21) il programma – impegni dei candidati consiglieri

in questa ultima parte del programma, la 21), impegni dei candidati consiglieri di comunità lucana, vogliamo non soltanto dare un quadro di ciò che faremo e dei nostri comportamenti in campagna elettorale, ma soprattutto di quali saranno le azioni e gli impegni degli eventuali eletti nel consiglio regionale, stabilendoli come una parte integrante dello stesso programma su cui assumere degli impegni precisi con tutti i lucani, compresi quelli che non ci voteranno

1) sono assunti come impegni inderogabili tutti i punti contenuti nelle modalità di svolgimento della campagna elettorale descritti nell’allegato “campagna elettorale”

2) fino all’ottenimento dell’impegno programmatico di cui al punto 4) della parte istituzione ed amministrazione, i consiglieri eventualmente eletti nelle liste di comunità lucana – movimento no oil si impegnano formalmente a dividere gli emolumenti derivanti dall’attività consiliare in tre parti tra di loro uguali e così suddivise per destinazione: 1/3 all’organizzazione del movimento ed al finanziamento delle attività di comitati, associazioni, gruppi impegnati nella difesa delle istanze di tutela del territorio e dei diritti umani ed animali, 1/3 alla costituzione di un fondo sociale da devolversi per fini solidaristici ed umanitari od aventi carattere di necessità, 1/3 per compensi personali

3) divieto all’assunzione di posti di sotto-governo in commissioni e/o agenzie in qualsiasi modo collegate con le attività istituzionali

4) obbligo di creazione di un sito web del gruppo consiliare su cui descrivere tutta l’attivtà svolta dai consiglieri

5) impegno a fornire a qualsiasi gruppo, comitato, associazione o cittadino ne faccia richiesta, qualsiasi documentazione riguardante l’attività di giunta, consiglio, dirigenti ed uffici regionali e sub-regionali nell’osservanza dei disposti normativi in materia

6) impegno a farsi portavoce in consiglio e nelle sedi istituzionali di competenza di ogni istanza od interpellanza sia ritenuta concludente ai fini della difesa territoriale, ambientale, dei diritti civili, politici e religiosi

7) obbligo all’assunzione in piena osservanza alle leggi dello stato in materia di lavoro del personale occorrente al funzionamento delle attività del gruppo consiliare

8 ) priorità al mezzo pubblico, ove consentito, negli spostamenti per motivi ed incarichi di ufficio dei consiglieri eletti

9) pubblicazione di un numero di telefonia cellulare o fissa sul quale i cittadini possano raggiungere i consiglieri per almeno 4 ore al giorno

10) obbligo di presenza ad ogni riunione indetta del consiglio regionale o delle commissioni ed organi di cui i consiglieri fanno parte, a meno di motivi di salute e/o di impedimenti gravi di origine familiare

11) obbligo d’onore sottoscritto in atto notarile, seppur legalmente non operante per via del mandato senza vincolo del consigliere, di immediate sospensione in caso di rinvii a giudizio per fatti penalmente od amministrativamente rilevanti intervenuti durante l’espletamento del mandato e di dimissioni in caso di condanne ad ogni grado di giudizio per gli stessi reati

12) sottoscrizione del programma amministrativo di comunità lucana – movimento no oil per l’intera consiliatura 

20) il programma – altre proposizioni

in questa penultima parte del programma che abbiamo chiamato altre proposizioni, affrontiamo una serie di impegni programmatici a carattere sparso e per i quali non avremmo potuto impegnare un punto articolato come tutti gli altri, ma la cui importanza è esattamente uguale a tutti gli altri punti programmatici finora illustrati

si tratta ovviamente di punti a volte scollegati tra loro, ma estremamente importanti

1) revisione delle funzioni, delle indennità, delle cariche delle sottocommissioni regionali e riduzione drastica delle stesse alla fisiologia delle funzioni amministrative (vedi parte istituzione)

2) abolizione delle comunità locali, ex comunità montane, da sostituirsi con apposite commissioni di zona della consulta dei sindaci (vedi parte istituzione)

3) commissariamento della società energetica lucana (s.e.l.), allontanamento dei vertici,  trasformazione in ente pubblico, ridefinizione della sua missione operativa (vedi parte energie)

4) ristrutturazione e ridefinizione delle funzioni e degli organici degli uffici di rappresentanza della regione basilicata presso le istituzioni nazionali e comunitarie (vedi parte istituzione)

5) avvio di un “tavolo mensile degli interessi regionali e della loro tutela” con la partecipazione della giunta regionale, di esponenti delle minoranze, dei parlamentari ed europarlamentari eletti nei collegi regionali  per la definizione e concertazione di azioni comuni (vedi parte istituzione)

6) azioni volte all’avvio di un tavolo istituzionale costante tra i presidenti delle regioni meridionali per le tematiche comuni

7) legge regionale sull’editoria

8 ) azioni locali e nazionali volte ad una lettura critica più ampia dei fenomeni storici del processo di unificazione in occasione del centocinquantenario dell’unità d’italia

9) studio ed adozione di un piano antenne regionale per la regolamentazione delle emissioni elettromagnetiche e la integrale copertura trasmittente-ricevente del territorio regionale attraverso strumentazioni idonee alla salvaguardia della salute umana ed animale

10) adozione di una legge regionale sul randagismo e sulla regolamentazione dei canili, delle corrette pratiche di ospitalità degli animali, dei soggetti abilitati alla gestione delle strutture, delle sterilizzazioni, delle adozioni, delle importazioni, della cura e tutela degli animali da affezione e delle responsabilità oggettive dei proprietari, delle pratiche veterinarie, dei comportamenti e dei doveri delle asl e dei comuni per le parti a loro competenti

11) fissazione attraverso legge regionale di un diritto al reddito minimo equivalente per i cittadini residenti da almeno 5 anni in regione

12) istituzione del portale web lucano del lavoro

19) il programma – forestazione ed impegni ambientali

in questa parte del programma, la 19), affrontiamo due temi, forestazione ed impegni ambientali, che a buon diritto avrebbero potuto essere collocati nella parte del programma dedicata all’ambiente, ma che abbiamo voluto trattare a parte, sia per non appesantire troppo la parte ambiente. sia perchè alcune rilevanze, come la forestazione, meritano una trattazione a parte

abbiamo anche dedicato un punto alla caccia, attività verso la quale l’ostilità del nostro movimento è assoluta, pur trovando un limite nelle leggi che ancora oggi la tutelano come un diritto, cercando di essere molto “laici” sull’argomento e di inserirla in un contesto molto più ampio di salvaguardia ambientale

1) abbandono della funzione di forestazione produttiva, modifica del piano forestale aprovato e sua funzionalizzazione al ripristino della massa forestale, del contenimento del dissesto idrogeologico, degli usi civici ove recuperabili e documentati in zone oggi disboscate, della conservazione del patrimonio arboreo primigenio e delle essenza locali, dell’assorbimento di co2 da considerarsi non contabilizzabile ai fini del computo delle emissioni, del mantenimento e dell’ampliamento di zone atte alla conservazione e reinserimento di fauna locale

