convegno del 1 marzo

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vi ricordo il convegno di sabato 1 marzo già annunciato su queste pagine a cura del forum ambientalista, dal titolo chiaro di verso quale energia nel piano energetico nazionale?ferrandina (mt) hotel degli ulivi – loc. macchiastart relazioni ore 10.00nel pomeriggio tre gruppi di lavoro, aperti alla partecipazione di tutti, per l’elaborazione di tre documenti sui temi petrolio, energie rinnovabili e centrali a turbogasil primo gruppo sarà coordinato da nico perrone, il secondo dal sottoscritto, il terzo dal comitato contro la centrale di irsina…la partecipazione al convegno, ai gruppi di lavoro ed ai lavori finali di tutti voi è graditissima…miko

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il nostro comunicato stampa

con gentile preghiera di pubblicazionec.s. del comitato no oil potenza l’arroganza dei petrolieri L’arroganza dei petrolieri non ha limiti e giunge fino alla provocazione di convocare una conferenza stampa in un hotel di potenza contiguo ad un quartiere bucaletto, simbolo di un degrado storico che dal terremoto dell’80 giunge quasi immutato sino all’oggi e che primo tra tutti – piove sul bagnato o il cane morde sempre lo straccione – avrebbe ricadute negative dalle attività di trivellazione sia in termini di traffico di mezzi pesanti e speciali, sia in termini di un impatto ambientale più ampio che le blandenti e rassicuranti assicurazioni di questi signori non qualificano o quantificano se non all’interno della loro più generale volontà di passarci sopra in nome del business idrocarburi…ma c’è dell’altro…questi signori, mostrando un assoluto sprezzo delle direttive u.e. che impongono agli stati membri una percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili del 22% entro il 2020, prevedono soddisfatti e ci mostrano in programmini informatici quasi scolastici e di dubbia fattura un vorticoso aumento delle richieste di energia da soddisfare ovviamente con gli idrocarburi, e c’è da star certi che ci tenteranno nei tempi e nei modi di influenzare la politica che ben conoscono, esattamente come sono già riusciti lobbysticamente a farsi trasferire la buona parte di risorse economiche che i cip 6, percentuali delle bollette degli italiani destinati agli investimenti in fonti rinnovabili, prevedevano per ben altri utilizzi che non finanziare le compagnie petrolifere o i tanto temuti “inceneritori”…questi signori, dopo averci parlato di interesse nazionale alla ricerca di idrocarburi, come se loro e gli altri fossero enti pubblici con a cuore unicamente le sorti degli italiani, ci dicono inoltre che trovato il petrolio avranno necessariamente bisogno di un centro olii – ma per carità “più piccolo di quello di viaggiano!” –  per la desolforizazione del greggio che, se ne può star certi, avranno cura di costruire nel rispetto dell’ambiente, magari nella zona industriale di potenza o di vaglio, ed ovviamente di una bretella di oleodotto che congiunga questi nuovi pozzi all’oleodotto per taranto, che attraversa la val d’agri e che bisognerà pur raggiungere in qualche modo con le tubazioni…magari attraverso il bosco della pallareta o forse attraverso le dolomiti lucane…fate pure, la basilicata tanto è vostra!!!…ed a ricordarcelo ci sono sempre le cifre sempre più rimodulate e finalmente somiglianti alle nostre di quell’incosciente dell’assessore all’ambiente della regione basilicata, che, invece di telefonare al sottoscritto per il tramite del suo ufficio stampa, farebbe bene a preoccuparsi sempre più per le sorti di questa città, potenza, che evidentemente disprezza fino al punto di non comprenderne le ansie e di questa regione, la basilicata, che proprio non ce la farebbe a sopportare nuove perforazioni, pozzi, centri olii ed oleodotti…ovviamente, questo altro signore (l’assessore) dopo aver dichiarato che la regione non ha competenze in materia di trivellazioni e dopo essere stato sbugiardato da una lettera del sottosegretario alle attività produttive, Alfonso Gianni – questo si competente! – che ribadisce serafico che l’ultima parola spetta sempre alla regione che può sempre bocciare con una valutazione negativa i progetti delle compagnie petrolifere, naturalmente si guarda bene dal dire che in questo caso la regione basilicata è inadempiente, non avendo ancora inviato la valutazione di impatto ambientale al ministero…polemiche a parte, noi del comitato no oil potenza siamo persone decise, arrabbiate, ma educate e così ieri, dopo aver ascoltato le follie della medoilgas italia spa che non ha fornito alcuna spiegazione della stramba storia che dalla british gas remi, autrice della prima trivellazione a monte grosso, a nostro giudizio e non solo, porta direttamente all’attuale società, i deliri orgiastici sulle quantità di greggio o gas, non sanno neppure loro, custoditi nel sottosuolo intorno al capoluogo, la quantità “enorme” di benefici che porterà allo sviluppo questa ulteriore perforazione, dopo aver appreso che il tg3 regionale concedeva alla società uno spazio televisivo che speriamo soggetto a diritto di replica, bene solo dopo aver permesso doverosamente alla stampa di partecipare ad una conferenza stampa, ci siamo finalmente permessi di “azzannare queste coriacee prede” con le nostre forti obiezioni che tutta la popolazione lucana conosce ormai bene…risultato?…quei signori della medoilgas italia spa non sapevano affatto di buono. miko somma, portavoce del comitato no oil potenza   

oggi alla conferenza degli ammazza-lucania!!!

non mi va di scrivere…stasera sono stanco!…vi dico solo quelli della medoilgas italia spa li abbiamo azzannati al collo, senza mezzi termini, ma con l’educazione dei signori…abbiamo atteso le loro tranquillizzanti, soporifere, mendaci, irreali spiegazioni su quanto sarà soft il pozzo a monte grosso, abbiamo atteso le ovvie osservazioni della stampa (ovvie perchè era una conferenza stampa), abbiamo appreso di un benevolo “redazionale” che tg3 basilicata avrebbe girato con un loro ingegnere (a questo proposito rivedremo di molto le nostre posizioni su di una redazione che non ci lascerebbe un diritto di replica), poi ci siamo scatenati alla parola d’ordine di “noi non vi vogliamo perchè…” e giù di fila tutte le osservazioni che voi già ben conoscete…vi annuncio un comunicato stampa durissimo per domani (avrei dovuto scriverlo oggi, ma troppi intoppi!)…e poi mi fermerò per un po’…forse per sempre…forse mento a proposito…forse dico la verità…miko

