il piano di rinascita nazionale

come promesso pubblico il file integrale del piano di piduista memoria…vogliamo stabilire quanti parallelismi ci sono tra i governi berluskoni e le intenzioni del venerabile gelli?…buona lettura anche alla luce del “venerabile” che ora conduce un programma tv (che in un paese libero andrebbe auto-censurato dagli stessi editori ed autori per rispetto della democrazia) e che dichiara essere berluskoni “il suo successore”

il-piano-di-rinascita-nazionale-della-loggia-massonica-p2.doc

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l’assessore ambientale

l’ineffabile assessore ambientale (un po’ come le intercettazioni!) si è svegliato…peccato che quando le compagnie trattavano con lui e con i suoi colleghi, la musica non cambiava affatto…un altro ipocrita lacrimatore!!!…ma non si preoccupi assessore, c’è ancora l’eolico in cui lei può dire la sua!!!…e le bio-masse e le eco-balle e le discariche e tutta la sua immutata carica mistica che la aiuterà a superare questo brutto momento…tanti saluti!!! 

DDL ENERGIA, SANTOCHIRICO: “BASILICATA SACCHEGGIATA”
“Il Governo passa dal federalismo al colonialismo”
(AGR) – “Con l’approvazione del disegno di legge sulle estrazioni di petrolio, il governo di centrodestra sta preparando il saccheggio della Basilicata”. E’ quanto afferma l’assessore regionale all’Ambiente della Basilicata, Vincenzo Santochirico, commentando l’approvazione, ieri alla Camera, dell’articolo 16-bis del disegno di legge 1441-ter, sulla base del quale i permessi di ricerca e le concessioni per l’estrazione di idrocarburi possano essere rilasciati senza l’Intesa Stato-Regione, bensì con un procedimento unico in capo all’Amministrazione dello Stato.
“Si tratta di un provvedimento che espropria la Basilicata delle sue risorse e del suo futuro – dichiara Santochirico -, e che cancella le conquiste di grande portata conseguite negli anni passati, con le quali lo Stato ha reso le istituzioni del territorio beneficiarie esclusive delle royalties sul petrolio, e la Regione ha elevato la soglia della tutela ambientale, sia con un’attenta valutazione preventiva sia con un costante e diffuso monitoraggio successivo. Se con la legge 140, infatti, lo Stato aveva rinunciato, a favore della Basilicata, ad una entrata consistente, con questo disegno di legge la nostra regione viene ridotta al ruolo di colonia; ed il Governo va avanti ignorando tanto la volontà delle Regioni quanto il dissenso nella stessa maggioranza espresso dalla Lega”.
“La Basilicata, tuttavia, non può accettare di essere estromessa del tutto dalla possibilità di compartecipare ai benefici conseguenti alle estrazioni, e di doverne al contempo pagare i costi ambientali e sociali. Il dubbio – prosegue Santochirico – ed il timore, che in queste circostanze le compagnie petrolifere possano trovare più utile e conveniente trattare con il ministro delle Attività produttive, piuttosto che confrontarsi con il territorio: quale sarebbe, altrimenti, il motivo per cui la Valutazione di impatto ambientale verrebbe tolta alla competenza delle Regioni e affidata all’Unmig (Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e la geotermia), che è organismo del ministero?”.
“La svolta è tale che nemmeno i rappresentanti del centrodestra possono ancora far finta di ignorare quanto questa decisione ci riguardi da vicino. E invece, di fronte ad un fatto del genere, abbiamo assistito alla ‘resa’ dei parlamentari del centrodestra, che hanno dichiarato forfait su tutte le promesse elettorali”.
“Siamo pessimisti, ma non rinunciamo all’impegno e alla speranza di modificare norme inique e sbagliate nel corso dell’ulteriore iter parlamentare. Se così’ non fosse – conclude Santochirico – oltre a proseguire la battaglia politica, valuteremo ogni altro rimedio per contestare, sotto ogni profilo, le scelte del Governo e ripristinare la competenza concorrente di Stato e Regione, palesemente violata dal Ddl 1441-ter”.
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ripeto l’appello alla riunione

con largo anticipo per consentire ai referenti delle cellule del comitato ed a chiunque voglia partecipare per apportare un contributo, giovedì 6 novembre ore 18.30 presso la sede wwf di scalinata IV novembre a potenza riunione del comitato no oil lucania con all’ordine del giorno 1) programma del movimento 2) definizione dei principi di formazione delle liste 3) verifica disponibilità 4) calendario interventi nel territorio 5) stato della petizione popolare 6) varie ed eventuali…non mancate!!!

a seguire cena sociale

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servi dei servi dei servi

PARCO VAL D’AGRI, LAPENNA (FI-PDL) SU NOMINA COMMISSARIO
 
31/10/2008 13.14.30
[Basilicata]

