LIBRI: ‘TOGHE ROSSO SANGUE’, LA PRIMA FU LUCANA 40 ANNI FA
 
18/03/2009 09.24.38
[Basilicata]
(ANSA) – POTENZA, 17 MAR – “Poveretto, quanto ha aspettato. Vediamo cosa vuole”: sono probabilmente le ultime parole pronunciate da Agostino Pianta, Procuratore capo di Brescia, prima di essere ucciso senza alcun motivo nel suo ufficio, esattamente 40 anni fa, la mattina del 17 marzo 1969, da Loris Guizzardi, che si vendicò così di un errore giudiziario ai suoi danni risalente al 1942. L‘agghiacciante ricostruzione dell’omicidio di Pianta – che era nato a Rapolla (Potenza) – è la prima ad aprire “Toghe rosso sangue” (Newton Compton Editori, pagine 314, euro 12,90), il volume che Paride Leporace, direttore del “Quotidiano della Basilicata”, ha dedicato ai 27 magistrati italiani uccisi brutalmente fra il 1969 e il 1994. Il libro rievoca figure di magistrati noti a tutti (come Occorsio, Alessandrini, Caccia, Livatino, Falcone e Borsellino), ma la storia di Pianta è giustamente collocata all’inizio. Non soltanto per una ragione cronologica (fu il primo ad essere assassinato), ma perché dice molto su un modo di essere magistrato che non è affatto “passato”: una carriera lineare, al servizio della comunità attraverso il lavoro quotidiano, l’accettazione di compiti sempre più impegnativi, la disponibilità a ricevere un cittadino che aveva aspettato a lungo di incontrarlo. Ma che poi gli spara quattro colpi di pistola: “Mi dispiace, ma qualcuno dovevo far fuori”, dirà Guizzardi dopo il delitto. Nel cortile del palazzo di giustizia di Brescia c’é un busto di Agostino Pianta, primo “martire” di una lunga serie: Leporace la racconta in un libro – che fa male al cuore per il dolore che provoca rivivere certe storie – ma agile e scritto con lo stile del cronista.

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riporto integralmente e senza commenti…leporace è un ottimo giornalista è di questi tempi ed in questi luoghi questa è una merce rara