2) divieto espresso attraverso legge regionale all’introduzione di essenze arboree od arbustizie non locali e non appartenenti al patrimonio vegetale lucano, di essenze anche ad uso agricolo od agrienergetico derivanti da modificazioni genetiche, sintesi di nuove specie o con funzioni differenti dall’uso strettamente agricolo

3) catalogazione e riconoscimento legislativo del patrimonio floro-faunistico lucano come bene comune da preservare

4) programma speciale ed iniziative legislative di protezione delle specie floro faunistiche a qualsiasi livello di rischio di estinzione o da proteggersi come bio-tipo fondamentale per la conservazione del patrimonio di cui al punto 3)

5) divieto legislativo espresso ai non residenti nella regione basilicata di caccia, raccolta funghi e tartufi e più in generale dei prodotti boschivi e parametrazione in collaborazione con le associazioni venatorie ed ambientaliste di una lista e delle pratiche ammesse per la predazione delle specie animali da doversi limitare nell’ottica di un progressivo abbandono concertato delle stesse pratiche venatorie

6) divieto assoluto all’introduzione ed al popolamento di specie faunistiche ed ittiche non appartenenti alla catalogazione di cui al punto 3)

7) completamento delle azioni volte alla costituzione dei parchi regionali del vulture, dei calanchi, della murgia materana e della rete natura 2000

8 ) programma di individuazione di zone di rinaturalizzazione integrale

9) rimodulazione delle azioni psr 2.1 alle loro vocazioni originarie di perequazione del reddito degli agricoltori con metodo tradizionale in zone di prossimità sic e zps

10) creazione di una rete di corridoi verdi per il collegamento delle zone di protezione al fine di permettere la mobilità della fauna

11) studio e varo di un piano di protezione delle coste sabbiose ioniche fondato sul ripristino dell’apporto naturale di materiali di sedimento dai fiumi, sul ripristino dei corridoi naturali tra spiaggia ed entroterra, sulla difesa delle dune e della vegetazione di duna, sulla limitazione di attività costruttive in prossimità del litorale e sugli eventuali abbattimenti o riduzioni delle stesse e loro ricostruzione in materiali idonei

12) programma di abbattimento di ogni struttura edilizia abusiva costruita lungo le zone di rispetto fluviale, lacustre e marino

  

18 ) il programma – protezione civile e sicurezza

siamo alla parte 18 ) del nostro articolato programma, protezione civile e sicurezza, dedicata a temi di importanza vitale, intrecciati a dinamiche legislative nazionali, ma nelle quali molto è possibile fare nelle legislazioni locali a cominciare dal rendere noti i piani esistenti a livello di protezione civile in caso di emergenze (soprattutto di tipo industriale) e catastrofi da noi purtroppo sempre in agguato (terremoti, frane, dissesti ambientali in genere), ma anche attraverso la principale delle opere che una protezione civile orientata alla sicurezza dei cittadini dovrebbe avere cura di mettere chiaramente in campo, la prevenzione del rischio, cosa che riverbera direttamente sul tema della sicurezza

a tale scopo molti dei seguenti punti programmatici che pur avrebbero potuto essere sviluppati in altre parti specifiche, sono stati inseriti in una sezione dedicata proprio per sottolineare un’interdisciplinarietà che concorre allo sviluppo di una cultura della prevenzione che riesca a permeare fortemente ogni campo del vivere civile, amministrativo e produttivo

1) sollecito alle prefetture, agli enti locali ed alle aziende all’immediata trasmissione all’ente regione dei piani di emergenza, ove esistenti ed in caso contrario da redigere e rendere pubblici nel termine di giorni 30, per le zone industriali e per i plessi oggetto della normativa seveso e seveso 2 presenti in regione e per ogni altra attività di produzione, trattamento, trasporto, stoccaggio, smaltimento di sostanze ritenute pericolose per la salute umana (vedi parte ambiente) anche stralciata dalle normative menzionate, con chiara indicazione delle procedure di comportamento dei cittadini per livelli successivi di emergenza ed immediata consegna di kit o materiali per le stesse

2) redazione a cura della protezione civile regionale di un piano integrato regionale per le emergenze con indicazione dei piani locali dettagliati, delle zone di fuga e di raccolta, delle strutture a disposizione e dei responsabili di zona, sua pubblicazione su un sito web dedicato, redazione e distribuzione di un manuale dell’emergenza a tutta la popolazione

3) obbligo di assicurazione privata per edifici che hanno usufruito di sanatorie edilizie sostanziali rispetto a abusi costruttivi strutturali o di zona soggetta a vincolo di rispetto

4) azioni volte all’abbattimento immediato degli abusi edilizi di qualsiasi natura, pubblica e/o privata non sanati o la cui sanatoria presenti caratteri di pericolosità pubblica tali da rendersi applicabili i previsti casi di legge sulla base dei principi generali di precauzione e di incolumità pubblica

5) a cura del catasto unico regionale degli immobili (vedi parte 15 edilizia e piani casa punto 1) in contemporanea con il censimento di cui allo stesso punto e con la collaborazione delle amministrazioni locali, avvio di una fascicolazione generale sullo stato conservativo e strutturale degli immobili pubblici e privati indicante interventi sostanziali eseguiti, stato di conservazione, annotazione delle eventuali pericolosità e registrazione delle prescrizioni intervenute

6) censimento, in collaborazione con anas, province e genio civile per le parti di competenza, sullo stato di conservazione e di corretto utilizzo delle infrastrutture viarie ed in modo particolare su viadotti e gallerie ed avvio delle azioni di competenza per la messa in sicurezza delle opere

7) studio per l’introduzione di limiti regionali di velocità sulla rete viaria al di sotto delle soglie nazionali

8 ) richiesta di trasmissione dei dati terna sullo stato di conservazione e sulle criticità del sistema di trasporto dell’elettricità via cavo-dotto e sua considerazione nel piano di cui al punto 2)

9) redazione ed avvio immediato di un piano generale di verifica e messa in sicurezza degli edifici scolastici con attività di collaudo esterna alle amministrazioni comunali 

10) introduzione nell’orario scolastico delle esercitazioni mensili per le emergenze

11) consegna di un kit sanitario per le emergenze comprendente un defibrillatore ad ogni guardiania medica o medico di base nei comuni sprovvisti di strutture di pronto soccorso

12) formazione professionale dei rilevatori ambientali dei parametri di misurazione per la comunicazione dei dati rilevati nel sito web di cui al punto 12) della precedente parte del programma cultura e connettività

17) il programma – cultura e connettività

siamo alla diciassettesima parte del nostro programma, cultura e connettività, dedicata ad argomenti spesso confinato in un limbo di secondarietà rispetto ad altri argomenti, ma le cui conseguenze dirette sulla fruizione del più ampio vivere civile sono direttamente proporzionali alla qualità dell’offerta culturale stessa e di una sempre maggiore connettività tra i cittadini e le istituzioni in un territorio che presenta diversi e per alcuni versi irrisolvibili problemi di comunicazione diretta

crediamo che una visione della cultura resa spettacolo, quindi grande evento, non riesca a coinvolgere la società in un processo di maturazione collettiva che, ben oltre il tempo libero, divenga occasione di maturazione personale e collettiva, lente di giudizio e di conseguenza implementazione delle capacità critiche, ed allo stesso tempo crediamo che la connettività non possa essere ridotta a mero fatto tecnico, il cablaggio, ancorchè necessario, della regione, ma debba divenire uno sforzo teso ad una parificazione reale di opportunità economiche, lavorative, sociali e culturali che attraverso un sempre migliore accesso alle reti può dare il suo fattivo contributo

passiamo all’elencazione, avvertendo che molti punti sono da integrarsi con punti specifici previsti in altre parti del nostro programma (es. scuola e formazione)

