cancellato l’emendamento pro-slot machines

ansa – ROMA – Via libera della commissione Bilancio della Camera, nella notte fra sabato e domenica, al decreto salva-Roma. Cancellate le norme riguardanti i tagli per i Comuni ‘no-slot’ e lo stop alla possibilità di recesso dagli affitti per i palazzi istituzionali. I lavori della commissione si sono conclusi oltre le 2:15 di domenica. Soppressi gli articoli riguardanti le slot e gli affitti e soppresso anche l’articolo che consentiva la deroga al patto di stabilità per le province e quello che finanziava una bonifica di Brindisi per 25 milioni appena finanziata con la legge di stabilità. Via alcuni commi su Roma riguardanti ipotesi di liberalizzazione della gestione dei rifiuti. Resta invece il comma che prevede la possibilità connessa alla vendita delle aziende. Alle tre di notte è stato trasmesso a firma del presidente della commissione, Francesco Boccia, alla presidente Boldrini, il mandato al relatore. Domenica alle 12 il testo sarà in Aula e dovrà poi tornare al Senato.

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bene, finalmente ritorna, dopo polemiche di varia natura e rassicurazioni che la stortura sarebbe stata subito corretta, uno sprazzo di normale raziocinio su una faccenda che rischiava di precipitare lo stato, dopo l’approvazione in commissione ed in aula al senato, nel ruolo di “mazziere” di una partita molto sporca, una faccenda che se da un lato indossava l’ipocrita camiciola intessuta di foglie di fico del contributo sostanzioso che la tassazione sui giochi d’azzardo fornisce al nostro erario (questa in sintesi ne è stata la motivazione addotta dalla senatrice ncd che lo ha proposto in commissione), dall’altro di fatto “apriva” ulteriormente al gioco d’azzardo e agli interessi multimiliardari dei soggetti che lo animano e ne curano gli interessi…

infatti che si sia trattato o meno di una grave svista della commissione e dell’aula (che molto spesso vota sulla sola indicazione dei capigruppo o dei propri rappresentanti di partito nella commissione stessa atti legislativi a volte neppure letti dai singoli parlamentari) o che si sia trattato di una operazione ideologicamente (o lobbysticamente) orientata a  “favorire” le compagnie che gestiscono le slot-machines, la norma introduceva un principio pericolosissimo, una sorta di “terzietà avanzata” dello stato che non solo poco o nulla ha detto e dice ormai sul gioco d’azzardo, limitandosi a poche e facilmente eludibili “raccomandazioni” a tutela dei minori, ma oggi addirittura sanziona in qualche modo chi localmente voglia frapporre ostacoli al gioco ed alla sua devastante diffusione sociale che sfocia sempre più spesso in ludopatie compulsive che divengono a tutti gli effetti un fenomeno sempre più difficile da arginare e combattere…

certo il gioco d’azzardo non si combatte con il puro proibizionismo, primo perché si riconsegnerebbe nella mani della malavita un “fatto” sociale che esiste a prescindere in quanto comportamento diffuso e socialmente accettato, secondo poiché non andrebbe mai confusa l’etica della protezione del singolo e della collettività da fenomeni di dipendenza patologica ad alto tasso di destrutturazione personale e sociale, con l’eticismo del voler tracciare linee di comportamento nette ed adatte per tutti che, se giustificabili per chi segue una fede, quindi una morale ad essa connessa, imposte da uno stato paiono ritorni ad un passato più o meno recente nel quale era lo stesso stato ad imporre  codici etici generalizzati a cui il singolo “doveva” adeguarsi, e non il cittadino ad essere lasciato libero di scegliere un proprio sviluppo emotivo e sociale…ma forse andremmo troppo lontani con queste considerazioni…

per il momento limitiamoci a considerare la stortura corretta in commissione e di sicuro mantenuta tale in aula, sperando ovviamente che nell’ulteriore passaggio al senato non vi sia qualche “manuzza” che agisca…perché distrazione dei senatori o meno, ignoranza dei temi e fiducia nei colleghi o meno, quello che ad un normale cittadino appare chiaro è che “qualcuno pure c’ha provato!!!”…