l’italia immorale

robaccia bipartizan da far cadere le braccia…ma noi non vogliamo perderle, anzi, vogliamo fortificarle per prendere a ceffoni questa gentaglia:

Napoli: in manette due assessori del Partito democratico

Bufera sulla Giunta di Napoli. E’ in carcere l’imprenditore Alfredo Romeo, coinvolto nell’indagine sulla delibera Global service, approvata dal Comune. Dodici persone sono agli arresti domiciliari: tra essi due assessori della giunta comunale di Napoli, due ex loro colleghi e un ex provveditore alle opere pubbliche. Sono coinvolti anche i due parlamentari Italo Bocchino (Pdl) e Renzo Lusetti (Pd), secondo quanto appreso da fonti qualificate. L’accusa per i due è di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. Secondo quanto appreso, saranno presentate alla Camera di appartenenza eventuali richieste da parte della Procura. L’operazione è stata condotta dalla Dia e dai Carabinieri di Caserta, che hanno eseguito le ordinanze cautelari firmate dal Gip di Napoli, che ha accolto le richieste della Direzione distrettuale antimafia napoletana, guidata dal procuratore Franco Roberti.Manette per gli assessori del Pd – Ai domiciliari l’ex assessore Enrico Cardillo, dimessosi nelle scorse settimane, l’ex assessore Giuseppe Gambale, gli assessori Felice Laudadio e Ferdinando Di Mezza e il provveditore Mautone. Manette anche per il colonnello della Guardia di Finanza Mazzucco, accusato dai magistrati di essere la talpa che rivelava agli indagati lo stato dell’inchiesta. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere alla turbativa d’asta alla corruzione. Tra i politici coinvolti anche Giorgio Nugnes, l’assessore suicidatosi alla fine di novembre.Altro colpo contro il Partito democratico – I nuovi provvedimenti sono un duro colpo contro il Pd, dopo gli arresti domiciliari disposti per il deputato Salvatore Margiotta, coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’amministratore delegato di Total Italia, Lionel Levha, per tangenti negli appalti per l’estrazione del petrolio in Basilicata.La Iervolino: sospendo i due assessori – Il sindaco di Napoli esprime “profondo dispiacere umano” per il coinvolgimento di alcuni suoi assessori ed ex assessori nell’inchiesta Global service, e annuncia che tra pochi minuti provvederà a sospendere i due arrestati ancora in carica, Felice Laudadio e Ferdinando Di Mezza.Spunta anche il nome di Paolo Cirino Pomicino – Il ruolo di Pomicino viene richiamato dai magistrati come “interlocutore di eccezione” dell’imprenditore Alfredo Romeo il quale si sarebbe attivato “nemmeno velatamente” per indirizzare “minacce all’autorità giudiziaria inquirente, di disvelare benefici e favori che nel corso degli anni avrebbe, a suo dire, accordato ad appartenenti al suddetto ordine (la magistratura, ndr)”. Pomicino – che gli inquirenti ricordano già coinvolto in passato in vicende giudiziarie analoghe proprio insieme con Romeo – dal canto suo “non manca di lanciare ‘avvertimenti’ altrettanto, se non addirittura più allusivi, minacciandone la pubblicazione in un prossimo venturo libro che intende scrivere, come emerge in conversazioni intercettate in un periodo in cui Romeo era sicuramente a conoscenza delle attività tecniche (le intercettazioni, ndr) a suo carico”.“Saccheggio sistematico delle risorse pubbliche, spesso già di per sé insufficienti a rispondere alla drammatica situazione in cui versano Napoli e la sua provincia. Risorse che vengono veicolate verso l’esclusivo ed egoistico interesse di Alfredo Romeo e delle sue imprese in totale dispregio delle regole fondamentali della buona ed efficiente amministrazione”. Così scrivono il procuratore aggiunto di Napoli Franco Roberti ed i sostituti Enzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli nelle richieste di custodia cautelare al gip. Nell’inchiesta, partita da una indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere emerge uno spaccato di cointeressenze politiche tra maggioranza e opposizione che governa la pubblica amministrazione e che vede al centro l’imprenditore Alfredo Romeo.Pm: “Commistione impressionante di ogni colore” –  “Eh guagliò, si nu grande…tieni nu grande amico assessore”. Così uno degli assessori coinvolti nell’inchiesta sugli appalti a Napoli, del quale al momento non viene diffuso il nome, si rivolge all’imprenditore Alfredo Romeo in una telefonata intercettata dagli inquirenti. Una telefonata che per i magistrati è indicativa di una “commistione impressionante tra politici di ogni colore e provenienza, organi istituzionali, pubblici funzionari, appartenenti alle forze di polizia, appartenenti alle forze di polizia”. Tutti “convergenti – scrivono i pm – a soddisfare le più diversificate pretese dell’imprenditore, autocompiacendosi e grossolanamente di se stessi e dei risultati conseguiti”. La conversazione intercettata mostra “un esaltato assessore comunale nel parlare con Romeo dopo che è stato raggiunto l’obiettivo dell’approvazione del progetto Global Service per la manutenzione delle strada di Napoli nel senso voluto dall’imprenditore”Global Service: un affare da 400 milioni di euro, in realtà mai partito – La delibera sul global service, al centro dell’inchiesta intendeva affidare a un unico gestore, come avvenuto in altre città, l’appalto per una serie consistente di lavori pubblici e manutenzioni di competenza del Comune. La delibera fu varata ma il relativo appalto non è mai partito, a causa della mancanza di copertura finanziaria. Dieci giorni fa, intervistata da Lucia Annunziata a “Mezz’ora”, il sindaco Rosa Iervolino si era soffermata su alcuni passaggi della vicenda. La delibera era stata “sottoposta di corsa ad una commissione contro la corruzione nella pubblica amministrazione, guidata dal prefetto Serra e composta da magistrati. E ci ha detto che andava bene”. Poi era stata anche sottoposta a una commissione di giuristi e alti magistrati, “secondo la quale le norme per la prevenzione degli incidenti sul lavoro non erano ancora forti”. In ogni caso “non abbiamo fatto la gara, non abbiamo fatto assolutamente nulla. E chi vuole imbrogliare non sottopone i documenti approvati a verifiche non dovute”. 

