da fonte ansa – ROMA
Valerio Onida, il sen. Mario Mauro, il sen. Gaetano Quagliariello e il prof. Luciano Violante. Sono questi i ‘saggi’ individuati dal presidente Napolitano per il gruppo di lavoro istituzionale. Lo si legge in una nota del Quirinale
Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Authority della concorrenza; Salvatore Rossi, membro del Direttorio di Bankitalia, Giancarlo Giorgetti e Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali di Camera e Senato, e Enzo Moavero Milanesi. Sono questi i ‘saggi’ per l’economia scelti dal Colle.
Napolitano chiederà a “due gruppi ristretti di personalità”, di formulare su temi istituzionali e economico-sociali, “precise proposte programmatiche oggetto di condivisione” da parte delle forze politiche, in vista di un possibile governo…non è stata indicata una scadenza per il termine del loro lavoro.
I due gruppi ristretti voluti dal presidente Napolitano avranno un carattere “uno politico istituzionale e l’altro economico-sociale” e si insedieranno martedì prossimo. Prepareranno un rapporto – si è appreso – che verrà presentato o a Napolitano o al presidente che verrà dopo di lui e il loro lavoro potrà anche essere una sorta di base programmatica per il nuovo governo
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questa la notizia…ora al netto di tutta la stima per valerio onida, emerito costituzionalista ed ex presidente della corte costituzionale, qualcuno riesce a spiegarmi in cosa si siano finora resi saggi mario mauro (lista civica), quagliariello (pdl) e prezzemolino violante (pd), se non in continue prove tecniche di inciucio coatto a cui oggi viene aggiunta la figura di onida a suggello di garanzia?
non mi esprimo per ora, ma ho forti perplessità sul ruolo e sulla valenza dei “saggi” per l’economia, considerando che anche in questo caso la presenza è ben bilanciata tra le tre forze politiche summenzionate, ma la figura di moavero, montiano finito a bruxelles con il professore sembra sbilanciare in chiave forse troppo euro-bilancista la stessa formazione?…quindi inciucio in salsa euro, forse necessaria per molti e ragionevoli motivi, ma di sicuro prodromica a “sacrifici inevitabili che ci chiede l’europa”?
e soprattutto, ci rendiamo conto che si parla di un governo che verrà e probabilmente un presidente che verrà, quindi ogni soluzione della crisi è spostata almeno di oltre due settimane per vedere probabilmente ina conclusione per la metà di maggio, a nuovo presidente della repubblica eletto ed operativo, consegnamdoci nel frattempo un vero e proprio “direttorio” che avrà il compito di “disegnare” un paese che verrà, nel mentre il governo che c’è continuerà con la sua opera “riformista”, portando il paese forse all’esplosione sociale?
è cosciente il presidente della repubblica del rischio sociale legato a tempi troppo lunghi ed a percorsi che non sono del tutto chiari, se non nel loro intenti di costruire una inedita grosse koalition che sarà inevitabilmente letta come espressione dell’eterodirezione europea?