gli auguri del comitato

ricordo a tutti che il comitato sarà in p.zza m. pagano dalle ore 00.30 (più o meno, dipenderà dalla fine delle ostilità di fine-capo-danno) per la raccolta firme alla petizione popolare e per scambiare gli auguri con tutti coloro i quali credono che lottare per questa terra e questa gente abbia ancora un senso…vi aspettiamo!!!

ma nel frattempo…

buon anno a tutti

dal comitato no oil lucania!!!

non mangiate a scatafascio e soprattutto piano con i fuochi, anche se so che siete tutte personcine molto accorte che in genere non usano

p.s. ovviamente gli auguri non proprio a tutti…direi che da questi potremmo escludere quelli che abbiamo già escluso a natale, quando gli augurammo invece il mal di pancia…beh, a quelli stavolta gli auguriamo una spaventevole d…rea!!!

un abbraccio a tutti, miko.

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palestina

La vostra indifferenza

di Mustafa Barghouti*


Quanti altri morti, per sentirvi cittadini di Gaza?

Ramallah, 27 dicembre 2008

E leggerò domani, sui vostri giornali, che a Gaza è finita la tregua. Non era un assedio dunque, ma una forma di pace, quel campo di concentramento falciato dalla fame e dalla sete. E da cosa dipende la differenza tra la pace e la guerra? Dalla ragioneria dei morti? E i bambini consumati dalla malnutrizione, a quale conto si addebitano? Muore di guerra o di pace, chi muore perché manca l’elettricità in sala operatoria? Si chiama pace quando mancano i missili – ma come si chiama, quando manca tutto il resto?

E leggerò sui vostri giornali, domani, che tutto questo è solo un attacco preventivo, solo legittimo, inviolabile diritto di autodifesa. La quarta potenza militare al mondo, i suoi muscoli nucleari contro razzi di latta, e cartapesta e disperazione. E mi sarà precisato naturalmente, che no, questo non è un attacco contro i civili – e d’altra parte, ma come potrebbe mai esserlo, se tre uomini che chiacchierano di Palestina, qui all’angolo della strada, sono per le leggi israeliane un nucleo di resistenza, e dunque un gruppo illegale, una forza combattente? – se nei documenti ufficiali siamo marchiati come entità nemica, e senza più il minimo argine etico, il cancro di Israele? Se l’obiettivo è sradicare Hamas – tutto questo rafforza Hamas.
Arrivate a bordo dei caccia a esportare la retorica della democrazia, a bordo dei caccia tornate poi a strangolare l’esercizio della democrazia – ma quale altra opzione rimane? Non lasciate che vi esploda addosso improvvisa. Non è il fondamentalismo, a essere bombardato in questo momento, ma tutto quello che qui si oppone al fondamentalismo. Tutto quello che a questa ferocia indistinta non restituisce gratuito un odio uguale e contrario, ma una parola scalza di dialogo, la lucidità di ragionare il coraggio di disertare – non è un attacco contro il terrorismo, questo, ma contro l’altra Palestina, terza e diversa, mentre schiva missili stretta tra la complicità di Fatah e la miopia di Hamas. Stava per assassinarmi per autodifesa, ho dovuto assassinarlo per autodifesa – la racconteranno così, un giorno i sopravvissuti.

E leggerò sui vostri giornali, domani, che è impossibile qualsiasi processo di pace, gli israeliani, purtroppo, non hanno qualcuno con cui parlare. E effettivamente – e ma come potrebbero mai averlo, trincerati dietro otto metri di cemento di Muro? E soprattutto – perché mai dovrebbero averlo, se la Road Map è solo l’ennesima arma di distrazione di massa per l’opinione pubblica internazionale? Quattro pagine in cui a noi per esempio, si chiede di fermare gli attacchi terroristici, e in cambio, si dice, Israele non intraprenderà alcuna azione che possa minare la fiducia tra le parti, come – testuale – gli attacchi contro i civili.
Assassinare civili non mina la fiducia, mina il diritto, è un crimine di guerra non una questione di cortesia. E se Annapolis è un processo di pace, mentre l’unica mappa che procede sono qui intanto le terre confiscate, gli ulivi spianati le case demolite, gli insediamenti allargati – perché allora non è processo di pace la proposta saudita? La fine dell’occupazione, in cambio del riconoscimento da parte di tutti gli stati arabi. Possiamo avere se non altro un segno di reazione? Qualcuno, lì, per caso ascolta, dall’altro lato del Muro?

