arpab

copincollo e commento:

ARPAB, RSU CGIL E UIL RISPONDE A RSU CISL

 
26/10/2009 13.02.53
[Basilicata]

“Appare quanto mai paradossale ed imprudente la difesa strumentale, ma infondata, che la RSU CISL offre alla direzione ARPAB”. Lo affermano le rsu arpab di Cgil e Uil per le quali nell’ente vi è una gestione “che impedisce l’esercizio di un “normale” rapporto tra sindacato e direzione”. “Non sarà un caso che in Arpab i processi di precarizzazoone del lavoro trovano la massima espressione in numero e durata del rapporto di lavoro. Sempre il fato vuole che in ARPAB si indicano concorsi senza tenere conto del reale fabbisogno di personale.
Per poter operare liberamente la direzione dell’Arpab redige il proprio fabbisogno di personale solo in termini di contingente di personale e non in termini di titoli di studio o di effettive competenze come invece previsto dal regolamento di organizzazione dell’Arpab. Sempre in Arpab, si eroga lo straordinario con modalità non definite in sede di contrattazione ma decise arbitrariamente dalla direzione. La direzione ha giustificato il ricorso a risorse esterne all’Ente come conseguenza dell’incapacita’ dei dipendenti a tempo indeterminato presenti nell’ente. Noi sappiamo che invece si privilegia l’esternalizzazione unicamente per la discrezionalita’ della scelta. Un contigente di circa 130 unità tra dipendenti e dirigenti, milioni di euro investiti eppure non si riesce ad assolvere ai compiti istituzionali. Saranno le solite “beghe” tra sindacati? No,i problemi posti dalla RSU CGIL E UIL ARPAB – conclude la nota – sono di natura gestionale e vanno al di là delle sigle sindacali, ma ineriscono l’amministrazione della cosa pubblica in termini di pessimo impiego di risorse umane ed economiche, nonchè di imperizia nell’assolvere ai compiti di istituto”.

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non entro nella polemica sindacale, ma simili denunce viste in una prospettiva che oltrepassa la gestione dei rapporti di lavoro stanno a significare che se l’ente non funziona come dovrebbe (e ben sappiamo che non funziona affatto come dovrebbe!!!), tutto ciò non può che non riverberarsi direttamente sui compiti istituzionali di tutela ambientale…e tutti intuiamo come dietro rapporti di lavoro precario facilmente ricattabili e dietro il ricorso alle esternalizzazioni facili ci siano quelle “devianze” nei compiti di sorveglianza, monitoraggio, tutela, nelle stesse misurazioni e parametrazioni che da sempre denunciamo ora in favore del tuttappostismo petrolifero, ora di quello “feniciano” e via discorrendo…qualcuno poi ricorderà la famosa ed infelice frase di sigillito circa il “punto zero” delle emissioni in val d’agri mai misurato (e che peccato – diciamo noi!!!) e qui siamo alla nota politica, all’attachment diretto ad un sistema di potere permissivo e facilmente influenzabile dai poteri forti dell’economia che di fatto ha costruito attraverso assunzioni clientelari un carrozzone inutile volto a legalizzare o rendere più legali situazioni che “devono” trovare legittimazione formale e la trovano in un ente confermativo di volontà altre…un istituto quello dell’arpab non dissimile dal suo omologo campano, quello infiltrato dai mastelliani, ed anche qui scorrendo l’elenco dei suoi dipendenti, funzionari e dirigenti troveremmo sorprese assai inedite, seppur in alcuni casi facilmente prevedibili…che la cultura del tuttapposto cresca anche nella cultura del clientelarismo?…io ne sono del tutto convinto!!!