case di destra

CASA, DIGILIO: DE FILIPPO PRIMA DI DIRE NO RIFLETTA
 
25/03/2009 16.09.31
[Basilicata]
                                                                                                                         

“Nella regione dei “paradossi” sulla casa, con il capoluogo di regione che registra quotazioni sino a 3 mila 300 euro al metro quadro e dove il Regolamento Urbanistico in fase di approvazione non produrrà alcun effetto di calmierazione dei prezzi di compravendita e di locazione e tanti piccoli comuni dove la superficie media di un alloggio di una famiglia di quattro persone è tra i 30-40 mq, il Piano Casa proposto dal Governo e aperto al confronto con le Regioni può rappresentare una svolta tanto più che per ammissione della stessa giunta regionale lucana nel 2008 con gli investimenti a disposizione è stato possibile soddisfare il 47 per cento del fabbisogno abitativo”. E’ quanto sostiene il senatore Egidio Digilio (Pdl) che ha rivolto l’invito al Governatore De Filippo ad “un’attenta riflessione prima di dire no al Piano solo per principio e a far pervenire un pacchetto di proposte”. “E’ ovvio – aggiunge Digilio – che la Regione da sola non ce la può fare a superare i ritardi accumulati negli anni nel comparto dell’edilizia residenziale pubblica. Per citare i dati forniti dalla Conferenza Regionale sulla Casa di gennaio scorso, per quanto attiene all’edilizia agevolata con le risorse disponibili (71 milioni di euro) sarà possibile costruire 760 alloggi da parte di Cooperative edilizia, 430 alloggi da parte di Imprese di costruzione, 260 alloggi da parte delle Ater di Potenza e Matera e assegnare contributi a privati per l’acquisto 670 alloggi e per la ristrutturazione di 750 alloggi. Tutto ciò mentre cresce il numero di famiglie lucane che non ce la fa ad onorare il mutuo immobiliare o a pagare il fitto sino a 600 euro al mese nei due capoluoghi. Il Piano del Governo invece apre nuove prospettive specie alle giovani coppie e per l’ampliamento degli alloggi nella nostra regione ancora con superfici limitate oltre che a rappresentare una formidabile occasione per accrescere l’occupazione in un settore fondamentale per l’economia regionale in grado di produrre effetti anche di natura indotta”

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ma insomma digilio, lei è persona molto più intelligente dei suoi colleghi lucani pdl-inni e mi meraviglia che solo per dovere di scuderia affermi tale castronerie…come può pensare che uno che abita in una piccola casa di paese, il più delle volte costruita sulla base delle mura perimetrali come sostegno statico, possa sopportare un appesantimento della struttura senza subire indebolimenti  che potrebbero poi essere pericolosi che in una zona sismica quale è l’intera regione basilicata (a meno che per decreto non diciate che non lo è più)…e non è che la certificazione di un tecnico e la sua dichiarazione di responsabilità cambino di molto certe pratiche di “faciloneria” con cui in passato si sono affrontate ristrutturazioni ed ampliamenti in questa regione (il caso della ricostruzione post-sisma dovrebbe far riflettere)…cosa c’entra poi il regolamento urbanistico con il mercato immobiliare a potenza?…lo scopo di un regolamento urbanistico è dotarsi di uno strumento tecnico di programmazione del territorio urbano e non precostituire elementi di ricaduta immobiliare diretta (cosa tra l’altro vietata espressamente dalla legge regionale)…il mercato immobiliare si smuove dal suo letargo solo intervenendo sulla leva fiscale, cioè attraverso riduzioni fiscali sugli affitti e le piccole compravendite ed attraverso l’introduzione di imposte patrimoniali sui grandi accumuli di rendita immobiliare, nel senso cioè di incoraggiare la mobilità dell’esistente e non inflazionando il mercato stesso attraverso una aumento di cubature che finirà per divenire un condono preventivo ed uno strumento di ulteriore indebitamento dei cittadini nei confronti del sistema creditizio…il concetto è semplice…gli italiani hanno una comprensibile nevrosi da casa e tutto ciò che giustifica un aumento della stessa, anche in mancanza di reale necessità, porta alla tendenza a realizzare ampliamenti…siamo in periodo di crisi e due sono le alternative…o la gente mette mano ai risparmi o si indebita con le banche…nel primo caso avremmo un drenaggio verso il sistema delle costruzioni che magari creerà un po’ di posti di lavoro a termine (ma davvero credete che ogni italaino sia nelle condizioni di poterlo fare? o dimenticate che la gente si è nel frattempo impovetita notevolmente a cominciare dal lavoro dipendente?), ma che esaurita la spinta iniziale ritornerebbe allo stato attuale di stagnazione…nel secondo caso avremmo un aumento dell’indebitamento privato che non giova affatto all’economia globale, imponendo di fatto una ulteriore coercizione dei redditi fissi nel sistema rateale che finirebbe alla lunga per deprimere ogni altro consumo…il fatto, caro digilio, è che la logica del piano casa andrebbe rivolta magari alla ristrutturazione dell’esistente ed alla sua riconversione ecologica e rivolta al risparmio energetico…ma a quanto pare anche le detrazioni d’imposta al riguardo (che avete invece spalmato su cinque anni, riducendone quindi il beneficio di spinta) non fanno parte del vostro patrimonio di demagogia…il problema casa non è nell’aumento delle cubature esistenti, ma nell’estensione del dirito alla casa…quindi sostanzialmente un problema di accesso al credito, accesso che non si risolve con i vostri fondi di garanzia, ma con l’allentamento del sistema delle garanzie accessorie che le banche continuano a frapporre ai cittadini…e visto che stiamo regalando tanti soldini alle banche, qualcosina del genere a queste la si poteva anche imporre, visto che fino ad ora hanno vissuto in una rendita garantita e senza rischi