riporto intregalmente e senza commenti, trattandosi a mio avviso di informazione di servizio…denunciate a chi credete queste illegalità di un mercato che pare non voglia mai riconoscere limiti all’intrusione nella vita della gente, ma denunciatele:

L’ADOC CONTRO LE INTRUSIONI TELEFONICHE

 
21/03/2009 12.35.35
[Basilicata]
“Molti utenti lucani ci segnalano che dopo la proroga concessa dal Governo col decreto “milleproroghe” gli operatori dei vari call-center sono tornati alla “carica” a volte superando il confine della correttezza e della decenza, soprattutto quando vengono invitati a non chiamare più l’utente”. Lo rende noto Canio D’Andrea, presidente di Adoc Basilicata (Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori).
“Su questo – aggiunge – è intervenuto il Garante privacy che ha chiarito i limiti per le società che effettuano attività promozionale attraverso i call-center dettando un mini decalogo a difesa dei cittadini e per frenare le iniziative degli operatori che fanno incursioni nelle nostra case usando il telefono: le aziende e i call-center che, avvalendosi della deroga prevista fino al 31 dicembre 2009 dal cosiddetto decreto “Milleproroghe”, contatteranno gli utenti per fare promozione e offerte commerciali, dovranno utilizzare solo banche dati costituite sulla base degli elenchi telefonici precedenti al 1 agosto 2005. Non potranno servirsi del periodo di deroga per chiedere il consenso degli interessati per futuri contatti né potranno cedere i dati che utilizzano a terzi.
In questo modo il Garante ha voluto chiarire i limiti entro i quali società che effettuano attività promozionale anche tramite call-center possono avvalersi della deroga. Il mancato rispetto del provvedimento comporta una sanzione amministrativa che va da 30 mila a 180 mila euro e che, nei casi più gravi, può raggiungere anche i 300 mila euro”.
“Inoltre, precisa D’Andrea – le società dovranno innanzitutto documentare in modo adeguato che la banca dati, costituita con i numeri telefonici e gli indirizzi degli abbonati, sia stata effettivamente creata prima del 1 agosto 2005. Le società dovranno usare questi dati direttamente e non potranno cederli a nessun titolo ad altre aziende. Gli operatori che telefoneranno agli abbonati dovranno ad ogni contatto specificare per quale società chiamano e ricordare agli interessati i loro diritti. Ma soprattutto dovranno registrare immediatamente l’eventuale contrarietà dell’abbonato ad essere nuovamente contattato. L’utente che non intende essere più disturbato avrà il diritto di conoscere l’identificativo dell’operatore al quale ha comunicato la sua volontà.
I dati presenti nelle banche dati – sottolinea il presidente di Adoc Basilicata – dovranno essere utilizzati solo a fini promozionali e non potranno in alcun modo essere usati per acquisire nuove informazioni o il consenso degli abbonati ad effettuare chiamate dopo la data del 31 dicembre 2009. Questo significherebbe di fatto costituire nuove banche dati, andando al di là delle finalità stabilite dalla legge e prorogando oltre il termine previsto gli effetti della deroga temporanea.
Nel caso in cui i cittadini lucani volessero far sentire la loro voce – conclude D’Andrea – potranno farlo direttamente al Garante o inviando una segnalazione all’Adoc – Via R. Danzi, 2 – 85100 Potenza Tel 0971 46393 Fax 0971 46390 e mail: adoc@adocbasilicata.191.it”.