1) interdizione dell’apt dalla programmazione culturale ed annullamento della politica dei grandi eventi, in particolar modo su siti ambientalmente rilevanti, ed avvio di una poliica della frequenza culturale dei piccoli eventi per il raggiungimento di un’eccellenza nazionale nella loro proposizione

2) delega alla cultura trasferita dall’assessorato alla formazione alla presidenza della giunta e creazione di una commissione culturale mista tra presidenza della giunta, assessorati competenti ed esperti esterni dei vari settori, a parere consultivo obbligatorio

3) avvio di un censimento ed istituzione di una banca dati regionale sul patrimonio culturale, artistico, storico-archeologico, paesaggistico, glottologico e delle tradizioni, letterario, cine-teatrale della regione basilicata in collaborazione con sovrintendenze, enti specifici, enti locali ed associazioni culturali e pubblicazione di un bollettino mensile degli eventi a cura della commissione di cui al punto 2)

4) creazione di un fondo unico per la cultura con capitolati specifici e di pubblica consultazione attraverso un sito web dedicato

5) apertura del museo regionale delle arti moderne e contemporanee, del museo glotto-etnografico regionale, avvio e potenziamento della rete delle biblioteche provinciali, comunali e private, rete dei “villaggi dell’arte” di cui al punto 11) del programma turismo

6) studio di fattibilità ed avvio a cura della regione basilicata di un progetto di banda larga su tutto il territorio regionale in completamento delle reti esistenti

7) acquisizione diretta delle reti da parte della regione basilicata ed azzeramento dei canoni di utilizzo della banda larga per tutti i cittadini e le imprese operanti in regione

8 ) obbligo per i comuni, gli enti locali e gli uffici pubblici di provvedere alla messa a disposizione dei cittadini di almeno un punto wireless per sede

9) obbligo per gli uffici pubblici regionali e subordinati di provvedere ad uno studio di fattibilità ed al conseguente avvio di un piano concertato di tele-lavoro

10) piano per la messa in rete dedicata di tutte le strutture scolastiche presenti sul territorio regionale per un progetto di inter-disciplinarietà scolastica e di lezioni ed attività seminariali e para-scolastiche a distanza

11) studio di un progetto di fattibilità del voto elettronico certificato in riferimento ai referendum di cui ai punti 1) e 2) della parte del programma partecipazione

12) messa a disposizione al pubblico in un sito web dedicato ed interattivo dei dati puntuali del telerilevamento in ordine al dissesto idrogeologico, all’erosione della costa, alle portate dei fiumi e degli invasi naturali ed artificiali, più in generale dei dati di carattere ambientale e di sicurezza della cittadinanza, in collaborazione con il centro di geodesia di matera e con strutture consimili (vedi anche la prossima parte del programma protezione civile e sicurezza)

16) il programma – fiscalità e federalismo fiscale

siamo giunti ad una parte delicata del nostro programma, fiscalità e federalismo fiscale, argomento che pur suscitando percezioni vessatorie del sistema impositivo, necessità subito di un chiarimento che deve partire dalla generica dizione di “tasse” oggi impropriamente utilizzata, dovendosi in realtà distinguere le imposizioni fiscali tra tasse propriamente dette, cioè contribuzioni dovute in modo non proporzionale, o non del tutto, al reddito ed il cui gettito si intende volto all’espletamento di un servizio specifico, ed imposte, cioè contribuzioni proporzionali alla quantità di reddito percepito in un periodo costante ed il cui gettito alimenta la fiscalità generale, una massa finanziaria a cui fanno capo la generalità dei servizi erogati dalle istituzioni a supporto dei diritti dei cittadini

nel contesto di attuale crisi economica, crediamo che oggi si ponga molto più il problema dell’equità della ripartizione della imposizione fiscale, del recupero del reddito sommerso e di quello evaso ed eluso, unito ad una sempre maggiore efficienza ed economicità di gestione dei servizi erogati, piuttosto che la sterilità di dibattiti sulle detassazioni a stimolo di economia e consumi

argomento, quello del sistema impositivo, di carattere statale e quindi sovraregionale, ma che con l’introduzione di un’autonomia impositiva locale, il cosiddetto federalismo fiscale, porterebbe alla necessità per ogni regione di dotarsi di una struttura di sistema fiscale vera e propria nelle more di legislazioni e regolamenti solo enunciati ed ancora da venire

la lettura di questa parte del programma è così condizionata da una serie di vincoli di natura giuridica al di fuori della competenza regionale ed al momento concretamente inconosciuti che rendono possibile solo impostare una serie di punti programmatici, senza tuttavia dar modo di dare organicità agli stessi

1) creazione di un gruppo misto di studio per la fiscalità locale e di ripartizione delle imposte tra gli enti locali

2) introduzione della “tassa ambientale regionale” per le attività di cui ai punti 3) e 5) della parte ambiente, nelle more della loro riconversione

3) introduzioni di minime addizionali irpef di perequazione per scaglioni di redditi personali superiori a 60.000, 120.000, 240.000 euro netti annui

4) aumento al 20% della tassazione sulle rendite o plusvalenze finanziarie maturate da attività aventi sede od attività prevalente nel territorio della regione basilicata

5) introduzione della imponibilità regionale alle attività economiche la cui parte produttiva si svolga in tutto od in parte sul territorio della regione, ivi comprese industrie meccaniche, manifatturiere, estrattive, energetiche, idriche, forestali, agricole

6) riduzione dell’aliquota irpef al 20% per i redditi da lavoro dipendente

7) introduzione di una imposta patrimoniale sulle grandi ricchezze e sulle proprieta immobiliari eccedenti le quote di ragionevole utilizzo familiare e di incentivi alla messa in disponibilità del patrimonio immobiliare (vedi parte edilizia e piani casa)

8 ) incameramento delle accise alla produzione di idrocarburi e fonti energetiche in genere

9) azzeramento dell’iva per i prodotti agricoli regionali realizzati in conformità al principio di incontaminatezza

10) introduzione del coefficiente di svantaggio teritoriale per il calcolo dei redditi imponibili

11) trasformazione della tarsu in tariffa (vedi parte – rifiuti solidi urbani) con sistema di compensazione tra comuni ed ente regione

12) studio di fattibilità della deducibilità delle spese correnti e straordinarie familiari dal reddito imponibile

 

