MARINAGRI, IL SINDACO DI POLICORO SCRIVE A MINISTRO ALFANO
 
06/03/2009 11.47.02
[Basilicata]

Il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, rende noto, in un comunicato stampa, di aver chiesto un incontro urgente al Ministro di Grazia e Giustizia, Angelino Alfano, per sollecitare un intervento urgente sulla questione relativa a Marinagri, il cui cantiere, ubicato sul territorio di Policoro nei pressi della foce del fiume Agri, è sotto sequestro preventivo dallo scorso 17 aprile: “Ci sono faldoni di documenti –osserva Lopatriello- che testimoniano come investimento turistico è legittimo sotto tutti i punti di vista. Da quando la magistratura calabrese ha messo i sigilli alla cittadella sul mare, intere imprese hanno dovuto chiudere i battenti con il personale puntualmente licenziato. In questo periodo di crisi Marinagri rappresenta un investimento turistico tra i più grandi del Sud, con un ritorno di immagine per tutti positivo a partire da una piccola regione come la Lucania il cui tessuto sociale è alquanto debole. Quindi chiederò ad Alfano di mettere in campo tutti i poteri che la legge gli attribuisce per fare chiarezza su questa vicenda giudiziaria anteponendo gli interessi dei cittadini, delle imprese e del territorio a tutti gli altri poichè: il Piano particolareggiato esecutivo Foce Agri è stato vagliato non solo dal Comune di Policoro, ma anche dalla stessa Regione Basilicata e lo stesso dicasi per quel che concerne le licenze e le concessioni sulla cui legittimità sono pronto a sfidare chiunque. Anche l’autorità di bacino sostiene che non esistono pericoli di esondazione per i prossimi 500 anni, quest’ultimo è il motivo del sequestro; inoltre il progetto ‘Marinagri’ ha ricevuto il placet del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) relativo al finanziamento per investimenti di così grande portata. Tuttavia non riesco ancora a spiegarmi il perchè del blocco dei lavori per la costruzione del porto, con annesse abitazioni civili e altre attività legate al turismo come alberghi, delfinaio, campi da golf e servizi vari, che hanno paralizzato l’economia di un intero comprensorio. Da qui la mia richiesta di audizione al Ministro Alfano affinché, dopo il trasferimento di alcuni magistrati ad altre funzioni e giurisdizioni, solleciti una rilettura più attenta e meticolosa degli atti processuali ai nuovi magistrati, consapevole che l’investimento presenta tutti i crismi: giuridici, sociali, economici, per essere completato senza interferire nell’operato della Magistratura”.

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cioè in sintesi costui dice che i faldoni dimostrano che l’investimento è legittimo, ma l’inchiesta è ancora in corso…costui chiederà ad alfano di far passare interessi, legittimi o meno è cosa che riguarda il libero e superiore giudizio della magistratura, sulla legge stessa…costui dice non esistono pericoli di esondazione per i prossimi 500 anni, come se fosse possibile prevedere anche solo le bizzarrie di portata di un fiume per un periodo così lungo (5 secoli)…costui dice chiaramente che il trasferimento di de magistris è un sospiro di sollievo per l’affare marinagri…infine (e questo lo dico io) costui dice cose senza senso, poichè il giudizio della magistratura è leggermente al di sopra del giudizio di un sindaco e correttezza democratica vorrebbe che alla legge ed al rispetto della stessa siano tenuti tutti, anche se a volte la cosa può apparire scomoda ed “interferire” con il corso degli affari che fino a prova contraria anche alla legge ed al suo rispetto sono tenuti 

2 pensieri su “

  1. …mi rivolgo con molto rispetto:
    se dovessimo cambiare il contesto temporale si dovrà ammettere che i Giudici Inquisitori nel condannare a morte Galileo (condanna in seguito tramutata in ergastolo) abbiano svolto un lavoro adeguato e legittimo, peccato che c’erano altre logiche dietro di ciò…
    La “Giustizia” ha poi fatto il suo corso e naturalmente ha affermato definitivamente che Galileo aveva ragione… peccato che siano trascorsi 400 anni…
    …dobbiamo essere fieri e contenti?…suvvia…

  2. e con altrettanto rispetto, rispondo che ai tempi di galileo la legge era un criterio di giudizio molto soggettivo e discrezionale, ad uso e consuno dei potenti di turno…oggi abbiamo leggi astratte per fattispecie concrete in un regime di garantismo, qualcosa di molto diverso dall’inquisizione che condannò galileo…e la total, l’eni e tante altre “ditte” fino a prova contraria non scrutano il cielo in cerca di pianeti, quanto piuttosto la Terra e la nostra terra in cerca di profitti…mi pare una certa differenza esista…e comunque grazie per il tuo commento garbato…miko

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