Ma sto qui a raccontarvi vento. Perché leggerò solo un rigo domani, sui vostri giornali e solo domani, poi leggerò solo, ancora, l’indifferenza. Ed è solo questo che sento, mentre gli F16 sorvolano la mia solitudine, verso centinaia di danni collaterali che io conosco nome a nome, vita a vita – solo una vertigine di infinito abbandono e smarrimento.
Europei, americani e anche gli arabi – perché dove è finita la sovranità egiziana, al varco di Rafah, la morale egiziana, al sigillo di Rafah? – siamo semplicemente soli. Sfilate qui, delegazione dopo delegazione – e parlando, avrebbe detto Garcia Lorca, le parole restano nell’aria, come sugheri sull’acqua. Offrite aiuti umanitari, ma non siamo mendicanti, vogliamo dignità libertà, frontiere aperte, non chiediamo favori, rivendichiamo diritti. E invece arrivate, indignati e partecipi, domandate cosa potete fare per noi. Una scuola? Una clinica forse? Delle borse di studio? E tentiamo ogni volta di convincervi – no, non la generosa solidarietà, insegnava Bobbio, solo la severa giustizia – sanzioni, sanzioni contro Israele.
Ma rispondete – e neutrali ogni volta, e dunque partecipi dello squilibrio, partigiani dei vincitori – no, sarebbe antisemita. Ma chi è più antisemita, chi ha viziato Israele passo a passo per sessant’anni, fino a sfigurarlo nel paese più pericoloso al mondo per gli ebrei, o chi lo avverte che un Muro marca un ghetto da entrambi i lati? Rileggere Hannah Arendt è forse antisemita, oggi che siamo noi palestinesi la sua schiuma della terra, è antisemita tornare a illuminare le sue pagine sul potere e la violenza, sull’ultima razza soggetta al colonialismo britannico, che sarebbero stati infine gli inglesi stessi? No, non è antisemitismo, ma l’esatto opposto, sostenere i tanti israeliani che tentano di scampare a una nakbah chiamata sionismo.
Perché non è un attacco contro il terrorismo, questo, ma contro l’altro Israele, terzo e diverso, mentre schiva il pensiero unico stretto tra la complicità della sinistra e la miopia della destra.

So quello che leggerò, domani, sui vostri giornali. Ma nessuna autodifesa, nessuna esigenza di sicurezza. Tutto questo si chiama solo apartheid – e genocidio. Perché non importa che le politiche israeliane, tecnicamente, calzino oppure no al millimetro le definizioni delicatamente cesellate dal diritto internazionale, il suo aristocratico formalismo, la sua pretesa oggettività non sono che l’ennesimo collateralismo, qui, che asseconda e moltiplica la forza dei vincitori.
La benzina di questi aerei è la vostra neutralità, è il vostro silenzio, il suono di queste esplosioni. Qualcuno si sentì berlinese, davanti a un altro Muro. Quanti altri morti, per sentirvi cittadini di Gaza?

(testo raccolto da Francesca Borri)