  (ACR) – Un forte sostegno ed un plauso alla nomina di Domenico Totaro come commissario straordinario dell’Ente Parco nazionale dell’Appennino Lucano-Val D’Agri-Lagonegrese viene espresso dal consigliere regionale Sergio Lapenna. “L’incarico importante ed autorevole – afferma l’esponente di Forza Italia – sarà l’occasione per dimostrare la validità e l’impegno di una persona che da sempre si è spesa per la nostra Regione. In attesa della costituzione degli organi di gestione previsti dalla legge, la nomina segna una tappa importante per l’inizio alle attività del Parco determinante per le popolazioni e i comuni del comprensorio”. “Ci lascia perplessi – afferma ancora Lapenna – la presa di posizione del presidente De Filippo contro la decisione ‘unilaterale del ministro’, visto che ogni volta che in regione Basilicata, si è proceduti alla nomina di un commissario non vi è stato mai alcun coinvolgimento tra le parti compresa la minoranza, ma si è sempre trattato di un atto unilaterale. Il commissario Totaro, al di là delle mere polemiche, si è già detto ‘pronto ad avviare un proficuo lavoro per tutti e con tutti, per instaurare un rapporto di sana e proficua collaborazione con gli Enti locali, con la Regione Basilicata, con le associazioni e con tutte le Istituzioni interessate al processo di crescita del territorio del Parco’”.

certo che il padrone che vuol regalare il parco o meglio la valle intera a qualche fondazione “benefica” non si poteva mica contraddirlo!!!…non per niente sono proprio costoro che hanno sabotato il parco…non c’è nulla da meditare con costoro…servi dei servi dei servi!!!

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carote e bastone

riporto il seguente lancio di agenzia: 

18.30 – Maroni: “Chi occupa le scuole sarà denunciato” – Chi occupa abusivamente le scuole impedendo ad altri di studiare sara’ denunciato. Lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni. ”Finora il fenomeno delle occupazioni rientra in manifestazioni fisiologiche di dissenso”, ha aggiunto Maroni, parlando delle proteste studentesche. ”La continuità didattica finora è garantita”, ha rilevato.

beh, credo che la catarsi autoritaria di questo paese sia completa…a me viene in mente il piano di rinascita nazionale di piduista memoria…magari domani lo pubblico, così insieme stabiliamo quanti parallelismi vi sono tra il governo berluska 1 e 2 e la memoria di un tentativo di indirizzo autoritario del paese, fatto di collusioni pericolose tra imprenditoria finanziaria di ogni tipo, organizzazioni criminali, servizi deviati (ma mi chiedo se hanno mai avuto in questoo paese altra direzione), centri di controllo gladio-americani, politica ed ovviamente logge massoniche, che si inseriva in una dinamica globale più ampia che una volta terminato l’incubo sovietico necessitava di altri nemici per sopravvivere e non trovandoli, li inventa pur di assicurarsi e giustificare la propria esistenza, fino a stabilire che il vero nemico potrebbe essere la giustizia sociale ed ogni tentativo di riequilibrare una società che vive di squilibri…magari domani pubblico anche una lista degli iscritti alla massoneria di potenza e dintorni (appartenere alla massoneria in quanto tale non costituisce reato, ricordiamo, ma lo è l’appartenenza a società segrete) e magari li confrontiamo insieme con le liste dei lucani allora iscritti alla p2

questo è un processo autoritario di ampia portata di cui stiamo per vedere gli effetti anche in questa regione sia sotto forma di militarizzazione del territorio in difesa di siti nucleari e plessi energetici, discariche ed inceneritori travestiti a volte da centrali a bio-masse a volte da termovalorizzatori, sia sotto forma di destinazione coatta del territorio alla servitù energetiche connesse al corridoio 8 (presenti i famosi corridoi europei tipo quello che prevede la devastazione della val di susa per far guadagnare alle merci in transito da lisbona a kiev una mezzoretta, corridoio 5 appunto)…certo collegare un dissennato taglio radicale ad un modello scolastico ad un progetto energetico parrebbe audace, ma è una questione di metodo!!!…carota e bastone, si diceva una volta, ma dal momento che le carote, tra finanza ed alitalia, paiono terminate, rimane solo il bastone…meditiamo, gente, meditiamo!

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l’ipocrisia di de filippo sul parco della val d’agri

copincollo dal sito istituzionale le ipocrite dichiarazioni di de filippo sul commissariamento del parco della val d’agri

PARCO VAL’AGRI.DE FILIPPO: GRAVE COMPORTAMENTO DEL MINISTRO
(AGR) – “La decisione unilaterale assunta dal Ministro Prestigiacomo ed annunciata con il solito fervore propagandistico dal senatore Viceconte rischia di compromettere irrimediabilmente il rapporto democratico ed istituzionale tra Basilicata e governo nazionale ed obbliga la Regione ad impugnare in via politica, istituzionale e perfino giudiziale un atto inopportuno e gratuito che nuoce gravemente alle ambizioni di sviluppo e d’opportunità del Parco della Val-D’Agri-Lagonegrese”. E’ durissima la dichiarazione del presidente della Regione, Vito De Filippo all’annuncio di nomina del commissario del Parco nazionale secondo cui “ancora un’altra volta dal Ministero dell’Ambiente giunge un attacco gravissimo agli interessi dei lucani e che espropria di fatto la contitolarità istituzionale della Regione sulle questioni di governance del suo territorio ad esclusivo vantaggio di uno spoyl system di partito”. “In realtà – secondo il Presidente De Filippo – “il ricorso inusuale alla figura del commissario intende maldestramente mascherare debolezza e cattiva volontà del ministro Prestigiacomo di procedere ad un’intesa chiara e di merito su un assetto moderno e condiviso che il Parco nazionale dovrebbe pur pretendere se vuole essere all’altezza del suo compito istitutivo. Diversamente, nella stagione del federalismo, si è preferito intraprendere un metodo di centralismo antiquato e dannoso”.