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la pochezza di idee, l’ignoranza, la protervia, l’incapacità

qualche considerazione sulla politica lucana e sulla sua pochezza…in questi tre mesi di lotta contro il pozzo di monte grosso 2 e contro tutti i pozzi in basilicata, abbiamo finalmente riesumato dall’oblio ipocrita nel quale era caduto l’argomento della estrazione di idrocarburi in basilicata e questa è già una prima importante vittoria del comitato e di questo sito di controinformazione (o se mi permettete di informazione tout cort)…siamo abbastanza sicuri di riuscire a vincere la battaglia per monte grosso e speranzosi di poter avviare finalmente un percorso critico virtuoso dell’opinione pubblica lucana circa il tema delle estrazioni e dello spossessamento del territorio e delle sue vocazioni che ne consegue…progetti ambiziosi – certo! – progetti per i quali combattiamo perchè crediamo in un’altra possibilità, crediamo nell’equilibrio tra uomo ed ambiente, crediamo nella democrazia delle scelte partecipate dalle popolazioni, crediamo nella possibilità di un futuro altro…ma in questi mesi, dovendosi confrontare quotidianamente con tutto l’apparato che sta dietro quelle estrazioni, mi sono emersi chiaramente una serie di dati a volte sconcertanti…che le compagnie petrolifere facciano quello che fanno è cosa ovvia, genetica direi…le compagnie petrolifere sono avvolte da un odore inconfondibile di avidità e sfruttamento che a volte puzza di morte e guerra, a volte di corruzione morale e materiale, a volte ancora di blandizie informative e rimescolamenti cinici delle carte in gioco…i loro mezzi economici sono illimitati e loro capacità di influire sulla formazione delle idee attraverso i media è alta (dovrei forse ricordare quanto fa incassare ad un giornale una pagina di pubblicità o un redazionale o magari una serie di spot televisivi?…quando la proprietà stessa dei media non sia direttamente nelle mani delle compagnie!!!)…ma queste cose le conoscevamo già, come conoscevamo la loro incessante attività colonizzante che agisce a tutti i livelli direzionali, scavalcando di fatto la democrazia quando non è direttamente questa a partecipare gioiosamente al “gioco della cavallina”…quindi conoscevamo le “basse” capacità di opposizione delle classi politiche lucane a progetti che hanno origine e terminano sempre fuori dalla nostra regione, transitandovi solo per lo stretto necessario, e cioè installarsi, dominare, pompare, traferire…sapevamo tutto ed in qualche modo abbiamo cercato e cerchiamo ancora di condividere le poche cose che sappiamo con chi è ancora dotato di un senso critico sufficiente a vedere, oltre gli effeti immediati, le cause degli stessi…potevamo utilizzare la retorica dell’identità negata e depredata o quella della rivendicazione “non nel mio giardino di casa”, piuttosto che il romantico e nichilista pessimismo delle “cose che si stanno perdendo”…no, noi abbiamo usato ed usiamo la ragione contro quel complesso di fatti, cose e persone che stanno schiavizzando la basilicata, opponendo progetti ed idee generali e particolari, articolando ragionamenti complessi in proposte semplici, ma non facili, limitando gli slogan allo stretto indispensabile per sentirci parte di un tutto sociale che necessita anche di parole d’ordine intorno a cui stringersi per ritrovarsi…ed in tutta questa attività frenetica crediamo di essere riusciti ad avviare un senso critico generale…qualcuno lo definirebbe un successo politico, lì dove al termine politica si ritrovasse il suo vero significato semantico, quello di un’attività per la città e nella città, quindi per i cittadini e nei cittadini (termine che mi è caro, come si sarà notato, perchè in esso, in quel suono, che in francese ha la musicalità del risveglio delle coscienze, c’è la matrice di quella democrazia moderna che non è certo morta nell’agonia mutante dei partiti tradizionali)…quattro scalmanati, o come ci definiamo scherzosamente tra noi, quattro gatti anche un po’ spelacchiati, riaprono una vertenza seppellita nella burocrazia e la mettono al centro dell’agenda politica comune come necessità…ma basta con le apologie di noi stessi e del nostro comitato…ciò che invece è emerso con sconfortante chiarezza in questi mesi è purtroppo la pochezza di idee, l’ignoranza, la protervia, l’incapacità di una intera classe politica a gestire democraticamente una risorsa, trasformandola in un incubo, e le sue ricadute sociali, economiche, ambientali che da potenzialmente virtuose si sono trasformate in concretamente mostruose, ad avviare percorsi di partecipazione reale, ad innescare meccanismi di auto-riforma di se stessa, a trovare forse per la prima volta quel senso di rappresentanza unitaria degli interessi sia ideali che concreti dei lucani in una cornice di comunità ragionante condivisa con la popolazione, a partire proprio dalla gestione dell’affare idrocarburi, e non invece imposta dallo storico paternalismo poco illuminato e dalle logiche della consorteria clientelare a cui loro stessi ci hanno desolantemente abituati per spirito di attaccamento alla poltrona ed al potere personale, relegando la ragione causale del loro stesso esistere alla rassegnazione con cui i lucani sono costretti a sceglierli in mancanza di meglio!!!…e parlo della classe politica tutta, maggioranza ed opposizioni, in tutte le sue componenti di una piramide del potere che scende dai “piani alti del palazzo” alle più cellulari attività di gestione della vita pubblica…inesistenza di programmi di ampio respiro che non si esauriscano in quella passiva “vocazione energetica della regione” che mi fa rabbrividire pensando a cosa questa terra diventerà in un futuro prossimo, insussistenza di ragioni concretamente plausibili a riforme dell’esistente che non si esauriscano nelle logiche della spartizione comparizia fine a se stessa, inadeguatezza al confronto con la complessità di problematiche energetiche, sociali, economiche, politiche che intrecciano continuamente il globale al locale e che necessitano di risposte fuori dalle logiche consolidate di uno sviluppo con alla base la sola idea fuorviante ed acritica della crescita del prodotto interno lordo e del consumo come indicatore del benessere reale delle popolazioni, inabilità alla gestione di una società multiculturale, multigenere, multietnica che necessita di progetti reali e percorsi di dialogo partecipato nella stessa progettualità per ritrovarsi “comunità” e non per sentirsi massa-oggetto, ridotta al mero ruolo di consumatori, come vorrebbero certe logiche economico-politiche dei cui ritagli e frattaglie questi signori si servono per stabilire bieche egemonie di potere non fondate su altro che sulla paura del domani e sull’ansia del presente…bene, questa a mio giudizio è la politica lucana, anzi i politici, se è vero che oggi le idee le fanno gli uomini e non più viceversa!!!…a ciascuno le proprie scelte…noi scegliamo l’intelligenza e la passione del percorso che abbiamo sperimentato nel nostro comitato…miko somma.     

