IN V CCP AUDIZIONI SU POLITICHE PER SMALTIMENTO RIFIUTI
 
02/12/2009 12.45.29
[Basilicata]

  (ACR) – “Nella seduta di ieri della Quinta Commissione consiliare permanente ‘Verifica, controllo, monitoraggio’, tra i punti all’ordine del giorno, vi è stata l’audizione del Presidente della Provincia di Potenza e del Sindaco del capoluogo sullo stato di attuazione delle politiche regionali per lo smaltimento dei rifiuti. È quanto riferisce il presidente dell’organismo, Sergio Lapenna.
“Il problema dello smaltimento dei rifiuti nella nostra regione – dice Lapenna – è molto serio, così come è emerso dall’audizione del presidente della Provincia, Piero La corazza. Vi è stata una errata programmazione – continua Lapenna -nel Piano provinciale del 2002 rimasto in gran parte inattuato , poiché non ha raggiunto molti degli obiettivi prefissati, in particolare la messa in funzione dell’inceneritore di Potenza, l’attivazione di centri di preselezione e di biostabilizzazione per le discariche di Moliterno e Lauria, mentre l’80 per cento dei rifiuti continua a confluire in discarica senza essere trattato, comportando la rapida saturazione delle stesse. Ecco perché la situazione attuale presenta delle oggettive difficoltà. Oggi esiste, quindi, un problema per le discariche, quasi sature, che si cerca di ampliare, ma è solo una soluzione tampone e, nel contempo, la raccolta differenziata rimane ferma a percentuali irrisorie anche perché non si è mai intervenuti con una serie di campagne di sensibilizzazione dei cittadini e, infine, vige una totale assenza degli impianti innovativi per lo smaltimento. Inoltre – aggiunge Lapenna – localizzare nuove discariche o ampliare quelle già esistenti in territori ad alto rischio ambientale, come la Val D’agri, significa fare delle scelte fortemente penalizzanti per una parte della popolazione”.
“Altra problematicità – afferma Lapenna – esiste nella città di Potenza, secondo quanto ha riferito il sindaco Santarsiero, con la saturazione della discarica di Pallareta e la vecchia questione dell’inceneritore mai entrato in funzione. Oggi, per mettere in attività l’impianto occorrono altri 600 mila euro. Ma – sottolinea il Presidente della Commissione – bisogna chiedersi se ciò rappresenta una scelta oculata visto che l’ impianto sembra sia obsoleto, poiché progettato tanti anni fa e superato da altri più innovativi ed efficienti. Tutto ciò – a parere di Lapenna – è il risultato di una mancata attività di programmazione da parte della Regione che ha trascurato la gravità del problema, lasciando al caso la soluzione di molti problemi importanti. Esistono, dunque, gravi responsabilità da parte del Dipartimento competente che è in ritardo su tutto, ad iniziare da una mancata attività di pianificazione per finire, poi, con i tempi lunghi per le autorizzazioni o i dinieghi delle autorizzazioni stesse. È necessario – conclude Lapenna – intervenire tempestivamente poiché siamo di fronte ad una situazione al limite del collasso e occorre, pertanto, porre in essere una serie di azioni concrete, rapide ed efficaci”.

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tutto verissimo, la penna, ma se tutto deve diventare una scelta tra un inceneritore che non dovrebbe mai riaprire, ma essere subito sostituito da una stazione di trattamento del rifiuto differenziato per il reinserimento nel ciclo produttivo e da un impianto per la produzione di compost di qualità, e tra un nuovo inceneritore, come pare lei voglia quasi suggerire forse in ossequio alle disposizioni in materia del suo “capo”, allora non ci siamo capiti affatto!!!

quello di cui questa regione ha davvero bisogno è di un circuito virtuoso dei rifiuti, non l’affare che su questi in qualche modo molti vedono aprirsi spiragli, fregandosi le mani per l’opportunità di fare guadagni privati con investimenti pubblici…non mi pare che la sua parte politica abbia mai brillato per particolare acume o sensibilità specifica sulla problematica rifiuti…se avete proposte che non siano la termovalorizzazione-bufala di acerra e del caso campania, perchè non le tirate fuori con chiarezza?…francamente io credo non abbiate alcuna idea in merito, se non quella di cavalcare la tigre di un disagio ormai palese