ecco la fregatura sel

LA SEL PRESENTA ALL’API IL PIANO STRATEGICO AZIENDALE
Sei anni per valorizzare le risorse energetiche della regione
24/03/2009 13.33.19
[Basilicata]

Il vice presidente della SEL (la Società Energetica Lucana) Gianfranco Blasi e il direttore generale Massimo Scuderi hanno illustrato presso la sede dell’API di Matera il Piano Strategico Aziendale per il sessennio 2009-2014.
Entrata in funzione il 1° giugno 2008, la società di proprietà della Regione Basilicata si propone di valorizzare le risorse energetiche e di essere gestore della domanda pubblica di energia, creando valore sociale per le pubbliche amministrazioni, i cittadini e le imprese.
Ad una folta platea di imprenditori dell’API, – si legge in un comunicato – i vertici della SEL hanno spiegato la mission della SPA in una proiezione temporale di medio termine, di qui al 2014. La SEL, presieduta da Rocco Colangelo, persegue l’autonomia energetica della pubblica amministrazione lucana, privilegiando le fonti alternative di energia rispetto a quelle fossili e mettendo sul mercato 200 MW aggiuntivi rispetto a quanto previsto dal Piano energetico regionale, tutti da fonti non fossili, utilizzando gli operatori privati.
L’investimento complessivo è di 291 meuro, con risorse pubbliche e private, di cui 113 della SEL e 178 di terzi col meccanismo della concessione, cioè co-finanziamento e gestione. Blasi ha invitato le imprese ad attrezzarsi per partecipare alle gare d’appalto, mentre dall’API è venuta la richiesta di un tavolo di concertazione per un confronto preventivo sulle scelte operative della SEL, perché il sistema economico locale sia coinvolto negli investimenti che ricadranno sul territorio lucano. Le imprese, inoltre, – continua la nota dell’Api – hanno espresso soprattutto la necessità della riduzione dei costi dell’energia, in primis nelle aree industriali, trovando piena corrispondenza nelle risposte fornite da Blasi e Scuderi.
Il paradosso lucano, infatti, è di essere una regione piena di petrolio e di gas, che tuttavia produce poca energia, insufficiente persino per il nostro esiguo fabbisogno. La legge regionale sulla competitività, volta anche ad attrarre investimenti in Basilicata e a rendere più competitive le imprese esistenti, deve avere come logica conseguenza la riduzione della bolletta energetica delle aziende. In proposito l’API ha apprezzato il progetto di costituzione di una newco ENI-SEL per la distribuzione del gas, con conferimento dei contratti e degli asset di Italgas in Basilicata, che potrebbe accelerare tra l’altro il processo di metanizzazione di tutte le aree della regione.

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stanno cominciando a buttare la maschera!!!…accordo bipartizan tra centrodestra e centrosinistra (blasi, colangelo come rappresentanti al momento non direttamente schierati) con l’avvallo dell’imprenditoria lucana e non che vuol farsi energetica e l’appoggio di eni e di alcuni strani personaggi di cui parlaii tempo fa in un articolo dedicato a tessere i rapporti e a fare da garante rispetto ai tavoli dei poteri forti nazionali (non chiedetemi di far nomi adesso, ma andate a ricercare con cura l’articolo in questione)

il meccanismo funzionerà così…la sel diverrà gestore del gas lucano e concessionario della produzione di energia su suoli pubblici ed aree demaniali, coinvolgendo i privati “energizzabili” che pagheranno canoni, con l’aiuto dell’eni e di questa nuova compagnia che tutto è tranne che un progetto, trattandosi piuttosto di qualcosa già in itinere con gli accordi del 1998 e tenuto finora in stand-by per non svelare l’arcano di un accordo fatto sopra la testa dei cittadini che nulla sanno di quanto sulla loro pelle si sta giocando, la riduzione della regione a distretto energetico-petrolifero, con tutto ciò che questo comporta in termini di destinazione dell’intero territorio

dopotutto la regione basilicata era già stata indicata dall’attuale governo come distretto petrolifero e tutta una serie di altri accordi sempre rigorosamente parcellizzati e tenuti così lontani dallo sguardo dell’opinione pubblica lucana (geogas ed inceneritori in quanto tali ed in quanto travestiti da centrali a bio-masse, sulla base della famosa delibera del novembre 2005 che equipara il cdr da rifiuti solidi urbani a legna ecologica, permessi di ricerca di idrocarburi che cominciano a muoversi tutti insieme, impianti e discariche di samltimento rifiuti tossico-nocivi, e l’elenco potrebbe essere lungo coinvolgendo anche la gestione delle acque e certe società, acqua s.p.a. che sono preludi di privatizzazioni ormai date per scontate) paiono ormai voler indicare chiaramente il destino di una regione che è tanto poco densamente popolata e di così esigua rilevanza politica, soprattutto poi quando la rappresentanza politica stessa fa parte integrante di quei processi, da potersi tranquillamente “destinare” (preferite “nominare”) al ruolo scomodo di damigiana petrolifero-energetica, serbatoio di acque per usi vari e sversatoio di rifiuti…un affare da svariati miliardi di euro sulla pelle della comunità lucana che necessita di forti connubi tra poteri

tutte cose che diciamo da sempre e a cui da ora abbiamo deciso di opporci anche politicamente (checchè ne dicano i collaterali comandanti di truppe cammellate al sistema di potere), cominciando dal dire forti e chiari no a quanto sta accadendo

e tanto per concludere alla luce di quanto descritto vi appare un po’ più chiaro perchè il piano energetico regionale non sia ancora venuto fuori?