la sua ipocrisia, presidente, non conosce davvero limiti e forse non ci sorprende neppure più…che a sabotare il parco ci pensassero i cacciatori, alcuni allevatori (pochi per la verità), qualche sindaco o vicesindaco (un paio), alcuni industriali boschivi (uno), tutti prezzolati o comunque strumentalizzati sia dall’eni, per la quale i vincoli del parco rappresenterebbero un limite all’invasione di trivelle, sia dal centro-destra che sponsorizza l’eni ed una certa idea del “fas-ciamo come ci pare”, ce lo aspettavamo e non ne siamo mai stati impressionati, ma l’ipocrisia sua personale e della sua giunta giunge al massimo se oggi, criticando le scellerate scelte dirigiste del ministro dell’ambiente prestigiacomo (a cui personalmente non affiderei manco una pianta grassa da appartamento!), lei dimentica o vuol far dimenticare che per ben “6 mesi” la regione basilicata non ha mai inspiegabilmente provveduto alla nomina del presidente dell’ente parco, atto dovuto e necessario ad evitare il commissariamento che la legge testualmente recita partire dopo una vacanza amministrativa di 60 giorni nella nomina del presidente stesso

detto in altri termini, non era difficile intuire che la scelta del governo di sabotare il parco passasse proprio attraverso le procedure della legge che ora loro vorrebbero anche abolire, ma voi come in molti altri casi avete pensato all’orticello della spartizione ed al consenso facile…conclusione, il commissariamento e le sue lacrime da coccodrillo…

…lei, presidente de filippo, è un vigliacco ipocrita che questa regione non merita affatto!!!

miko somma  

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riunione del comitato no oil lucania

con largo anticipo per consentire ai referenti delle cellule del comitato ed a chiunque voglia partecipare per apportare un contributo, giovedì 6 novembre ore 18.30 presso la sede wwf di scalinata IV novembre a potenza riunione del comitato no oil lucania con all’ordine del giorno 1) programma del movimento 2) definizione dei principi di formazione delle liste 3) verifica disponibilità 4) calendario interventi nel territorio 5) stato della petizione popolare 6) varie ed eventuali…non mancate!!!

a seguire cena sociale

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nuove comunicazioni dalla terra dell’olio poco vergine

dopo l’annuncio delle liste prossime venture che ritornerà in altre considerazioni e comunicati, annunciando tempi e modi che mi auguro il puù condivisi possibili, eccovi la panoramica odierna dal fronte dell’olio, il nostro blob-oil  lucano, copincollate come al solito dal sito istituzionale

LE REGIONI CONTRO IL DDL SULLE ESTRAZIONI
Prima vittoria per la Basilicata: approvata all’unanimità la proposta dell’assessore Santochirico
29/10/2008 18.20.48
[Basilicata]

(AGR) – Nessuna attività estrattiva senza il coinvolgimento delle Regioni: è questa la posizione assunta, all’unanimità, dagli assessori regionali all’Ambiente delle Regioni italiane riuniti questo pomeriggio a Roma nella Commissione Ambiente e Protezione civile. La Commissione, infatti, su richiesta dell’assessore lucano, era stata convocata per occuparsi del disegno di legge 1441-ter sull’energia, sulla base del quale i permessi di ricerca e le concessioni per l’estrazione di idrocarburi possano essere rilasciati senza l’Intesa Stato-Regione, bensì con un procedimento unico in capo all’Amministrazione dello Stato. Il Ddl di legge cambia anche le norme sulla Valutazione di impatto ambientale, che sarebbe richiesta soltanto per le attività di perforazione dei pozzi e la cui procedura spetterebbe ora all’Unmig (Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e la geotermia), che è organismo statale.
La Commissione ha accolto la proposta avanzata dal rappresentante della Basilicata, l’assessore Vincenzo Santochirico, affinché l’Intesa non venga cancellata e le procedure di Via, da seguirsi per tutte le attività connesse alla ricerca ed estrazione di idrocarburi, restino in capo alle Regioni.
Soddisfatto per l’esito dell’incontro l’assessore Santochirico, che parla di “un primo, importante, passo per evitare che il proposito del Governo vada in porto”. “Le Regioni – spiega Santochirico – hanno assunto una posizione univoca, chiara, per contrastare il disegno di legge dei ministri Tremonti e Calderoli, che estromette del tutto i territori dalla gestione e dalla salvaguardia del patrimonio ambientale”.
In pratica – spiega Santochirico -, qualora il Parlamento dovesse approvare il disegno di legge, che peraltro ha già avuto il parere favorevole delle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, basterebbe un procedimento unico, in capo allo Stato, per autorizzare la ricerca, l’esplorazione e l’estrazione di idrocarburi. Un fatto particolarmente grave, se si tiene conto che la Basilicata è di gran lunga la prima regione per produzione di petrolio in Italia, e che contribuisce a circa il 90 per cento della produzione nazionale su terraferma, e ad oltre il 76% dell’intera produzione italiana. Significherebbe un forte indebolimento della Basilicata nella possibilità di negoziare le compensazioni ambientali, che permettono di realizzare interventi di forestazione produttiva nei territori delle comunità interessate dalle estrazioni; l’anticipazione delle royalties, milioni di euro destinati allo sviluppo del territorio, alle infrastrutture e all’occupazione; sviluppare un vasto programma per portare il metano in ogni casa”.
La posizione espressa quest’oggi dalla Commissione Ambiente e Protezione civile sarà ora sottoposta al vaglio della Conferenza dei Presidenti delle Regioni.