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decisioni

riunione fiume questa sera…decisioni: domani mattina rispondiamo alla provocazione di una rassegna stampa organizzata a potenza della medoilgas italia spa (che poi è la intergas che ha cambiato ancora una volta nome…ma a qualcuno non viene in mente il perchè dei frequentissimi cambi di nome delle società che vogliono bucherellare questa regione?)…domani questi signori presso la “primula” a potenza, c.da bucaletto, credono di lenire con un buffet, magari qualche video tranquillizzante sulla natura, musica soft, eleganti hostess e roboanti fantomatici piani di sviluppo la rabbia che suscitano simili iniziative…bene, noi siamo persone molto civili e domani risponderemo come sappiamo…con gli argomenti e la passione, quella verso la nostra terra e non verso il profitto estorto a questa stessa terra…domani, mercoledì ore 11…chiunque voglia, si auto-inviti…risponderemo sempre domani, ma a mezzo stampa alle ultime precisazioni sulle cifre petrolifere apparse su un quotidiano locale dell’assessore all’ambiente della regione basilicata (a proposito, ma in tempi di par condicio si può pronunciare ancora il suo nome?)…bufera di nuove polemiche in vista?…chissà!…probabile conferenza stampa con evento del comitato a monte grosso forse domenica 2 marzo mattina (dipende dal tempo e comunque vi faremo sapere per tempo)…sabato 1 marzo partecipazione massiccia al convegno “quale energia nel piano energetico regionale” nel quale il comitato interviene…organizzazione di un incontro con la popolazione sul tema monte grosso e moratoria petrolifera (da organizzare, appunto)…infine, dopo lunga discussione sul regolamento urbanistico di potenza, regolamento-piano a cui siamo nettamente contrari, abbiamo definito una strategia operativa di cui scriveremo presto per una partecipazione massiccia della popolazione…poi forse una sorpresa per i prossimi giorni 

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fonti energetiche rinnovabili – terza parte

4. energia solare fotovoltaical’energia solare fotovoltaica è il processo di trasformazione della radiazione luminosa direttamente in energia elettrica….diamo a scopo informativo un brevissimo cenno storico…nel 1839 alexandre edmond bécquerel scopre che alcune reazioni chimiche indotte dalla luce generano elettricità (effetto fotogalvanico negli elettroliti liquidi)…nel 1883 charles fritz fabbrica una cella solare di 30 cm quadrati a base di selenio che raggiunge una efficienza di conversione fotogalvanica dell’ 1-2%…nel 1905 albert einstein pubblica la teoria sull’effetto elettrico che gli varrà in seguito il premio nobel…ma torniamo al presente con la definizione importante di modulo fotovoltaico…un modulo fotovoltaico, costituito a sua volta di singole celle fotovoltaiche, è un dispositivo in grado di convertire l’energia della radiazione luminosa solare direttamente in energia elettrica, mediante una reazione elettrochimica chiamata effetto fotovoltaico operata da materiali semiconduttori, ed è impiegato come generatore di corrente elettrica in un impianto e/o campo fotovoltaico…più moduli fotovoltaici formano un pannello fotovoltaico (seppur l’aumento progressivo delle dimensioni dei moduli fotovoltaici supera questa stessa definizione)…attualmente i moduli fotovoltaici più comuni hanno dimensioni da 0,5 a 2,5 metri quadrati e costi ancora abbastanza elevati, nonostante la grande richiesta mondiale non soddisfatta però dalla capacità produttiva, cosa che impedisce una sostanziale discesa dei prezzi…il componente di base più comune del modulo fotovoltaico è il silicio, abbondantissimo in natura ed utilizzato massivamente (è alla base della produzione del comune vetro), organizzato su strutture varie di sostegno e canalizzazione del flusso energetico derivante dalla reazione elettrochimica tra silicio e radiazione solare… le tecnologie più comuni di realizzazione dei moduli fotovoltaici sono:

  • moduli monocristallini, in cui ogni cella componente del modulo è realizzata a partire da una struttura cristallina omogenea di molecole di silicio
  • moduli policristallini, in cui la struttura di deposizione delle molecole di silicio non è omogenea, ma organizzata in grani e strutture localmente ordinati,
  • moduli a silicio amorfo, in cui le molecole di silicio vengono deposte in modo amorfa, cioè disorganizzato strutturalmente, sulla superficie di sostegno (questa tecnologia impiega quantità esigue di silicio con spessori dell’ordine del micron)
  • moduli a telluro di cadmio, solfuro di cadmio, arseniuro di gallio (per scopi militari o spaziali), diseleniuro di indio rame o di indio rame gallio, poco usati perchè o eccessivamente costosi o tossici o scarsamente produttivi,
  • moduli ad eterogiunzione, cioè basati su giunzioni tra sostanze diverse con rispettive ottimizzazioni per specifiche sottobande della radiazione luminosa,
  • moduli a silicio microsferico, in cui si impiega silicio policristallino in sfere di 0,75 mm ingabbiate in un substrato di alluminio…

