mentre il padrone ride…l’affaire basilicatanet/simonetti

dopo lettura attenta dello scambio epistolare tra il direttore di basilicatanet, giovanni rivelli, rivelli-basilicatanet.jpgex cronista della gazzetta “assoldato”, dopo la vittoria elettorale di de filippo alle scorse regionali, alla direzione di questo organo di stampa che riveste suo malgrado caratteri di ufficialità, e pietro simonetti, simonetti.jpgex consigliere di rifondazione comunista (che tra le altre assentì con il voto in consiglio regionale agli sciagurati accordi petrolferi del ’98) eternamente “piazzato” in qualche incarico regionale…

polemica che ben oltre la stucchevole e molto “pescivendola”  “cacciata di panni all’aria” a cui ci è toccato assistere in quella che sembra a tutti gli effetti una gestione mandataria/proprietaria del sito (pescivendolità, passatemi il termine, che ha riguardato anche simonetti a cui evidentemente poco importa che la censura che lui lamenta, sia stata ampiamente praticatata verso noi di COMUNITA’ LUCANA e particolarmente verso il sottoscritto…ma così evidentemente è il personaggio che spesso abbiano criticato), pone però un problema molto al di sopra della zuffa tra galline in corso tra i due…ed esattamente pone il problema di cosa sia l’informazione che basilicatanet diffonde se i criteri di pubblicazione sono tanto umorali, per non dire personali, da parte del dux nominato e ben pagato dell’organo di stampa regionale?…

è informazione di regime, quindi di quel comparto di poteri che si è installato a palazzo ed occupa ogni ganglio vitale della struttura pubblica regionale ben oltre i partiti e gli schieramenti, connotandosi semmai come un clan od un cartello tra clan, quindi semplicemente non è neppure informazione, ma una sorta di propaganda, o questo è lo stato comatoso a cui si è ridotta l’informazione istituzionale in un processo irreversibile che ormai tende a “gossippare” tutto, a divenire fenomeno di pubblicità occulta (spesse volte abbiamo da queste pagine denunciato l’uso disinvolto di alcuni lanci che sembravano veri e propri spot, a volte commerciali, a volte di orientamento della percezione pubblica verso avvenimenti in corso di preparazione), a banalizzare in un contesto dove tutto appare simile a tutto, persino a deviare l’attenzione pubblica che giocoforza si concentra sul sito verso indirizzi che di istituzionale poca hanno, poichè l’istituzionale in informazione segue o dovrebbe seguire chiare indicazioni espresse appunto dagli organi proposti?…

in effetti tra le due alternative proposte poco cambia e ciò che rileva è l’uso scorretto di attività censorie sulla base delle umoralità del suo direttore!!!…

attività censorie che noi in primis abbiamo sperimentato per anni con i  nostri comunicati che, quando di rado pubblicati dal sito basilicatanet (a cui evidentemente poco interessava che invece gli stessi fossero pubblicati su tutti i quotidiani regionali) venivano spezzettati sino al punto di renderne irriconoscibile il fluire logico e da cui addiritura si estrapolavano parti e si decontestalizzavano nel commento giornalistico alla frase riportata sino a “piegarne” il senso verso un tema od una ragione che spesso era invece proprio il vulnus che il comunicato voleva denunciare…e spesso a mie garbate proteste espresse personalmente, mi si rispondeva ipocritamente che i comunicati erano troppo lunghi e che ci voleva troppo tempo per ridurli ad un formato adatto… 

e chissà quale era il formato adatto, vista invece la lunghezza spropositata di note assurde che a volte non erano neppure frutto di attività istituzionali…

….tanto che dopo l’ennesima “stortura”, operata su una nostra nota riguardante quel famoso articolo di legge del salva-italia sulle attività petrolifere su cui noi e tanti altri eravamo stati tratti in inganno da una copia “avvelenata” del testo del decreto fatta circolare ad arte da ambienti forse vicini a palazzo chigi e che poi tristemente abbiamo rivisto in altri decreti ulteriormente peggiorata, decidemmo, unici in questa regione, di non mandare più comunicati a basilicatanet, escludendola dall’indirizzario stampa che usiamo per l’invio…beh, avrebbero letto dagli organi di stampa o avrebbero letto da questo blog…e sappiamo che “crepano n’cuorp”, come si direbbe da noi per questa esclusione, ma si fa finta di nulla, avendo deciso che forse COMUNITA’ LUCANA NON ESISTE e che miko somma non esiste, mentre altrove e tra gli stessi “padroni” del sito esistiamo eccome, vista l’alta considerazione che ci siamo guadagnati per il nostro impegno e la nostra fattività…evidentemente guai a riconoscerlo pubblicamente, si rischia troppo!!!…ma queste sono considerazioni che non attengono al tema…

ed il tema è l’utilizzo strumentale dellla comunicazione in un sito che, volta per volta ed a seconda delle convenienze, è istituzionale o para-istituzionale, dando così una patina di inconoscibilità al ruolo redazionale (ovvio che si fanno delle scelte) del suo direttore…

sorge così una domanda…ma cosa ci sta a fare, quel direttore in quella postazione, il giornalista o il cameriere capo servizio che organizza una brigata di sala e così si dà l’aurea di un comando?…

aurea che spesso abbiamo potuto osservare nella sua funzione di filtro in eventi pubblici, quali conferenze od incontri (su tutti vorrei ricordare la questione della copams a matera con il sottoscritto che molti forse ricorderanno chiudersi nella chiamata di un poliziotto da parte di una “servetta di redazione” dal direttore certamente comandata, poliziotto che verificata l’insussistenza di alcuna minaccia consistente in una persona, tra le altre conosciuta come pacifica, altrettanto pacificamente rispose ai “proponenti” che non vedeva minacce ed, aggiungiamo noi, alcun “pericolo talebano” che è tipico di chi poco oculatamente scambia le motivate opinioni differenti con missili, pugnali e bombe radiocomandate…ma qualcosa di simile, seppur diverso, accadde anche durante la conferenza stampa di de filippo sulla “moratoria petrolifera), aura che certo malintesa nel ruolo e nelle possibilità spinge forse alcuni a rendersi più di ciò che sono, dei dipendenti, ed in quanto tali soggetti essi stessi a regole e non certo dispensatori di criteri personali, quindi creatori di regole, ancorchè imperscrutabili…

polemica quindi divertente, questa tra simonetti e rivelli, polemica che diventa un battibecco da cortile d’antica memoria (viene alla mente qualche vecchio film di totò, tratto magari da viviani) di cui sorridere per la querula litigiosità, ma triste, molto triste nella considerazione di cosa sia diventato il servizio pubblico…

un servizio che richiede certo maitre, commis di sala e qualche garzone a supportare la litigiosità perentoria di qualche cliente a cui forse a fine pasto, toccherà lavari i piatti, ma che pur sempre cliente è…

mentre il padrone ride…