la risposta ad una domanda

vorrei intervenire sulla lettera inviataci dal giovane disoccupato neolaureato che denunciava la strana situazione venutasi a creare a riguardo dell’affare temparossa…il giovane disoccupato denuncia come un’anomalia il fatto che gli appalti per la costruzione del nuovo centro olii siano stati rimodulati dopo gli aresti ed i rinvii a giudizio, mentre sono stati lasciati invariati i bandi per la formazione del 2008…

argomento ostico, ma se tecnicamente potrei rispondere che ostava alle gare tenute ed agli appalti assegnati il fatto che un fatto giuridico grave (ancorchè da giudicarsi) si fosse frapposto come vizio di legittimità tale da dover provvedere a nuove gare (nelle more di un giudizio che potrebbe anche tranquillamente ribaltare persino queste ultime), non altrettanto è avvenuto per i meccanismi dei bandi per la formazione dove non vi erano reati contestati che potessero comprometterne la legalità formale, questa risposta non “risponde” (perdonatemi il gioco di parole) alle questioni poste nella lettera e che tento di riassumere con un “ma i giochi erano quindi già chiusi allora?”…

perchè al netto della mia personale contrarietà a quello sfruttamento petrolifero, tale sfruttamento, reso legittimo sia da leggi che hanno condotto ad accordi ed intese firmate e quindi operative, sia un atteggiamento all’epoca sostanzialmente favorevole delle popolazioni locali (che ricorda molto quello delle popolazioni della val d’agri negli anni precedenti e seguenti il 1998, anno degli accordi), atteggiamento che tranne per pochi abitanti più accorti e sporadiche manifestazioni di dissenso, io stesso ho potuto verificare di persona, essendo spesso andato in zona a tentare di portare argomenti al fronte di un no motivato da ben altre idee di gestione di quel territorio…

vinse ovviamente il fronte del si al petrolio, quel fronte che “pesava” molto più una speranza di lavoro (speranza molto ben sobillata da chi aveva intenzione di gestire appalti e da alcuni politicanti locali che spingevano in tale direzione, come l’allora presidente della provincia di matera nigro, che era di gorgoglione, e che ad un convegno pronunciò la seguente frase “meglio le polveri sottili che le mosche nel formaggio podolico”…tutto registrato e comprovabile sia nelle prove video che ancora conservo, sia nelle testimonianze dei presenti), che una fotografia presumibile del reale che da lì a pochi anni non solo non avrebbe portato a più occupazione, ma avrebbe cominciato a palesare effetti inquinanti ben prima che lo sfruttamento vero e proprio iniziasse, carenze di certezze sui dati dei controlli (e chi li fa, l’arpab?) e poca democraticità (se non palese illegalità presunta) nei processi decisionali a monte ed a valle di quello sfruttamento ancora da iniziarsi nella sua fase industriale…

e tuttavia il tema del lavoro esiste…del lavoro che quando anche si è aperto in prospettiva ha riguardato pochi, spesso raccomandati dai piccoli poteri politici locali che in tal modo si assicuravano continuità nel consenso (quando non familismo esasperato) e dalla scarsa professionalità maturata, trattandosi per lo più di lavori di manovalanza e spesso anche a termine…del lavoro cioè già assegnato a priori e proprio attraverso chi poteva o non poteva fare qualcosa per accelerare o meno i processi autorizzativi locali…storia antica e che in val d’agri si era già ampiamente sperimentata…

detto in poche parole, ma potevate credere che il poco lavoro si sarebbe assegnato a chi si presentava o che sarebbe stato in primis assegnato ai sodali minori (nel caso della manovalanza) o maggiori (nel caso dei pochi lavori più remunerati e di “prestigio”) delle filiere locali, strette queste in patti feudali con ben più potenti filiere che trattavano in ambiti maggiori?…ovvio, per esperienza oramai acquisita dall’osservazione, che quando una multinazionale arriva in un luogo non può che accordarsi con chi detiene poteri di fatto e nelle regole del luogo, quindi le compagnie, se a livello generale si erano accordate con i poteri maggiori, localmente, per non avere quei piccoli e fastidiosi problemi con i ras del luogo, nella consapevolezza comunque di dover usufruire di alcune figure professionali ben volentieri “cedevano” sui criteri con cui l’accesso era regolato…

ed il criterio che regolava l’accesso alla possibilità di lavoro dipendeva e dipende tutt’ora dalla prossimità ad uno dei ras, sia esso locale, sia esso di rango superiore…quindi perchè meravigliarsi di quanto è accaduto?…ma questa risposta in primis non soddisferà il disoccupato, poichè non gli fornisce alcuna puntuale risposta al suo disagio, in secundis non risponde alla richiesta di legalità e moralità che è alla base degli stessi accessi occupazionali che in qualche modo sono strettamente legati alle pari opportunità che in una democrazia pure dovrebbero regolare questo come tanti altri settori…e non credo affatto che vi possano essere risposte puntuali e legittime alla prima domanda, se non vi sono le condizioni per cui la richiesta di legalità e moralità stessa non divenga imperativo di azione politica, sia da parte della politica, che da parte del cittadino…

