prorogati bandi per il po val d’agri e programma speciale senisese

Regione, prorogati bandi per imprese esistenti

10/01/2014 11:12
C’è tempo fino al 28 febbraio per la presentazione delle domande ai bandi del Po Val d’Agri e Programma Speciale Senisese per la “Delocalizzazione, ammodernamento e riqualificazione delle PMI”

AGR

Agri Melandro Sauro Camastra e sul Programma Speciale Seniseseinteresse che hanno palesato la volontà di partecipare ai bandi, la Giunta Regionale ha prorogato fino al 28 febbraio il termine ultimo per presentare la propria domanda di partecipazione in base alle modalità già esplicitate nel bando….
Gli avvisi sono diretti a sostenere finanziariamente gli investimenti, da realizzarsi nei 35 comuni afferenti al Programma Operativo Val d’Agri e nei 15 del Programma Speciale Senisese, volti a promuovere lo sviluppo competitivo e a valorizzare la produzione di beni e di servizi nei settori indicati nell’avviso.
Due milioni e quattrocentomila euro la base economica a valere sul Programma Operativo Val d’Agri e 1.420.000 euro quella sul Programma Speciale Senisese per permettere l’ampliamento o l’ammodernamento di un’unità locale esistente, la diversificazione della produzione anche mediante prodotti nuovi aggiuntivi e la trasformazione sostanziale del processo produttivo complessivo, la creazione di un nuovo stabilimento produttivo….ultimo caso la possibilità è estesa anche alle imprese che non sono allocate nei comuni interessati ma che ritengono opportuno delocalizzare la propria attività nei comuni afferenti ai due programmi regionali. Nel dettaglio i bandi sono rivolti alle imprese, regolarmente costituite e iscritte alla Camera di Commercio, attive e con unità legale in Italia da almeno sei mesi.
L’investimento complessivo non può essere inferiore a 20 mila euro e l’agevolazione massima concedibile è pari a 300 mila euro per il finanziamento delle attività economiche afferenti alla classificazione Ateco 2007. Numerosi i settori ammissibili, dalle attività manifatturiere alle costruzioni, dalla ristorazione ai servizi di informazione e comunicazione, dalle attività artistiche, sportive e di divertimento alle altre culturali, ad esclusione del commercio ambulante, dei programmi d’investimento mirati alla produzione di energia elettrica attraverso impianti alimentati da fonti rinnovabili che possono beneficiare degli incentivi e di quanto specificato nell’articolo 6 del bando.

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prendetela come informazione di servizio, anche se a suo tempo criticai fortemente l’impostazione di questi bandi perché non afferenti ad una idea organica di sviluppo legata alla programmazione regionale, quanto piuttosto legati ad una micro-irrigazione di contributi (i denari stanziati, senza colpa di alcuno, sono ovviamente troppo pochi per innescare uno sviluppo concreto e generale, ma la logica di concessione, appunto slegata da ogni idea di programmare quello stesso sviluppo, rischia di essere sempre quella per cui si finanzia puntualmente un’attività senza interrogarsi sul ciclo che eventualmente la stessa potrebbe determinare) la cui platea teorica di utilizzo è sin troppo vasta per determinare alcun effetto…