buon 2015 di serenità e di lotta…

beh, forse non sarei, visto quanto accaduto ieri sera in consiglio regionale, dell’umore adatto per fare gli auguri, ma mi sforzerò ugualmente di farli, prima di tutto perché con i lettori di questo blog c’è un mutuo patto di infinita pazienza da parte loro per la mia prolificità nello scrivere ed a volte per la lunghezza eccessiva e la complessità degli articoli ed a volte persino degli interventi brevi che traslo dai miei post su facebook (l’unico social che uso per comunicare, visto che tweetter mi è assolutamente inviso), in secondo luogo perché è d’uopo, seppur non rituale, che in una giornata che la comunità individua come una festa, un “momento”, un’occasione, persino un irrituale come il sottoscritto li faccia, ancora perché li ho finora fatti sempre e per i motivi appena esposti…

non mi lacerò in giudizi sull’anno vecchio, brutto, sporco e cattivo come da prassi e prammatica, oppure semplicemente non come ci si augurava fosse il 31 dicembre dell’anno precedente, oppure ancora perché se non si è speranzosi che almeno il domani sia migliore di ieri si perde forse anche l’ingenua voglia di vivere appunto quel domani come fosse un regalo della fortuna di essere ancora su questa terra e godere, anche a volte soffrendo, delle sue meraviglie, di quelle sue meraviglie che non hanno mai un segno positivo o negativo tranne che per noi che li subiamo, perché semplicemente “fatti” per la natura ed il suo caos ordinato o per il tempo e per il suo eterno fluire come un’onda implacabile che noi umani ci illudiamo di poter dominare chiamandoli secondi, ore o giorni, e persino anni o secoli o millenni…

e così nonostante tutte le mie e le vostre preoccupazioni, quelle singole e personali, quelle collettive, nonostante domani è l’esatta continuazione di oggi che, ormai quasi al passato, era la continuazione di uno ieri qualsiasi, nonostante la crisi antica ormai che ci attanaglia da anni ed anni, avendoci tutti e tutte mutati, gli auguri li farò convintamente e con quell’impeto ragionato che avrete imparato a riconoscere come una mia personale cifra stilistica e politica…ma non li farò a tutti…no, proprio a tutti no, e lascio a ciascuno di voi la facoltà di riempire questa casellina vuota del mio sentire e del mio augurare…

e per tutti gli altri, i quasi tutti quindi, questa occasione a poche ore dallo scoccare di un’ora che segue un’altra ora eppure introduce in un altro tempo supposto e sperato diverso da quello andato, mi è particolarmente grata per augurare i miei migliori auspici di un buon 2015 di maggiore serenità e prosperità e di maggiore lotta perché quella serenità e quella prosperità non siano un regalo, ma una conquista delle comunità… 

miko somma

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il gallitellico…

31/12/2014

tanto per tenervi impegnati, ma a potenza si parla ancora un dialetto gallo-italico o siamo passati ad un idioma gallitellico?…

miko somma

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lo spettacolo di matera imbiancata…

più suggestivo di così proprio non si potrebbe…basta non farla diventare una droga obnubilante ed il gioco sarebbe anche fatto…questa terra il suo punto di forza lo ha in ciò che è e non in ciò che alcuni vorrebbero diventasse, un turistificio usa&getta, una vetrina a saldo delle vanità locali o un’occasione per far cemento…

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romaniello sulla mozione bocciata…

Romaniello su non approvazione mozione “Sblocca Italia”

31 dicembre 2014, 09:33

Per il consigliere del Gruppo misto “Si è perso una occasione per il centro sinistra di mettersi in sintonia con il sentire comune dei lucani”

(ACR) – “Con il voto espresso il 4 dicembre 2014 in Consiglio regionale sulla mozione riguardante l’impugnativa dell’art. 38 della legge “Sblocca Italia”, per il ripristino delle prerogative regionali in materia di tutela ambientale, pianificazione territoriale e quindi di autorizzazioni alla ricerca e coltivazione del petrolio, avevamo dato mandato al Presidente Pittella a costruire con le altre Regioni una posizione comune attinente la impugnativa e quindi la difesa delle prerogative regionali che il Governo nazionale ha scippato alle Regioni”. Lo ha affermato il consigliere regionale Giannino Romaniello (Gm) a margine dei lavori consiliari di ieri.

