del monte-ore lavorative con conseguente decurtazione del già esiguo compenso che i lavoratori occupati nei servizi esternalizzati subiscono e che già svolgono un orario di lavoro ridotto”.

Nel documento finale approvato viene evidenziato, inoltre, come tutto questo finisca con il mettere in forse il “soddisfacimento delle più elementari esigenze dei nuclei familiari interessati” e sottolineato “il progressivo e costante ridimensionamento del Centro della Trisaia, interessato ad un netto calo occupazionale dovuto al blocco di qualsiasi ricambio generazionale rispetto alle unità che escono dal mondo del lavoro con ricadute negative sul territorio (che già risente della fragilità produttiva ed economica) e conseguenzialmente sullo specifico terreno sociale.

“Mantenere i livelli occupazionali esistenti in una prospettiva di ridefinizione delle potenzialità del Centro Enea-Trisaia, se non addirittura accresciuti. Superare soluzioni temporanee e parziali per ciò che riguarda i lavoratori dei servizi esternalizzati. Aprire in tempi brevi -come già chiesto dalla Regione Basilicata- un confronto con l’importante Centro di ricerca mirante al suo rilancio in modo che diventi realmente il punto di riferimento della ricerca e dell’innovazione, chiavi di volta per innescare un meccanismo di sviluppo e crescita nel Mezzogiorno attraverso impegni chiari su programmi definiti e compiuti”.

Un documento importante, quello approvato, che impegna l’Amministrazione comunale rotondellese e gli altri soggetti presenti (partiti, sindacati, associazioni, organizzazioni professionali) a mantenere alta l’attenzione sulle questioni affrontate investendo delle problematiche emerse il Commissario nazionale Lelli, la Regione Basilicata, i parlamentari lucani, l’Amministrazione provinciale di Matera, i sindaci dell’Area Programma Metapontino-Collina Materana.

In conclusione, per il sindaco di Rotondella, Vincenzo Francomano, “si tratta di restituire un ruolo all’Enea, di non restare inerti a fronte del suo lento depotenziamento e conoscere da subito il suo eventuale futuro considerando che il territorio ha bisogno di certezze per potere disegnare e costruire il proprio domani”.

——————————————————————————

discorso complesso quello del centro enea-trisaia, erroneamente percepito come solo sito di stoccaggio di scorie nucleari, in realtà un centro di ricerche vere e proprio che qui forse si analizza “solo” dal punto di vista occupazionale (reale), ma non abbastanza sulla sua mission (passattemi l’anglismo per una volta)…a cosa serve la trisaia in questa regione?…e quali potenzialità la presenza di un centro ricerche di tale importanza potrebbe attivare nel circuito della ricerca nella nostra regione?…

francamente ho sempre pensato al futuro della trisaia come quello di un centro di eccellenza e ricerca sulle energie rinnovabili, una sorta di università o se volete una facoltà specializzata in un settore che giocoforza diventa centrale nel futuro della regione, sia a bocce ferme dell’attuale “disastrosa” situazione di prospettiva energetica del nostro territorio, sia nella prospettiva di cominciare a fare sul serio quell’energia rinnovabile che implica assolutamente un rispetto della rinnovabilità del territorio (è un gioco di parole che però sottintende alla necessità che tale forma di produzione sia del tutto sostenibile, al contrario di quanto accade oggi) nell’ottica di un ripensamento delle reti e dei consumi, quindi del modello economico, che diviene il nodo centrale attravesro cui realizzare le stesse energie rinnovabili…

occorre cioè che si mettano in campo strategie politiche e scientifiche (ed in questo il centro di ricerche sarebbe vincente) in grado di coniugare le potenzialità di produzione sia con i consumi locali (in primis) e solo dopo magari con la produzione conto terzi, sia con un ambiente inteso in senso lato come il vero patrimonio della regione e da preservare per le sue valenze anche economiche, sia con la possibiltà di sperimentare un unicum produttivo basato proprio sul cambiamento degli assi di produzione (a questo proposito vedere nel banner delle categorie le schede alla voce un altro piano energetico regionale per una sintesi di qualche idea di fondo che abbiamo già raccolto in una vera e propria proposta che tireremo fuori al momento opportuno)…

in poche parole, mentre ci auguriamo la più veloce e sicura dismissione delle attività di conservazione delle scorie, ci auguriamo senz’altro un rilancio del vero ruolo dell’enea in questa regione, quello di un centro di ricerca in grado di aiutarci a trovare elementi utili alla realizzazione di quel nostro peculiare modello sociale ed economico che noi di comunità lucana crediamo sia arrivato il momento di mettere al primo posto nella lista delle priorità delle cose da fare per quasta regione!!!