Le intercettazioni, Bocchino a Romeo: “Siamo un sodalizio”

Nugnes a Romeo: “Nessun problema” –  “Ma figurati Alfredo, io non tengo proprio nessun problema…”. Questa, secondo quanto si evince da un’intercettazione telefonica tra l’imprenditore Alfredo Romeo e l’ex assessore al Comune di Napoli Giorgio Nugnes, la replica che lo stesso Nugnes – suicidatosi nei giorni scorsi – fa alle richieste dell’imprenditore napoletano arrestato nell’ambito dell’indagine sull’appalto Global Service. Secondo l’inchiesta del procuratore aggiunto Franco Roberti e dei sostituti Enzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli, Romeo aveva organizzato un vero e proprio comitato composto oltre che da tecnici e professionisti anche da assessori e pubblici funzionari i quali ruotando intorno alla sua figura “a fronte delle prebende che egli è in condizioni di distribuire (in termini di posti di lavoro, in incarichi e consulenze ed in termini di denaro sonante) piegano la loro funzione ed i loro doveri in favore del primo assicurandogli l’aggiudicazione di appalti di opere e di servizi pubblici”. Secondo la Procura di Napoli ciò avveniva attraverso una vera e propria ‘blindatura’ dei bandi di gara che venivano materialmente redatti dallo stesso Alfredo Romeo e dagli uomini del suo staff per essere approvati dai vari enti pubblici interessati.Bocchino a Romeo: “Siamo un sodalizio” – “Quindi poi ormai…siamo una cosa…quindi…consolidata, un sodalizio, una cosa solida…una fusione di due gruppi”. Così il parlamentare del Pdl Italo Bocchino si rivolge all’imprenditore Alfredo Romeo in una telefonata ritenuta assai significativa dai pm che indagano sulle presunte irregolarità negli appalti del Comune di Napoli. I magistrati sostengono l’esistenza di una “struttura organizzata unitaria” in una “ottica di contiguità, stabile comunanza e reciprocità di interessi che lega tra loro molti degli indagati”. Nella conversazione intercettata vi è la dichiarazione di “un soddisfatto Bocchino – commentano i pm – all’esito del ritiro degli emendamenti più ‘fastidiosi’ proposti dal gruppo consiliare di An con riferimento alla delibera avente ad oggetto il progetto Global Service”.