e bravo vincenzino!…ma lo sanno i suoi colleghi di altre regioni che tutti gli illustri assessori all’ambiente lucani quelle via comunque le firmano sempre, magari con qualcuno che firma per tre come nel caso di montegrosso?…e nel caso il governo vada avanti, il parlamento berlusko-bulgaro approvi e la filiale dei petrolieri chiamata unmig si faccia carico di autorizzare e questa regione si trovi ad essere invasa, più di quanto già non lo sia (ma al peggio non c’è certo limite, vista la gran quantità di permessi ed istanze che si rincorrono tra loro con sovrapposizioni imbarazzanti!!!) che fa lei ed il suo partito trasversale? andate da floris a lamentarvi della cattiva educazione altrui? o vi sentite inutili perchè di fatto non servirete più a nessuno, neppure come garanti dello status quo che permette a petrolieri e multinazionali di acqua, rifiuti ed energia di fare in questa regione il bello ed il cattivo tempo?ma continuiamo con giuliano (udc)

PETROLIO, GIULIANO (UDC): RIVEDERE SISTEMA ROYALTIES
 
29/10/2008 18.42.21
[Basilicata]

La Basilicata, al momento, sulle attività estrattive nell’area della Val d’Agri riscuote in maniera assolutamente ingiusta solo il 7 per cento dei proventi. E’ giusto dare spazio ad un’intensa pausa di riflessione non solo per verificare quali siano stati gli errori commessi in materia di utilizzazione delle risorse, visto che l’attività estrattiva in questione non ha arrecato importanti benefici auspicati dal governo regionale in favore della comunità lucana, ma soprattutto per rilanciare in questo specifico momento nel dibattito nazionale il tema del federalismo delle risorse da affiancare al federalismo fiscale”.
Lo afferma il capogruppo consiliare alla Provincia dell’Unione di Centro, Vincenzo Giuliano, sostenendo che “è necessario rivedere le competenze delle Regioni in materia di industrie e di risorse del territorio, partendo dal principio che se la responsabilità incombe sulle istituzioni locali, non è pensabile che allo Stato vadano le entrate primarie legate allo sfruttamento dei prodotti petroliferi della Val d’Agri. Il sistema dovrebbe essere letteralmente invertito: allo Stato le royaltes e tutto il resto alla comunità lucana. Solo questa proposta – afferma l’esponente centrista del partito di Casini – ha una giustificazione logica ed istituzionale per essere convidisa e cioè che chi non riesce a dare allo Stato in “soldoni”, ma in materie prime, deve essere messo nelle condizioni di poter aver un ritorno dallo sfruttamento delle proprie risorse nel principio della reciprocità”.
“Il vero miracolo tanto enfatizzato da De Filippo – conclude Giuliano – si esaudirebbe solo dando a Cesare quello che è di Cesare ossia dando al territorio quello che è del territorio. E’ importante che i vertici regionali si rendano conto di questa urgente necessità per assicurare quegli opportuni introiti al fine di garantire un benessere economico a tutta la nostra collettività”.

giuliano vive sul pianeta papalla e forse non conosce bene la materia legale che è alla base del dl 625/96 e del nuovo progetto di legge 1441…faccio una controproposta alla sua proposta…e se mettessimo cuffaro in condizione di andarsene in galera per associazione mafiosa, dove pure sarebbe andato se qualcuno con i soliti “casini” non gli avesse regalato in pompa magna lo scranno di montecitorio e relativa immunità?…boccaccia mia, statte zzitta, che l’immunità io nun ce l’ò!!!

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Un’altra Lucania è possibile, un’altra Lucania è necessaria.

L’attività di un comitato spontaneo parrebbe per intrinseca natura doversi rivolgere esclusivamente ad un contesto ben definito da un progetto e da una più o meno generale opposizione popolare a questo, almeno questa la percezione che si ricaverebbe da quel certo senso comune che vuole sia la politica a farsi carico a posteriori di una problematica mossa propria da quegli stessi cittadini.

Il comitato No Oil Potenza, nato nel novembre dello scorso anno per opporsi al nuovo progetto di trivellazione di Monte Grosso negli immediati dintorni del capoluogo di regione, e, appena maturata  la certezza di non potere enucleare le preoccupazioni per quella trivellazione rispetto a tutte le altre e tante trivellazioni nella nostra regione, trasformatosi nel comitato No Oil Lucania per rispondere a questioni critiche di natura più ampia rispetto all’intero sistema degli idrocarburi, già al suo nascere ben poco aveva in comune proprio con quella natura estemporanea che l’opinione pubblica pare attribuisca ai comitati spontanei, ed in effetti ben poco c’era di spontaneo nel nostro comitato, dal momento che quel sistema era già tenuto in costante osservazione da molti di noi.

Approfondito l’argomento petrolio e tenuto in salvo dalla voracità di certe parti politiche che sembra dessero più peso all’elemento numerico dei partecipanti ed ai loro voti che alla sostanza di ciò che si andava ad intraprendere, questo comitato avviò una raccolta firme sull’intero territorio regionale a sostegno della petizione popolare per un progetto altro sulle estrazioni petrolifere, cominciando a respirare così un disagio profondo della popolazione lucana, disagio che non riguardava solo le più che legittime preoccupazioni di natura sanitaria ed economica sull’argomento, ma che ci sembrava chiedere qualcosa di più ampio, un progetto diverso di gestione di questa terra.