delle tecnologie sopra illustrate, solo l’amorfo ed il microsferico permettono l’importante caratteristica della flessione del modulo che consente l’utilizzo del modulo fotovoltaico stesso come elemento di costruzione diretta di tetti e strutture edilizie (avremo modo di tornare su questo argomento)…i moduli mono o policristallini rappresentano comunque la maggior parte del mercato attuale…entrambe le tecnologie sono costruttivamente simili e prevedono che ogni cella componente del modulo fotovoltaico sia cablata in superficie con una griglia di materiale conduttore che canalizza gli elettroni…ogni cella è collegata alle altre mediante ribbon (nastri), in modo da formare opportuni elementi elettrici in serie ed in parallelo…introduciamo ora l’importante concetto di rendimento…il rendimento (o efficienza di conversione) del modulo fotovoltaico si ottiene valutando il rapporto tra energia prodotta ed energia luminosa che investe la superficie del modulo stesso…i moduli fotovoltaici convertono direttamente la luce solare in energia elettrica con rendimenti che arrivano fino al 40% in laboratorio, ma che nella media si attestano intorno al 15%, pur essendo in continuo aumento, arrivando ormai anche al 25% negli ultimi prodotti immessi in commercio dal 2008 (per un confronto gli idrocarburi utilizzati per la produzione di energia elettrica in termocentrali arrivano al 35%, con punte massime del 50-55% solo nel caso di tecnologie che prevedano la cogenerazione ed il recupero termico)…le prestazioni ed il rendimento dei moduli sono suscettibili di variazioni che dipendono dal rendimento dei materiali utilizzati, dalla tolleranza di fabbricazione percentuale rispetto ai valori targati, dall’irraggiamento totale, dall’angolazione di questo, dalla temperatura di esercizio dei materiali (che paradossalmente tendono ad affaticarsi ad alte temperature), dalla composizione dello spettro della luce…per motivi solo costruttivi il rendimento dei moduli è in genere inferiore od uguale al rendimento della loro peggior cella…in genere i rendimenti per struttura sono : 16% nei moduli per eterogiunzione, 14% moduli in silicio monocristallino, 13% moduli in silicio policristallino, 10% moduli in silicio microsferico, 6% moduli in silicio amorfo…ne consegue che a parità di produzione di energia elettrica richiesta la superficie occupata da un campo fotovoltaico amorfo sarà certamente più che doppia rispetto ad un equivalente campo fotovoltaico mono o policristallino, ponendo quindi problematiche di impatto sugli spazi, ma potendo utilizzare la tecnologia del silicio amorfo per le sue qualità di torsione come elemento costruttivo per gli edifici (in seguito parleremo di bioarchitettura e nuovi materiali e tecniche costruttive) tale superficie del campo viene ad essere automaticamente ridotta a valori compatibili…i moduli non hanno parti mobili e necessitano di una bassa manutenzione, per lo più dedicata alla pulizia delle superfici…i moduli attuali hanno vita stimata di 30 anni, ma è plausibile stimare la loro vita funzionale a 20 anni per via della naturale obsolescenza della tecnologia costruttiva rispetto al tempo…il difetto principale di un modulo fotovoltaico è il costo attuale dei pannelli (costo che ovviamente tenderà alla netta diminuzione allo stabilirsi di una vera produzione di massa che stimolata da specifici contributi pubblici potrebbe contribuire allo scopo) e l’immagazzinamento dell’energia prodotta (cosa che può essere superata immettendo in una rete esterna l’eccesso di produzione e distribuendola altrove o mediante accumulatori di energia)…con le attuali tecnologie i moduli fotovoltaici sono sensibili anche alla radiazione infrarossa (quella invisibile) dei raggi solari, caratteristica che gli consente di produrre energia anche in condizioni di tempo coperto o pioggia, seppur in misura minore…la tecnologia fotovoltaica, finora utilizzata solo per produrre elettricità in zone isolate, difficilmente raggiungibili da una rete, o in piccoli impianti domestici off-grid (definiremo meglio in seguito il senso di questo termine), può essere ibridata dal termosolare in impianti misti di grande interesse…a brindisi, è in realizzazione il parco fotovoltaico più grande d’europa (potenza 11 mw) che dovrebbe entrare in funzione nel 2011, sul sito dell’ex petrolchimico…in italia la costruzione del fotovoltaico è regolamentata dal decreto attuativo n 131 del 5 agosto 2005, noto anche come conto energia…l’università di toronto ha sviluppato un materiale plastico che sfruttando le nanotecnolgie converte i raggi solari ed infrarossi, quindi anche con copertura nuvolosa, prevedendo così di aumentare di circa quattro-cinque volte i rendimenti attuali delle celle fotovoltaiche…

miko somma (continua)

riunione del comitato no oil potenza

domani (od oggi, dipende…) martedì 26 febbraio ore 18.00 presso la sede wwf in scalinata IV novembre a potenza, riunione del comitato…si prega di essere estremamente puntuali, perchè di seguito tratteremo del regolamento urbanistico della città di potenza, argomento assai spinoso e che non ci divide affatto nel considerarlo pessimo, filo-palazzinaro e privo di ogni logica sociale che faccia riferimento ai cittadini…si, il comitato si occupa anche di questo!…oltre che di petrolio, energia, acqua, rifiuti, legalità, democrazia, partecipazione, etc. etc….e scusate se è poco!