* Ex ministro dell’informazione del governo di unità nazionale palestinese

Articolo pubblicato su PeaceReporter

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le nomine sanitarie

DE FILIPPO NOMINA DIRETTORI GENERALI STRUTTURE SANITARIE
Amendola a Potenza, Gaudiano a Matera, Maglietta all’Ircss di Rionero
30/12/2008 21.34.11
[Basilicata]
(AGR) – Su conforme deliberazione della Giunta, il Presidente della Regione, Vito De Filippo, ha nominato i direttori generali delle Aziende Sanitarie Locali di Potenza e di Matera e dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Rionero. Sono rispettivamente Francesco Pasquale Amendola, Vito Nicola Gaudiano e Rocco Alessandro Giuseppe Maglietta. Gestiranno per tre anni le strutture sanitarie. Francesco Pasquale Amendola ha ricoperto gli incarichi di direttore sanitario dell’ospedale San Carlo di Potenza e del Crob di Rionero.
Vito Nicola Gaudiano è stato direttore sanitario dell’Asl di Matera e direttore dell’Unità Operativa del centro Trapianti Basilicata. Rocco Alessandro Giuseppe Maglietta ha ricoperto, invece, gli incarichi di direttore della Medicina Legale e direttore sanitario del “San Carlo” e dell’Asl n. 2 di Potenza. Il compito di Amendola e Gaudiano sarà quello di organizzare le strutture di tipo aziendale dell’Azienda Sanitaria di Potenza (ASP) e dell’Azienda Sanitaria di Matera (ASM), istituite dalla legge regionale n. 12 del primo luglio scorso. L’ASP succede alle Aziende Sanitarie Usl n. 1 di Venosa, Usl n. 2 di Potenza e Usl n. 3 di Lagonegro, mentre l’ASM succede alle Usl n. 4 di Matera e Usl n. 5 di Montalbano…..A partire dal prossimo primo gennaio sono dunque soppresse le cinque Usl istituite nel 1994 con la legge n. 50, mentre le due nuove Aziende (ASP e ASM) avranno un’organizzazione articolata in Distretti della Salute coincidenti con gli ambiti socio-territoriali delle istituende Comunità Locali e in Unità per i Servizi Integrati di Base (USIB), in modo da garantire l’offerta integrata sanitaria e socio-sanitaria sull’intero territorio di competenza. Le sedi dei Distretti saranno definite dai nuovi Direttori Generali, sentite le Conferenze dei Sindaci.
I neo Direttori Generali dell’ASP e dell’ASM avranno 180 giorni di tempo per adottare i nuovi provvedimenti organizzativi. Fino a quella data resteranno in carica in qualità di commissari liquidatori i preesistenti Direttori Generali.

nomine in assoluta continuità interna agli assetti della sanità lucana e dei referenti politici di controllo per una ristrutturazione solo sulla carta, 180 giorni di tempo per i provvedimenti organizzativi, fino a quella data i direttori generali rimangono comunque in carica, i 180 giorni scadono alla fine di maggio, il 7 giugno si vota, poi si vedrà…tutta roba già vista!!!…neppure darsi la pena di apparire dei gattopardi, semmai dei rinoceronti!!!

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migranti spostati come merce

 come molti sanno non sempre siamo d’accordo con pietro simonetti ed anzi siamo critici sulle sue posizioni riguardo al petrolio, ma condividiamo e sottoscriviamo pienamente quanto scrive sui cittadini nostri fratelli richiedenti asilo ospitati fino a poche ore fa al centro di policoro

nicola magnella 

PIETRO SIMONETTI (CRM): MIGRANTI SPOSTATI COME MERCE

 
30/12/2008 18.11.54
[Basilicata]
La “tranquillita’” è stata ristabilita nel Metapontino e in particolare a Policoro. Lo afferma in un comunicato stampa Pietro Simonetti, presidente della Commissione regionale migranti dopo l’evacuazione del centro per richiedenti asilo. “La maggioranza – scrive Simonetti – è stata spostata a Roma, come si fa con i sacchi, e un piccolo gruppo è rimasto in Basilicata per la disponibilità della Caritas. Esultano i leghisti locali e non solo. Piccole miserie di una regione di emigranti. Pseudo vittorie di personaggi di un una parte del paese che tratta i migranti come merce. Anche questa volta – continua Simonetti – il Ministero degli Interni, e il Prefetto di Matera, largo di auspici, corto di risultati non hanno informato la Regione, nonostante gli impegni. Perchè
protestare? Il metodo è questo. La sostanza pure. Tocca adesso alla nostra Regione assicurare una prospettiva a chi è rimasto. Tocca a noi, assicurare ai quarantamila migranti che vivono e lavorano nella nostra regione condizioni che abbiamo rivendicato e rivendichiamo per i nostri emigrati”.
(bas – 04)
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il sindaco di avigliano e il petrolio

dal blog di vito “viler” l’erario, altro articolo sull’ iniziativa di domenica a lagopesole:

