buon 2008 a tutti o quasi…

poche ore dalla fine dell’anno…voglio raccontarvi i miei buoni propositi per l’anno nuovo…essere una dolorosa, paralizzante, cattiva, velenosa spina nel fianco per tutti quelli che svendono questa terra!!!…non voglio più essere colonizzato, blandito, addormentato, plagiato, sfruttato, marginalizzato…voglio dire basta al malaffare, alle logge, ai potenti, ai mistificatori, ai lacchè, ai vassalli, ai portatori di consenso, ai truffatori, ai malversatori e voglio urlarlo forte, tanto forte da scacciare tutti questi banditi che assalgono la diligenza di una terra così tanto martoriata, eppure ancora così generosa…rivoglio la mia regione e la voglio libera dal petrolio e dal suo lordume fisico e morale, libera dai padroni dell’acqua che vorrebbero trasformarla in merce, libera dai rifiuti, dalle scorie tossiche e da quelle nucleari, libera dal cemento, libera da una classe politica imbelle, collusa, inefficiente, autoreferente, vassalla, inutile…una regione libera dall’inquinamento etico delle ormai insostenibili promesse attendistiche di un qualche “futuro migliore” che non arriverà mai, ma che nel frattempo ci deruba della prospettiva di iniziare a costruire qui ed adesso un altro futuro possibile, un altro futuro necessario…buon 2008 a tutti…o quasi….miko somma

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NO ALLA DISCARICA E NO ALLA DOPPIEZZA DI CHI CI GOVERNA.

Cresce la protesta e la mobilitazione contro l’ipotesi di utilizzare una cava a ridosso del confine tra la provincia di Salerno e quella di Potenza come discarica per l’emergenza rifiuti in Campania. Credo come come COMITATO NO OIL di POTENZA non possiamo che essere solidali ed al fianco dei cittadini di Vietri e degli altri comuni interessati che lottano contro l’ennesima aggressione al territorio alla salute e all’ambiente. 

Detto questo è opportuno fare alcune considerazioni in merito al comportamento dei nostri amministratori ai vari livelli. Come giustamente è stato fatto rilevare la vicenda discarica ha alcune analogie con quella Monte Grosso, nel senso che anche qui l’opera è previste nel territorio di un comune, quello di Caggiano, in provincia di Salerno, ma a ridosso del confine di un altro comune, quello di Vietri di Potenza. Salta subito agli occhi la differenza di comportamento tra gli amministratori di Vietri e quelli di Potenza. A Vietri gli amministratori, a cominciare dal sindaco, si  sono messi al fianco dei cittadini che si oppongono alla realizzazione della discarica ed hanno in tempi rapidi convocato un consiglio comunale aperto sulla vicenda. A Potenza gli amministratori, ad eccezione di Roberto Mancino, ancora non si sono espressi su Monte Grosso e sembrano voler “rimuovere” la questione. In particolare pone interrogativi l’ atteggiamento del sindaco Santarsiero che, a quanto si dice, chiede ancora tempo per leggere le “carte” e comunque, sempre al quel che si dice, dichiara che dopotutto il pozzo ricade nel territorio del comune di Brindisi. Qui cominciamo a non capire. Nel caso della discarica e giustamente ci si oppone a quanto avviene dopo il confine non solo di un altro comune ma addirittura di un altra provincia e di un’ altra regione. Perchè questo principio non dovrebbe valere nel caso del pozzo di Monte Grosso ? Sarebbe codardo e ipocrita trincerarsi dietro la scusa di un confine amministrativo posto a pochi metri che certo non fermarà le conseguenze negative della trivellazione.

Interrogativi sorgono sull’ operato di un altro amministratore come l’ assessore provinciale Iacobuzio che , ripetiamo giustamente e facendo il suo dovere, era presente al consiglio comunale di Vietri schierandosi contro la discarica e sancendo anche lui che è doveroso da parte di un amministratore preoccuparsi delle minacce fatte al territorio di sua competenza che provengono fuori dai confini giusridsdizionali. Sarebbe però interessante, a questo punto, sapere dove era Iacobuzio quando la società Intergas Più presentava alla provincia  di Potenza la valutazione di impatto ambientale su Monte Grosso nel novembre 2006 .  Cosa faceva lui  e cosa facevano gli altri amministratori provinciali competenti nei 60 giorni di tempo che la provincia ha avuto a disposizione per esprimere il parere sulla realizzazione del pozzo ?  E se la provincia, come si dice, non è “attrezzata” per dare i pareri sulle attività estrattive, cosa aspettano, gli amministratori provinciali competenti, a mettere gli uffici in grado di farlo, visto che la maggior parte del territorio è interessato o sarà interessato dal “fenomeno” petrolio ?

