quorum di ingresso…ma anche no!!!

quorum di ingresso?…bene, proviamo a ragionare sui numeri…

la bozza renzuskoni (preferisco chiamarla così) si propone di sbarrare l’accesso in parlamento ai partiti che non superano l’8% (o il 5% in coalizione) ed alle coalizioni che non raggiungono il 12% e detta così (o meglio detta proprio dal bicefalo di cui sopra) ciò consentirebbe di non sottostare più ai ricatti dei piccoli partiti (che per la verità ci sono stati, sia nel passato politico remoto che in quello più prossimo, ed ancora oggi ci sono), ma proprio ragionando sui numeri facciamo qualche considerazione che ci aiuterà a comprendere quanto piccoli siano poi quei partiti…

il corpo elettorale italiano (quindi il complesso degli aventi diritto al voto, l’elettorato attivo) nell’ultima tornata elettorale del febbraio 2013 è stato di circa 46 milioni di cittadini, ma a votare sono stati in 35 milioni (il 75% cioè degli aventi diritto)…

ora sottraendo a questa cifra il totale delle schede bianche, poco meno di 400.000, e quello delle schede nulle, poco più di 870.000, che nel loro voto non esprimono alcuna preferenza, approssimando di alcune migliaia, possiamo dire che il totale si approssima ai 34 milioni di voti validi…prendiamo questo numero, che pur si riferisce a quasi un anno fa, ma che è l’ultimo numero disponibile, e calcoliamo allora qualche percentuale che ci aiuterà a meglio comprendere quanto dinamicamente oggi si intenda per alcuni (il bicefalo di cui sopra) il concetto di piccolo partito…

l’8% di quei 34 milioni, la soglia minima cioè per entrare da soli in parlamento, è 2 milioni 720.000 voti, il 5% per entrare in coalizione è un milione 700.000 voti, il 12% per accedere al parlamento come coalizione è 4 milioni 80.000 voti…

bene, proprio piccoli questi partiti o coalizioni non sarebbero se dobbiamo considerare che si tratta di cifre davvero imponenti (pensate come ordine di riferimento che la citta di roma, si approssima a 3 milioni di abitanti), addirittura in rialzo rispetto agli sbarramenti del cassato porcellum…

e qui sorge appunto un piccolo problema…il voto dei cittadini che andasse a questi partiti sarebbe del tutto cancellato dalla scena della rappresentanza e politicamente non avrebbe alcun senso…voti sprecati, in un certo senso, o meglio questo è il senso che il bicefalo (ma in buona compagnia) spesso hanno ripetuto…

siamo al paradosso cioè che un voto legittimamente espresso è un voto inutile, quando tutti sappiamo che per la nostra costituzione e per quel minimo di senso comune che pur dovrebbe ancora appartenere al paese, se ogni voto espresso è un voto legittimo, questa legittimità non dovrebbe essere inficiata da altre considerazioni che non si trovino nel raggiungimento della minima percentuale per eleggere un rappresentante e che, per stare solo alla camera dei deputati ed ai suoi 630 membri, nel caso di specie e del tutto teoricamente (poiché molti parametri elettorali a partire dai collegi influiscono su questa percentuale) porterebbero all’elezioni di un deputato per ogni frazione di circa 54.000 voti…siamo appunto al teorico, poiché per stare al caso lucano ed ai 6 deputati che si eleggono nel collegio (e che rimarrebbe tale anche nella previsione della bozza di legge attuale) tale cifra sale ulteriormente…ma torniamo al nostro ragionamento…

sulla base delle considerazioni esposte, quindi allo stato prospettato dalla bozza e considerando le cifre elettorali delle scorse elezioni come dato di riferimento, alla camera entrerebbero solo il partito democratico, forza italia, la neonata ncd (ci basiamo per questo dato su qualche sondaggio e nell’ipotesi che questa confluisca in coalizione con fi) ed il movimento 5 stelle, essendosi nel frattempo rotta scelta civica, quindi con l’esclusione di forze importanti che anche se in coalizione, probabilmente non entrerebbero in parlamento, pur rappresentando il voto di milioni di cittadini…

la domanda quindi è…può una esigenza di governabilità tenere fuori dalla rappresentanza parlamentare il voto validamente e legittimamente espresso da milioni di cittadini?…

le risposte a questa domanda, ben oltre le considerazioni della corte costituzionale che, come ebbi modo di dire anche prima della motivazione della sentenza che bocciò il porcellum, vanno nel senso proporzionale di una legge elettorale come unico sistema in un assetto costituzionale come quello italiano, non sono peregrine ed attengono strettamente al concetto di democrazia che ciascuno di noi ha disegnato nelle sue aspettative…

personalmente, io sono per non ignorare questi milioni di voti e per trovare altrove, che non in una legge elettorale, il collante per la governabilità di un paese…e credo fermamente che questo collante sia la politica e la capacità di progetto comune, seppur mediato, e non mai altro…

qui è in ballo la democrazia per come l’ha disegnata il nostro assetto costituzionale, non un gioco per ragazzotti boriosi in cerca di potere o vecchi magnati in cerca di conservazione di potere!!!…anche e soprattutto in relazione al possibile effetto di fuga dal voto di quanti, non volendo esprimere voti coatti, semplicemente non voterebbero più, favorendo quel fenomeno di americanizzazione del voto che da noi sarebbe semplicemente un disastro… 

quorum di ingresso?…ma anche no!!!

miko somma