occorre che il popolo si pronunci sul petrolio…

Attività estrattive, Regione convocherà tavolo trasparenza

22/01/2014 18:39  Circa “memorandum” e articolo 16, il presidente Marcello Pittella ricorda che la Regione farà per intero la propria parte, all’interno della “cabina di regia” a suo tempo costituita con i sindacati e le parti datoriali

AGR Nei prossimi giorni, la Regione convocherà il tavolo della trasparenza previsto dal contratto di settore sottoscritto ad ottobre del 2012 tra Regione, Eni, sindacati e parti datoriali.
Sarà quella la sede per affrontare soprattutto le questioni legate alla tutela dell’ambiente in rapporto alle attività estrattive già in essere, così come tra l’altro sollecitato dai sindaci della Val D’Agri nel corso dell’ultimo incontro avuto con il presidente della Regione, Marcello Pittella, e l’assessore all’Ambiente, Aldo Berlinguer.
Per quanto riguarda, invece, i temi legati all’attuazione del “memorandum” e più complessivamente dell’articolo 16 del decreto legge sulle liberalizzazioni, il presidente Pittella, riprendendo la dichiarazione congiunta rilasciata oggi dai tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Genovesi, Falotico e Vaccaro, ha sottolineato che la Regione farà per intero la propria parte, all’interno della “cabina di regia” a suo tempo costituita con i sindacati e le parti datoriali, per indurre il governo a rivedere il decreto interministeriale che, di fatto, ha “tradito” lo spirito del “memorandum” sul petrolio.
“Il lavoro che come governo regionale e parti sociali stiamo portando avanti in sede ministeriale – ha ricordato il presidente Pittella – punta ad evitare che la Basilicata diventi una sorta di regione-gruviera, in cambio di poche decine di milioni di euro all’anno. Per di più solo in presenza di nuove coltivazioni petrolifere attuate da società ex novo”.

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caro presidente, il problema non è che sia stato tradito lo spirito del memorandum, ma che il memorandum così come maturato e scritto è già di per se un tradimento, sia in presenza di una normazione regolamentaria che, senza contraddirsi neppure troppo rispetto ad un articolo, il n 16 del decreto liberalizzazioni, che poco diceva essendo a mio avviso volutamente sibillino proprio in virtù dell’approdo poi della strategia energetica nazionale che fissava quel 15% del fabbisogno energetico totale dello stato italiano da recuperarsi nell’appennino lucano (e chiaramente il riferimento era agli unici giacimenti certi, quelli lucani, che occupano una superficie molto maggiore di trend1 e trend 2, per intenderci la vecchia coltivazione val d’agri e gorgoglione, meglio conosciuta come tempa rossa), approdo avvenuto a governo tecnico “scaduto” e che non poteva operare oltre l’ordinarietà (ed una strategia energetica nazionale non mi pare operazione ordinaria), sia in merito a “compensazioni ambientali” che venivano scambiate senza neppure fissare paletti con uno sconvolgimento del territorio e delle sue vocazioni che era riconosciuto persino dallo stesso art. 16…

il problema va molto oltre il tavolo della trasparenza e la residualità dello stesso rispetto ad una realtà che, in mancanza di mezzi di misurazione efficienti che indaghino oltre che sul superamento dei limiti fissati dalla legge, anche su parametri biologici che riguardano l’accumulo degli stessi nelle varie matrici ambientali, comprese le produzioni agricole e la massa forestale, deve intendersi solo come minima rispetto all’impatto che avrebbe quanto oggi si va delineando all’orizzonte con questa riforma del titolo V della costituzione che finalmente, dopo anni di urla che il sottoscritto ha proferito, finalmente si cominciano a percepire nella opinione pubblica per loro conclamata minacciosità per la sopravvivenza della stessa regione…

non possiamo cioè affrontare il problema della puntualità delle azioni rispetto agli eventi e dimenticare che esiste a monte una fenomenologia che ci porrà sempre di fronte ad epifenomeni simili…

si riunisca pure con le parti, ma il vero punto è ormai trovare un “fatto politico” da opporre come volontà popolare alle mire dei combinati lobbystici ed i loro addentellati politici del tutto trasversali, la cui forza è certo (e non per sua colpa) superiore al suo lavoro-contrattazione nei ministeri…a suo tempo indicai la strada (ne ho parlato in un assai intervento ad una direzione pd da cui lei era purtroppo andato già via) in una consultazione popolare sull’argomento nuove ricerche ed estrazioni, previa l’approvazione di una legge regionale sul referendum consultivo che dia modo ad una popolazione che finalmente comincia a prendere coscienza di cosa significherebbe una regione ridotta ad un unico campo petrolifero di esprimere un parere  più importante anche di quello che la sua carica le assegna, la volontà popolare!!!