l’antropologia dell’uccisione…

15/11/2013

le differenti forme in cui il social-nazismo si presenta necessitano sempre di una rabbia popolare indistinta e composta da differenti sensibilità ed orientamenti da indirizzare contro un totem semplice che possa riassumerne ed appiattire le motivazioni da cui la rabbia stessa nasce, fino a trasformarle in un gioco identitario dal carattere etico (noi siamo il bene, voi siete il male)…

tutto ciò nel mentre si strutturano ed organizzano forme di controllo della nascita stessa del pensiero come accettazione della logica del branco e dei suoi rapporti gerarchici diretti e non mediati verso il maschio alfa…

la politica come mediazione del sé verso altri sé a cui si riconosce dignità non entra mai in questa logica, imponendosi piuttosto l’antropologia dell’uccisione del “nemico” come rituale di riconoscimento

miko somma