l’autonomia siciliana e le spese enormi…

(ANSA) – PALERMO, 28 FEB – I costi della politica e l’assunzione di personale nella P.A. sono pratiche condizionate da eccessi e abusi in Sicilia. Lo dice la relazione annuale del procuratore regionale della Corte dei conti, Giuseppe Aloisio, secondo cui la politica siciliana mantiene standard di spesa superiori a quelli dei paesi europei. La Procura segnala lo spreco di risorse nell’assunzione di personale e nel riconoscimento di qualifiche o livelli superiori a dipendenti delle società partecipate.

—————————————–

e se proprio dobbiamo parlare di riforme costituzionali e regioni, forse qualche problemino si pone più che per gli accorpamenti, per fortuna bocciati, per l’autonomia siciliana, frutto storico più di dinamiche forzate e violente – ricorderete i fatti dell’EVIS alla fine della seconda guerra mondiale e magari anche salvatore giuliano che per qualche tempo ne fu principale braccio armato – che di un reale riconoscimento di una “differenza” da tutelare attraverso il riconoscimento di regione a statuto speciale…

nei fatti questa autonomia si è finora tradotta non solo in maggiori spese per singola unità politica ed amministrativa – basti guardare le differenze di costo e di guarentigie pensionistiche per i “deputati” dell’assemblea legislativa siciliana – ma anche per politiche clientelari che hanno portato la regione con uno dei minori tassi boschivi del paese ad avere un esercito spropositato di operai forestali (e comunque anche da noi non si scherza affatto, esattamente come in calabria) o ad avere in generale il più alto tasso di occupazione del paese nel settore pubblico, a volte anche con situazioni ai limiti del ridicolo, come nel caso degli spalatori di neve a palermo…oltre naturalmente a mettere in campo, nel corso dei decenni, vere e proprie storture mafiose che divenivano politiche…

ecco, senza in nulla voler stigmatizzare i comportamenti dei cittadini siciliani – che più che altro hanno spesso subito questi andazzi, piuttosto che esserne complici, come spesso molta retorica suggeriva nel confondere l’omertà da paura con quella da subalternità o peggio di filiera – sarebbe bello che proprio da loro venisse forte la richiesta di “cancellare” quella differenza per ritornare ad essere una regione normale…

p.s. vorrei infine sottolineare che non a caso alcuni fenomeni di storture politiche recenti sono nati o hanno avuto inedito successo proprio in sicilia, vedi forza italia negli anni ’90 e più recentemente il movimento di grillo…che siano state continuazioni aggiornate ai tempi di investiture prima concesse alla democrazia cristiana dei sindaci divenuti boss e dei boss divenuti sindaci, come michele navarra a corleone o vito ciancimino a palermo?