15) il programma – edilizia e piani casa

in questa parte del programma, la quindicesima, edilizia e piani casa, trattiamo due argomenti che forzosamente sono spesso posti molto vicini tra loro, pur non essendo quasi mai coincidenti in quanto il primo, il diritto al costruire, attiene alla libertà di intrapresa, garantita dalle leggi vigenti e ad essa sempre sottoposta o da sottoporre con regimi concessori che auspicheremmo sempre più stringenti e puntuali, l’altro, il diritto all’abitare attiene alla sfera astratta dei dirittti costituzionali da garantirsi sempre e comunque attraverso il diritto concreto all’accesso all’abitazione, nella sua complessità di aspetti

la complessità della materia non permette certo attraverso l’elencazione di punti specifici di esaurire una problematica così vasta e che intreccia aspetti pubblici ed aspetti privati, ma attraverso la concertazione tra strumenti legislativi nazionali e locali ed una visione politica globale che guardi al domani, magari rendere possibile la comprensione di un fenomeno e di problemi specifici e l’individuazione delle possibili soluzioni

1) censimento quali-quantitativo del patrimonio immobiliare privato e pubblico sito nella regione basilicata con avvio di un catasto unico regionale degli immobili

2) censimento ragionato della disponibiltà di edilizia privato-pubblico rispetto alla domanda abitativa che individui le reali necessità abitative regionali in rapporto al patrimonio immobiliare non in uso

3) istituzione del borsino regionale degli immobili abitativi a fini di locazione non commerciale con fissazione dei canoni locativi massimi e minimi regionali

4) verifica della correttezza di programmazione e gestione dell’azienda ater e del patrimonio immobiliare residenziale

5) introduzione di una leva fiscale, fatte salve le competenze regionali in tema di federalismo fiscale, per la facilitazione delle immisioni nel mercato delle locazioni e delle compravendite delle unità abitative non in uso attraverso detassazioni specifiche dei canoni (vedi prossima parte fiscalità)

6) introduzione di una tassa patrimoniale sulle grandi proprietà immobiliari eccedenti le quote di ragionevole utilizzo familiare delle quantità immobiliari detenute (vedi prossima parte fiscalità)

7) creazione di un fondo di garanzia, finanziato dalla regione basilicata, per la facilitazione dell’accesso al mutuo casa per i nuclei familiari non in grado di offrire garanzie reali sufficienti per l’ottenimento degli stessi

8 ) aumento delle disponibiltà per i fondi di aiuto ai canoni locativi

8) legge regionale per la fissazione dei parametri di risparmio energetico con obbligo di non superamento del  limite di 5 lt./gasolio equivalente x m.q. x anno nell’edilizia di nuova costruzione e nelle ristrutturazioni dell’esistente

9) revisione ragionata del piano regionale casa con fissazione del parametro preferenziale per le ristrutturazioni dell’esistente rispetto alle nuove costruzioni

10) divieto espresso all’aumento delle volumetrie esistenti senza regime concessorio

11) blocco e revisione dei regolamenti urbanistici municipali

12) fissazione del parametro bio-architettonico ed ambientale-paesaggistico come elemento programmatico e linea guida obbligatorio per gli strumenti urbanistici locali

campagna elettorale

modalità di svolgimento della nostra campagna elettorale

nel solco di quanto già accaduto nelle scorse elezioni provinciali di potenza, la nostra campagna elettorale seguirà criteri e modalità ben precisi e frutto certo della mancanza di mezzi materiali che ci contraddistingue da sempre (mentre sulle idee pare chi siamo abbastanza ben forniti!!!) e di cui siamo fieri, ma soprattutto in linea con alcuni principi da noi molte volte espressi e nell’ordine:

  • la volontà di non essere opprimenti con i cittadini, costretti a subire nel mese di campagna elettorale un bombardamento mediatico, sia visivo che auditivo, oltre a tutti i mezzi usuali di campagna, dal “santino” all’ammiccamento del candidato a futuri interessi nel caso gli si consegni questa benedetta delega in bianco che è il voto nella nostra regione, che risulta oltre che fastidioso, una sorta di coaptazione del libero arbitrio
  • la necessità di non produrre materiali cartacei sovrabbondanti ed inquinanti sia dal punto di vista produttivo, che dello smaltimento, oltre a costituire una intollerabile violenza al decoro urbano
  • la consapevolezza che al “troppo pieno” delle tante campagne elettorali, possa corrispondere una maggiore propensione alla visibilità del “poco pieno”
  • la certezza che l’opinione del cittadino debba formarsi con la valutazione dei programmi e dell’attendibilità dei candidati e non con le pacche sulle spalle o con la peggior coaptazione pubblicitaria che trasforma la politica ed uno dei principali strumenti democratici a disposizione dei cittadini, il voto, in un prodotto in vendita

enunciati quindi alcuni principi di base passiamo alle indicazioni che il rispetto di questi porterà allo svolgimento della nostra campagna elettorale:

  1. chiederemo in via di diffida preventiva a tutti i comuni lucani di tenere liberi i nostri spazi elettorali di propaganda indiretta, che andranno lasciati vuoti o con un affisso un piccolo volantino-locandina, di vigilare affinchè questo diritto sia garantito e di rintracciare e punire con le ammende previste dalla legge chi occupa illegalmente gli stessi spazi, nonchè di provvedere alla immediata defissione della propaganda elettorale ivi apposta illegalmente, riservandoci in caso di inottemperanza la segnalazione al prefetto e tutte le azioni legali, compreso il risarcimento del danno
  2. non saranno stampati, distribuiti o affissi su qualsiasi superficie materiali cartacei e/o adesivi (ad esclusione di manifesti non superiori all’A3 e solo sugli spazi di propaganda assegnati)
  3. il costo totale della campagna elettorale non superarà i 500 euro per ogni provincia ed i fondi saranno recuperati da contribuzioni volontarie dei simpatizzanti regolarmente pubblicate su questo blog e contributi degli aderenti a comunità lucana (a tal proposito verrà aperta una finestra dedicata)
  4. durante la campagna elettorale, dove gli orari e la logistica lo consentiranno, il gruppo di comunità lucana, ed in particolare il sottoscritto, si sposteranno con l’ausilio di mezzi pubblici
  5. è previsto un unico spot elettorale sugli spazi garantiti della durata max di minuti 2
  6. saranno privilegiati i piccoli incontri con la popolazione rispetto ai comizi ed agli incontri con le categorie professionali
  7. non verranno mai superati i limiti di decibel emessi da mezzi audio, nel caso di manifestazioni inerenti la campagna elettorale, stabiliti dalla legge come soglia di disturbo
  8. non sarano distribuiti in via generica materiali di propaganda, ma verrà sempre richiesto un consenso verbale per la consegna degli stessi
  9. sarà realizzato un unico “santino” (cm 3 x 6 ripiegato) valido per tutti i candidati e per entrambe le province

seguiranno altre indicazioni

14) il programma – partecipazione

in questa parte del programma, dedicata alla partecipazione, ci concentriamo sugli aspetti di partecipazione democratica del cittadino alla vita della comunità regionale, partendo da un presupposto purtroppo ancora oggi negato nei fatti, quello di una trama ormai abbastanza fitta di convenzioni internazionali, accordi, dichiarazioni di principi e costituzionali che il nostro paese ha recepito nel suo ordinamento, purtroppo molto spesso mantenendoli alla stregua di enunciati spesso puramente teorici

nella nostra regione, la partecipazione dei cittadini alla vita democratica sembra poi doversi esaurire nella sola pratica del voto, senza che dall’informazione alla possibiltà di esprimere liberi pareri sulle scelte di politica economica, ambientale, energetica, sanitaria, dalla trasparenza amministrativa degli atti e dei procedimenti alle reali possibilità di espressione democratica diretta, nulla o quasi si sia fatto dalla nascita della stessa come entità amministrativa locale

in molte altre parti del programma, praticamente quasi in ognuna, abbiamo previsto una serie di meccanismi di informazione e partecipazione su argomenti specifici, commissioni miste, consulte ed altro, passiamo ora ad una cornice generale che pur avendo preferito non inserire nella parte dedicata all’istituzione, ad essa ed a procedimenti interni ad essa fa riferimento