in sintesi estrema, è come se rispondessi al disoccupato: “guarda che senza democrazia effettiva, tu che non hai santi in paradiso crepi, perchè la democrazia fa in modo che anche tu abbia un’opportunità che altri sistemi non ti concederebbero”…purtroppo una non-risposta rispetto al suo quesito del perchè non si riaprano gli “accessi”, ma purtroppo una non risposta obbligata, stante la situazione attuale…e così mi verrebbe da chiedere al nostro amico :”ma tu per chi hai votato finora? chi hai sostenuto con la tua famiglia finora? quali relazioni hai coltivato nella speranza che fossero le relazioni corte e non il diritto a regolare la tua vita?”…

non si adiri il nostro, non sono domande retoriche che faccio a lui personalmente, a lui che vista la sua giovane età è del tutto incolpevole, fosse anche solo indirettamente e lontanamente, sono domande che rivolgo ad un sistema politico locale che, lungi dall’aver mai rappresentato o dell’essersi rappresentato in una visione del mondo che pure dovrebbe essere obiettivo di ogni pensiero politico che nobilmente possa definirsi tale, ha più rappresentato una “mano morta” di stampofeudo- baronale che ha profondamente influito sul destino di una intera regione sino a soffocarla…

a soffocarla in un pozzo asfittico dove è la speranza legata ad aspettative personali (il favore che rende diversi dagli altri nella relazione corta con chi lo può realizzare o contribuire a farlo) a definire il cittadino ed a dargli respiro artificiale, piuttosto che quel complesso civico che è il diritto che lo rende invece partecipante attivo e gli da i polmoni per respirare da solo…

caro amico, certo che al netto della mia personale contrarietà alle estrazioni (e quante sarebbero le possibilità altre invece, se a guidare la regione fossero altre idee economiche, politiche e sociali), se le estrazioni comunque avvengono diciamo per forza maggiore (proprio di forza si tratta, infatti) e posti di lavoro queste creano, democraticamente quei posti di lavoro è ai lucani che andrebbero assegnati ed assegnati sulla base del merito e delle competenze maturate…certo che il sistema andrebbe rivisto tornando a trattare con quelle compagnie maggiori accessi lavorativi ed opportunità e potrei continuare a darti ragione su ognuna delle domande che esplicitamente ed implicitamente poni…ma a te a cosa servirebbe, se poi la tua condizione rimane quella che è, cioè quella di un disoccupato nonostante la tua laurea…ed è qui il punto…

io non credo che le estrazioni siano l’unica possibilità di lavoro che in basilicata si potrebbe creare e credo inceve che un simile pensiero sia davvero pericoloso, poichè spinge a barattare il territorio ed una sua potenzialità, il petrolio, che del resto poca occupazione porta ovunque, con la legittima aspettativa personale di un lavoro, aspettativa che però nel caso specifico nel mentre soddisfa te e pochi altri finisce per coinvolgere tutti in un sistema perverso che al giorno d’oggi ancora non riesce a dirci (ammesso voglia) quale sia il prezzo ambientale, sanitario, sociale e persino economico che la regione ha dovuto sopportare a causa delle estrazioni…ecco il punto sul quale ci fregano, il punto dove il caso personale diviene più importante del collettivo sino a sentire questo, il collettivo, come altro da se stessi, mentre il tuo caso personale è comunque un caso collettivo perchè non riguarda solo te che hai preso carta e penna (in senso figurato) ed hai scritto, ma quello di migliaia di giovani lucani, laureati e non (e non mi pare che essere laureati debba aprire diritti ulteriori, quando invece dovrebbe aprire semmai possibilità ulteriori proprio per quel titolo di studio)…

mi spiace di non poterti dare risposte, ma risposte concrete non ce ne sono, dando per scontato che se tu avessi cercato retorica consolatoria non è certo a me che ti saresti rivolto…il tuo è il dramma di migliaia di altri meno coraggiosi di te, ancorchè tu stesso non abbia avuto il coraggio di firmarti con il tuo nome e cognome per timore di ostacoli alla tua ricerca di lavoro…ed è qui un punto nodale grande come una casa…tu non firmi una tua legittima recriminazione e non dai corso ad un tuo diritto, quello di avere delle opinioni e poterle esternare, e così legittimi in qualche modo questo sistema opaco che è lo stesso sistema che ti chiude le porte nell’accesso ad un lavoro…lo accetti e questo rende ancora più difficile concretizzare il tuo diritto, perchè accettando questo sistema accetti anche la discriminazione di cui sei oggetto… 

so di non averti dato risposte in merito a quei bandi, ma non è a me che devi fare questa domanda, ma alla magistratura se ritieni che qualcosa di poco chiaro ci sia, assumendoti il coraggio civico delle tue azioni, coraggio civico che non mancherò di supportare…

a me tu “devi” chiedere invece, se e quando io potrò avere responsabilità di governo della nostra terra, cosa ho intenzione di fare perchè ciò non accada mai più e ad ogni cittadino di questa regione sia assicurato ugual diritto, dalla ricerca di una occupazione al diritto a vivere in un ambiente sano…

ecco, se mi chiederai questo, io potrò risponderti

con sincero affetto

miko somma

p.s. e perdona qualche errore di battitura, ma ti ho risposto di getto e direttamente sulla pagina del blog, come era giusto che facessi e come solito fare