Nei nostri incontri con le popolazioni, incontri che hanno portato alla nascita di cellule territoriali del comitato – è così che definiamo i nostri gruppi locali, cellule, proprio come quelle di un organismo più ampio alla cui sopravvivenza tutte contribuiscono – i temi di un diverso modo di pensare alla società ed al mondo che per tutti i partecipanti costituiscono una necessità oggettiva di cambiare il nostro modello globale di sviluppo, si sono intrecciati con le realtà locali in un connubio di criticità e di progetti che inevitabilmente finivano per portare alla stessa domanda, come fare, cioè, a mettere in pratica ciò che si andava dicendo?

La domanda e la stessa risposta a questi mesi trascorsi a girare in lungo ed in largo per la regione, toccando quelle troppo spesso abbandonate realtà locali in cui si consumano drammi ambientali, occupazionali, democratici figli di una emarginazione sociale reale e di una storia di abbandono e di degrado che affonda le proprie radici in progetti di sfruttamento non partecipati del territorio ed in un certo disinteresse della politica per il destino di tanti centri in nome di un PIL che deve crescere e poco importa come e dove cresca – anzi, paia proprio che a qualcuno importi molto! – è in una ben espressa ed assai specifica richiesta di prendersi le proprie responsabilità e di praticare con decisione quanto si andava predicando.

Energie rinnovabili, modelli di consumo e di gestione accorta del territorio e delle potenzialità delle risorse e degli esseri umani non in quanto meri elementi economici di costo o produttivi, attenzione all’ambiente in quanto contenitore vivente della nostra stessa vita, partecipazione democratica dal basso ai processi decisionali, giustizia ed equità sociale, cura delle relazioni umane come cemento di una nuova politica della società, sviluppo equilibrato dei territori in linea con le vocazioni originali della nostra terra, eticità della politica e limite al mercato globale, salvaguardia dei beni comuni e tanti altri sono stati gli argomenti che ci hanno portato ad una scelta meditata, condivisa, anticipata nelle nostre comunicazioni alla stampa, quasi ad ottenere un consenso il più ampio possibile, fare, praticare, costruire il cambiamento attraverso l’azione politica diretta, nei modi e nei tempi che è la nostra carta costituzionale ad assicurare ad ogni cittadino.

A ragione del rispetto che sentiamo vivo per la nostra regione e per i suoi abitanti, rispetto che le tradizionali forze politiche dimostrano di non possedere, preferendo sottostare a direttive nazionali lontane dalla Lucania e dai Lucani, il comitato No Oil Lucania, di cui il sottoscritto si onora d’essere il portavoce, si costituisce a partire da oggi in movimento politico regionale, democratico e pacifico, antifascista ed antixenofobo, per la giustizia sociale e la partecipazione popolare, con obiettivi la salvaguardia e la tutela della Lucania da qualsiasi progetto di sfruttamento del proprio patrimonio umano, ambientale, dei beni comuni e della società civile, annunciando la presentazione di proprie liste di movimento per le prossime elezioni amministrative in ogni comune lucano in cui i cittadini esprimeranno l’esigenza di un comune impegno al cambiamento, e nelle province di Potenza e di Matera, mirando direttamente tra due anni alla regione Basilicata 

Un’altra Lucania è possibile, un’altra Lucania è necessaria.

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la gelmini ed il grembiulino

per dare una idea più completa dell’ideologia liberal-fascista che muove questo governo, eccovi anche il testo di prossima discussione al senato del ddl 137/08 (decreto gelmini), dopo il passaggio che lo ha approvato alla camera…meditiamo gente, meditiamo…la democrazia è davvero in pericolo!!!…ed intanto la più completa solidarietà fattiva del comitato no oil lucania al movimento studentesco

gelmini.pdf

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il progetto di legge 1441 nelle sue versioni

eccovi un sunto sull’energia (art.li 15, 16, 17, 18) dal famigerato pdl (proposta di legge) 1441 e le quattro versioni in pdf della sua versione base e delle 3 altre versioni stralciate…inutile dire come riguardi quasi del tutto quanto sta accadendo in basilicata…sembra materia per addetti ai lavori, ma credo che a chiunque sia facile leggervi alcune linee ideologiche…è il governo e solo il governo a decidere dove e come si installano le centrali ed i siti di stoccaggio ad esse collegate (a questo riguardo collegate il servizio del pd3 di oggi sull’incontro tra regione basilicata e vertici della sogin), escludendo che le opere siano messe in discussione da sentenze intervenute…all’articolo seguente si configura il nucleare come scelta strategica da finanziare ed insieme ad esso si affaccia il progetto di interramento della co2 (quell’anidride carbonica che emettiamo in eccesso rispetto a kyoto e che  ci mette tanto in contrasto con bruxelles, mentre nel frattempo il sistema pubblico italiano paga per queste inottemperanze del sistema privato multe per 3 miliardi di euro all’anno…cioè paga pantalone per i furbi che fanno orecchie di mercante alle direttive europee ed ai protocolli internazionali che lo stato non vuol far rispettare)… infine la chicca della delega al tar del lazio di ogni conflitto giuridico sul tema energetico…ricordo a tutti come preso il tar del lazio giacciano circa 1 milione di ricorsi…un porto delle nebbie, infiltrato di berluskini, dove tutto finirebbe per arenarsi in un contenzioso di risoluzione pluri-generazionale…ma poi si è mai visto un articolo di legge che pare un trattato di giurisprudenza?…ed a tutto questo la regione basilicata come rispondera?…con la solita vigliaccheria interessata a ricavare le briciole, pur perdendo la pagnotta?…o dovremmo forse credere che i nostri berluskini abbiano più a cuore la regione ed il suo popolo che l’interesse di bottega, o meglio, quello dei commessi della bottega?…meditiamo gente, meditiamo