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foto manifestazione

eccovi alcune delle foto della manifestazione del 20 febbraio 2008…

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cliccare sulle icone per aprire l’immagine nelle dimensioni reali…nicola

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cos’è il comitato no oil potenza

rispondo brevemente a chi in questi giorni si arrovella ( e sono in tanti! ) per capire dove si collochi politicamente il comitato no oil potenza, quasi che posizionarsi partiticamente sia una necessità come quella di respirare o sentire il proprio cuore battere…noi abbiamo al nostro interno partiti ed associazioni, ma fin dal primo giorno uno dei compiti che ci siamo dati è stato quello di essere noi stessi in rapporto alle cause ed agli effetti che in questa società lucana hanno portato allo sfacelo attuale, senza appartenenze preconcette, senza dogmi ed assiomi che non fossero quelli che hanno sede nel dovere di essere intelligenti ed al servizio delle istanze reali di questa terra martoriata…un vero e proprio laboratorio di democrazia partecipata….e così, giorno dopo giorno, confrontandoci e misurandoci con i problemi della realtà, siamo maturati nelle nostre personali storie, nei nostri rapporti, nel nostro procedere comune, nella lotta contro quello che ci sembra lo strumento della nuova schiavitù dei lucani, il petrolio ed il suo sistema di corruttela morale, economica, politica, sociale di cui l’ambiente e l’uomo che vi dimora sono le prime vittime…e siamo maturati fino a portare la nostra sfida al cuore del sistema…e siamo maturati fino a sentirci affrancati da ogni cordone ombelicale, pur sentendo forte la genetica della nostra evoluzione personale e politica…oggi, dopo tre mesi di riunioni, di incontri, di impegno, di sacrifici personali, di fatica (e scusate se ritorno a quella notte di capodanno in piazza con nicola a raccogliere firme) credo di poter dire che questo comitato è diventato qualcosa di nuovo, qualcosa di ancora non visto, qualcosa di non etichettabile, e non solo a potenza ed in basilicata, ma nell’intero panorama nazionale…questo comitato è diventato il “nuovo”, quel nuovo che prende forme nuove, non prevedibili secondo canoni decotti e forse questo spaventa un po’ i conservatori di una politica che proprio non va più, che non funziona…questo comitato è fatto di intelligenza e passione, di sacrificio e voglia di lottare e sbagliare e ricominciare per provare a cambiare il mondo, di donne ed uomini dotati di senso critico e di umanità e di quella voglia di sperimentare e quindi costruire soluzioni complesse a problemi complessi, quali quelli che la nostra terra ci pone di fronte ogni giorno…vogliamo spargerci, seminarci nell’intera società lucana e dopo di noi non si tornerà mai più indietro…è una promessa ha chi in questa regione ha voglia di lottare e forse una minaccia a chi fa finta di cambiare per non cambiare nulla…ed è anche per quello che noi ridiamo delle proposte di primigenitura che dai partiti tradizionali attraverso i media si offrono al nostro essere orfani di qualsiasi appartenenza non dettata dalla ragione, ridiamo delle banalità che la politica ci offre con il suo spettacolino di piccolo potere strapaesano in salsa post-feudale, ridiamo infine della pochezza intellettiva che vorrebbe ridurre le nostre istanze a pura merce elettorale, le aspirazioni a contrattazione corporativa, il senso di appartenenza ad una comunità a  pura identità viscerale al soldo di qualsiasi populismo…ridiamo e ridiamo tanto, perchè come si dice dalle nostre parti, “gente allegra, dio l’aiuta!”…noi siamo altro!!!…noi siamo il cambiamento verso la democrazia reale di questa società lucana padre-padronale!!!

miko somma, portavoce del comitato no oil potenza

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fonti energetiche rinnovabili – seconda parte

 3.  energia solare termica – l’energia solare, cioè quella derivante dall’irradiamento luminoso e termico  si suddivide in due principali campi di applicazione, il solare termico ed il solare fotovoltaico…erroneamente si crede che il solare termico produca esclusivamente acqua calda per uso civile, tuttavia l’utilizzo del solare termico per la produzione diretta di elettricità è cosa ormai acquisita scientificamente e produttivamente…ci occupiamo in questo terzo punto dell’energia solare termica, quella forma di produzione energetica cioè che sfrutta la radiazione termica del sole per la produzione di acqua calda ed elettricità, attraverso diversi sistemi di scambio attuati principalmente in due tecnologie:

  • il pannello solare che sfrutta i raggi solari per scaldare liquidi contenuti in circuiti di circolazione interni al pannello stesso ed in grado di cedere massivamente calore, per tramite di uno scambiatore, all’acqua contenuta in serbatoi di accumulo…il circuito di circolazione del liquido può essere a circolazione naturale, utilizzando il moto convettivo del liquido stesso contenuto nei circuiti per consentire la circolazione all’interno del sistema pannello-scambiatore di calore, ed in questo caso il serbatoio di accumulo che contiene lo scambiatore di calore deve trovarsi più in alto del pannello, o a circolazione forzata, che utilizzano una pompa per la circolazione del liquido tra pannello e scambiatore di calore quando la temperatura del liquido all’interno del pannello è superiore a quella del serbatoio di accumulo, che quindi è situato più in basso del pannello…un sistema simile è molto più complesso e costoso del primo per le apparecchiature installate (pompe, sensori di temperature, valvole, etc.), ma consente di posizionare un serbatoio di accumulo anche di grandi dimensioni in una postazione più comoda e non più ad un’altezza superiore a quella del pannello stesso…un esempio può essere dato da un pannello posto sul tetto di una casa ed un serbatoio di accumulo posto in cortile, quindi con la possibilità di per quest’ultimo di avere maggiori dimensioni senza gravare sulla statica del tetto…entrambi questi sistemi di pannelli servono alla produzione sia di acqua calda per usi civili od usi industriali a bassa temperatura, sia di energia elettrica tramite surriscaldamento e vaporizzazione dell’acqua contro pale collegate a turbine.  
  • il pannello solare a concentrazione che sfrutta o delle serie di specchi parabolici a struttura lineare, orientati monodimensionalmente (quindi fissi e più economici) per concentrare i raggi solari su un tubo ricevitore nel quale scorre un fluido termovettore, cioè che trasporta calore, costituito di olii minerali in grado di sopportare alte temperature (400 gradi centigradi),  o una serie di specchi piani che concentrano i raggi all’estremità di una torre sulla quale è posta una caldaia riempita di sali (60% nitrato di sodio, NanO3, e 40% nitrato di potassio, KNO3, sali normalmente usati in agricoltura) che grazie al calore riflesso dagli specchi sulla caldaia fondono raggiungendo temperature di circa 600 gradi centigradi…i sali fusi producono vapore che viene utilizzato contro pale collegate tramite un alternatore ad una turbina per la generazione di energia elettrica (a questa temperatura da 5 litri di sali fusi si ricava 1 kw/h)…in secondo momento i sali vengono trasferiti in una seconda caldaia dove alla temperatura di 290 gradi centigradi continuano la generazione di vapore per l’uso durante la notte o nelle fasi di intensa copertura del cielo…il ciclo di produzione di vapore a 550 gradi consente le stesse performance di una centrale a coproduzione (turbina a gas e riutilizzo dei gas di scarico per la produzione di vapore)…un primo impianto simile è in funzione a priolo gargallo (siracusa) presso la termo-centrale enel e nel 2007 il governo italiano ha autorizzato il piano industriale per la costruzione di 10 centrali da 50 mwatt nel sud italia

