sulla legge elettorale ci giochiamo la democrazia…

da fonte ansa…

Si Commissione Senato all’emendamento che aumenta a tre il numero di preferenze

07 novembre, 11:08  

“Le forze politiche si incontreranno in giornata per trovare una intesa dopo lo strappo di ieri”. Lo annuncia Carlo Vizzini che ha deciso di far riunire la commissione Affari Costituzionali del Senato sulla legge elettorale solo in seduta notturna.

 

PASSA LA SOGLIA 42,5%, IRA PD

Blitz di Pdl, Lega e Udc sulla riforma della legge elettorale. Passa in commissione Affari Costituzionali al Senato un emendamento che fissa una soglia del 42,5% solo oltre la quale la coalizione vincente incassa il premio di maggioranza del 12,5% previsto dal ‘testo Malan’. Il Pd non ci sta e va all’attacco: di fatto si prevede per legge il pareggio e dunque l’ingovernabilità visto che, sondaggi alla mano, nessuno riuscirà ad arrivare ad incassare il premio, sostengono i democrats. Il voto a arriva ‘a freddo’, dopo che in mattinata in una riunione con Pier Luigi Bersani il Pd aveva sposato una linea trattativista proprio per evitare di trovarsi isolato in commissione. I democratici contavano di provare a far passare insieme alla ‘soglia’ la possibilità – ipotizzata dal costituzionalista Roberto D’Alimonte – di prevedere un ‘premietto’ di aggregazione in caso nessuno la raggiungesse per il primo partito. Un premio che chiedeva fosse del 10% alla prima lista. L’accelerazione in commissione arriva anche dopo un monito del presidente del Consiglio Mario Monti. “Tecnicamente”, aveva detto in mattinata il premier è possibile che il governo intervenga per cambiare la legge elettorale, ma è auspicabile che siano i partiti a farsene carico. Parole che, da più parti, sono state lette come un ‘pungolo’ alle forze politiche da parte di Palazzo Chigi che vuole evitare di essere costretto a intervenire. Certo, ora che un voto è stato fatto in commissione, da molti viene sottolineato che l’ipotesi di un intervento del governo si allontana ancora di più. Non era nemmeno chiaro in quale forma potesse avvenire se, ad esempio, solo per indicare una soglia oltre la quale si conquista il premio visto che ci sono sentenze della Corte Costituzionale in merito. E’ probabile comunque, spiegano altre fonti, che ci debba comunque essere un intervento governativo per riscrivere le circoscrizioni elettorali in base all’ultimo censimento dell’Istat. Poco dopo le parole di Monti, comunque, in Senato c’é la votazione sulla soglia. Una iniziativa che, appunto, spiazza il Pd che va al contrattacco. “Così si rompe il dialogo”, attacca la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. “Sia chiaro – tuona il segretario Pier Luigi Bersani – che se ci si ferma ad oggi noi non ci stiamo non per noi ma per l’Italia. Questo impianto va profondamente aggiustato”. Nessuno pensi, è il monito del Pd, di introdurre surrettiziamente un metodo che porti al pareggio come viatico al Monti bis. “L’individuazione di una soglia – è la dura replica di Pier Ferdinando Casini – era cosa sacrosanta dopo i rilievi della Corte Costituzione”. Per Casini il testo è “migliorabile”. E, non ha nulla a che vedere con il Monti-Bis: “cosa c’entra questo?”, dice. Ed è la stessa linea sposata dal Pdl. Fatto sta che dopo il braccio di ferro in commissione, la trattativa sulla riforma riparte. Il dossier del resto è sul tavolo del presidente della Repubblica Napolitano che lo sta seguendo da vicino e lo seguito anche oggi con telefonate ai diretti protagonisti per informarsi su quanto accaduto sul provvedimento. Già dopo il voto il senatore Pdl Gaetano Quagliariello, aveva sottolineato come il testo fosse ancora aperto. In serata si fa concreta l’ipotesi che il relatore del Pdl, Lucio Malan, presenti a suo nome, già in commissione, una proposta di modifica sul ‘modello D’Alimonté, punto di caduta per il Pd. Aggiungendo alla soglia già votata del 42,5% un ‘premietto’ di aggregazione al primo partito. Ma non ci sarebbe accordo son il Pd sulla percentuale di questo ‘premietto’. La commissione ha oggi anche approvato un emendamento del Pdl per portare da due a tre le preferenze. Un’ipotesi che, secondo i democratici, allontana la possibilità di elezione di candidate donne. Nel testo originario si prevedeva infatti la possibilità di esprimere due preferenze a patto che fossero un uomo e una donna. Con questa modifica, si spiega, la donna può essere indicata anche come terza preferenza.

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decisamente un “papocchio” sul quale concordo con la visione di bersani (per la verità io lo dico da sempre, mentre il segretario pd pare accorgersene solo ora) pur se la sua timidezza poco aiuta a dipanare questo nodo…

si sta portando il paese verso l’ingovernabilità, di fatto preparando il terreno ad un nuovo governo tecnico – altro che rilievi della corte costituzionale, come afferma casini nel suo meretricio verso i poteri forti che sostengono monti e che intendono sostenerlo ancora anche oltre la democrazia stessa!!!…

con una soglia al 42,5%, quindi irraggiungibile almeno stando alle attuali indicazioni di voto nei sondaggi per qualsiasi coalizione, il voto si trasforma in un proporzionale puro che non vedrebbe alcun vincitore atto a detenere una maggioranza in parlamento, quindi l’ulteriore disastro per un paese che da quando ha cominciato a “toccare” la sua legge elettorale (ricorderete lo sciagurato referendum proposto da mariotto segni), purtroppo ha imboccato la strada del declino democratico…

ma oltre queste considerazioni che spero non vengano lette come nostalgiche, ma come il dato di fatto che non si possono cambiare le leggi elettorali a seconda della maggioranza che si vuole o non vuole ottenere, dipendendo da questa legge la stessa essenza della democrazia, quindi il voto popolare, la situazione evolve rapidamente verso l’impossibilità a varare in parlamento una legge ed il prevedibile intervento del governo con un decreto ad hoc dai contenuti tutti da svelare…

personalmente credo che il paese sia ormai al bivio tra democrazia (pur nella sua forma degenerata che oggi tutti constatiamo come l’incapacità a decidere, sia essa reale, sia essa anche solo percepita) e forme ancora tutte da svelarsi nella loro drammaticità di limitazione della stessa che definirei “dittature del tecnico”, ovvero i poteri forti della finanza che semplicemente prendono il potere con un “colpo di stato” dalle sembianze di “atti necessari per la salvezza del paese” (un po’ come la stessa esistenza del governo monti)…

il momento è tragico e probabilmente a nessuno appare tale, ma le intenzioni di alcuni poteri sono chiare, “prendere” in via definita questo paese, completando una predazione in atto da qualche tempo…vedremo allora se in parlamento si riuscirà a fare una sintesi efficace che permetta di “svicolare” da questo pericolo, vedremo se il pd avrà la forza di parlare al paese (e personalmente ne dubito) e sollevare una reazione dell’opinione pubbluica che possa fermare o scoraggiare  gente come casini e rutelli, le cui intenzioni sodali appaiono del tutto chiare probabilmente per puro calcolo personale e non certo per amor di stato, vedremo se alla fine il presidente della repubblica comprenderà il rischio e “tapperà” questa falla che lui stesso ha aperto, fosse anche in buona fede, con l’incarico a monti ed al suo governo di scellerati professori…

vedremo se su questa legge elettorale ci giocheremo la democrazia…