SILENZIO “ASSENZIO”

Silenzio, come la non parola pronunciata dal Sindaco di Avigliano, la città del baccalà, Domenico Tripaldi eterno amministratore illuminato dai barili delle “sette sorelle”.
Assenzio, il distillato derivato dalle foglie di Artemisia absithium messo a bando in molti Paesi per il suo eccessivo potere di rendere il bevitore semplicemente “fantastico”. Ne sanno qualcosa Vincent Van Gogh, Toulouse Lautrec ed Ernest Hamingway il quale sosteneva che l’assenzio aveva il potere di far cambiare le idee.
Osservando il Sindaco di Avigliano, durante il convegno di Lagopesole di domenica 28 dicembre con titolo “Il Petrolio dei Lucani” – organizzato dall’associazione politico culturale 100 Comuni – udendo il Sig. Tripaldi durante il suo intervento, prima e dopo in TV prontamente intervistato dal TG Rai Basilicata, appare evidente che il Sindaco della città del baccalà al peperone crusco si sia trincerato dietro il silenzio-assenso in merito al permesso di ricerca idrocarburi “Frusci” di cui proprietario del titolo minerario è ENI (Ente Nazionale per gli Idrocarburi). Il permesso interessa ben dieci comuni: Potenza, Bella (i cui consigli comunali hanno espresso parere negativo alle richieste ENI), Avigliano, Filiano, San Fele, Atella, Pietragalla, Ruoti, Baragiano e Pignola.
Tripaldi, nella sua mistica ambiguità chiede royalties più consistenti e infrastrutture per la sua comunità. Così ha dichiarato ai microfoni del TGR: “le royaties devono essere considerate nel loro complesso e investite in processi strategici che riguardano tutta la regione. Fare come è stato fatto fino adesso, in cui gran parte delle royalties sono rimasti nei territori, pur essendo un principio astrattamente giusto, dopo qualche anno ha mostrato la corda”.
Sarà astrattamente giusto ipotizzare trivelle, autobotti e successivamente oleodotti che dovranno “veicolare” il petrolum verso il centro oli? Sindaco? Oleodotti che in Val d’Agri resteranno interrati quando nel 2019, o forse più, il giacimento sarà esaurito?
L’accordo di programma ENI-Regione Basilicata, oltre alle prescrizioni VIA sui monitoraggi delle matrici ambientali (acqua, suolo e aria) mai rispettate, prevede anche la bonifica dei pozzi esausti ma non dei circa 700 km di oleodotti, che a quanto pare nemmeno il Vice Presidente e Assessore all’ambiente della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico ha saputo dare risposte, nonostante una mia precisa domanda.
L’ENI dal canto suo punta sulla Basilicata, su Viggiano, con un Governo nazionale che decide una “Lucania HUB energetico d’Italia” mentre Ortona e l’intero Abruzzo dissentono. E che ne dica l’ottimo calendario ENI del 2009 dove sono rapprensentate le mani del lavoro lucano con “immagini polvere” (è quello che pensano all’ENI!) mentre invece sarebbe fatto incontrovertibile parlare di mani sporche del petrolio lucano.
Dunque, l’incontro di fine anno di Lagopesole apre una nuova stagione del “Re fossile” in una Basilicata felix esageratamente privata della sua identità, dove i giovani restano muti di fronte alla spietatezza con cui certi amministratori si cuciono bocche e coscienze, dove un bicchiere di assenzio servirebbe a rendere un idea: che il petrolio da noi è devastazione, spoliazione, spopolamento e spolpamento dei territori.