1) introduzione nello statuto regionale della figura giuridica del referendum abrogativo di legge regionale e di delibera regionale

2) introduzione nello statuto regionale della figura giuridica del referendum propositivo previo esame di costituzionalità

3) potenziamento della figura giuridica della legge regionale di iniziativa popolare con obbligo di esame e voto in aula da parte del consiglio regionale

4) creazione dell’ufficio del garante indipendente della trasparenza sugli atti amministrativi a nomina della consulta dei sindaci

5) pubblicazione sul sito web istituzionale o su sito dedicato degli stipendi, diarie e premi di produzione dei dirigenti ed alti funzionari regionali e della rendicontazione economica delle agenzie regionali, nonchè delle spese dei dipartimenti e degli uffici regionali 

6) creazione del b.u.r. (bollettino ufficiale regionale) in versione web con sommario descrittivo di leggi, decreti, determine di giunta e dirigenziali

7) introduzione della posta elettronica certificata negli enti regionali e nelle relazioni con i cittadini

8 ) creazione degli uffici locali di indirizzo alle funzioni ed ai servizi amministrativi presso le sedi regionali nel territorio con compiti di protocollo regionale e smistamento delle pratiche

9) obbligo a carico della presidenza del consiglio regionale della tenuta per i consiglieri regionali ed i componenti eletti della giunta di una pagina web specifica sul sito istituzionale regionale sulle presenze e le attività consiliari svolte dai singoli rappresentanti allo scopo di tenere informati i cittadini votanti sulle attività dei loro rappresentanti

10) stampa di un manuale dei diritti del cittadino da distribuirsi nelle case comunali e nelle scuole superiori

13) il programma – sistema scolastico, università e formazione

continua l’esposizione del nostro programma con la parte 13) dedicata a sistema scolastico, università e formazione, anche questo un tema in cui si intrecciano fortemente legislazioni ed indirizzi nazionali con non marginali posibiltà normanti ed operative a livello regionale

affermato come principio che l’istruzione scolastica serva in primis alla formazione umana del discente, alla creazione di una coscienza critica e di un razionale approccio alla realtà che non si enuclei mai rispetto alle relazioni ed alle emozioni ed alla naturale cura di essi, e solo in secondo luogo alla formazione pre-lavorativa in quanto tale, ed in relazione ai dimensionamenti scolastici ed alle riforme di recente approvate, diamo di seguito alcuni punti programmatici:

1) dichiarazione programmatica della regione basilicata della necessità della presenza di plessi scolastici di base in ogni comune lucano come garanzia dei diritti di cui all’art. 3 della costituzione italiana, primo e secondo capoverso, e sua introduzione nel futuro statuto regionale

2) introduzione dell’obbligo regionale di frequenza scolastica fino ai 18 anni

3) varo di un piano di censimento e rientro dell’analfabetismo di base e dell’analfabetismo di ritorno da sostenersi nei plessi scolastici attualmente presenti sul territorio 

4) introduzione di due ore settimanali di educazione ambientale in ogni scuola lucana di ogni ordine e grado, con particolare riferimento alle pratiche di raccolta differenziata di cui alla parte del programma rifiuti, e di educazione alimentare

5) utilizzo, previa riqualificazione, del personale docente e tecnico espulso dalla recente riforma dell’ordinamento scolastico per la gestione dei punti 2) e 3)

6) estensione generale del tempo pieno scolastico per le scuole dell’obbligo

6) re-introduzione della distribuzione di prodotti di prevenzione dentale e delle malattie ossee presso le scuole dell’obbligo e delle visite mediche annuali

7) piano regionale dei trasporti scolastici aderente alle reali necessità e concertato con l’ausilio della consulta dei sindaci (vedi parte istituzione) 

8 ) piano regionale per gli asili-nido e le scuole materne

9) commissariamento dell’ardsu ed introduzione di un piano-casa studenti

10) creazione dell’ufficio unico di orientamento alle specializzazioni ed ai master universitari con accensioni di convenzioni dedicate tra l’ente regione e gli istituti formativi e dell’ufficio rientro universitario per l’orientamento delle offerte lavorative in regione

11) contributo regionale per l’avvio di una facoltà universitaria di scienze delle energie rinnovabili e di una facoltà di scienze del ripristino ambientale

12) rimodulazione del sistema formativo, a partire dal punto 10) della parte del programma istituzione, sulle reali vocazioni offerte dal sistema economico lucano e revisione di tutte le convenzioni con gli enti formatori attuali  

12) il programma – rifiuti speciali, impianti e stoccaggi

siamo alla parte 12) del nostro programma, rifiuti speciali, impianti e stoccaggi, che alla luce dei tanti allarmi suscitati e putroppo comprovati dai fatti, merita un’attenzione particolare alla luce della pericolosità che questi rifiuti presentano per la salute umana ed animale e per l’ambiente in generale, ma anche di disposizione legislative nazionali che di fatto autorizzano il traffico e lo smaltimento di queste particolari tipologie di scarti pericolosi alla stregua di una merce quasi come tutte le altre

a ragione dell’intrecciarsi di norme generali con norme regionali, noi crediamo essere più che i vari decreti e leggi susseguitisi negli anni, la riforma del titolo V della costituzione che attribuisce concorrenza legislativa tra stato e regione sulle tematiche energetiche ed ambientali ed i principi di sussidiarietà e di precauzione, ad essere i punti di partenza di ogni considerazione programmatica in merito

abbiamo già in altre parti del programma, rifiuti, ambiente, agricoltura, esplicitato principi generali ed interventi puntuali che integrano i seguenti punti:

1) conferma e rafforzamento attraverso specifica legge regionale che integri l’attuale legge regionale n. 59/95, del tassativo divieto di trattamento, trasporto e stoccaggio di rifiuti industriali tossico-nocivi derivanti da qualsiasi procedura non prodotti sul territorio regionale

2) spostamento delle competenze in materia di rifiuti speciali dalle province alla regione e creazione dell’ufficio speciale per i rifiuti industriali tossico-nocivi per la gestione, in collaborazione con le commissioni miste di cui alle parti del programma ambiente e rifiuti e la polizia ecologica regionale, delle fasi di trattamento, stoccaggio, smaltimento e trasporto dei rifiuti speciali prodotti sul territorio regionale

