presidente, chieda il rito immediato

Anno giudiziario: Potenza; Pittella, c’e’ una ferita aperta

25/01/2014 12:22   Il presidente della Regione, rivolgendosi al rappresentante del Ministero di Giustizia, ha ricordato di aver scritto al ministro Cancellieri per affrontare il tema legato alla soppressione del Tribunale di Melfi e alla sezione distaccata di Pistricci

AGR(ANSA) ”C’è una ferita aperta nella societa’ italiana e in quella lucana, ed e’ una ferita che ha molti motivi, a partire dalla crisi della politica per arrivare a quella della societa’ a causa della crisi economica, senza dimenticare i comportamenti della pubblica amministrazione, di cui ci dobbiamo prendere tutta la responsabilita’ permettendo alla magistratura di svolgere il suo compito” Lo ha detto stamani, a Potenza, il presidente della Regione, Marcello Pittella (Pd), nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. ”Si tratta di un cortocircuito – ha aggiunto – e l’assenza al voto lo testimonia: a noi tocca il compito di accorciare il divario tra la politica e i cittadini, senza lesinare coraggio e buone pratiche, anche con la concertazione che a volte manca in Basilicata”. Pittella ha chiesto al ministro della Giustizia un incontro sulla riforma della geografia giudiziaria. Pittella ha quindi spiegato che ”l’unita’ deve essere il nostro valore aggiunto” ma ”oggi questo valore non lo scorgo”: la politica ”da sola non ce la fa”, ha concluso il governatore lucano, ”e la Basilicata merita un’attenzione che il governo oggi non ci offre, specie per quello che la stessa Basilicata offre in termini di risorse naturali”. (ANSA).

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bene, presidente Pittella, non posso che non essere d’accordo…la crisi della politica si intreccia strettamente sia a quella economica, in parte favorita anche da alcuni atteggiamenti “leggeri” di fronte a quei movimenti finanziari da cui è partita poi quella che da finanziaria è presto divenuta crisi produttiva e di sistema produttivo, sia quella sociale, anch’essa in parte derivante da atteggiamenti della politica che, dopo tangentopoli ed il guado che si era posto di fronte alla stessa politica verso i cittadini sfiduciati e che non si è avuto il coraggio si attraversare, crisi questa che tra pancia e pessimismo viaggia oramai su binari separati rispetto a pratiche politiche che, lungi dal rinnovarsi, al meglio gattopardescamente, sono sempre simili a se stesse…

ma non c’è alcun bisogno di grandi giri di parole per definire quella crisi della politica che non è altro che piccolo o grande cabotaggio tra malaffare e subalternità della politica stessa nei confronti dei “datori di economia” e delle possibilità che il proprio ruolo offre, così, ancor prima che divenire socio-antropologia, la crisi della politica è incapacità di tenere a bada le viscere e gli appetiti, siano essi per “famelismo amoralmente acuto” o per mantenimento bieco del consenso attraverso la distribuzione della gestione… 

e dal momento che lei è indagato, come altri del resto, per una odiosa storia di piccoli e meno piccoli abusi che, ben oltre la rilevanza penale che essi assumeranno, se confermati sub iudicio, cominci con il dare il buon esempio di quelle buone pratiche che finora sono mancate e segua l’esempio del suo ex collega assessore martorano che in merito proprio ai fatti di rimborsopoli chiede il rito immediato…

ecco, personalmente sono certo che la sua posizione, come quella di altri, potrà senza tema essere meglio compresa dai lucani, anche e soprattutto da quei tanti che alle elezioni hanno preferito disertare le urne per manifesta sfiducia, se deciderà di affrontare “nudo” come ciascun  cittadino un giudizio in cui ci si difende per affermare le proprie ragioni…

affrontare il tema giustizia non è solo rivendicare un’attenzione speciale perché si hanno ed offrono risorse, ma fare in modo che la politica per prima diventi uno specchio di moralità e di uguaglianza di tutti di fronte alla legge…qui come altrove