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le scale im-mobili

copincollo e mi associo alla richiesta (parra strano trattandosi di f.i.) di aprire a gara pubblica la gestione delle scale im-mobili (visto che sono ferme ed avrebbero dovute esser pronte già nel 2001…eh, i ritardi!!!) e del ponte non attrezzato (gli attrezzi evidentemente sono svaniti) a potenza…ci sarebbe da discuterne visti i contratti degli appalti per la realizzazione dell’opera più brutta che esista in città (utilità a parte!) che sembrerebbero andare in senso contrario, ma diamine, il pubblico avra pure qualche vantaggio sul privato…qualcuno tenta di far cose subdole ancora una volta in questa città?

PDL PZ: PER GESTIONE SCALE MOBILI E PONTE SERVE UNA GARA

 
30/12/2008 15.49.28
[Basilicata]
“Oggi più che mai si ravvisa la necessità che nella gestione della cosa pubblica vi sia la massima trasparenza e l’osservanza delle norme”. Lo afferma, in un comunicato stampa, il coordinamento del Pdl. In tale direzione, Forza Italia verso il PdL della città di Potenza ed i suoi Consiglieri Comunali, chiedono “al Sindaco di Potenza che per l’affidamento della gestione delle nuove scale mobili e del ponte attrezzato si proceda a gare con evidenza pubblica e non, come si paventa, con una mera azione clientelare, ad estendimenti di gare già espletate”.
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congo…una tragedia continua

NAIROBI, 10.44
Congo: ribelli ugandesi compiono una strage
(ANSA) – NAIROBI, 30 DIC – Almeno 45 persone, molte donne e bambini, sono state letteralmente fatte a pezzi, in una chiesa nella Repubblica Democratica del Congo. La strage e’ avvenuta vicino ai confini del Sud Sudan e dell’Uganda e sarebbe stata compiuta il 26 dicembre dai ribelli dell’Esercito di Resistenza del Signore (Lra). Lo rende noto la Bbc on line, che riferisce anche che secondo altre fonti le vittime del massacro nella Chiesa potrebbero essere addirittura cento.

perchè da decenni si combatte questa guerra crudele, fatta di tante guerre locali che a scadenze regolari riprendono innestandosi sui sempre tesi rapporti tra hutu e tutsi proprio nelle zone in questione?…petrolio e minerali vari di cui il congo è ricchissimo e delle quali le multinazionali, soprattutto belghe, sono avide…crollato il regime di m’butu (mandante dell’omicidio di patrice lumumba e di vari atti di genocidio), e non sapendo più con quale potere stabile e controllabile allearsi a suon di tangenti e corruzione varia per lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo, le multinazionali finanziano i vari movimenti di guerriglia locale nella logica sempiterna del divide et impera…ed a rimetterci la pelle non ci sono solo esseri umani, intere comunità distrutte, con il corredo di orrori quali i soldati bambino, la prostituzione minorile, la violenza sessuale a sfondo etnico, le malattie a stato quasi epidemico, ma anche gli ormai rarissimi gorilla di montagna il cui numero è in ulteriore drammatica discesa e la cui protezione dal bracconaggio e dalla distruzione del loro ecosistema è attualmente impossibile per le organizzazioni che se ne occupavano in passato…e qui da noi cosa cambia?

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attenti al pesce – informazione di servizio

VENEZIA, 11.16
Sequestrate 160 tonnellate di pesce in Operazione Capitone
30/12/2008 11.16.00
[Italia/mondo]

(ANSA)- VENEZIA, 30 DIC – Ammonta a 160 tonnellate il pesce sequestrato in tutta Italia nell’ambito dell’operazione ‘Capitone’. Si tratta di pesce avariato, conservato e venduto come fresco, e prodotto asiatico venduto come nostrano. Individuati 588 tra reati e illeciti amministrativi: 61 riguardano frodi in commercio, 25 i casi di sottomisura del pescato, 70 quelli legati al cattivo stato o alla cattiva conservazione del pesce.Le sanzioni amministrative ammontano a 696.879,79 euro. L’operazione Capitone e’ stata resa nota dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia. Sara’ lo stesso ministro della Pesca ad illustrare i particolari dell’operazione, insieme all’ammiraglio Raimondo Pollastrini, comandante Generale del Corpo della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera. Nell’operazione sono stati impiegati 2.004 uomini ed eseguiti 6.677 controlli.