appare quindi evidente che l’utilizzo dell’energia solare termica in zone geografiche di forte irradiazione solare (nel caso della basilicata, una buona parte del proprio territorio) sia volta alla produzione di acqua calda, sia a quella elettrica, possa divenire strategico in una logica di piccoli impianti di autosufficienza…dato che la radiazione solare media è di circa 1.000 w/m. quadro il rendimento termodinamico è altissimo…diamo una serie di dati al riguardo…da ogni metro quadrato si ricava in media in un anno l’equivalente energetico di un barile di petrolio (159 litri)…da 7 metri quadrati si ricaverebbe quindi una tonnellata equivalente di petrolio (tep)…proseguendo così, da 7.000.000 di metri quadrati (7 km quadrati) si ricaverebbe 1 Mtep, lo 0,5 % del fabbisogno energetico italiano, e da un quadrato di 40 km di lato l’intero fabbisogno energetico italiano…ciò è ovviamente improponibile per l’impatto sull’ambiente, ma nella logica di una complementarità con tutte le altre fonti rinnovabili, serve a comprendere quanto da questa fonte energetica sia possibile prelevare una fetta importante di quantitativo energetico, abbattendo contemporaneamente sia la dipendenza dagli idrocarburi, sia la produzione massiccia di gas serra immessi in atmosfera…a proposito il quadrato per l’autosufficienza energetica della basilicata è meno di 4 km per lato…citiamo a proposito dell’impianto in funzione in sicilia carlo rubbia, premio nobel per la fisica
  Come esperimento pilota i 20 megawatt raggiunti dalle tecnologie solari alla centrale di Priolo non sono da buttar via: bastano a una città di 20 mila abitanti, consentono di risparmiare 12.500 tonnellate equivalenti di petrolio l’anno ed evitano l’emissione di 40 mila tonnellate l’anno d’anidride carbonica. Il bello è che questo tipo di energia è conveniente: ai prezzi attuali, l’impianto si ripaga in 6 anni e ne dura 30. Oltretutto, una volta avviata la produzione di massa, i prezzi di costruzione tenderanno al dimezzamento

fonti energetiche rinnovabili – prima parte

La produzione di energia rinnovabile in italia nel 2006 è stata di 52,2 TWh di elettricità, pari al 15% del totale di energia elettrica richiesta, di cui il 12,5 % proveniente dall’idroelettrico, la restante parte da geotermico ed eolico…con tali valori l’italia risulta essere attualmente il quarto produttore in termini assoluti di elettricità da fonti rinnovabili nella u.e. a 22 membri…siamo comunque ancora lontani dai traguardi comunitari che individuano la soglia minima del 22% entro il 2010.
E’ oltremodo emblematico che nonostante tali soglie stabilite dalla u.e., negli ultimi anni la produzione rinnovabile italiana sia aumentata molto poco, mantenendosi quasi stabile nella sua percentuale, nonostante la relativa crescita della fonte eolica, e ciò sicuramente sia a causa di una saturazione del potenziale dell’idroelettrico, sia della conversione dei cosiddetti cip 6, cioè percentuali delle bollette degli italiani che andavano destinate alle fonti rinnovabili reali in contributi che sono andati soprattutto all’industria degli idrocarburi ed alla realizzazione di inceneritori…un vero scandalo, consumato soprattutto (ma non solo) nel periodo di governo delle destre in italia…ma torniamo alle fonti energetiche rinnovabili
dopo aver premesso che fino alla seconda guerra mondiale, la quasi totalità della produzione elettrica italiana derivava dall’idroelettrico e dalla geotermia, passiamo ad elencare le principali fonti di energia rinnovabile:

  1. energia idroelettrica
  2. energia geotermica
  3. energia solare termica
  4. energia solare fotovoltaica
  5. energia eolica
  6. energia da biomasse
  7. idrogeno
  8. biodiesel e bio-etanolo

1. energia idroelettrica – come tutti sapranno l’energia idroelettrica è ottenuta dal movimento di caduta, attraverso un dislivello, di acqua (quindi energia potenziale gravitazionale trasformata in energia cinetica) proveniente da invasi artificiali su eliche o pale, le quali collegate ad un alternatore e quindi ad una o più turbine generano direttamente energia elettrica…è una forma di energia costante, a patto di ben gestire i flussi di entrata ed uscita negli invasi (cosa che richiede una ottima integrazione delle politiche delle acque, in tempi di imprevedibilità dei livelli pluviometrici), trasportabile a lunghe distanze e di antica tradizione nel nostro paese…purtroppo molto poco rimane da fare nel campo dell’energia idroelettrica in italia, settore da cui proviene la stragrande maggioranza della produzione energetica da fonti rinnovabili (ben il 14%), per via degli oggettivi motivi ambientali che impongono uno stop alla costruzione di nuove dighe…le enormi modificazioni ambientali ed umane irreversibili che gli invasi determinano agli ecosistemi spesso delicati su cui insistono, suggeriscono l’abbandono di ogni progetto di grandi opere e quindi di grandi centrali, ma molto ancora si potrebbe fare per il miglioramento delle loro performances energetiche…una potenzialità residua, ma interessante per il nostro sistema di autosufficienza energetica delle comunità, rimane per i cosiddetti sistemi idroelettrici ad acqua fluente, cioè piccoli impianti a scorrimento di produzione elettrica sistemati lungo i corsi d’acqua più regolari, le cui ridotte dimensioni limiterebbero gli impatti ambientali troppo intensi sui piccoli sistemi fluviali…occorre infatti che tali impianti osservino diverse e rigorose regole per non creare ostacoli insormontabili alle migrazioni ittiche ed al libero passaggio dei sedimenti, condizioni essenziali per un corretto equilibrio dell’ecosistema fluviale e perifluviale…un ottimo esempio di integrazione dell’idroelettrico nell’ambiente è la piccola centrale idroelettrica che a tramutola (pz) raccoglie parte delle acque iniziali del torrente caolo, trasformandole in energia elettrica senza modificare il regime idrico di quello stesso torrente…all’interno del campo dell’energia idroelettrica andrebbero annoverate altre forme di energia rinnovabile, quali quella da maree e quella da moto ondoso, ma essendo la nostra regione prevalentemente interna e non possedendo le nostre coste caratteristiche di intense maree, riteniamo utile sorvolare questo ultimo argomento. 

