attento, vita!

EDILIZIA, L’ASSESSORE VITA INCONTRA L’API DI POTENZA
 
11/12/2009 14.10.16
[Basilicata]

Nella sede dell’Api di Potenza, su iniziativa della categoria Edile, si è svolto ieri un incontro sulle problematiche del settore che ha visto la presenza dell’Assessore Regionale alle Infrastrutture Rocco Vita e del Dirigente del Dipartimento Ing. Rocco Riviello. Lo rende noto, in un comunicato stampa, l’Api. L’Assessore Vita, approfittando della presenza anche del Presidente della società Impreservice s.r.l. di Potenza Sergio Gastone, capogruppo dell’ATI lucana che ha svolto per conto della Regione Basilicata lo studio e la redazione delle analisi dei prezzi utili per la realizzazione del Prezziario di prossima pubblicazione, ha evidenziato il lavoro svolto dagli Uffici Regionali e dal Gruppo di Lavoro, del quale l’API di Potenza fa parte, rimarcando l’importanza del metodo utilizzato quale quello dell’analisi puntuale dei prezzi che ha permesso di mettere a punto un documento finalmente rispondente ai reali costi che le imprese sostengono e questo, ha continuato Vita, è un percorso che permetterà di adeguare annualmente il Prezziario alle dinamiche reali dei costi delle materie prime.
Inoltre, l’Assessore ha voluto precisare nel corso dell’incontro che a breve verrà avviato anche lo studio relativo alla bioedilizia, che farà parte di un protocollo separato, per dare risposta alle pressanti richieste di un riferimento su queste nuove tecniche costruttive.
Il Presidente della Sezione Edile dell’API di Potenza, Ing. Pier Luigi Volta, nel suo intervento, ha particolarmente apprezzato lo sforzo fatto dalla Regione e dalla società incaricata circa il metodo adottato nella formulazione dei nuovi prezzi finalmente oggetto di un’analisi puntuale e, nel rimarcare l’impegno dell’API per il conseguimento di questo importante risultato, ha voluto ringraziare sia l’Assessore Loguercio per l’impostazione lavoro, sia l’Assessore Vita per l’impegno che ha profuso affinché il lavoro si concludesse entro la fine dell’anno e potesse quindi essere pubblicato nel mese di gennaio 2010.
Il nuovo Prezziario Regionale, ha affermato Volta, è un documento composto da quasi 13.000 voci – circa il doppio del precedente – per le quali è stata fatta una attenta analisi e che, a differenza delle ultime versioni che vedevano un aumento percentuale indifferenziato di tutte le voci, quest’ultimo, al contrario, va nel dettaglio dell’analisi dei prezzi, con il risultato di una maggior rispondenza agli effettivi costi del mercato”.
Nel corso della discussione il Presidente ha posto l’attenzione anche sul tema degli appalti e sulla piaga dei ribassi eccessivi con punte che hanno toccato anche il 50%. Questa pratica che, ad una prima analisi può apparire economicamente vantaggiosa per la Pubblica Amministrazione la quale ottiene una notevole economia di spesa, nel tempo è invece foriera di contenziosi, di opere non portate a conclusione e scarsa sicurezza e qualità delle opere appaltate. Sembra quindi necessaria la modifica del sistema delle aggiudicazioni degli appalti preferendo una serie di strumenti quali, ad esempio, la modalità dell’offerta economicamente più vantaggiosa rispetto a quella del massimo ribasso per gli appalti di lavoro di importo superiore al milione di euro e ricorrere all’esclusione automatica delle offerte anomale per appalti inferiori al milione di euro.
Nel corso dell’incontro, il Direttore dell’API di Potenza Arch. Vincenzo Albano ha chiesto all’Assessore Vita di farsi promotore della costituzione di un Osservatorio Regionale per le opere pubbliche.
Per superare l’annosa vicenda del Patto di Stabilità, che dal mese di ottobre ha determinato il blocco dei trasferimenti della Regione agli enti locali e dei conseguenti pagamenti alle imprese creditrici per lavori eseguiti, servizi resi e forniture effettuate, il Direttore Albano, ha chiesto uno sforzo all’Assessore Vita affinché gli Uffici Regionali potessero mettere a punto i documenti di certificazione del credito della P.A. per poi cedere i crediti medesimi alle banche, in modo da smobilizzare subito le somme spettanti. L’Assessore Vita si è impegnato a far sì che gli Uffici Regionali mettano a punto questo sistema in modo da consentire alle imprese di ottenere dalle banche linee di credito straordinarie per l’anticipazione delle somme di denaro.

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siamo curiosi di vedere come è stato composto il prezziario, dato che da esso dipenderanno per molti anni i costi degli appalti ed il fatto che lo si sia affidato ad una società esterna, pur avendo la regione professionalità bastevoli alla sua definizione, già depone male…cmq, non vogliamo sempre pensare a male…il meccanismo dei ribassi deve essere superato, ma è la congruità del realizzato rispetto al progetto iniziale (senza quindi i giochini degli adeguamenti in corso d’opera che fanno lievitare enormemente i prezzi iniziali) ed alle modalità di svolgimento dell’appalto che deve essere il faro attraverso cui giudicare l’appalto stesso ed il suo prezzo a consuntivo, non certo giochetti che frammentando un appalto superiore ad un milione di euro in tanti appaltini inferiori a tale cifra di fatto rendono possibile una “liberalizzazione”…le offerte anomale, poi, sono anomale per tutti gli appalti, punto…ma il punto cardine è la cessione dei crediti alle banche…a lavoro terminato e collaudato, non ci sarebbe nessun problema, ma a stati di avanzamento del progetto la cosa diverrebbe rischiosa…in gioco  ci sarebbe la cessione di un diritto al completamento dell’opera che viene dislocato ad un ente terzo (la banca) che diventando cessionaria del debito acquisisce diritti non molto chiari (se la ditta incassa e fugge), diventando di fatto proprietaria dell’incompiuto…mi spiego…la regione o un altro ente appalta un’opera, es. la costruzione di un immobile, emette pagamenti virtuali per stati di avanzamento dell’opera stessa alla ditta, la ditta cede il credito alla banca che dovrà incassare con interessi da emettere sulla stessa ditta (che così incassa prima, ma incassa di meno ed è costretta ad un ciclo continuo di lavori per far fronte ad un cash flow ulteriormente ribassato dall’emissione di interessi), la ditta fallisce, scappa, insomma fa le cose che molti imprenditori italiani del settore sanno fare benissimo…l’immobile rimane lì, incompiuto…la regione o l’ente giustamente non vuol saperne di pagare per un immobile incompiuto ed avvia le azioni legali contro la ditta (roba di anni!!!) che comprendono anche il sequestro dell’immobile, ma la banca vanta un diritto nei confronti della regione o ente che o paga avendo allora diritto ad un incompiuto da sottoporre a nuovo appalto o non paga ed allora a far emettere il sequestro è la banca che paradossalmente ne diviene proprietaria per surroga, avendo a quel punto la regione solo diritto alle azioni fallimentari contro la ditta…spero di esser stato chiaro…molto meglio sarebbe allora far lavorare al meglio gli uffici pagatori e non tirare sempre fuori la storia del patto di stabilità che quando agisce, agisce solo sulle spese correnti e non sulla spesa per investimenti…attento vita!!!