Ripeto ancora una volta che è sacrosanto che tutti i rappresentanti istituzionali, in questo momento appoggino la lotta di chi oppone alla discarica, sarebbe però importante che tutti facciano la stessa cosa anche quando si tratta di salvaguardare i cittadini ed il territorio dall’ aggressione delle multizionali del petrolio.  A quanto pare, salvo poche eccezioni, ciò non sta accadendo, motivo in più per tutti i cittadini di mobilitarsi e prendere in mano il proprio destino contro la volontà di chi, in nome del profitto e della prevaricazione, vuole distruggere ogni possibilità di futuro a questa regione. 

Nicola Magnella

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“la storia si ripete” di paolo baffari

L’attività estrattiva in Basilicata è stata preceduta da una fase di esplorazioni…
Le introspezioni geologiche (così chiamavano i signori dell’ENI le perforazioni con successivo uso di cariche esplosive) in Val d’Agri hanno interessato vastissime aree con perforazioni a maglia quadrata di circa 10 metri di diametro, non risparmiando vette, aree S.I.C. e Z.P.S. e trasformando il territorio in un colabrodo.
Da quelle introspezioni sono scaturite le attuali pesanti attività estrattive che potrebbero, in un imminente futuro, riguardare il 60% del territorio regionale.
Va ricordato che il monitoraggio sulle attività estrattive in Val d’Agri e sul rispetto delle norme di sicurezza, così come delle quantità estratte, è ancora affidato all’ENI…!
Oggi, questo nuovo evento, che certamente costituisce una minaccia non solo per un’area così sensibile come la Grancìa, ma per tutta l’area urbana di Potenza, a pochi km di distanza in linea d’aria, potrebbe trasformarsi nel “Cavallo di Troia” per le multinazionali del petrolio e riaprire il discorso su tutta l’attività estrattiva e le minacciose prospettive future di moltiplicazione incontrollata della produzione.
Dovunque le estrazioni petrolifere hanno imperversato non hanno mai creato ricchezza, solo distruzione del territorio e delle risorse naturali, ulteriore impoverimento delle comunità locali, problemi alla salute, corruzione…
Le multinazionali utilizzano il territorio solo come merce da consumare e da cui trarre il maggior profitto, e, allo stesso modo, considerano le persone… come “merci”:
I messaggi di tipo economico sono strategicamente utilizzati per ottenere consenso delle popolazioni locali: come la scelta di utilizzare le royalties per diminuire il costo delle bollette energetiche dei lucani, che incoraggerà solo maggior consumo e inquinamento.
Si può barattare la propria salute, il proprio territorio e il futuro per una misera somma di denaro che non cambia la vita?
Il problema dell’aggressione del nostro territorio, nelle varie forme in cui si manifesta, va posto da un punto di vista culturale, etico e politico.
Le premesse culturali a questi concetti sono quelle di educare e sensibilizzare le comunità a modelli di vita e di progresso di un territorio che non si fondino solo sul mero sviluppo economico e sul P.I.L. come metro di benessere ed obiettivo preponderante di ogni programmazione politica e territoriale.
Bisogna sollecitare con forza un diverso modello di “progresso” (meglio che “sviluppo”), fondato su quelle risorse ambientali e culturali e su quei beni naturali e paesaggistici, su quelle atmosfere magiche, che solo in seguito al sottosviluppo di decenni, sono rimaste preservate da aggressioni di vario tipo!
Questa “biodiversità” naturale, culturale, ambientale, umana, che contraddistingue la nostra regione va ora tutelata, preservata e valorizzata, perchè è su questa che dobbiamo pretendere di progettare il nostro futuro di sostenibilità: quella reale, non quella prostituita ad ogni uso e consumo.
Le multinazionali, che stanno prendendo possesso del nostro territorio, trovano in questa regione (e lo hanno compreso bene) una classe politica e dirigenziale “morbida”… In questa condizione, leggi e regolamenti al servizio della tecnica e non degli uomini e delle comunità locali, hanno consentito di manipolare, interpretare ed orientare progetti ed interventi non verso il “Bene Comune”, ma a favore di interessi altri…
Il concetto di “Bene Comune” va posto con forza e immediatezza perchè costituisce un principio imprescindibile per qualsiasi politica di tutela e di valorizzazione dei territori e delle comunità locali e per la costruzione di “cittadini attivi e responsabili”, non più “sudditi”!

