solo il 6% del maltolto…

ROMA, 25 GEN – La Guardia di Finanza ha scoperto nell’anno appena concluso 3.435 finti poveri che, pur non avendone alcun diritto, hanno usufruito di sconti su asili nido, mense scolastiche e libri di testo, servizi socio-sanitari a domicilio, agevolazioni su luce, gas, trasporti. I 389 falsi invalidi scoperti, assieme ai 4.210 casi di truffe nel lavoro agricolo e ai 445 casi di frodi agli assegni sociali, hanno invece provocato danni allo Stato per 82 milioni. (notizia questa già riportata nell’articolo precedente www.comitatonooilpotenza.com/?p=8894)

In tutto nel 2013 sono spariti dalle casse dello Stato 5 miliardi a causa di sprechi nella pubblica amministrazione e di truffe ai finanziamenti nazionali e comunitari. Sono oltre 19 mila – dice la GdF – i soggetti segnalati all’autorità competente.

Tra indagini d’iniziativa o su mandato della magistratura e della Corte dei Conti, i finanzieri hanno eseguito oltre 25 mila interventi per arginare gli sprechi e bloccare le frodi, concentrandosi in particolare su quei reati specifici di amministratori, funzionari e impiegati pubblici: corruzione, concussione, peculato, abuso d’ufficio. Sono così emersi danni erariali e sprechi per 3,5 miliardi, un terzo dei quali riferibili al solo settore della sanità pubblica, e truffe ai finanziamenti pubblici nazionali ed europei, attraverso indebite percezioni o richieste, per 1,4 miliardi.

A carico dei responsabili sono stati disposti sequestri di beni mobili, immobili, valuta e conti correnti per 309 milioni. Le truffe al Servizio sanitario nazionale hanno invece provocato un danno di 23 milioni e la denuncia di 1.173 soggetti

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l’articolo completa la disamina con alcuni dati definibili come macroeconomici e dove emerge una cifra impressionante 5 miliardi di euro, l’equivalente di una manovrina di aggiustamento di quelle oggi tanto in voga, e che se dovessimo recitare in vecchie lire reciterebbe appunto 10.000 miliardi…

ma volevo, anche in relazione a quanto tratteggiato nell’articolo precedente (al link) rispetto alla capacità di recupero, porre in rilievo il rapporto tra la cifra “estorta” 5 miliardi, appunto, e la cifra sequestrata 309 milioni, in un rapporto che tristemente dice che, salvo maggiori e migliori accertamenti patrimoniali, la cifra “recuperabile” (e che non sempre corrisponde poi al recuperato che necessita di superare gradi di giudizio ed anni di attesa prima dell’acquisizione finale al patrimonio pubblico con le confische) è in questo caso solo del 6%…

i numeri, come vedete, hanno sempre la loro importanza e così mentre ciò che viene accertato come danno deve attendere indagini e rilevanze giudiziarie, conducendo poi a recuperi anche minori di quel misero 6%, accertamenti e giudizi che incidono con costi notevoli e che rendono il recuperato in bilancio globale ancora minore ed a volte vicino, quando non pari, allo zero, l’importanza di azioni preventive che passino attraverso serie operazioni di verifica e di regolazione delle attività degli uffici che “dispongono” è forse il punto nodale dell’azione di contrasto alla corruzione…

un compito che sempre più deve diventare “il compito” della politica…così che quando si parla di tagliare i costi inutili, appaia chiaro che i veri costi inutili sono quelli che derivano da questa moria civile che si chiama corruzione ed il cui peso, nelle more di questi virtuosi, seppur minimi, accertamenti è la vera catena che lega il paese!!!