Articolo 15 (Delega al Governo per la definizione dei criteri di localizzazione dei siti nucleari e delle misure compensative da riconoscere alle popolazioni interessate). La disposizione reca una delega al Governo per la definizione dei criteri di localizzazione degli impianti nucleari e per la determinazione delle misure compensative da riconoscersi, con oneri a carico delle imprese, alle popolazioni interessate. In relazione alla lettera d) del comma 2, si precisa che il nostro sistema economico e sociale – specialmente nel corso degli ultimi anni – è risultato particolarmente esposto al cosiddetto « rischio giudiziario», intendendo con tale espressione il fenomeno della incidenza dei provvedimenti giurisdizionali sulla realizzazione delle opere e degli interventi programmati in sede politica e normativa.

Tale incidenza non è limitata al solo profilo della mancata realizzazione – nei tempi previsti – delle opere e degli interventi, ma concerne anche il profilo dei costi degli interventi stessi, i livelli di occupazione, la credibilità degli attori istituzionali del sistema e la fiducia degli operatori economici.

Appare opportuno, pertanto, estendere al settore dell’energia modelli processuali già sperimentati dal legislatore in altri settori e ritenuti pienamente legittimi dalla Corte costituzionale. In particolare, con il proposto articolo si mira ad estendere le previsioni dell’articolo 246 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), alle opere, infrastrutture e insediamenti produttivi del settore energetico.

Il predetto articolo 246 – che riprende con alcune varianti formali il contenuto precettivo dell’articolo 14 (rubricato « Norme in materia processuale ») del decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190 (« Attuazione della legge 21 dicembre 2001, n. 443, per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale »), abrogato dall’articolo 256 del citato codice di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006 – si connota per l’applicazione delle direttive 89/665/CEE e 92/13/CEE che permettono di escludere la caducazione del contratto già stipulato dai soggetti aggiudicatori nelle ipotesi di sospensione o di annullamento giurisdizionale dell’aggiudicazione di prestazioni pertinenti alle infrastrutture, limitando la riparazione degli interessi o dei diritti lesi al solo risarcimento per equivalente, con esclusione della reintegrazione in forma specifica.

Articolo 16 (Energia nucleare). La disposizione afferma espressamente la possibilità di costruire centrali nucleari sul suolo nazionale e costituisce il presupposto per successivi interventi normativi di riforma, da adottare nei tempi e con le modalità che saranno ritenute appropriate all’esito delle analisi preliminari in corso e dei necessari accertamenti tecnici.

Articolo 17 (Promozione dell’innovazione nel settore energetico). La proposta mira a consentire al nostro Paese di sviluppare, attraverso l’attiva partecipazione a programmi internazionali, competenze e tecnologie su alcune opzioni energetiche promettenti per il futuro: quella nucleare e quella di cattura e confinamento dell’anidride carbonica (CCS).

Le linee di attività internazionali nel settore nucleare riguardano la ricerca e lo sviluppo tecnologico sulla generazione di energia nucleare da fissione e da fusione.

Articolo 18 (Tutela giurisdizionale). La norma proposta mira a concentrare presso il TAR del Lazio, con sede in Roma, la giurisdizione esclusiva e la competenza funzionale di tutte le controversie (anche cautelari, risarcitorie e relative a diritti costituzionalmente tutelati) concernenti le procedure e i provvedimenti in materia di energia.

L’esigenza di « concentrazione » presso un’unica autorità giudiziaria (competente in via esclusiva) è funzionale alle esigenze di « specializzazione » del giudicante e di celere e non frammentata tutela delle posizioni giuridiche dei privati. La norma prevede la devoluzione alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo e attribuisce alla competenza del TAR del Lazio, con sede in Roma, tutte le controversie, anche in relazione alla fase cautelare e alle eventuali questioni risarcitorie, comunque attinenti alle procedure e ai provvedimenti dell’amministrazione pubblica o dei soggetti alla stessa equiparati concernenti il settore dell’energia. La giurisdizione di cui sopra si intende estesa anche alle controversie relative a diritti costituzionalmente garantiti. Le predette questioni sono rilevate d’ufficio.

La norma proposta si pone in ossequio all’orientamento espresso nelle sentenze n. 204 del 2004 e, soprattutto, n. 191 del 2006 della Corte costituzionale, secondo le quali l’articolo 103 della Costituzione, pur non avendo conferito al legislatore ordinario un’assoluta e incondizionata discrezionalità nell’attribuzione al giudice amministrativo di materie devolute alla sua giurisdizione esclusiva, gli ha riconosciuto il potere di indicare « particolari materie » nelle quali la tutela nei confronti della pubblica amministrazione investe « anche» diritti soggettivi. Deve trattarsi tuttavia, di materie determinate nelle quali la pubblica amministrazione agisce nell’esercizio del suo potere. La richiamata giurisprudenza costituzionale esclude, poi, che la giurisdizione possa competere al giudice ordinario per il solo fatto che la domanda abbia ad oggetto esclusivo il risarcimento del danno (sentenza n. 191 del 2006). Il giudizio amministrativo, infatti, in questi casi assicura la tutela di ogni diritto: e ciò non soltanto per effetto dell’esigenza, coerente con i princìpi costituzionali di cui agli articoli 24 e 111 della Costituzione, di concentrare davanti a un unico giudice l’intera protezione del cittadino avverso le modalità di esercizio della funzione pubblica, ma anche perché quel giudice è idoneo a offrire piena tutela ai diritti soggettivi, anche costituzionalmente garantiti, coinvolti nell’esercizio della funzione amministrativa.

