Comunicato stampa

Sfiaccolamenti e conformismi

Accade che si legga di incontri tra Fondazione Mattei e Arpab “per avviare unaproficua collaborazione scientifica tra le due Istituzioni attraverso la realizzazione di studi, ricerche e approfondimenti su tematiche ambientali di rilevante interesse per le comunità lucane” che in sostanza si tradurrebbe in “produzione di materiale scientifico (brochure, opuscoli, pubblicazioni) e nella sua divulgazione alla popolazione, ai privati, agli addetti ai lavori ed al mondo scientifico- istituzionale”, quindi a mio personale avviso, in una sorta di divulgazione pre-scientifica alla Piero Angela da diffondere presso la popolazione, con magna soddisfazione di qualche grafico che riceverà qualche migliaio di euro per la impaginazione ed il concept e la sostanziale inutilità formale e sostanziale di una operazione del tutto inutile e già vista troppe volte.

Ma accade anche che lo stesso giorno si debba leggere di un comunicato UNMIG a proposito dello “sfiaccolamento” (oggi si dice così, apprendiamo, ma persino il dizionario incorporato nel pc lo segna come errore), che il giorno 13 gennaio c.a. ha destato allarme e le solite domande a proposito della sicurezza dell’impianto del centro Olii di Viggiano e che, dopo qualche scusa velocemente farfugliata da Eni su problemi elettrici (peraltro spesso chiamati in causa proprio in occasione dei tanti e ripetuti “sfiaccolamenti”) che avrebbero causato l’attivazione della procedura di allarme, procedura che– udite, udite – oggi viene testimoniato dall’ufficio del ministero dello sviluppo economico per gli idrocarburi, essere colpa di un “errore umano” e non più di misterici guasti alla rete elettrica.

Tutto bene, dunque, se non fosse che non si comprende come possa un’ispezione di un ente che non ha potestà alcuna, neppure tecnica (occupandosi semmai di seguire iter procedurali di attribuzione di titolarità dei permessi e delle concessioni in tema di idrocarburi), di ispezione sulla sicurezza di un sito industriale ad alta pericolosità, assicurare dopo 15 giorni che quanto già comunicato da Eni in merito a problemi elettrici, non è vero, ma che di errore umano si è trattato (il solito errore umano che salva la tecnica e condanna la fallibilità degli uomini).

Due sono allora gli ordini di ragionamento che si impongono. O la visita Unmig, non avendo carattere tecnico di accertamento per la mancata potestà dell’ufficio in materia di sicurezza degli impianti industriali, siano essi o meno rientranti nelle procedure “Seveso”, (potestà che riguarderebbe ben altre commissioni ministeriali, semmai la Commissione Nazionale Grandi Rischi presso la Protezione Civile Nazionale (dpcm del 23 dicembre 2011 integrato dal  dpcm del 18 febbraio 2013) ha carattere di non ufficialità e come tale il suo comunicato è inopportuno, non autorizzato da alcuna autorità ministeriale e persino sconveniente nella prassi delle relazioni ufficiali, o tale comunicato riveste carattere “politico” e come tale è ravvisabile in questa attività una mancata terzietà dell’ufficio stesso, il cui parere non è richiesto, che connoterebbe l’attività di boarding, sostanzialmente ospitalità, degli interessi specifici di un’azienda privata, Eni, in una relazione specifica tra un ente pubblico territoriale, Regione Basilicata, e la stessa azienda che è si titolare di una concessione ministeriale sul territorio dell’ente stesso, ma  nello specifico dello “sfiaccolamento”, siamo nell’ambito di materie di potestà concorrente tra Stato e Regione, quale appunto la difesa ambientale, che per nulla attengono alla mission dell’Unmig stesso.

Questa visita non ha quindi alcun valore legale, né tantomeno tecnico, e male fanno alcuni organi di informazione, nello specifico il servizio tg3 regionale dell’edizione pomeridiana del 28 cm., a rilanciare, tali comunicati come elementi tranquillizzanti e conformistici (senza peraltro citare pareri differenti che pure, contenuti già nella serata del giorno precedente sulle pagine del blog curato dal sottoscritto, è parso vedere stigmatizzati nel testo del servizio) di una situazione che non è affatto tranquilla, perché reiterandosi eventi il cui carattere non può essere ridotto a mere casualità tecniche od umane, causando questi eventi allarme e apprensione nella popolazione, sia che si tratti di anomalie tecniche reiterate e per le quali non si siano messi in atto provvedimenti specifici o si tratti di “anomalie umane” che connoterebbero incauti affidamenti di funzioni tecniche, si troverà riscontro di tale attività anche nel codice penale.

Miko Somma, Partito Democratico