la sinoro riapre zitta zitta?

Ex Sinoro; Cgil: chiarezza su dinamiche “nuovo” insediamento

14/12/2013 15:35

BAS   Un incontro urgente sulla peculiare vicenda che sta interessando l’azienda Sinoro group, ora Sinorp.
E’ la richiesta della Cgil di Potenza e della Fiom Cgil Potenza che chiedono alla Regione di fissare un incontro poiché è “necessario fare luce sui trasformismi di questo stabilimento che, pur sottoposto a procedura fallimentare, sembrerebbe aver riaperto i battenti, nel silenzio e nell’indifferenza di tutte le istituzioni”.
“Considerando che si tratta di un azienda figlia della Legge 219 – ricorda il sindacato – è doveroso, nei confronti dei lavoratori, ormai da anni in cassa integrazione in deroga, e dell’intera collettività, fare chiarezza sulle dinamiche che hanno consentito il ‘nuovo’ insediamento nell’ambito del consorzio Asi, oltre che sull’attuale stato ed esito della procedura fallimentare cui la Sinoro è sottoposta. Una vicenda di una gravità inaudita – concludono i sindacalisti Angelo Summa e Emanuele De Nicola – che non può passare sotto silenzio. Per questo motivo chiediamo di conoscere le reali dinamiche che l’hanno interessata, esigendo, sin d’ora, dalle istituzioni e dagli organi preposti, un reale e concreto impegno per adottare tutti i necessari e conseguenti atti”.

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questa azienda/non-azienda è stata uno scandalo sin dal primo giorni di insediamento, con un rilevante finanziamento “imposto” direttamente dal ministero sui fondi della 219, di fatto non avendo mai aperto i battenti e parcheggiato i lavoratori in un limbo doloroso (conoscendone alcuni, ben so quanto tutta la vicenda sia stata sofferta proprio da costoro) ed ora appare del tutto “bizzarro” che nelle more di un fallimento e di una strana e stramba ricostituzione di un’altra società, le venga concesso un lotto asi (e ricordo che il consorzio è un assai costoso ente regionale)…concordo così sulla necessità che sulla faccenda si apra non solo un confronto, ma una indagine seria per accertare non solo la legalità dell’operazione (cosa che compete alla magistratura ordinaria), ma in sede regionale, la moralità di una simile operazione e la sua congruità rispetto ad un sistema industriale la cui sofferenza si è fatta troppo acuta, sia per le aziende che soprattutto per i lavoratori, perché si giochi ancora sulla pelle di una regione che non merita più (se mai lo ha meritato, ma qui il discorso si farebbe ampio ed in campo dovrebbero entrare anche i “meritatori” di tante avventure industriali dannose per la nostra terra) simili esempi di intrapresa…