“Purtroppo, ad oggi –  ha sottolineato – sei Regioni hanno impugnato mentre la Basilicata ha deciso di non impugnare. Pittella in Consiglio ha chiesto ancora tempo rispetto alla nostra mozione che appunto chiedeva al Presidente della Regione di procedere alla impugnativa dell’art. 38 oltre ad impugnare anche il 35, 36 bis e 37. Una richiesta di ulteriore rinvio irricevibile che ci ha portato a chiedere il voto su cui si sono espressi favorevolmente, oltre a noi proponenti (Romaniello, Mollica) anche Pace, Perrino, Napoli, Castelluccio e Rosa, mentre vi è stato un voto di astensione e contrario quindi articolato del centro sinistra che evidenzia la diversità di opinioni esistenti in maggioranza ma che non si giustifica stante quanto approvato con la mozione del 4 dicembre 14”.

Si è perso una occasione per il centro sinistra di mettersi in sintonia con il sentire comune dei lucani. Noi continueremo a batterci per non consegnare la Basilicata alle compagnie petrolifere e per costruire un altro centro sinistra capace di contrapporsi al processo di espoliazione e di violazione dell’art. 117 della Costituzione da parte del Governo nazionale”.

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ed il punto politico, come evidenzia appunto romaniello, è la costruzione di un altro centrosinistra capace di guardare agli interessi della regione e non agli equilibri romani…

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il ladro…

31/12/2014

il concetto esplicativo è che se un ladro ti ruba in casa (renzi nello specifico), non è che diventa meno ladro perché riesci a farti ridare gli orecchini di tua moglie per la festa di capodanno…

miko somma

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mai più pittella…

30/12/2014

consiglio regionale…la vergognosa gestione della faccenda delle impugnative, di cui magari scriverò domani se ne trovo voglia, per quanto mi riguarda, oltre le irrisolte questioni tecniche che ho palesato più volte e che ancora si continua a trasformare in commedia degli equivoci, è tutta da affrontarsi politicamente e così politicamente dico che si è grandemente fallito, scambiandosi ipocrite posizioni personali e sudditanze con uno sradicamento dalla realtà sociale ormai forse irrimediabile…opporsi era un dovere morale, non uno scambio di rendite auspicate…per quanto mi riguarda lavorerò fortemente per la caduta della giunta pittella e di ogni altra opzione che porti ancora il suo nome come presidente

miko somma

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rifaccio la tessera…

30/12/2014

volevo scrivere uno dei miei elzeviri, ma forse è del tutto inutile…rifarò oggi stesso la tessera del pd (e state certi qualcuno pur ci rimarrà male, sia dentro che fuori) ed invito tutti a rifarla, anche chi non condivide affatto la deriva nazional/popolare/semi-autoritaria che gli è stata impressa, perché ci riuniremo a breve in quella che altri chiamerebbero una corrente (io preferisco chiamarla uno spiffero di aria fresca nell’aria stantia) di cui annuncio già da oggi di farmi promotore sulla scorta di un documento di prossima pubblicazione…e di lì proveremo a dare un altro indirizzo a questo strano partito a/multicefalo per provare a mutare il destino di questa regione e, magari, innescando reazioni a catena tra i compagni più sfiduciati, sperabilmente di questo paese

miko somma

 

beh, la mia nuova tessera finisce con un bel 777 che, oltre a piacermi come numero, nella simbologia numerica (che alcuni chiamano erroneamente cabala) è “…la vibrazione del guerriero spirituale. Colui che percorre quel sentiero interiore. Il sette lavora per la luce e con la luce, mangia, beve e parla di luce. Al sette non è consentito di uscire fuori dalla luce neanche per un attimo…”

così partito avvisato, partito cambiato…e luce sia, o no?

