linguaggio di regime?…

(ANSA) – POTENZA, 28 FEB – “I delegati della Fiom e i loro sostenitori e militanti rumorosi non hanno capito che l’argomento” delle assemblee tenutosi nello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fca dopo l’accordo sulla nuova organizzazione del lavoro “era troppo serio e non meritava il loro solito teatrino disfattista“. Lo scrive, in una nota, Marco Roselli della segreteria nazionale della Fismic.

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e siamo al linguaggio di regime, ormai…queste sigle sindacali assurde e nei fatti sodali della proprietà fca e dei suoi metodi poco democratici di organizzare e gestire il lavoro in tutte le sue componenti, anche in quelle ancora tutelate dai diritti sindacali, divengono ogni giorno di più capibastone e gabellotti nella difesa di un regime, quello che parte dal ricatto occupazionale e dal jobs act che trasforma di fatto il lavoro in una sorta di cottimo dove al lavoratore non è consentito dire alcunché e semmai solo di dover ringraziare “chi gli dà il pane” – ed a questo punto il passo mica è troppo lontano dal quel “chi mi dà il pane mi viene padre” che tutti sappiamo essere la principale base di consenso nelle regioni più afflitte dai fenomeni mafiosi…

e così, costui, nell’offendere pesantemente il principale sindacato dei metalmeccanici italiani, “reo” di non aver voluto firmare il contratto dell’allora fiat (oggi fca) per le sue inique condizioni che ormai del tutto sembrano l’anticipazione di quello che poi seguirà ad applicazione del jobs act ed a licenziamenti collettivi non più reintegrabili, usa un vero e proprio linguaggio da caserma, definendo teatrino disfattista (parola, la seconda, molto cara l’altro ieri a mussolini ed oggi al piccolo duce di pontassieve, mentre della prima tutti ricordiamo lo stampo di conio berluskoniano) chi ancora tenta di osservare che il lavoro è un complesso di diritti e doveri per ognuna della parti coinvolte, datori di lavoro e prestatori di opera, nel riconoscimento di una oggettiva posizione dominante della parte datoriale…

siamo dunque ritornati al modello valletta o semplicemente andiamo dritti dritti verso il modello ciudad juarez?