la meloni condanna giustamente la strage di primavalle, dove due fratelli, figli di un dirigente msi, morirono soffocati dalle esalazioni del rogo appiccato alla porta di casa e fa bene poichè fu un atto barbaro che ricordo bene e che molto mi impressionò, ma omette totalmente di parlare dei fatti di milano, accaduti il giorno 12 aprile del ’73 e conosciuti come giovedì nero di milano, un delirio di violenze culminate nell’omicidio di antonio marino, giovane poliziotto ucciso con una bomba a mano, violenze commesse da una folla di esponenti missini e di altre formazioni di estrema destra, da cui poi l’msi tenterà di smarcarsi, senza mai farlo davvero…
omette soprattutto, non celebrando il cinquantennale tragico della morte del giovane agente, di dire che i fascisti erano guidati dagli onorevoli msi Franco Servello e Francesco Petronio, verso cui la camera negò l’autorizzazione a procedere,
e da Ignazio La Russa, all’epoca leader del Fronte della Gioventù di Milano ed oggi presidente del senato, la seconda carica dello stato…
ecco, quando si ricorda, occorre ricordarsi di ricordare tutto e non solo ciò che conviene per un interessato esercizio di retorica volto a sdoganare un passato scomodo
nella foto il corpo del povero martino