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dematerializzare il conflitto…

29/12/2014

dematerializzare il capitalismo, consegnando le chiavi della gestione delle intraprese a manager e c.d.a., è servito nel passato recente a dematerializzare il conflitto occupazionale, negando la presenza fisica di uno degli attori e così rendendo il conflitto stesso una mera contrattazione con un portavoce, ed allo stesso modo dematerializzare il sindacato, negandogli la rappresentanza attraverso la contrattazione decentrata, significa rendere il conflitto stesso un prendere o lasciare tra una posizione naturalmente dominante ed una posizione ovviamente subalterna

miko somma

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province, penultimo atto di una pagliacciata di renzi…

Presidente Provincia Pz Valluzzi scrive nota urgente a Regione

29.12.2014 ore 13:13
 
AGR In una nota urgente, il presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, ha inviato una nota ai Presidenti della Giunta e del Consiglio Regionale ed all’assemblea tutta per presentare la grave e difficile situazione economica dell’Ente, da affrontare in sede di approvazione della Finanziaria Regionale.
 
La nota di Valluzzi La nota stampa di Valluzzi
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e credo inutile aggiungere ogni altra considerazione, tenendo conto che se diminuiscono i trasferimenti statali, ma rimangono uguali le competenze e così le spese di questi enti, come si potrà mai fare in modo che proprio quelle competenze e così quei servizi (ricordo in primis viabilità provinciale quindi secondaria, ma soprattutto in zone di montagna, altamente necessaria ad assicurare un diritto costituzionalmente garantito, quello sancito dall’art. 3 per il quale tutti i cittadini sono uguali, poi le scuole e cos’ discorrendo) si traducano poi in realtà fattuali?…ed ovviamente mi astengo per ora da ogni considerazione in merito ai dipendenti degli enti che in tutta italia sono circa 20.000, quindi una grande vertenza che in occasioni come alitalia genera investimenti a perdere da parte delle casse pubbliche, mentre qui neppure fa aprire le palpebre agli estensori di simili “riforme”…
 
e mi chiedo, se sono le regioni a dover intervenire con fondi propri (qui appunto 20 milioni che non si fatica molto a comprendere dove saranno eventualmente reperiti) e nel frattempo le regioni vengono private di trasferimenti dallo stato per oltre 4 miliardi, che fine faranno quei servizi e quindi quei diritti garantiti proprio da quei servizi?…
 
evidentemente a qualche genio di pontassieve questi argomenti neppure stuzzicano una mezza riflessione, tutto preso appunto a cambiar verso ad un paese le cui necessità più immediate forse non erano quelle di abolire le province…
 
siamo dunque arrivati agli epiloghi, in questo caso penultimi, perché l’ultimo sarà l’evidente dissesto finanziario delle province che genererà obblighi di licenziamenti con impossibili riassunzioni da parte proprio di regioni e comuni, mentre i servizi scompaiono da subito, persi nella notte dei denari che non ci sono…
 
che pagliacciata, renzi matteo!!!…
 
ed eccovi il testo integrale della nota di nicola valluzzi che credo ricalchi decine e decine di analoghe note che in queste ore stanno invadendo le 20 regioni italiane…
 
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renzi vattene!!!…

29/12/2014

in momenti di crisi la logica dovrebbe spingere a salvaguardare i diritti per aumentare la fiducia e così la propensione alla ripresa delle spesa, non toglierli ed aumentare l’ansia collettiva che non diminuisce affatto con gli 80 euro al mese…

a proposito, perché nessuno dice che il loro effetto di spinta sul pil, che pure era stato strombazzato, in realtà non si affatto visto, così scontando lo spreco di molti miliardi che pure la fuoriuscita dalla procedura di infrazione aveva liberato dal patto di stabilità e che avrebbero potuto essere usati per altro?…

e perché nessuno dice che il governo renzi è stato un fiasco clamoroso, dovendosi riscontrare nella sua azione solo bassi ideologismi di quel filo-liberismo che è stato il “motivo” stesso della crisi?…renzi vattene!!!

miko somma

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niente botti anche a potenza…