3) messa in sicurezza ed avvio delle procedure pubbliche di dimissione e chiusura di ogni impianto e/o discarica di rifiuti tossico-nocivi operanti in regione non rientranti nel dettato di provenienza del rifiuto di cui al punto 2)

4) divieto di ampliamento, anche già autorizzata, di ogni struttura di cui al punto 3)

4) individuazione delle procedure di riduzione e graduale chiusura di tutte le attività residue al punto 3) che operino sul territorio regionale

5) pubblicazione su un sito web specifico (vedi parte del programma rifiuti) di un registro-banca dati dei soggetti pubblici e privati e delle relative partecipazioni operanti in regione nei settori di cui al punto precedente dei codici cer e dei mud (o delle risultanze derivanti da più moderni strumenti di dichiarazione) e possibilità di tracciamento da rendere pubblico attraverso telerilevamento di ogni mezzo mobile occupato nelle attività di cui sopra

6) individuazione a cura dell’ufficio di cui la punto 2) di una procedura speciale per i fanghi e le acque derivanti da estrazioni petrolifere e trattamenti produttivi e/o derivanti da operazioni di manutenzione delle infrastrutture di trasporto e dei soggetti ammessi alle operazioni

7) divieto di reiniezione a qualsiasi titolo nel sottosuolo dei rifiuti di cui al punto 6)

8 ) attività ispettiva e censimento a carico della polizia ecologica dei depositi illegali di rifiuti ed immediate operazioni di messa in sicurezza e bonifica a carico dell’ente regione con automatica costituzione in giudizio contro autori e mandanti dei depositi illegali, proprietari dei suoli, ove non se ne dimostri l’estraneità, con immediata sospensione e revoca di ogni beneficio e/o provvidenza stabilita da ente o sub-ente regionale per le persone fisiche e/o giuridiche ad ogni titolo coinvolte

11) il programma – sanità ed assistenza sociale

siamo ora alla parte del programma dedicata alla sanità ed assistenza sociale, dove dobbiamo premettere che pur essendo i conti della sanità lucana fondamentalmente in ordine, molto si deve fare in ordine al miglioramento tanto delle cure offerte, tanto dei servizi ad essa associati in un’ottica di sempre maggiore disponibilità del settore ad incontrare le necessità dei cittadini soprattutto dei piccoli centri che troppo spesso sono penalizzati dalle lunghe distanze dai luoghi di assistenza e cura e dal disagevole accesso ad essi

1) istituzione di una commissione indipendente per la valutazione di qualità, quantità, merito, congruità e legalità delle convenzioni con enti sanitari privati di qualsiasi titolo e natura e per la valutazione degli appalti finora concessi per prestazioni materiali ed immateriali, con obbligo di eventuali rotture dei contratti e/o rimodulazioni degli stessi a favore dell’ente pubblico lì dove emergano criticità, disparità tra servizi offerti ed erogati, condizioni di prezzi praticati (vedi seguente punto 2), condizioni generali e puntuali di offerta dei servizi, monopoli od oligopoli de facto, condizioni di favore ed in genere tutto ciò che pur esulando dal formale rispetto delle leggi, si configura come distorsione del sistema delle convenzioni e degli appalti

2) redazione di un pubblico libro mastro sugli appalti e le convenzioni stipulate dal servizio sanitario regionale, redazione di un prezzario ragionato della sanità e di un libro degli standard sanitari da applicarsi alla sanità pubblica e privata

3) potenziamento interno, previ accordi sindacali e concertazione diretta con i lavoratori, degli uffici e delle strutture di laboratorio e di ambulatori a.s.l. al fine di rendere le liste di attesa per prestazioni ed analisi non superiori in ogni caso ad una-due settimane

3) valutazione finanziaria per l’abolizione di ogni forma di ticket sanitario e per l’erogazione generale di farmaci attualmente fuori esenzione

3) istituzione di una commissione indipendente permanente di valutazione dell’operato della sanità pubblica

4) mantenimento di tutti i presidi ospedalieri e di pronto soccorso presenti in regione e potenziamento del servizio di ambulanze ed eli-ambulanze su tutto il territorio regionale

5) istituzione della filiera alimentare a chilometro zero obbligatoria per tutte le strutture sanitarie pubbliche e private operanti in regione

6) potenziamento delle cure sanitarie domiciliari attraverso la razionalizzazione dell’impiego di personale e protocolli di intesa con i medici di famiglia ed il personale infermieristico

7) convenzioni con specialisti per la possibilità di cure non allopatiche somministrabili presso ogni struttura medica pubblica

8 ) graduale trasformazione dell’assistenza domiciliare agli anziani ed ai non autosufficienti in assistenza familiare accompagnata dai servizi sociali e dalle cooperative di assistenza, con devoluzione diretta ai nuclei familiari della contribuzione attualmente erogata dai servizi sociali per l’assistenza allo scopo di ricreare, ove possibile, la “continuità delle tre generazioni” ed un modello di assistenza tarato sulle reali necessità e sulla affettività familiare

9) istituzione dell’ufficio unico delle prenotazioni per i trapianti di organi e le cure mediche fuori distretto a cui far convergere dalle unità locali e dai medici di famiglia ogni richiesta di prestazioni medico/assistenziali non erogabili in loco per la razionalizzazione del servizio

10) divieto di cumulo tra professionalità nell’ambito pubblico e privato e verifica amministrativa di competenze e titoli nell’intero comparto della sanità regionale

11) potenziamento del crob di rionero e creazione, in cooperazione con il consorzio dei trasporti (vedi parte trasporti ed infrastrutture), di servizi dedicati ed avvio reale del registro regionale dei tumori

12) istituzione dell’ufficio regionale per l’alimentazione e la prevenzione dei disturbi alimentari

10) il programma – energie e politiche energetiche

passiamo alla decima parte del nostro programma, energie e politiche energetiche, partendo dalla considerazione di alcuni dati di fatto, le estrazioni petrolifere in atto, quelle immediatamente future, quelle con cui avremo a che fare, l’approvazione del piear ed i profondi dubbi che riguardano proprio quest’ultimo

le estrazioni petrolifere in atto nella val d’agri alla data auttuale e nell’impossibilità di conoscere dati correnti e non “autocertificati” dall’eni (piano industriale 104.000 barili/giorno) rappresentano il 75-80% del petrolio estratto in italia in terraferma, circa il 7% del fabbisogno petrolifero italiano, quasi il 5% del fabbisogno energetico totale italiano, a fronte di una popolazione regionale che non supera l’1% del totale nazionale, quantità queste a cui si aggiungeranno a breve quelle delle estrazioni in val sauro (piano industriale 52.000 barili/giorno), senza contare gli apporti di metano

crediamo quindi che in lucania non vi sia alcuna necessità di ulteriori produzioni energetiche, anche a fronte di un calo della richiesta energetica e non ad un consistente aumento annuo del fabbisogno regionale e ciò nonostante il problema della produzione energetica si pone fortemente sia rispetto alle indicazioni u.e., sia alla necessità di soddisfare quel fabbisogno attraverso la produzione locale da fonti rinnovabili

fonti rinnovabili che nonostante gli escamotage di legge che considerano rinnovabili fonti di produzione energetica quali la termovalorizzazione di rifiuti, le bio-masse ed in ogni caso tutti quei procedimenti fondati sulla combustione, crediamo vadano riportate alla loro essenza di fonti rinnovabili in quanto tali e non inserite in qualsivoglia piano energetico che riguardi questa regione

valido in ogni caso quanto già espresso sul nucleare nella parte ambiente del presente programa

