EDILIZIA, L’ASSESSORE VITA INCONTRA L’API DI POTENZA |
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11/12/2009 14.10.16 [Basilicata] |
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Nella sede dell’Api di Potenza, su iniziativa della categoria Edile, si è svolto ieri un incontro sulle problematiche del settore che ha visto la presenza dell’Assessore Regionale alle Infrastrutture Rocco Vita e del Dirigente del Dipartimento Ing. Rocco Riviello. Lo rende noto, in un comunicato stampa, l’Api. L’Assessore Vita, approfittando della presenza anche del Presidente della società Impreservice s.r.l. di Potenza Sergio Gastone, capogruppo dell’ATI lucana che ha svolto per conto della Regione Basilicata lo studio e la redazione delle analisi dei prezzi utili per la realizzazione del Prezziario di prossima pubblicazione, ha evidenziato il lavoro svolto dagli Uffici Regionali e dal Gruppo di Lavoro, del quale l’API di Potenza fa parte, rimarcando l’importanza del metodo utilizzato quale quello dell’analisi puntuale dei prezzi che ha permesso di mettere a punto un documento finalmente rispondente ai reali costi che le imprese sostengono e questo, ha continuato Vita, è un percorso che permetterà di adeguare annualmente il Prezziario alle dinamiche reali dei costi delle materie prime. ——————————————————————————- siamo curiosi di vedere come è stato composto il prezziario, dato che da esso dipenderanno per molti anni i costi degli appalti ed il fatto che lo si sia affidato ad una società esterna, pur avendo la regione professionalità bastevoli alla sua definizione, già depone male…cmq, non vogliamo sempre pensare a male…il meccanismo dei ribassi deve essere superato, ma è la congruità del realizzato rispetto al progetto iniziale (senza quindi i giochini degli adeguamenti in corso d’opera che fanno lievitare enormemente i prezzi iniziali) ed alle modalità di svolgimento dell’appalto che deve essere il faro attraverso cui giudicare l’appalto stesso ed il suo prezzo a consuntivo, non certo giochetti che frammentando un appalto superiore ad un milione di euro in tanti appaltini inferiori a tale cifra di fatto rendono possibile una “liberalizzazione”…le offerte anomale, poi, sono anomale per tutti gli appalti, punto…ma il punto cardine è la cessione dei crediti alle banche…a lavoro terminato e collaudato, non ci sarebbe nessun problema, ma a stati di avanzamento del progetto la cosa diverrebbe rischiosa…in gioco ci sarebbe la cessione di un diritto al completamento dell’opera che viene dislocato ad un ente terzo (la banca) che diventando cessionaria del debito acquisisce diritti non molto chiari (se la ditta incassa e fugge), diventando di fatto proprietaria dell’incompiuto…mi spiego…la regione o un altro ente appalta un’opera, es. la costruzione di un immobile, emette pagamenti virtuali per stati di avanzamento dell’opera stessa alla ditta, la ditta cede il credito alla banca che dovrà incassare con interessi da emettere sulla stessa ditta (che così incassa prima, ma incassa di meno ed è costretta ad un ciclo continuo di lavori per far fronte ad un cash flow ulteriormente ribassato dall’emissione di interessi), la ditta fallisce, scappa, insomma fa le cose che molti imprenditori italiani del settore sanno fare benissimo…l’immobile rimane lì, incompiuto…la regione o l’ente giustamente non vuol saperne di pagare per un immobile incompiuto ed avvia le azioni legali contro la ditta (roba di anni!!!) che comprendono anche il sequestro dell’immobile, ma la banca vanta un diritto nei confronti della regione o ente che o paga avendo allora diritto ad un incompiuto da sottoporre a nuovo appalto o non paga ed allora a far emettere il sequestro è la banca che paradossalmente ne diviene proprietaria per surroga, avendo a quel punto la regione solo diritto alle azioni fallimentari contro la ditta…spero di esser stato chiaro…molto meglio sarebbe allora far lavorare al meglio gli uffici pagatori e non tirare sempre fuori la storia del patto di stabilità che quando agisce, agisce solo sulle spese correnti e non sulla spesa per investimenti…attento vita!!! |