MACCHIA (FIBA CISL): “MICROCREDITO LEVA PER LO SVILUPPO”
 
26/03/2009 11.55.25
[Basilicata]

Un miliardo di potenziali clienti e un volume finanziario che entro il 2015 toccherà quota 25 miliardi di dollari. Sono i grandi numeri del microcredito, una formula innovativa di prestito bancario che non guarda alle garanzie ma al merito e alla bontà dei progetti finanziati. È con il microcredito, tanto per fare qualche altro numero, che 12 milioni di poveri nel Bangladesh sono usciti dalla misera grazie ai micro-prestiti della banca Grameen, fondata dal premio Nobel Muhammad Yunus. Ma è una realtà esportabile anche in Basilicata? Sì secondo il riconfermato segretario generale della Fiba Cisl Basilicata, Gennarino Macchia, che ieri mattina a Rifreddo ha lanciato l’idea del microcredito nel corso del settimo congresso regionale del sindacato bancari della Cisl. “Dobbiamo sfatare un mito che rischia di generare equivoci: il microcredito non è un’opera filantropica limitata ai paesi del terzo mondo, bensì un modo virtuoso di essere e fare banca, una diversa visione del mondo che può aiutarci a superare la crisi economica”. E che non sia solo questione di paesi poveri lo dimostra il fatto che il microcredito sta prendendo piede anche nei paesi industrializzati come Francia, Norvegia, Usa, Canada, Cina. Lo stesso Yunus ha annunciato a Milano la nascita della filiale italiana della Grameen in collaborazione con Unicredit e Università di Bologna. “Prestare i soldi ai poveri o a chi non ha garanzie è la grande sfida dello sviluppo – sostiene Macchia – Non è possibile che ai giovani ai quali diciamo di non aspettare il posto fisso e di darsi da fare, poi neghiamo l’accesso al credito perché non portano in dote alcuna garanzia. Rivendicare un sistema creditizio più capace di fare micro-finanza non significa chiedere assistenzialismo o minore rigore, ma rendere le banche più moderne e consentire alle persone di mettere a frutto il proprio talento”…..

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prendo la palla al balzo e tiro ancora più avanti…sapete qual’è il modello bancario che non sta pagando assolutamente la crisi finanziaria?…parrà strano a molti ma è il sistema bancario dei paesi arabi, escludendo i più occidentalizzati….per il corano gli interessi sul denaro sono un peccato molto grave (e comunque lo erano anche per bibbia), così essendo moralmente proibiti si applica un minimo tasso fisso travestito da debito d’onore del contraente il mutuo…stiamo parlando di tassi davvero ridicoli di fronte ai consueti tassi occidentali (persino adesso) e soprattutto il sistema bancario non può negare il credito ad alcuno che non si sia macchiato di gravi reati (poi su questo ci sarebbe da ridire in quanto alla gravità)…lo stesso tasso variabile è asolutamente vietato e questo produce un doppio effetto di indice di insolvibilità pari a zero che agisce sia sul richiedente che riesce in virtù del bassissimo tasso a restituire la somma mutuata ed a riaccendere nuovi mutui, sia sull’istituto bancario che avendo un rischio di impresa particolarmente basso riesce a sostenersi comunque su di un differenziale così basso…ovviamente anche i tassi sui conti correnti ed i depositi sono bassissimi o pari a zero, con il risultato che il denaro rimane in circolazione direttamente sui mercati, con ovvi benefici, e non viene distratto da operazioni finanziarie che la banca potrebbe operare in virtù della disposizione di liquidità sui mercati…inutile dire che ogni forma di bond, derivati e operazioni sugli algoritmi finanziari sono assolutamente vietate…che sia la strada del futuro quella del sistema creditizio dei paesi arabi?…altro che microcredito!!!…eppure qualcuno si ostina a considerarli paesi culturalmente arretrati!!!