urca, attenti al pesce!!!…notizia che mi pare doveroso rilanciare…mi è capitato nei giorni scorsi di vedere sui banchi alimentari di un supermercato vongole di chiara origine asiatica spacciate come veraci (il guscio delle veraci è grigio e ad anelli marcati, quello dele asiatiche da ocra scuro a marrone con chiazze chiare e liscio), mitili spagnoli ed altri molluschi in cattiva conservazione,  pesce di varia natura, prevalentemente decongelato, che non portava l’indicazione della zona di pescato (è un numero che il cartellino del prezzo deve portare in relazione ad una carta geografica con la suddivisione in zone di pesca dell’intero globo che è obbligatorio esporre), pesce sottomisura (esistono tipologie di misurazione che indicano chiaramente le taglie minime pescabili per ciascuna specie e ciò in preservazione degli animali più giovani e della rigenerabilità di specie)…le possibili tossinfezioni derivanti da pesce conservato male sono estremamente pericolose e va ricordato che specie nei paesi del sud-est asiatico gli allevamenti sono condotti con regole igieniche assai differenti dalle nostre e con limiti di inquinanti delle acque (a parte i controlli!) molto al di sopra dei limiti italiani ed europei…non comprate pesce, crostacei e molluschi di dubbia provenienza!!! 

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i tavoli per potenza

attiviamo da questo momento i tavoli di consultazione per il programma delle amministrative a potenza…riunione da stabilirsi per i primi giorni di gennaio dopo il convegno in val d’agri…argomenti dei tavoli aperti al libero contributo dei cittadini (come già comunicato a suo tempo) e che porteranno alla definizione delle scelte programmatiche:

  1. ambiente e sostenibilità
  2. energia e trasporti
  3. gestione dei rifiuti e nuovi modelli di consumo
  4. programmazione urbana e riqualificazione del territorio
  5. partecipazione e democrazia
  6. solidarietà e politiche sociali
  7. finanze ed economia del territorio
  8. attività istituzionali, decentramento democratico delle funzioni, amministrazione 
  9. cultura ed informazione
  10. politiche delle età ed attività ludico-sportive
  11. scuola e formazione professionale
  12. lavoro e mobilità
  13. beni comuni ed autogestione
  14. famiglia e modello sociale
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la locandina del convegno del 3 gennaio a villa d’agri

blog-villa-dagri-3-gennaio-09.jpg

pubblico la locandina del convegno del prossimo 3 gennaio…programma molto ricco e che credo darà una panoramica efficace dell’affare petrolio in questa regione e particolarmente nel luogo simbolo di questa criminale gestione di quella che lungi dall’essere mai diventata una risorsa è divenuta piuttosto una maledizione…sotto vi linko il file jpeg da cui trarre le locandine da diffondere il più possibile per pubblicizzare l’evento…ai nostri referenti delle cellule l’onere di diffonderle nelle rispettive comunità e di invitare tutti coloro la cui presenza sia in ogni modo ritenuta importante, ed ovviamente nell’invitare al convegno tutti coloro che ci seguono su questo blog, li invitiamo anche ad appropriarsi di questa locandina, di questo convegno, di questa battaglia e dei sacrifici che tutti facciamo per vincerla in nome di un popolo che ha bisogno di essere lasciato vivere…noi vinceremo!!!

link pronto per la stampa              villa-dagri-3-gennaio-09.jpg

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ola sul convegno di avigliano

vi riporto il comunicato stampa della ola sul convegno di avigliano:

OLA, PETROLIO: “SILENZIO ASSENSO” DEL SINDACO DI AVIGLIANO
La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini interviene in merito alle dichiarazioni del sindaco di Avigliano sul permesso petrolifero ENI denominato “Frusci” ricadente nei Comuni di Atella, Filiano, Avigliano, Potenza, Ruoti, Bella, San Fele, Baragiano, Pietragalla e Pignola e rese durante il convegno di Lagopesole, organizzato il giorno 28 dicembre scorso dall’associazione politico-culturale “Cento Comuni” per fare luce sulla questione.