2. energia geotermica – l’energia geotermica è generata da fonti geologiche di calore è viene considerata una fonte rinnovabile nonostante la rigenerazione dei pozzi geotermici richieda tempi lunghi…le temperature del pianeta aumentano via via che si scende nella sua profondità ad una media più o meno costante di 3 gradi centigradi per ogni 100 metri (30 gradi centigradi per 1 km, 300 gradi centigradi per 10 km), ma limitatamente allo strato di crosta terrestre, essendo il gradiente geotermico, cioè l’aumento di temperatura al discendere all’interno degli strati terrestri, molto minore…ovviamente in particolari condizioni, es. zone con fenomeni vulcanici e tettonici, le temperature possono essere più alte della media indicata ed essere sfruttate per la produzione di energia mediante la geotermia…essenzialmente il processo di produzione energetica geotermica consiste nel perforare il sottosuolo sino al raggiungimento di un serbatoio geotermico (falda acquifera calda) e convogliarne i vapori provenienti (sistema a vapore dominante) verso turbine adibite alla produzione di energia elettrica, con la possibilità di riutilizzare il vapore acqueo residuo per il riscaldamento delle abitazioni, per coltivazioni in serra ed attività di tipo termale, oppure utilizzare direttamente le acque calde del sottosuolo (sistema ad acqua dominante) per la produzione civile di calore, reimmettendo in seguito all’utilizzo le stesse in profondità, con il mantenimento quindi di un ciclo il più possibile chiuso..la produzione di vapore acqueo viene alimentata a volte con l’immissione nel sottosuolo di acqua fredda, per mantenere costante il flusso di vapore e permettere alle turbine di funzionare con maggiore regolarità…la geotermia è chiaramente una fonte energetica utilizzabile solo in contesti territoriali limitati (anche se l’islanda deriva da essa la quasi totalità del proprio fabbisogno elettrico)…in italia la geotermia è attiva dall’inizio del ‘900 con il primo stabilimento costruito al mondo a lardarello (ed ancora in funzione)…attualmente la produzione di energia geotermica in italia è infatti concentrata in toscana, pur esistendo numerosi altri siti le cui caratteristiche si presterebbero a piccoli e poco invasivi impianti (ben pochi penserebbero da noi ad impianti da 1400 mw come the geysers in california)…un problema tipico delle centrali geotermiche è la fuoriuscita dal sottosuolo di h2s (idrogeno solforato) i cui effetti, come nel caso delle raffinazioni di idrocarburi sono altamente tossici, pur essendo questi controllabili con sistemi moderni di abbattimento…i giacimenti toscani di lardarello e montieri producono in media 4 miliardi di kw di elettricità…sono in avanzate fase di studio e di realizzazione diverse tecniche promettenti che sfruttano il differenziale magneto-termico tra superficie e sottosuolo per ottenere il riscaldamento diretto di acque immesse in un pozzo e fuoriuscenti da un altro…non mancano nella nostra regione diverse piccole attività termali, es. latronico, marsico vetere, etc., il cui utilizzo potrebbe implementare la produzione di energia rinnovabile locale, nonchè interessanti prospettive legate alla tettonica del nostro territorio ed ai residui di vulcanismo che un corretto approccio esplorativo alla magneto-termia potrebbe rivelare come di un certo interesse, ma sempre all’interno della logica dei microimpianti di utilizzo strettamente locale…(continua)

miko somma

le decisioni del comitato

dalle riunione di oggi :

  1. convocazione di una conferenza stampa domenica 24 febbraio 2008 ore 11.30 a monte grosso (si, proprio sul sito)….la conferenza stampa prevista per domenica è rinviata per motivi tecnici legati ad un evento che il comitato no oil potenza organizzerà a monte grosso proprio in occasione di questa…annunceremo a tempo debito alla stampa la data della conferenza stampa e dell’evento ad essa legato…nell’occasione il comitato esprimerà il proprio giudizio sullo “stato delle cose” (per dirla alla wenders)
  2. intervento di volantinaggio e banchetto sabato 23 febbraio (che poi è il giorno in cui sarebbe scaduto il permesso serra s. bernardo se non fosse intervenuta la sospensione) a potenza in p.zza m. pagano ore 17.00
  3. intervento di volantinaggio e banchetto di raccolta firme domenica 24  dalle ore 10.30 a r.ne bucaletto ed alle ore 19.00 presso il conservatorio g. da venosa di potenza in occasione di un concerto sponsorizzato dalla total (che ricordiamo gestirà le attività petrolifere a tempa rossa)…potremmo chiamare questi appuntamenti – e certo che li chiamiamo – l’ennesimo no oil day
  4. avvio di un’attività intensa di informazione sulle procedure “petrolifere” per spiegare alla popolazione ed alla stampa come funziona quello strano mondo legislativo che ruota intorno alle trivellazioni
  5. altre cosucce che renderemo note a suo tempo…che sibillini che siamo!!! 
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riunione urgente del comitato no oil potenza

nessuna paura…non accade nulla di strano, solo la necessità di vedersi per le prossime scadenze che saranno nell’immediato e non possono attendere i tempi della solita riunione del martedì…abbiamo provveduto a sms-sare ed a chiamare tutti, ma nel caso avessimo dimenticato qualcuno, qualcuno volesse aggiungersi a noi o semplicemente per un dovere democratico alla partecipazione che inizia proprio dalla comunicazione, ecco l’annuncio sulle pagine del sito…oggi, venerdì 22 febbraio alle ore 18.00 presso la sede wwf di potenza in scalinata IV novembre, riunione del comitato no oil potenza…vi aspettiamo!!!