Orbene, non osta alla validità costituzionale del « sistema » proposto la natura « fondamentale » dei diritti soggettivi coinvolti nelle controversie de quibus non essendovi alcun principio o norma nel nostro ordinamento che riservi esclusivamente al giudice ordinario escludendone il giudice amministrativo, la tutela dei diritti costituzionalmente protetti. Peraltro, l’orientamento – espresso dalle Sezioni unite della Corte di cassazione – circa la sussistenza della giurisdizione del giudice ordinario in presenza di alcuni diritti assolutamente prioritari (tra cui quello alla salute) risulta enunciato in ipotesi in cui venivano in considerazione meri comportamenti della pubblica amministrazione, e pertanto esso è coerente con la sentenza n. 191 del 2006, con la quale la Corte costituzionale ha escluso dalla giurisdizione esclusiva la cognizione del risarcimento del danno conseguente a meri comportamenti della pubblica amministrazione. Ed invero, secondo la giurisprudenza dominante a fronte dei diritti assoluti di libertà garantiti dalla Costituzione ai cittadini nessun potere discrezionale della pubblica amministrazione può configurarsi, non essendo gli stessi in alcun modo comprimibili o degradabili ad interessi legittimi, in guisa che le controversie concernenti atti amministrativi incidenti su tali diritti (primo tra tutti quello alla salute di cui all’articolo 32 della Costituzione, definito come una « posizione soggettiva a nucleo rigido », che, in ragione della sua dimensione costituzionale e della stretta inerenza a valori primari della persona, non può essere definitivamente sacrificato o compromesso: confronta Corte di cassazione, Sezioni unite civili, sentenza 1° agosto 2006, n. 17461) sono devolute alla giurisdizione del giudice ordinario (tribunale di Salerno, ordinanza n. 1189 del 28 aprile 2007); è stato affermato, inoltre, che nelle controversie che hanno per oggetto la tutela del predetto diritto alla salute la pubblica amministrazione è priva di qualunque potere di affievolimento della relativa posizione soggettiva; la domanda di risarcimento del danno proposta da privati nei confronti della pubblica amministrazione o di suoi concessionari per conseguire il risarcimento dei danni alla salute, quindi, è devoluta al giudice ordinario (Corte di cassazione, Sezioni unite civili, sentenza 8 novembre 2006, n. 23735). Nel caso in esame, invece, si tratta di specifici provvedimenti o procedimenti. Deve, dunque, concludersi che legittimamente la norma proposta riconosce esclusivamente al giudice naturale della legittimità dell’esercizio della funzione pubblica poteri idonei ad assicurare piena tutela, e quindi anche una tutela risarcitoria, per equivalente o in forma specifica, per il danno asseritamente sofferto anche in violazione di diritti fondamentali in dipendenza dell’illegittimo esercizio del potere pubblico da parte della pubblica amministrazione (sul punto confronta Corte costituzionale, 27 aprile 2007, n. 140).

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il vertice del presidente…tutti pazzi per vito

copincollo con commenti personali dal sito istituzionale

DE FILIPPO, VERTICE REGIONALE DEL CENTROSINISTRA

“BENE L’INTESA SULLE GRANDI QUESTIONI DI SVILUPPO E DI RIFORMA DELLA BASILICATA”

23/10/2008 18.49.23 [Basilicata]

(AGR) – Occupazione, sostegno alle famiglie lucane ed aiuti alle imprese sono state le questioni poste al centro del vertice di maggioranza regionale convocato dal Presidente De Filippo per richiamare il centrosinistra ad un processo di maggiore coesione politica ed istituzionale, anche in prossimità della finanziaria regionale. “ …..detto in altri termini le elezioni amministrative si approssimano e vediamo di non uscirne con le ossa rotte

La crisi internazionale – ha dichiarato De Filippo – e la spalmatura dei suoi effetti negativi pesano sul reddito delle famiglie e sulla condizione finanziaria delle imprese, indebolendo anche il corso di crescita e di competitività del nostro contesto regionale ed impongono più che mai ragioni di maggiore unità e di assetto coerente alla maggioranza…idem con coerenza aggiunta, che in tempi di mancato valore aggiunto pur sempre aggiunge qualcosa

Per questo ritengo utile e positivo il confronto politico di merito e di prospettiva che il centrosinistra ha voluto avviare per rendere conto delle grandi questioni di sviluppo e di riforma su cui si è incamminata la Basilicata e per interpretare umori e disagi manifestati dalla società lucana, attraverso una più efficace riconoscibilità nell’azione di governo ed un significativo allargamento del campo delle iniziative politiche ed istituzionali a favore dell’occupazione, delle famiglie e delle imprese lucane”…umori e disagi?…lei è un ottimista, presidente, ed ormai lei presenzia e la ascoltano solo nelle conferenze a rischio zero

Secondo De Filippo “il riformismo e la governance istituzionale hanno ridisegnato correttamente il quadro regionale del sistema pubblico e delle sue esperienze riguardo a sanità, welfare, turismo e territorio e possono qualificare positivamente il ciclo di chiusura politico e istituzionale di questo anno….ancora quella magica parolina della governance!…accidenti però, a me sembrava che certe operazioni avessero solo delineato assetti di potere attraverso nomine e sistemi di controllo, in quanto all’ambiente poi!!!

