comunicato stampa

Un ordine del giorno non fa primavera, ma… 

Questo comitato apprendendo con soddisfazione dell’approvazione presso il consiglio provinciale di Potenza, a firma dei consiglieri Caivano, Scelzo, Rossi, di un ordine del giorno a tema “richiesta di un’attività informativa sulle estrazioni petrolifere” che l’ente rivolge alla regione Basilicata, o.d.g. che fa seguito ad un analogo a firma del consigliere D’ambrosio presso il consiglio provinciale di Matera, rileva la mancanza di citazione del comitato no oil Lucania come ispiratore e redattore (il sottoscritto) degli stessi ordini del giorno.

Sia chiaro che ben poco importa il riconoscimento di chi abbia materialmente redatto quel testo e tessuto un elemento di strategia istituzionale in una battaglia civile di riconoscimento delle istanze del popolo lucano su una materia “delicata” come quella delle estrazioni petrolifere in regione, ma seppur un ordine del giorno non faccia primavera, vorremmo ricordare che se solo qualche mese fa alle domande e proteste di questo comitato un assessore all’ambiente della regione rispondeva che non vi era alcun problema relativo al monitoraggio ambientale (dopo dieci anni siamo ancora alla fase del bando), poi altri che non vi era nessun problema riguardo alle quantità di estratto ed ai relativi controlli (e si scopre che ben poco si conosce di controlli e verifiche) e poi ancora nessun problema di destinazione coatta del territorio regionale e poi ancora nessun problema e basta, oggi grazie all’incessante attività del comitato no oil Lucania, che da molti mesi si limita ad informare la popolazione su di una amara verità oggettiva che sovrasta l’argomento petrolio e di cui –ahinoi! –oggi si discute grazie a qualche articolo di un quotidiano nazionale, finalmente si ammette, seppur con i soliti toni pacati e sfumati, che qualche problema invece c’è – eccome se c’è!

 

Monitoraggio ambientale, entità delle royalties, controllo degli estratti, finalizzazione del territorio alle esigenze delle multinazionali, modello di sviluppo, democrazia, beni comuni, questi sono i veri temi di cui si dovrebbe discutere a lungo, cominciando dall’ammettere che questa società lucana è diventata matura e non ha più bisogno di “padri-padroni” che impongono scelte che poi divengono fatti, o magari misfatti, e di cui sembra debba farsi sempre carico la stessa collettività e non mai chi quelle scelte poco o per nulla accorte ha fatto, nella buona e nella cattiva fede.

 

Invece si discute di “bufale” come la riduzione del prezzo dei carburanti o di “richieste” di presidenti a chi non ha alcuna voce in capitolo in un dramma meta-teatrale che ha solo tre attori, una regione ed una relativa classe politica che non ha più scuse e magari ragioni d’esistenza, delle compagnie multinazionali che hanno un solo interesse, il loro, ed uno stato centrale troppo spesso colluso con quegli stessi poteri forti di cui le compagnie sono parte integrante, con la motivazione-foglia di fico  di un interesse nazionale al petrolio lucano che suona come presa in giro di un intero popolo.

 

Noi non aspetteremo l’eventualità di un intervento della magistratura per ribadire la nostra voglia di cambiar pagina, noi la praticheremo e la stiamo già praticando giorno per giorno, con una petizione popolare in giro per la regione, con ordini del giorno in collaborazione con le sensibilità di singoli consiglieri e mai con i partiti tradizionali (che semmai ci fanno un po’ senso!), con l’attività costante di informazione, con la politica stessa, se sarà necessario.

 A quei tre attori, mancando di adeguate risposte alle giuste motivazioni di una giustizia economica, sociale e democratica che un popolo comincia ad invocare, a cominciare dalla verità, tutta la verità e solo la verità su quanto accadde ed accade su questa maledizione del petrolio, noi dichiareremo guerra e la combatteremo con le “inedite” armi della democrazia e della partecipazione. 

Miko Somma, portavoce del comitato no oil Lucania.