1) blocco immediato degli effetti e rimodulazione del piear, sia dal punto di vista quantitativo, che qualitativo, ed in ogni caso in accordo al seguente punto 2), piear da realizzarsi solo in accordo ai principi della auto-sufficienza energetica tarata sulle reali necessità certificate sui consumi integrati degli ultimi due anni, sulla realizzazione di piccoli impianti in/off grid a gestione comunale od inter-comunale, sulla rete corta regionale, sulle reali capacità produttive nel rispetto del territorio e della sostenibilità e del non consumo di territorio, sull’intervento pubblico esclusivo nel settore energetico 

2) dichiarazione di intenti che stabilisca l’energia prodotta e producibile in loco come “bene comune lucano”, assoggettandola ai principi di gestione pubblica dell’acqua (vedi parte del programma acque) e legge regionale che sancisca la non realizzazione di impianti di energia rinnovabile fondati sui processi di combustione (ad esclusione di quanto al punto non rientrante al punto 9) e sull’uso delle tecnologie nucleari

3) liquidazione immediata della società energetica lucana e sua trasformazione in ente pubblico a carattere non economico di produzione, gestione e distribuzione energetica

4) istituzione di una autorità energetica regionale indipendente e della commissione mista consiliare energia, costituita sulla base dei principi di quanto alla analoga commissione mista citata nella parte del programma industria e politiche industriali

5) istituzione di una commissione di esperti che individui le possibilità di produzione energetica da fonti rinnovabili di ogni comune lucano, stabilisca il fabbisogno prevedibile in rapporto ai piani di sviluppo, individui in modo concertato con le popolazioni locali le fonti utilizzabili, le dimensioni degli impianti

6) realizzazione a cura della regione basilicata degli impianti di produzione e consegna della gestione diretta ai sindaci, in collaborazione con l’ente energetico al punto 3) e l’autorità energetica al punto 4)

7) tariffazione energetica regionale per la parte di competenza dell’ente energetico sulla base del costo reale di produzione

8 ) esclusione alla realizzazione di impianti energetici superiori a 200 kw sulla base di procedimenti di dia, esclusione dell’utilizzo di terreni agricoli e/o soggetti a vincolo ambientale-paesaggistico per la realizzazione di impianti energetici, ad eccezione dei casi di comprovata irrealizzabilità degli impianti previsti sulle superfici edilizie esistenti 

9) regolamentazione puntuale della possibilità di utilizzo e produzione di bio-masse o materie prime agri-energetiche solo per impianti off-grid di auto-sufficienza locale (vedi punto 2)

10) azzeramento delle domande di realizzazione di centrali eoliche pervenute presso la regione basilicata alla data di approvazione del piear e non accettazione di ulteriori domande fino a rimodulazione del piear

11) opposizione ad ogni progetto esterno di realizzazione di impianti energetici fondati sui processi di combustione di idrocarburi, cdr e bio-masse nell’intero territorio regionale, compresa ogni forma di centrali o strutture attinenti a trasporto, stoccaggio, trattamento degli stessi, con rilettura critica dei pareri positivi espressi precedentemente dalla regione basilicata e negazione degli stessi sulla base dei principi di auto-tutela e precauzione

12) avvio immediato delle procedure di opposizione in ogni sede legale ed amministrativa a procedimenti di allocazione di strutture energetiche autorizzate in regione basilicata sulla base di disposizioni legislative nazionali od europee che contrastino con i punti espressi in questa parte del programma ed in ognuna delle precedenti

9) il programma – industria e politiche industriali

siamo alla nona parte del nostro programma, industria e politiche industriali, tema scottante in una regione che vede ovunque crisi industriali di fatto irrisolvibili, se non attraverso il procrastinarsi di contribuzioni ed interventi pubblici a più livelli, e che richiedono un discorso globale di destinazione di un comparto che di fatto costituisce una voce importante dell’economia regionale, economia di certo non immaginabile al momento senza l’apporto che il settore fornisce sia in termini strettamente produttivi che per i suoi risvolti occupazionali

crediamo che questa regione abbia necessità di una programmazione di ampio respiro e che sappia guardare oltre l’attuale perifericità a cui il sistema economico costringe la nostra terra nell’ormai chiara equivalenza ricattatoria posti di lavoro uguale industrie impattanti o “volatili”, per addivenire a forme industriali autonome, “leggere”, legate strettamente al territorio ed alle sue potenzialità reali, in grado di liberare la regione da vincoli di sudditanza che nel caso fiat, per esempio, appaiono tanto evidenti quanto grandi sono i rischi che ad un abbandono prevedibile nel giro di qualche anno da parte della multinazionale del sito di melfi corrisponda una crisi occupazionale senza precedenti

vige a proposito di quanto contenuto in questa parte del programma quanto previsto dalla parte ambiente al punto 3)

1) dichiarazione programmatica di indirizzo industriale regionale verso l’agri-industria diffusa e la produzione di tecnologie, componenti ed infrastrutture per lo sviluppo del comparto primario tradizionale, la produzione di elementi e tecnologie ad alto contenuto tecnologico e basso impatto territoriale, la componentistica e la progettazione per il sistema delle energie rinnovabili e per il risparmio energetico, la produzione di elementi per le bio-architettura e le bio-edilizie, il ciclo integrato regionale dei rifiuti, la programmazione e realizzazione delle bonifiche ambientali e delle opere di protezione e ripristino ambientale, la produzione energetica nei limiti della programmazione (vedi anche parte ambiente e la prossima parte, energia) 

2) rimodulazione della legge regionale sulla reindustrializzazione dei siti in dismissione e sulle relative poste finanziarie sui concetti di cui al punto 1)

3) censimento reale delle attività del settore industriale e dei siti produttivi, attivi, dismessi, in crisi produttiva, programmati o per i quali siano state accese procedure a qualsiasi titolo e qualsiasi settore presso tutti gli enti territoriali regionali

4) istituzione di una commissione mista permamente sulla programmazione industriale e sulle politiche industriali composta da presidenza della giunta regionale, assessorato alle attività produttive, assessorato ai trasporti ed alle infrastrutture, assessorato alla formazione, assessorato all’ambiente ed all’agricoltura, consiglio regionale, rappresentanti delle categorie produttive, sindacali e professionali, rappresentanti diretti dei lavoratori e rappresentanti della consulta dei sindaci e della consulta ambientale (vedi parte istituzione)

5) commissariamento e messa in liquidazione dei consorzi industriali con passaggio delle competenze, delle gestioni e delle proprietà ad un consorzio regionale unico sottoposto a controllo dell’indirizzo e degli atti da parte della commissione al punto 4)

