lettera aperta al sindaco di potenza

Comunicato stampa

Lettera aperta al sindaco Vito Santarsiero

 

Signor sindaco,dal febbraio dell’anno corrente, dieci mesi fa, ad una specifica richiesta del comitato no oil di indire al più presto, sulla scorta dell’allarme per le trivellazioni a Monte Grosso un consiglio comunale aperto nel quale il comitato avrebbe relazionato al corpo consiliare in merito alla situazione dei permessi petroliferi, lei ed il presidente del consiglio Pietro Campagna assicuraste la sollecita indizione dello stesso al fine di rendere partecipe la cittadinanza di una scelta così impegnativa per il territorio e la popolazione per mezzo dello strumento più idoneo a rappresentare la volontà popolare, il consiglio comunale.

 

Dopo dieci mesi di inutile attesa, pazientemente sopportata per via delle mille urgenze che ogni volta si frapponevano alla convocazione del consiglio sul tema petrolio – elezioni, bilancio, ferie e quant’altro si voglia! – ci tocca ora constatare che nonostante l’impellenza di una risposta da dare entro il 18 dicembre ad un nuovo progetto di ricerca targato ENI che investe il nostro territorio comunale, permesso a nome “Frusci”, pena quel deprecabile silenzio-assenso che troppe volte ha inficiato la democraticità di scelte che dovrebbero essere largamente condivise, il consiglio comunale ancora una volta non si svolgerà per la indisponibilità di date utili di qui al 18 dicembre, ma in realtà per l’opposizione manifestata dal partito democratico ad affrontare il tema, in linea con quanto accade a via Anzio.

 

Riteniamo tale atteggiamento della principale componente della sua giunta l’ennesimo atto di arroganza che si consuma nelle solite “stanzette della politica”, rifiutando il confronto nell’aula della democrazia, il consiglio, ed allo stesso tempo riteniamo il suo personale atteggiamento al riguardo ben poco confacente a quell’immagine di uomo che mantiene le promesse nell’indipendenza del proprio giudizio, immagine che cerca di accreditare senza riuscirci, visto che è palese la sua ingabbiatura nel sistema delle segreterie di partito.

 

E non ci consola affatto sapere che la sua giunta esprimerà, a quanto è dato apprendere, parere negativo alla richiesta ENI, poiché a nostro modo di vedere è la democrazia ad uscire perdente dalla volontà di eludere ogni confronto sulla questione petrolio.

 

Se infatti in questa città, che pure da capoluogo dovrebbe dare esempio di corretta prassi di partecipazione democratica, si preferisce al dialogo con la comunità intera nelle sedi più opportune, i consigli, il metodo del paternalismo e del decisionismo con le sue altre sedi, le giunte e le segreterie politiche, ci chiediamo quanta democrazia sia rimasta in una regione tanto disastrata da entrare in crisi per un articolo di giornale e per un comunicato stampa, mentre non riesce infine a prendere coscienza – ma si tratta di un puro eufemismo! – che il sistema delle multinazionali, tanto gradito ad alcuni poteri forti di questa regione da avergli spalancato ogni porta, spoglia il territorio delle risorse in cambio del paradigma di posti di lavoro evanescenti, sempre ben spartiti dal sistema clientelare, e pronti a svanire all’arrivo di crisi o convenienze a delocalizzare dopo aver disposto di finanziamenti ingenti.

 

Sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, noi non le crediamo più come non crediamo più alla sua giunta umanamente eterogenea, nei fatti più emanazione di poteri e cattive abitudini di certa politica che trovano nella democrazia un solo elemento formale di legittimazione che della volontà di dialogare con la società.

 

Il rinvio alle calende greche di questo consiglio comunale ne è la prova e stabilire se lei sia ostaggio di tali maggioranze o non ne sia piuttosto un connivente è materia che vorremmo lasciare al libero arbitrio dei cittadini che non sono sudditi o comparse per costose parate mediatiche, ma soggetti di diritto capaci di intendere e volere e magari anche di scegliere.

 Ed è anche per questo che il Comitato No Oil Lucania attraverso lo strumento politico che ha costituito, il movimento Comunità Lucana, prenderà parte alle prossime consultazioni elettorali, comprese quelle nella città di Potenza, perché le promesse diventino fatti e non mai strumenti di blandizie ad uso e consumo dei momenti e delle convenienze. 