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ESTRAZIONI IDROCARBURI SICURE ? Nelle cronache dell’ epoca l’incidente al pozzo di petrolio di Trecate

                                         corriere-della-sera.doc                           la-repubblica.doc 

In due articoli dell’ epoca la cronaca dell’incidente al pozzo petrolifero di Trecate, nel nord’ Italia, non si è mai parlato molto in seguito, delle reali conseguenze dell’ incidente anche negli anni successivi. Sarebbe importante reperire documentazione al riguardo. In ogni modo si consideri che nel raggio di pochi chilometri dal pozzo di monte grosso vive qualche decina di migliaia di persone.

TRECATE 28 FEBBRAIO 1994
CRONACA DI UN DISASTRO AMBIENTALE A CURA DI : COMITATO TUTELA AMBIENTE PADERNO D’ADDA E VERDERIO (Lecco)

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la conferenza stampa e la mappa del petrolio

la-mappa-petrolifera.psd  Mentre alla conferenza stampa di fine anno il presidente della giunta regionale vito de filippo proclama, tra neologismi economico-tecnici e raffinatezze dialettico-glottologiche, una vocazione energetica della basilicata tutta da verificare, chiarire, comprendere, sul petrolio persino lui ammette candidamente che l’oro nero non ha mai generato alcun reale beneficio per le popolazioni interessate…ci chiediamo allora perchè continuare ad estrarlo, consegnando il 60% del territorio regionale alle furie delle compagnie petrolifere?….date un’occhiata alla mappa che ho cercato di riprodurre con la maggiore fedeltà possibile alle mappe ufficiali del ministero…che la dia anche il presidente, forse gli sfugge la macroscopicità della situazione, o magari non gli sfugge affatto…in quanto a potenza, la cui superficie comunale rappresenta quasi il 50% del permesso di ricerca “serra s. bernardo”, il cui primo pozzo è proprio il monte grosso 2, una istanza di ricerca, denominata “frusci” (che potrete vedere in tutta la sua contiguità alla precedente) finirebbe per rinchudere tutto il territorio in un solo immane e devastante campo di ricerca e sfruttamento…saluti a tutti. miko.

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fotocronaca di un ordinario disastro ambientale

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eccovi alcune foto scattate da uno di noi sul sito del pozzo di monte grosso…monte grosso 1, anche se siamo già al 2…nessuno si è dato pena di cambiare il cartello, neppure la nuova società Intergas plus srl, figuriamoci il ripristino ambientale che pure sarebbe stato obbligatorio quando la vecchia società concessionaria della prima perforazione l’ha abbandonata…chi avrebbe dovuto controllare all’epoca?…e chi controllerà adesso che i nuovi non siano, se possibile, addirittura peggiori dei vecchi?…noi non siamo molto fiduciosi di tutto ciò che gravita intorno all’affare petrolio e crediamo finirà come in val d’agri dove i controlli ambientali sono stati affidati all’ENI – ma si! – proprio a chi dovrebbe essere controllato!…e che ci fanno quei cassonetti del comune di potenza in un territorio che è del comune di brindisi?…sindaco di potenza, ci rispondi?

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il comitato no oil siamo tutti noi

le firme piovono ormai a dirotto e non siamo quasi in grado di contarle…ecco che reagisce con l’unico strumento che possiede, la democrazia, quella città civile, quella Potenza spesso nascosta, spesso sopita, ancora più spesso scoraggiata da un coacervo di poteri indicibili che vorrebbero un’altra città e che ci avevano quasi convinto dell’inanità all’agire, della rassegnazione al sopruso, della sopportazione dell’arroganza e di tutti i mali che queste portano inevitabilmente con loro…grazie a tutti ed a nome di tutti!…ma la lotta non si ferma, vi aspettiamo ancora più numerosi ad affermare i nostri diritti di cittadini, confermando i nostri doveri di cittadini…il comitato no oil potenza siamo tutti noi!…un abbraccio da miko

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delibera della giunta regionale n. 1566 del 5/11/2007

deliberadi-giunta-n-1566.TIF  Ecco a tutti voi la copia della delibera di giunta che autorizza lo scavo a Monte Grosso. Nella seconda parte troverete il parere favorevole espresso dal comitato tecnico dell’ambiente in data 10/08/2007, da cui, come già denunciato su questo blog in un articolo precedente, si evince con chiarezza come a decidere sulle valutazioni di impatto ambientale sia in sostanza una sola persona.