Adesso occorre intensificare il lavoro d’intesa istituzionale e di saldatura politica sui macro-ambiti dello sviluppo e dell’impresa e del sostegno alle famiglie avendo piena possibilità di saperle spendere positivamente dentro la proposta della finanziaria regionale…diamoci da fare con clientele e progetti assurdi di ogni tipo…l’economia deve marciare!!!

L’approvazione del disegno di legge sulla competitività è già un significativo passo d’inizio che dovrà essere accompagnato dalla definizione puntuale di tutti gli strumenti d’incentivazione dell’impresa, compresi quelli finanziari e di garanzia insieme alla necessaria approvazione del Piano Energetico e ambientale in stretta e ragionata connessione con quello industriale della SEL”…cioè come dire che tutto, ambiente compreso, deve ruotare intorno all’accentramento di potere rappresentato dalla sel e dal suo presidente in qualità di garante degli assetti interni dei gruppi di potere locali che mai e poi mai farebbero qualche sgarro ai vostri amici e men che mai alle lobby energetiche!!!

“Anche sul versante del nuovo programma agricolo 2007-2013 e dei nuovi strumenti di incentivazione all’occupazione – ha proseguito De Filippo – promossi dal Fondo Sociale Europeo si dovranno registrate procedure veloci ed efficaci….si, nell’assegnazione dei fondi con le solite corsie preferenziali e la messa in attesa di tutti gli altri “ammessi, ma non finanziati” in ipotetiche, fantasmagoriche, evanescenti liste per i secoli a venire!!!…ma vogliamo parlare dell’acqua per uso irriguo e dei carrozzoni consortili, delle perdite in rete e dell’acqua che l’eni continua a pompare nei pozzi, sottraendola all’agricoltura e non pagandola neppure…di quale agricoltura parliamo?

Per quanto riguarda, invece, il secondo macro ambito d’intervento, l’azione sarà specificatamente indirizzata alle famiglie con misure di sostegno per alleviare il caro vita così come la positiva esperienza dello sconto gas Regione ed il programma di cittadinanza solidale che potranno essere rinnovate come scelte strategiche già nella prossima finanziaria regionale e su cui intendiamo coinvolgere i sindacati ed il mondo associativo, di categoria ed imprenditoriale”…cioè continuare ad incentivare la carità diffusa ad arte per non mollare il potere coercitivo sui diritti politici e sul diritto di controllare dei cittadini…colombiana come strategia, ma si sa che in lucania il tempo si è fermato!!!

De Filippo inoltre ha ribadito la propria preoccupazione per il ridimensionamento scolastico avviato dal governo nazionale contro cui la Regione ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale “giudicandolo pericoloso per la geografia scolastica lucana e lesivo del diritto all’istruzione ed alla qualità del suo servizio costituzionalmente garantito”…pericoloso?…lei è sempre più ottimista, presidente, e dimentica che il decreto 133 nei confronti della scuola meridionale scava un solco in un solco già esistente, cioè una vera e propria trincea, che non può misurarsi solo in classi e posti di lavoro in meno, in disagi materiali di trasporto su strade che sono quel che sono ed in difficoltà di reperimento di strutture scolastiche già allo stremo…c’è un progetto ideologico che le sfugge, ma d’altronde lei non fa governo della regione, fa governance…il giorno per giorno della gestione dell’esistente e mai del progetto del futuro!!!

Il centrosinistra, anche a seguito del positivo e proficuo dibattito registrato, ha convenuto di avviare una serie di riunioni con consiglieri, gruppi e partiti per scendere minuziosamente nel merito delle proposte…in sintesi estrema e per tutti gli altri compari che sostengono questa maggioranza e per quelli che vorrebbero entrarci o rientrarci, vediamo cosa possiamo guadagnarci nell’evitare il salto della quaglia o la marginalizzazione definitiva…il cadreghino, il cadreghino prima di tutto!!!

che vertice!il vertice del presidente…tutti pazzi per vito!!!!

la situazione è pessima, le idee poche o del tutto assenti, e quando però vi sono, magari sono dannose per la collettività, per l’ambiente, per la gestione delle risorse, per la democrazia stessa!!!…questo lo aggiungo io, notoriamente un contestatore, ma l’invito alle multinazionali a venire da noi, lo propagandono in mercimonio ogni giorno loro…meditiamo gente, meditiamo…miko

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tanti auguri senatore

LATRONICO (PDL) NELLA COMMISSIONE BICAMERALE ANTIMAFIA
Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ha indicato al presidente del Senato i nomi dei senatori della Commissione Bicamerale Antimafia per la sua componente. Tra i senatori scelti anche il lucano Cosimo Latronico. “Ringrazio il presidente Maurizio Gasparri e i colleghi Gaetano Quagliariello e Guido Viceconte – ha commentato Latronico – per avermi designato a svolgere questo prestigioso incarico che assolverò con impegno e dedizione”.
(bas – 04)

tanti auguri senatore latronico per la sua prestigiosa nomina…avrà davvero un bel da fare nel cercare mafiosi proprio nelle collateralità alla sua maggioranza e qualche volta all’interno della stessa…sarò stato troppo cattivo?…

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