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satriano…il consiglio comunale dice no alle trivellazioni

vi comunico con quella gioia soddisfatta delle battaglie civili vinte prima di tutto perchè ci si crede fortemente, che questa sera in una seduta aperta il consiglio comunale di satriano (PZ) ha detto no alle trivellazioni della shell…dopo i comuni di brienza, sasso di castalda, anche satriano si aggiunge ad una lista che a partire da potenza vorremmo divenisse tanto lunga da comprendere ogni comune della nostra regione…eravamo lì, invitati dal comitato satria-no! alle trivellazioni ed abbiamo testimoniato la nostra soddisfazione di lucani alla cittadinanza di satriano…fuori le multinazionali dalla basilicata!!!…miko.

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la risposta del sottosegretario

caso monte grosso…proviamo a fare due considerazioni sulla lettera di risposta di alfonso gianni (sottosegretario alle attività produttive) alla richiesta di sospensione dell’autorizzazione in questione della deputata angela lombardi e della senatrice annamaria palermo, sollecitate illo tempore dal comitato no oil potenza ad un intervento in merito…lettera del sottosegretario d’altronde da noi e dalle interessate già consegnata alla stampa…
la lettera non introduce quasi nessuna novità, e dico quasi, perchè in realtà ci fornisce un elemento prezioso per dipanare tutta la faccenda della perforazione a monte grosso, che solo a prima vista pare grottesca…
leggiamo che la richiesta di un provvedimento di sospensione per “…un progetto esplorativo per ricerca di idrocarburi denominato monte grosso 2…” inoltrata dalle due parlamentari lucane, reca la data del 5 febbraio 2008…il 19 febbraio 2008 il sottosegretario ci dice che dalla data del 17 dicembre 2007 con un decreto ministeriale si sospende il permesso di ricerca serra s. bernardo, permesso in cui è compreso anche il sito di monte grosso…sembrerebbe che il ministero abbia voluto darci una mano prima ancora che noi chiedessimo nulla…e invece, come ho già avuto modo di scrivere (vedi ns. articolo del 16 febbraio 2008 integrazione al comunicato…), conoscendo già il decreto dal buig del 31 dicembre 2007, la sospensione del permesso serra s. bernardo riguarda il solo decorrere temporale del permesso stesso, che altrimenti sarebbe andato in scadenza il 23 febbraio 2008, cioè dopodomani, e soprattutto allo scadere di un sequestro sul sito monte grosso operato nel dicembre 2007 dal corpo forestale dello stato di potenza…
quella della sospensione è una mossa a cui si ricorre spesso prima della scadenza di un permesso e che per serra s. bernardo sarebbe già la seconda (vedi ns. articolo del 17 febbraio 2008 eccovi la lista delle perforazioni…in cui troverete tutti i dati sul permesso serra s. bernardo, ad eccezione dell’ultima sospensione)…ricordiamo che la concessione originaria è del 11 luglio 1994 e che tra sospensioni varie ed una proroga siamo arrivati all’oggi…quindi nulla cambia e tutto si sospende…
ma l’elemento di novità della lettera del sottosegretario, tra l’altro già contenuto nel decreto di sospensione del 17 dicembre, è che, stante una “vivace azione di protesta del nostro comitato, tale sospensione si deve solo al mancato invio di una valutazione di impatto ambientale da parte della regione basilicata a riguardo del pozzo monte grosso 2, ribadendosi così per espresso una competenza assoluta della regione basilicata in materia di valutazione di impatto ambientale, leggi v.i.a, dell’opera di trivellazione…
l’unica valutazione di impatto ambientale di cui siamo a conoscenza è quella presentata in data 30 novembre 2006 della società intergas più srl, per la quale si sarebbe dovuto provvedere alla valutazione entro i 60 giorni (motivo per cui si sopendono i limiti temporali del permesso), e che il comitato tecnico regionale per l’ambiente approva solo in data 10 agosto 2007, con la strana composizione di voto che già conosciamo (vedi ns. articolo del 27 12 2007 – la delibera di giunta)…un vero pastiche burocratico, penserebbe chiunque…noi abbiamo le nostre idee al riguardo, ma andiamo al dunque nell’immediato…
crediamo che a questo punto le parole di un sottosegretario di stato abbiano il loro peso in tutta la faccenda…l’assessore santochirico nella ormai nota trasmissione televisiva “doppia battuta” del 1 febbraio 2008 non solo fornisce cifre e stato di permessi ed istanze campate in aria, ma a riguardo delle affermazioni di competenza egli cita il ministero delle attività produttive come unico referente decisionale…bene se il ministero ci dice che è competente in via assoluta la regione, noi cittadini a chi dobbiamo dare retta?…certo le scelte energetiche che portano alle trivellazioni sono del ministero, ma le regioni possono opporsi con lo strumento della valutazione di impatto ambientale ed in modo assoluto (vedi il ns. articolo del 9 febbraio 2008 vincere conto i petrolieri si può…caso paderno d’adda – 2002)…e se questa delle competenze è l’ulteriore inesattezza madornale, blandente ed offensiva dell’intelligenza comune fornitaci, per questa inesattezza circa le competenze invitiamo ancora una volta l’assessore santochirico a rassegnare le sue dimissioni…e poi una ancora domanda…che ci sia qualcosa di strano sotto tutta questa storia?…
chiediamo ufficialmente alla magistratura di intervenire al più presto per dipanare questo interrogativo
che ormai assilla l’intera società lucana, intervento dal quale potrebbero venir fuori elementi inquietanti sui quali a noi normali cittadini non è lecito indagare, ma legittimo sospettare e di cui abbiamo il sacrosanto diritto di sapere…miko
  

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