la strana assenza di legambiente

Mi colpisce che nonostante vari appuntamenti pubblici e scadenze largamente annunciate non solo da questo blog, ma dai circuiti e-mail tradizionalmente di comunicazione tra realtà dell’ecologia e, cosa non trascurabile, dal quel tam-tam cittadino che normalmente funziona molto bene per cose di assai minor conto, al nostro comitato non solo non abbia aderito, ma addirittura non sia mai stata presente Legambiente Basilicata…forse si tratta di coincidenze, sovrapposizione di impegni duraturi e slittamenti di banda della comunicazione, ma è strano che nessuno di loro si sia mai fatto sentire…non voglio dare ascolto a voci maligne circa una sorta di organicità dell’associazione al circuito che gravita intorno all’assessorato all’ambiente, ma certo una voce autorevole come Legambiente manca al dibattito ed all’organizzazione….mi auguro di vedere presto qualcuno di loro…troppo vivo il ricordo di un’estate a Lampedusa nella sorveglianza delle uova di caretta caretta alla spiaggia dei conigli per pensare che oggi non si impegnino contro le trivellazioni selvatiche nella nostra regione…l’ecologia non può mai essere di comodo…cmq, visto che l’appuntamento di questo martedì non si è ovviamente potuto tenere per via delle festività, vorrei avvisare tutti che in attesa del prossimo incontro, ci vediamo domani, giovedì 27/12, dalle ore 18.00 sotto i portici di p.zza M. Pagano (p.zza Prefettura) in occasione del sempiterno banchetto per la raccolta firme…due giorni ce li siamo concessi, ora al lavoro!!!…miko.

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bollettino ufficiale degli idrocarburi e della geotermia – ministero dello sviluppo economico

http://151.36.191.195/unmig/buig/mbuig.htm è il link del ministero dello sviluppo economico per accedere al documento completo di carte topografiche della groviera petrolifera…per chi avesse voglia di spulciarlo e trovare quanta parte della nostra regione ne sia interessata, eccone in basso invece una versione più leggera e senza carte…a voi!…miko

buig-settembre-2007.doc

chi contribuisce a far perforare

L’hub energetico nel futuro della Basilicata
(da Assomin Notizie di Febbraio 2007)
Il Sole 24 Ore del 28 febbraio scrive che il Governatore della Basilicata, Vito De Filippo persegue il progetto di un hub lucano dell’energia, sull’esempio di Ravenna, ma anche di Stavanger in Norvegia e Aberdeen in Scozia. La scommessa della Basilicata è una versione moderna e ampliata della filiera del petrolio e del gas nata negli anni Sessanta intorno alle grandi piattaforme dell’Adriatico o di quella diventata motore dell’economia nel Mare del Nord.  Ha avuto infatti grande rilievo sulla stampa nazionale la notizia dell’accordo tra Confindustria Basilicata e Assomineraria per avviare una serie di iniziative che favoriscano l’insediamento e la crescita nella Regione di una imprenditorialità specializzata e ad alta tecnologia, in concomitanza con lo sviluppo e la produzione dei due giacimenti petroliferi della Val d’Agri e di Tempa Rossa.
Val d’Agri operato da Eni, che è in joint venture con la Shell, produce 90.000 b/g di olio. Tempa Rossa operato da Total, che è in joint venture con Shell ed Exxon Mobil, è attualmente in sviluppo ed entrerà in produzione nel 2010, con 50.000 b/g di olio.


Assomineraria e Confindustria insieme per l’industria upstream in Basilicata
(da Assomin Notizie di Gennaio 2007)
Il 5 febbraio a Potenza è stata firmata una lettera d’intenti fra Confindustria, Confindustria-Basilicata e Assomineraria per una serie di iniziative comuni finalizzate a un sostegno e a un rafforzamento delle aziende impegnate nella crescente attività di Esplorazione e Produzione che si sta sviluppando nella Regione.