Comune Pz, sindaco vieta uso botti e petardi

29.12.2014 ore 11:44
 
AGR Il sindaco di Potenza Dario De Luca ha emesso una ordinanza contenente misure di prevenzione dei rischi derivanti dall’utilizzo di materiale pirotecnico in occasione dei festeggiamenti per il Capodanno 2015, con particolare riferimento al divieto di utilizzo di petardi, botti ed artifici pirotecnici di qualsiasi genere nelle piazze e vie del centro storico per il periodo dal 31 dicembre 2014 al 1° gennaio 2015. Nell’ordinanza si raccomanda inoltre di non raccogliere eventuali artifici inesplosi, che dovessero rinvenirsi in strada, di acquistare prodotti esclusivamente presso rivenditori autorizzati, assicurandosi che siano muniti della dicitura attestante la possibilità di commercializzazione al pubblico, ricordando che solo ed esclusivamente gli artifici cosiddetti “declassificati” sono da intendersi di libero commercio, di non affidare ai minori prodotti che, anche se non espressamente a loro vietati, richiedano una certa perizia nel loro impiego o comportino comunque un sia pur minimo livello di pericolo in caso di utilizzo maldestro, di accendere i botti in zone isolate e comunque a debita distanza da persone e animali, evitando tassativamente zone affollate per la presenza di feste, riunioni o per altri motivi e tutte le aree nelle quali le esplosioni dei prodotti pirotecnici potrebbero ingenerare incendi.
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beh, ricorderete il mio richiamo di qualche giorno fa affinché anche a potenza si vietasse, come a matera, l’uso di botti (http://www.comitatonooilpotenza.com/?p=11335)…non so che effetto abbia avuto quel richiamo ad una ordinanza specifica, evidentemente, e tutto sommato forse si tratta di un semplice ciclo di buon senso che anche qui si è voluto respirare, ma registro che comunque al punto siamo arrivati, vietare i botti, anche se il periodo indicato mi pare davvero troppo breve, visti, o meglio sentiti, finora gli effetti dei botti già esplosi in città…sindaco de luca, forse allungare questi termini dalla giornata di oggi e fino all’epifania avrebbe maggiore effetto ed anche senso…rimaniamo in attesa, dunque, di un gesto estensivo dell’ordinanza sindacale emessa…
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liquami…

(ANSA) – ROMA, 28 DIC – Le cose che “abbiamo promesso, stiamo facendo. Non pretendo che chi per professione si lamenta, improvvisamente cambi mestiere: mi basta che non alteri la realtà. È in atto una rivoluzione copernicana e siamo solo agli inizi. Niente sarà più come prima in Italia. Ce ne daranno atto anche i più critici, vedrà”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi in un passaggio della sua intervista a Qn

…per cortesia qualcuno tappi la fogna da cui costui promana i suo liquami

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ricordando i fratelli cervi…ora più che mai…

28 dicembre 1943 – 28 dicembre 2014

AI FRATELLI CERVI, ALLA LORO ITALIA

di Salvatore Quasimodo…

In tutta la terra ridono uomini vili,
principi, poeti, che ripetono il mondo
di sogni, saggi di malizia e ladri
di sapienza. Anche nella mia patria ridono
sulla pietà, sul cuore paziente, la solitaria
malinconia dei poveri. E la mia terra è bella
d’uomini e d’alberi, di martirio, di figure
di pietra e di colore, d’antiche meditazioni.
Gli stranieri vi battono con dita di mercanti
il petto dei santi, le reliquie d’amore,
bevono vino e incenso alla forte luna
delle rive, su chitarre di re accordano
canti di vulcani. Da anni e anni
vi entrano in armi, scivolano dalle valli
lungo le pianure con gli animali e i fiumi.
Nella notte dolcissima Polifemo piange
qui ancora il suo occhio spento dal navigante
dell’isola lontana. E il ramo d’ulivo è sempre ardente.
Anche qui dividono i sogni la natura,
vestono la morte, e ridono, i nemici
familiari. Alcuni erano con me nel tempo
dei versi d’amore e solitudine, nei confusi
dolori di lente macine e di lacrime.
Nel mio cuore finì la loro storia
quando caddero gli alberi e le mura
tra furie e lamenti fraterni nella città lombarda.
Ma io scrivo ancora parole d’amore,
e anche questa è una lettera d’amore
alla mia terra. Scrivo ai fratelli Cervi,
non alle sette stelle dell’Orsa; ai sette emiliani
dei campi. Avevano nel cuore pochi libri,
morirono tirando dadi d’amore nel silenzio.
Non sapevano soldati, filosofi, poeti,
di questo umanesimo di razza contadina.
L’amore, la morte, in una fossa di nebbia appena fonda.
Ogni terra vorrebbe i vostri nomi di forza, di pudore,
non per memoria, ma per i giorni che strisciano
tardi di storia, rapidi di macchine di sangue.

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