Saldi, Confesercenti: prevista flessione del 15-20%01/01/2012 11:29

BAS    Il crollo dei consumi continuerá anche a gennaio. I commercianti lucani che confidavano nell’operazione saldi, al via da domani 2 gennaio, per una ripresa delle vendite, dopo i risultati poco lusinghieri delle festività natalizie, rimarranno delusi. Secondo un’indagine di Confesercenti la flessione sarà del 15%-20% in rapporto al 2010, anno già all’insegna del risparmio.
“Una flessione coerentemente alla situazione economica e socio-politica del Paese, con i consumatori divisi tra chi cerca l’affare e chi invece aspetterà “tempi più rosei”. È la previsione del presidente provinciale di Potenza della Confesercenti Prospero Cassino che spiega le conclusioni dell’indagine affidata alla federazione di categoria Fismo-Confesercenti (settore abbigliamento, calzature, ecc.). “Per sapere come saranno i saldi basta guardare alla famiglia media”, sottolinea, “che ha visto aumentare le spese fisse per al gestione familiare del 6%-7%, perdendo contemporaneamente un altro 6%-7% in potere d’acquisto. I saldi sono lo specchio dell’economia del Paese, e per questo ci aspettiamo una flessione: una flessione non drammatica, ma in linea con la situazione dell’Italia. Qualcuno comprerà ciò di cui ha bisogno, ma altri saranno frenati dal timore per il futuro. In questo senso, ha contato anche la delusione suscitata dalla stesura finale della manovra, che tutti speravano più equa. Finché non saranno chiare le politiche per il rilancio economico del Paese, dubito che si riuscirà a far recuperare fiducia ai consumatori. Le liberalizzazioni degli orari, poi, non faranno altro che scremare quello che di buono ancora c’è sul mercato. Bene invece che i saldi partano all’incirca nello stesso periodo in tutta Italia: altrimenti si sarebbero create situazioni di concorrenza spiacevole tra Regioni territorialmente vicine.
I saldi rimangono comunque un momento favorevole sia per gli imprenditori del commercio che per chi compra. I primi hanno l’occasione per immettere sul mercato la merce in magazzino, i secondi per acquistare a prezzi molto convenienti. Visto l’andamento dei consumi del 2011, la Confesercenti si aspetta che quest’anno i saldi partano da sconti superiori alla media: ma – dice Cassino – noi consigliamo sempre di diffidare di chi offre tagli sul prezzo troppo alti, e di comprare invece sempre da negozianti conosciuti, che garantiscono la qualità del prodotto venduto mettendoci la faccia. Siamo consapevoli della crisi eccezionale che le piccole e medie imprese plurimarca stanno subendo, ma dobbiamo invertire un pericoloso trend psicologico, basato sulla paura e sull’incertezza del futuro, sul terrorismo mediatico che molto spesso contribuisce ad esasperare reali situazioni di difficoltà. La priorità del paese è la crescita e non certamente i ventilati aumenti dell’IVA, e chi governa ha anche un compito etico, quello di contribuire a dare stabilità ad un paese, in tutte le sue articolazioni, compiendo scelte coraggiose, ma eque, rilanciano l’economia, ma soprattutto ridando ottimismo e speranza ad un paese, ai giovani, ai nostri operatori che non hanno mai chiesto nulla, ma che con il loro lavoro e sacrificio hanno contribuito alla crescita ed alla ricchezza del nostro Paese.
Il saldo per le caratteristiche di vendita oggettive legate alle stagioni e al territorio rappresenta un vero e proprio evento che perderebbe di ogni significato se fosse ‘liberalizzato’. Una occasione vantaggiosa di acquisto per i consumatori «da tutelare e collocare nel giusto periodo dell’anno – conclude il presidente di Confesercenti -lasciando ad altre iniziative promozionali, di fatto possibili pressochè tutto l’anno ed eventi, come potrebbe essere lo Shopping Day (già oggi si possono programmare quattro giornate l’anno), le attività promozionali di vendita anche in corso di stagione».

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riporto il lancio, non tanto per le novità del suo contenuto (tutta roba risaputa), ma per sottolineare ancora una volta si la gravità della crisi in atto, ma anche la “cura” che molti pretendono come salutare, la crescita, e che nei fatti è impossibile, vista la mancanza di denari per gli acquisti…una sorta di circolo vizioso questo della crescita basata sui consumi dove nessuno ha o l’acutezza o il coraggio di affermare con chiarezza che non è possibile alcuna crescita in questi parametri, occorrendo invece una più equa distribuzione del potere di acquisto ed una “riconversione” dei bisogni alla loro essenza primaria ed alla necessità di accorciare il più possibile tali filiere cercando di privilegiare quelle che ineriscono ai cicli delle economie locali per non disperdere risorse proprio dal ciclo…

un problema questo per il quale non esistono (o non sono state prese in considerazione) politiche specifiche di incentivi ai cicli locali…beh, qualche idea in merito il nostro movimento la esprime – eccome se la esprime – quando parla di economia ciclica locale!!!