L’accordo è stato firmato dai Presidenti di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, di Assomineraria Claudio Descalzi e di Confindustria Basilicata Attilio Martorano, in occasione della costituzione di Confindustria Basilicata, nella quale sono confluite le associazioni degli industriali di Potenza e di Matera.
Nel corso della cerimonia è stato sottolineato che la presenza in Basilicata di rilevanti giacimenti petroliferi (Val d’Agri, operato dall’Eni in joint venture con Shell, e Tempa Rossa, operato da Total in joint venture con Exxon-Mobil e Shell) richiede un’attenzione particolare per rispondere adeguatamente alle esigenze e ai bisogni di rappresentanza specifici delle aziende interessate.
Nella regione Basilicata si produce attualmente il 36% della produzione nazionale di petrolio e di gas naturale. In particolare la produzione di petrolio equivale a circa il 6% del fabbisogno nazionale ed è previsto che il suo peso cresca ancora, contribuendo a ridurre la bolletta petrolifera del Paese.
Oltre alle grandi compagnie petrolifere internazionali, sono numerose le società fornitrici di beni e servizi ad alta tecnologia – italiane e straniere – che sono impegnate nello sviluppo dei giacimenti petroliferi lucani.
L’accordo firmato il 5 febbraio a Potenza prevede quindi l’identificazione di una serie di iniziative comuni, finalizzate sia alla crescita di una consapevolezza del potenziale di risorse, che alla creazione di un rapporto di trasparenza e di partecipazione allo sviluppo delle attività con tutti gli stakeholders locali.
“Questi sono elementi essenziali – ha detto il Presidente di Assomineraria Claudio Descalzi – per favorire l’insediamento e la crescita nella Regione Basilicata di una imprenditorialità specializzata e ad alta tecnologia, che possa mirare in pochi anni ad allargare le prospettive al di là dei confini della Basilicata.”
La Basilicata può infatti ambire a sviluppare un polo tecnologico energetico italiano attraendo, attraverso forme di agevolazione sul territorio, compagnie che lavorano sulle tecnologie legate all’upstream. La Basilicata potrebbe puntare in questo modo anche alla formazione di giovani professionalità tecnologicamente avanzate.

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l’estetica natalizia di p.zza m. pagano ed il comitato no oil potenza

stasera, durante la raccolta firme presso il nostro gazebo in piazza m. pagano, abbiamo appreso con limitata sorpresa che il pemesso accordatoci per il suddetto gazebo veniva revocato in nome di una non meglio precisata estetica natalizia della piazza che, a detta del sindaco e di una serie di scherani burocratici senza volto, sarebbe stata lesa dalla presenza della nostra postazione di raccolta firme…paradossale!!!…la piazza è ornata da qualche stenterello albero di natale alquanto kitsch e da una slitta con renne di evanescente e didascalica vacuità posata su di un basamento da festival del porno domestico…noi la an-estetizzavamo, a detta di questi esteti della confusione, del nullismo, della falsificazione, della millanteria e del nulla…in realtà era chiaro l’intento di intimorirci e frapporci difficoltà…diamo fastidio…la filiera del controllo socio-politico lucano è confusa e teme un effetto scanzano…bene, noi ci saremo anche domani a raccogliere firme…chiediamo la partecipazione di tutti ai nostri banchetti, non solo le vostre firme, ma la vostra gioiosa e sana presenza, perchè di questo natale rimanga un ricordo indelebile a chi ci vuole muti e rassegnati all’indigestione festaiola che annulla i pensieri…un abbraccio a tutti, miko somma

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sindaco santarsiero, noi ci siamo e ci saremo…se non le preme il premere del petrolio e dei suoi insaziabili sacrifici umani, abbia almeno considerazione del numero di firme già raccolte…a chiederle un suo parere negativo e sereno sul pozzo di monte grosso sono i suoi concittadini (quelli che lei rappresenta tutti, al di là delle loro opinioni e scelte politiche) che le chiedono di prendere una posizione meno “liquida” e più sostanziale…ci dica dove sta, con la gente o con i grandi interessi?…vorremmo un consiglio comunale aperto ed in tempi brevissimi sull’argomento pozzo…vorremmo un sindaco impegnato per la cittadinanza e non solo interessato alla cittadinanza…vorremmo che potenza sia l’accogliente approdo di tutta una regione e l’interesse di tutta una regione a che sia accogliente…non crediamo che offrire un bicchiere di nero petrolio sia la soluzione allo psicodramma di una città in crisi di identità e del ruolo che questa città dovrà avere nel futuro nel cuore e nella mente dei lucani…potenza è dei potentini e dei lucani e di chiunque venga da noi senza alcun istinto di rapina…la aspettiamo per la sua firma alla nostra petizione.

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da oggi, giovedì 20 dicembre 2007, il comitato no oil potenza è presente con un proprio gazebo permanente in p.zza m. pagano (p.zza prefettura) per la raccolta firme alla petizione contro l’aggressione al territorio perpetrata con il permesso di trivellazione esplorativa di monte grosso 2 e per le adesioni al nostro comitato…saremo lì fino al 23 dicembre e poi ancora ed ancora, magari fino al 2012, se servirà…uniti si vince, uniti si cambia!!!…vi aspettiamo sempre più numerosi alla nostra comune lotta per la democrazia nella nostra regione!

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