Iran, per la Cnn almeno 19 i morti. Il capo della polizia: “Spareremo”

  

21 giugno 2009. Secondo la Cnn, che cita fonti ospedaliere, sono almeno 19 i morti negli scontri di sabato scorso tra forze di sicurezza e manifestanti pro-Mousavi a Teheran. Tuttavia, ammette l’emittente, non è facile ottenere un bilancio attendibile in quanto ai giornalisti non è permesso svolgere il loro lavoro di testimonianza e verifica. Nei siti di social networking si rincorrono voci di ogni tipo, e bilanci che parlano di addirittura 150 vittime. La cifra supera quella fornita da un blogger che in serata su Twitter aveva dato come “confermati” dall’ospedale Fatemiyeh “30-40 morti” e circa 200 feriti.

 

Tv di stato iraniano ammette 10 morti – La televisione di stato iraniana ha reso noto  che dieci persone sono state uccise e più di cento ferite durante gli incidenti a Teheran di ieri. “Nei torbidi che hanno portato agli scontri dieci persone sono state uccise e più di cento ferite. La presenza di terroristi negli eventi di ieri in piazza Enghelab e in viale Azadi era tangibile”, ha detto l’emittente. Un’altra emnittente di stato – in lingua inglese – aveva in precedenza riferito di 13 “terroristi” uccisi ieri durante i moti di piazza. Le cifre, pur discordanti come spesso accade in questi giorni a proposito del bilancio delle vittime degli scontri tra manifestanti e polizia, si riferiscono pertanto con ogni probabilità agli stessi episodi.

 

Ragazza uccisa diventa simbolo – E’ già diventata un simbolo per l’ opposizione iraniana la ragazza uccisa  a Teheran negli scontri.Secondo vari siti internet e i social network Youtube e Twitter, la ragazza di chiamava Neda. La strada di Teheran dove la ragazza è morta, via Amirabad, sarebbe stata ribattezzata dai contestatori ‘via Neda’.Il presidente del parlamento,il conservatore Ali Larijani, ha chiesto che siano ascoltati coloro che mettono in dubbio il risultato delle elezioni.

 

Capo polizia scrive, basta rivolte–  Il capo della polizia iraniana con una lettera pubblicata sui giornali ha lanciato un duro monito al candidato sconfitto alle elezioni presidenziali del 12 giugno, Mir Hossein Mussavi, avvertendo che verrà contrastato con la massima energia ogni tentativo di creare incidenti. La lettera è stato pubblicata dopo gli incidenti di ieri, che secondo alcune voci hanno provocato numerosi morti. Non è chiaro però quando Ismail Ahmadi Mughaddam l’abbia scritta. “Annuncio che, se si continuerà come negli ultimi giorni, la polizia, in linea con il suo dovere di mantenere l’ordine e la sicurezza per la società e il popolo, impedirà con la forza ogni attività illecita”, si legge nella lettera pubblicata dal quotidiano Etemad-e-melli. Mughaddam parla di “banditi” che sfruttano “il clima di illegalità ” creato da Mussavi. Dice che da quando sono cominciate le manifestazioni 400 poliziotti sono stati feriti e avverte: gli agenti spareranno contro chi provoca disordini.

 Mousavi: “Brogli pianificati da mesi” –  “I brogli erano stati pianificati da mesi. Sono pronto al martirio e continuerò la protesta”. Così Mir Hossein Mousavi, l’ex candidato riformista, ha parlato sabato alla folla dei suoi sostenitori che hanno sfidato il regime scendendo ancora una volta in piazza. Il leader riformista ha anche invocato lo sciopero generale, nel caso venga arrestato. Si alza quindi il livello della sfida in Iran. Nel mirino dei riformisti di Mousavi e Karroubi non c’è più solo il presidente Mahmoud Ahmadinejad, ma – fatto mai avvenuto dalla rivoluzione khomeinista del 1979 – la stessa Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei, che nel sermone del venerdì scorso aveva legittimato l’elezione di Ahmadinejad, vietando i cortei.