6) creazione di un fondo speciale di solidarietà per i lavoratori in mobilità e precari finanziato dai tagli agli stipendi dei consiglieri regionali, presidente ed assessori (vedi parte istituzione)

7) fissazione dei parametri temporali e delle procedure di dismissione delle attività industriali considerate incompatibili con quanto espresso al punti 3) della parte ambiente

8 ) rimodulazione sulla base del censimento al punto 3) delle aree industriali

9) obbligo alle attività industriali di predisporre un piano per l’autosufficienza energetica, ove reso possibile, esclusivamente da fonti rinnovabili con l’accensione di un fondo speciale di contribuzione

10) creazione di un ufficio regionale speciale per il ricevimento delle proposte di allocazione di nuove intraprese industriali sul territorio della regione e di una commissione specialistica di valutazione economico-ambientale per l’ammissione delle stesse

11) fissazione di un limite minimo di quindici anni di garanzia di operatività e di mantenimento dei livelli occupazionali iniziali per le nuove aziende che si installano in regione con contribuzione pubblica a qualsiasi titolo

12) legge regionale sul sequestro degli immobili, delle attrezzature, delle scorte e delle tecnologie per le aziende di cui al punto 11) e per le intraprese già operanti in regione e che abbiano avuto accesso a finanziamenti regionali    

8 ) il programma – turismo

Passiamo ora alla ottava parte del nostro programma, dedicata al turismo, dovendo necessariamente fare un prolusione che funge da base all’elencazione dei punti.

Il mondo occidentale ci ha ormai abituati ad una idea del turismo, villaggi vacanze, resort, alberghi dove la stessa presenza del turista nel paese che lo ospita pare doversi necessariamente legare ad una sorta di “omogeneità” dell’offerta stessa, che deve rientrare in parametri e standard codificati, “occidentali”.

Parametri che riguardano non solo la qualità e quantità dell’offerta stessa, ma la stessa percezione del tempo-vacanza che non appare mai dissimile dalla percezione usuale del tempo durante il resto dell’anno.

Concetto non banale quello della percezione del tempo, ma fondamentale per la comprensione del “divertimentificio” e del veloce consumo ottico del paesaggio, delle tradizioni locali (anch’esse rese a tempo), della cucina e così via, a cui troppo spesso il turismo è ridotto, perdendo ogni connotazione che pur potrebbe portarlo ad una dimensione differente, quella del viaggio, dove è la nozione della differenza del tempo a noi usuale, a costituire un elemento cardine ci ciò che deve essere una “scoperta” del luogo che si visita, una “immersione” nel suo tempo (che è il tempo della natura, delle tradizioni, degli usi e dei ritmi locali) che riteniamo essere un cardine fondamentale su cui ruotano due stili di fare e così programmare il turismo: consumare il luogo o viaggiare il luogo.

Crediamo che sia la sola seconda ipotesi, quella del viaggio, che ben possa legarsi ad una terra splendida ed affascinante come la nostra regione,  ma facile a consumarsi se altre ipotesi dovessero intervenire su quell’inconsueto e su quell’incontaminatezza che invece vanno custoditi con cura come il vero volano di una “differenza” di questa regione.

Così questa parte del programma va letta in assoluta interdipendenza con tutte le sue altre parti, in una complementarità che tende alla valorizzazione del territorio ed alla conservazione del suo stato naturale

 

1)      dichiarazione programmatico-statutaria dell’incontaminatezza del territorio come obbiettivo prioritario (vedi parti del programma agricoltura – ambiente) per un turismo compatibile al territorio ed alla sua salvaguardia  e valorizzazione

2)     redazione immediata di un piano di programma per il turismo

3)     commissariamento e riforma dell’apt in ufficio interdipartimentale per il turismo sottoposto al controllo programmatico del consiglio regionale, con compiti di individuazione dei circuiti turistici integrati (biblio-museale, storico-archeologico, del mare, della montagna, della tradizione, della eno-gastronomia, del paesaggio-oasi e parchi naturali), della gestione delle inter-modalità tra i circuiti, della redazione e gestione di una guida integrata dei servizi e delle offerte, di un calendario regionale degli eventi in collaborazione con gli enti locali, della interconnessione tra i mezzi di trasporto, del controllo sulla gestione dei servizi e delle infrastrutture, dell’organizzazione diretta di eventi, della stipula e cura di convenzioni e ed accordi con istituzioni, associazioni, categorie, imprese del settore turistico-ricreativo

4)     programmazione quinquennale degli interventi sul turismo e legge regionale sulle contribuzioni al turismo

5)     realizzazione del consorzio regionale del turismo tra operatori, enti locali e regione per l’aggregazione e la razionalizzazione dell’offerta, servizi comuni, tariffari, codice di disciplina e più in generale la gestione consortile dei circuiti al punto 3)

6)     divieto espresso alla costruzione di strutture di accoglienza turistica a qualsiasi titolo superiori alle 250-300 presenze contemporanee e fissazione dei parametri di inserimento nei circuiti regionali 

7)     individuazione delle località di interfaccia per la successiva penetrazione nei circuiti guidati del territorio regionale sulla base delle infrastrutture autostradali-ferroviarie-aereoportuali, esistenti o di programmazione, ove andranno allocate le sedi operative dell’ufficio interdipartimentale con compiti di accoglienza, assistenza ed informazione, indirizzo dei circuiti, prenotazione dei servizi

8 )   censimento e valutazione dello stato di conservazione e di recupero, studio di fattibilità, messa in sicurezza, pavimentazione con materiali naturali trattati in loco, infrastrutturazione leggera di accoglienza dell’intero percorso dei regi tratturi e delle vie della transumanza delle mandrie, nonché delle vie consolari, in ordine alla creazione di un percorso storico-naturalistico integrato ai circuiti al punto 3) ed atto alle percorrenze a piedi, con mezzi animali od a trazione animale, con bicicli, auto-mezzi a trazione elettrica o bio-carburanti, motocicli a basso tenore di emissioni carboniche ed acustiche

9)     legge regionale degli arenili e delle zone di rispetto, atta a fissare regole e parametri su destinazione ed uso, manutenzione e cura degli stessi da parte degli enti locali, dei concessionari e dei soggetti a qualsiasi titolo coinvolti in attività che insistano in via diretta od indiretta sugli arenili

10) studio e realizzazione di un programma di inserimento dei comuni dichiarati in via di spopolamento in un circuito speciale turistico-residenziale volto all’arrivo e permanenza di categorie di pensionati e/o soggetti svantaggiati con l’intermediazione al punto 3) in tema di convenzioni ed accordi

11)  presa in carico da parte della regione basilicata, con apposito programma coordinato con gli enti locali, della ricostruzione o ristrutturazione di parti dei borghi abbandonati per la realizzazione di “villaggi dell’arte”, atti all’ospitalità di giovani artisti ed alla tenuta di attività seminariali e di stages, accademiche e didattiche, nonché alla realizzazione di laboratori artistici permanenti o stagionali

12)  azioni volte al completamento dell’aeroporto lucano presso la pista mattei di pisticci ed all’ottenimento di assets di voli stabili, nonchè studio di fattibilità di una compagnia consortile pubblico-privata per attività di chartering a fini turistici