Com. stampa Comunità Lucana-Movimento No Oil verso il partito della Comunità Lucana

questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

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Il sonno della ragione

  

Lunedì 30 gennaio, il nostro movimento ha presentato, su iniziativa dei consiglieri dell’intergruppo, una proposta globale di gestione degli RSU sul territorio regionale, presentazione a cui, occorre rimarcare, la presenza proprio dei consiglieri regionali, eccezion fatta per Mollica, Navazio, Falotico e Singetta, in una assenza di interesse alla tematica rifiuti, intravista come problema da affidare ai tecnici, non come opportunità che la politica coglie nell’interesse dei cittadini per coniugare tutela del territorio, ambiente e salute con una economia di ciclo da realizzarsi nel recupero delle materie e nella loro riverginazione.

 

 

Salutiamo pertanto l’interesse dei consiglieri presenti al piano da noi dettagliatamente esposto in una relazione di un’ora e mezza, interesse che, come è stato dagli stessi ribadito, deve essere portato al rango di proposta nella sede decisionale di merito, il Consiglio Regionale, chiudendosi con l’adozione di simile metodologia l’intero ciclo di gestione-trattamento dei rifiuti solidi urbani, nella contemporanea apertura di prospettive occupazionali inedite per la nostra regione ed auto-finanziate sia dai risparmi di conferimento che dalle vendite delle materie seconde, nella possibile creazione di interessanti indotti.

  

Attenderemo, se possibile cooperando, le decisioni di merito degli stessi in ordine ai percorsi del piano e non mancheremo di sollecitare in ogni modo ulteriori interessi che crediamo la politica regionale può e deve mettere in cantiere oltre le appartenenze partitiche per arrivare a soluzione delle “emergenze”.

  

E naturalmente virgolettando quel plurale, vogliamo esplicitare la nostra convinzione che le spiacevoli situazioni che periodicamente vengono a crearsi nella gestione dei rifiuti, ultima quella di Potenza, se non sono parte di una strategia che tende a creare emergenza per spingere verso l’incenerimento – e i rifiuti di Potenza e zone limitrofe pare siano a tanto destinati per il tramite di Fenice, nonostante tutto quanto accaduto – sono allora frutto di improvvisazione ed incompetenza di sistema, nel concorrere di responsabilità sussidiarie tra tutti gli enti preposti.

  

In entrambe le ipotesi il quadro che ne emerge è quantomeno schizofrenico nell’incredulità dei cittadini ai quali si iniettano dosi massicce di accordi e buone intenzioni, di percentuali di raccolta differenziata e realizzande infrastrutture, forse come un antidoto preventivo alla realtà di una regione con sa ancora fare i conti con la più bassa produzione pro-capite di rifiuti in Italia, pur nella spesa di cifre notevoli che gravano sulle spalle degli stessi, sia come contributo diretto della tassazione specifica, sia in termini di spesa pubblica che comunque è sempre da questi supportata per mezzo della fiscalità generale.

  

E’ tempo allora che il tema rifiuti venga affrontato con decisione e con un indirizzo che certo non può o deve essere quello di indirizzare rifiuti verso Fenice per risolvere carenze organizzative e strutturali, se non la volontà sic et simpliceter di ricorrere all’incenerimento come soluzione del problema rifiuti nella assurda acquiescenza alle fandonie di qualche professore universitario che da noi fa scuola sui rifiuti, alle inefficienze conclamate di burocrati e funzionari che ormai fanno classe a sé, alla connivenza del partito dell’affare rifiuti annidato negli apparati dei partiti.

  

Che sia malaffare o ignoranza, appare così ridicolo che si utilizzi l’argomento della penuria di benzina nei giorni del blocco dei trasporti per avallare carenze che sono tutte dell’organizzazione che ruota tra il centro di trasferenza di Tito e la gestione delle discariche, tra le ordinanze di un presidente occupato a fare l’alchimista di giunta che prima aumenta le volumetrie disponibili nelle discariche del materano, poi ordina il conferimento dei rifiuti di Potenza proprio in alcune di queste, infine tace sul trasferimento a Fenice ed ancor meno dice sul mancato ampliamento della discarica di Pallareta da anni fermo negli uffici della Regione e che, seppur odiosa l’idea che una discarica anziché chiusa venga ampliata, alla data attuale avrebbe impedito simile trasferimento all’incenerimento in un impianto che ha inquinato.

  

Siamo allora all’emergenza procurata per favorire il “partito della fiamma” o al sonno della ragione?

  

Chiediamo il blocco immediato del trasferimento dei rifiuti e la ricerca di ogni soluzione alternativa, le dimissioni del presidente De Filippo e la rimozione dei funzionari responsabili ad ogni livello.

  

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil