conti pubblici

vi posto questi due lanci ansa, uno di oggi…

(ANSA) – ROMA, 3 GEN – Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco cala sotto la soglia psicologica dei 200 punti base (199) per la prima volta dal 6 luglio 2011. Il tasso sul decennale è al 3,93%. Giù a 199 punti base anche il differenziale della Spagna.

ed uno di ieri…

(ANSA) – ROMA, 2 GEN – Il fabbisogno annuo del settore statale del 2013 chiude a 79,7 miliardi, circa 30 in più rispetto ai 49,5 del 2012. Lo dice il Mef aggiungendo che senza partite di entrate e spesa ininfluenti ai fini del deficit (Bei, Mef, Fintecna, debiti Pa) il fabbisogno sarebbe calato di 1 mld nei confronti dell’anno precedente.

———————————————————-

apparentemente i due lanci sembrano slegati tra loro, ma in realtà testimoniano di un netto miglioramento dei conti pubblici, sia del differenziale tra i nostri titoli e quelli tedeschi, cosa che di per sé non ha un effetto che giornalmente misuri qualcosa, quanto stabilisce un rapporto di collocamento delle aste di titoli programmate nei giorni seguenti ed un segno tendenziale del miglioramento della fiducia degli acquirenti nella tenuta del nostro debito e del nostro sistema di finanza pubblica…quindi nonostante quanto qualche mentecatto afferma, uno spread basso serve eccome…

e serve soprattutto se paragonato ai 500 e passa punti che avevamo raggiunto quando finalmente il governo dello stesso cadde per una serie di circostanze che ho paura che solo in sede storica conosceremo appieno (come del resto tante e troppe cose del nostro paese), e che ben più del 3,93% di interessi sul decennale costavano al paese, con un aggravio notevole del debito stesso il cui ammontare, oltre le spese dello stato che non trovavano copertura negli attivi (i proventi fiscali) doveva compensarne proprio i maggiori interessi…

ma cosa c’entra allora questa notizia apparentemente contradittoria in cui si indica un balzo in avanti del fabbisogno che però, depurato di alcune partite contabili che non entrano nel conto del deficit, migliora di un solo miliardo però invertendo nettamente la  tendenza all’aumento proprio del fabbisogno?…bene, chiariamo brevemente, per chi magari poco mastica di contabilità di stato e partite finanziarie alcuni punti qui citati 

il debito pubblico debito dello stato nei confronti di soggetti economici nazionali o esteri che hanno sottoscritto un credito allo stato acquisendo obbligazioni o titoli destinati a coprire il disavanzo del fabbisogno finanziario statale ovvero coprire l’eventuale deficit pubblico nel bilancio dello Stato.

il saldo primario è la differenza tra le entrate e le spese delle amministrazioni pubbliche, che può essere un disavanzo primario (o avanzo, nel caso contrario) è quanto le spese totali dello stato, tra amministrazione (ministeri ed enti nazionali), organi costituzionali (parlamento, etc), amministrazioni locali e previdenza, superano le entrate (fiscalità).

se a questo saldo si sottraggono le spese per gli interessi sul debito avremo il conto economico che se positivo è l’accreditamento (o surplus), se negativo indebitamento (o deficit), avendosi un pareggio di bilancio nel caso le entrate siano pari alle uscite sottratti gli interessi sul debito…aggiungiamo inoltre che per vincoli europei il rapporto tra pil (prodotto interno lordo) e deficit non deve superare il 3% (gli accordi di Maastricht hanno definito un “patto di stabilità” con il quale viene imposto ai paesi sottoscrittori di contenere il deficit pubblico entro il tetto del 3% del PIL, pena la procedura di infrazione e relativi vincoli di aggravio della spesa pubblica, procedura dalla quale siamo appena usciti) 

il fabbisogno è quanto occorre per raggiungere, in caso di deficit il pareggio di bilancio

fin qui dunque tutto chiaro, spero, ma allora come fanno i conti a migliorare se aumenta proprio il fabbisogno che però dovrà essere depurato di partite che non entrano nel conto (sono state citate Bei, Mef, Fintecna, debiti Pa)?…chiariamo di cosa si tratta allora…

ci sono delle partite finanziarie straordinarie e legate ad operazioni fuori bilancio, autorizzate dalla u.e e come tali non ricadenti nel conto economico, che fanno aumentare il fabbisogno perché vi sono delle spese reali da sostenere (es. i debiti in pagamento della pubblica amministrazione alle imprese), ma che, nella tendenza dei conti pubblici, portano il paese ad avere un deficit che comincia a calare, seppur di poco, ed è una notizia da sottolineare con una certa enfasi poiché indica che la cura dei conti pubblici comincia a funzionare ed a produrre dei frutti macroeconomici di un certo rilievo (diminuendo il fabbisogno, diminuisce la necessità di coprirlo con nuove entrate, quindi nuove imposizioni fiscali), ma, a dire la verità, purtroppo ancora poco rilevanti però per l’economia quotidiana della popolazione che il più delle volte è molto male informata, sia per incapacità di maneggiare materiali di conoscenza troppo tecnici (e mettiamoci anche la pigrizia), sia per una cattiva informazione istituzionale in materia…

ed è qui che casca l’asino, perché se la cura funziona ed il paziente muore, a poco serve essere virtuosi…sono necessarie urgenti misure di mitigazione della sofferenza sociale, anche nella certezza dei conti da tenere in ordine!!!

 

…ed a proposito di bei…

la banca europea per gli investimenti o BEI è un’istituzione finanziaria dell’unione europea creata 1957 con il trattato di roma per finanziare investimenti a sostegno di obiettivi politici dell’unione ed esattamente: 1.sviluppo regionale, 2. reti trans-europee di trasporto, 3.sviluppo delle telecomunicazioni e del settore energia, 4.ricerca, sviluppo e innovazione, 5.sviluppo e protezione dell’ambiente, 6.salute e istruzione (e magari appena c’è tempo ritirerò fuori una vecchia storiella a proposito di basilicata, eni e bei, ma adesso sarei fuori luogo)…sono membri della BEI, avendone sottoscritto il capitale sociale, gli stati membri dell’unione (l’italia oggi partecipa per circa il 16%)