“Più che dichiarare il “parere favorevole”, il primo cittadino di Avigliano, in modo pilatesco, si è avvalso del “silenzio assenso” alla richiesta dell’ENI inviata il 18 novembre 2008 scorso ai Comuni. L’ENI chiedeva alle amministrazioni comunali di pronunciarsi entro 30 giorni dall’inizio della procedura e quindi entro il 18 dicembre scorso, attraverso formale comunicazione da inviare al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata. Perché – si chiede la Ola – il sindaco di Avigliano non ha convocato il Consiglio comunale aperto per discutere sulle scelte che investono il proprio territorio, la salute e l’ambiente, così come richiesto dalle Associazioni Ambientaliste, dai Comitati ed anche dalla OLA? Ancora una volta la svendita del nostro territorio avviene grazie al “silenzio-assenso” a cui fanno ricorso pubblici amministratori che ritengono sia loro dovere “non informare i loro amministrati” sulle scelte che riguardano la salute, l’ambiente ed il futuro delle comunità, evidenziando un aspetto non secondario della “questione morale in Basilicata” connesso al dovere di informare e poi decidere democraticamente”. In proposito la OLA chiede che “venga cancellata nella normativa regionale l’anacronistica e antidemocratica norma del “silenzio assenso” dietro cui si nascondono pubblici amministratori, politici di schieramento trasversale e le stesse compagnie petrolifere”.

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capolavori di lingua

copincollo questo capolavoro di lingua…capite a me!!!

NARDIELLO (PDCI) SULLE ATTIVITA’ PETROLIFERE

 
29/12/2008 10.36.50
[Basilicata]
  (ACR) – “Il confronto con le comunità locali già interessate da attività petrolifere o che potrebbero diventarlo per effetto di nuove ricerche attraverso il linguaggio chiaro e con il massimo di informazioni rispetto al rapporto benefici-impatto territoriale è un importante segnale di svolta nell’affrontare la complessa questione del petrolio in Basilicata”. Lo ha sostenuto il vice presidente del Consiglio regionale, Giacomo Nardiello, (Pdci) intervenendo a Lagopesole ad un incontro promosso dall’Associazione “Centocomuni”.
Secondo Nardiello “dalle novità sul metodo di gestione dei problemi riferiti alle risorse petrolifere (creando i presupposti perché gli enti locali e i cittadini possano partecipare e condividere le scelte da compiere, sempre dopo la massima attenzione e verifica di tutti gli aspetti, soprattutto quelli di impatto sulle attività esistenti sul territorio) si tratta di passare agli strumenti innovativi”. “Quelli indicati dall’assessore Santochirico, tra i quali l’attivazione del centro di monitoraggio ambientale e l’individuazione di strumenti in grado di garantire la massima trasparenza sui dati tecnici – ha detto Nardiello – sono senza dubbio segnali di un nuovo approccio politico-istituzionale. Mi auguro che l’emendamento alla Finanziaria regionale, trasformato successivamente in ordine del giorno, possa rappresentare la “bussola” per l’intero Consiglio regionale, senza divisioni, su come affrontare i rapporti con le compagnie petrolifere”. “Il nuovo approccio sulla questione – a parere di Nardiello – deve essere quello di superare sia una visione tutta negativa delle estrazioni di idrocarburi e gas e sia una visione eccessivamente ottimistica e favorevole che continua a far breccia specie tra alcuni sindaci “abbagliati” dalle royalties”. “Ci aspettiamo e lavoreremo affinché già nelle prime settimane del nuovo anno la “svolta” possa concretizzarsi con azioni e iniziative dirette su compagnie e Governo”.

caro nardiello, se dopo più di dieci anni stiamo ancora ai nuovi approcci, siamo messi davvero male…anzi, siete messi male!!!

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