Miko Somma, portavoce del Comitato No Oil Lucania coordinatore regionale di Comunità Lucana  

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riunione comitato no oil

giovedì 27 novembre, alle ore 18 , presso la sede del wwf in scalinata IV novembre si terrà la riunione della cellula di potenza del comitato no oil allargata alla partecipazione dai comuni vicini, si dicuterà, oltre che naturalmente delle varie ed eventuali, della situazione relativa ai permessi “anzi” e “frusci”, dei consigli comunali aperti e in particolare del consiglio comunale aperto “fantasma” di potenza che ogni volta che sembra sul punto di tenersi qualcuna dalle stanza di piazza matteotti sembra voler rendere irraggiungibile

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una lettera da garaguso

ricevo e pubblico la seguente mail giuntami da garaguso: 

BARBARITO ERIBERTO
VIA 4 NOVEMBRE 34
75010 GARAGUSO (MT)
SALVE VORREI RCCONTARVI QUESTA MIA STORIA CON LA SPERANZA CHE POSSIATE DARMI
UN BUON CONSIGLIO.
HO 26 ANNI E SONO UN PERITO ELETTROTECNICO CON VARI ANNI DI ESPERIENZA MI
SONO SPOSATO DA POCO E STO PER RICEVERE DA DIO UN BEL BAMBINO PURTROPPO NON
LAVORO E A PROPOSITO DI LAVORO SONO ANDATO A CHIEDERLO
AI MOLTEPLICI GIACIMENTI IN CUI AVVENGONO LE TRIVELLAZIONI DI GAS.TRA
PARENTESI HO UN TERRENO SEMI CONFINANTE CON IL POZZO.HO PARLATO CON IL CAPO
CANTIERE E MI HA DETTO CHE NON C ERA LAVORO ANCHE SE HO VISTO CHE DI TUTTI QUEI
LAVORATORI CE NE ERANO ANCHE ALCUNI PROVENIENTE DALLA ROMANIA. ALLORA GLI HO
DETTO E GLI  HO CHIESTO ” E’ POSSIBILE CHE STATE ESTRAENDO I MILIARDI DAL
SOTTOSUOLO, PORTATE LAVORATORI STRANIERI ED IO CHE  HO TUTTE LE CARATTERISTICHE
SOPRACITATE NON HO DIRITTO AD UN LAVORO. ALLORA LUI MI HA RISPOSTO CHE E’
MEGLIO SE VADO A CERCARLO IN UN ALTRA REGIONE IL LAVORO COME HANNO FATTO TANTE
ALTRE PERSONE. QUELLO CHE VI CHIEDO è POSSIBILE CHE DOBBIAMO RICEVERE OLTRE AL
DANNO ANCHE LA BEFFA? E COSA O COME POSSO FARE PER FAR CAMBIARE LE COSE. NON
SIAMO NIENTE IN QUESTO MONDO SIAMO SOLO DELLE VITTIME DELLA NOSTRA STESSA
SOCIETA’.HO FATTO ANCHE UNA DOMANDA A SVILUPPO ITALIA PER POTER APRIRE UNA
FALEGNAMERIA E PER BEN 2 VOLTE E’ STATA BOCCIATA. SE VOLETE POSSO INVIARVI
DELLE FOTO PER FARVI VEDERE I PRODOTTI CHE HO REALIZZATI GRAZIE ALL AIUTO DEI
MIEI GENITORI CHE HANNO CREDUTO IN ME.LE FOTO E LA MIA STORIA SE è POSSIBILE
GRAZIE AL VOSTRO AIUTO VORREI RITORCERLA CONTRO TUTTI COLORI CHE NE SONO I
RESPONSABILE DEL MAL DI VIVERE DI UN INTERO POPOLO CHE E’ STATO SEMPRE
COSTRETTO AD EMIGRARE E A SOFFRIRE, QUELLO CHE MI STA ACCADENDO ANCHE A ME. VI
RINGRAZIO .

caro eriberto, di consigli è pieno il mondo e buoni o cattivi che siano sta alla tua intelligenza comprendere la strada più giusta per te e per la tua famiglia per tirare avanti, ma di pazienza ne abbiamo piene qualcos’altro ed alle tue domande rispondo solo che nessuno ci regalerà nulla…dovremo prendercelo!!!…prendercelo con la lotta politica e con le idee, con la passione e la necessità di trovare risposte al deserto che decenni di malgoverno ci hanno lasciato, con la voglia di rompere gli schemi mentali che ci isolano l’uno dagli altri con la scusa del piccolo privilegio concesso dal notabile di turno che mentre ci fa sentire differenti e migliori di altri, in realtà ci condanna al servaggio eterno, con l’onestà, si, questa parola desueta che vorremmo diventasse pratica dell’amministrazione e del vivere civile…e solo allora in questa regione comincerà a farsi strada la ragione ed il buonsenso e se la storia ci relega in una periferia, sta a noi costruire un ghetto od un quartiere modello e forse domani ad andar via sarà solo chi deciderà di andar via e non chi sarà costretto dalla malversazione che tutti noi lucani conosciamo come clientelismo…lotta e tieni duro!!!

un saluto, miko 

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scuse preventive

mi scuso per la latitanza di martedì (oggi oppure ieri, dipende!) e per quella di domani…molti impegni fatti di riunioni per la costruzione della rete intorno a cui dovrà innestarsi il progetto politico di cui vogliamo essere diretti artefici, di incontri con associazioni e gruppi interessati al nostro progetto e di studio fatto di consultazioni di manuali di economia politica, di scienza delle finanze e di discipline giuridiche (roba pallosa questa, ma necessaria)…domani comunque conto di inserire materiale…il lavoro va avanti e con ogni mezzo necessario…un saluto agli amici di milano che mi hanno partecipato oggi la comprensione per quanto sta accadendo nella nostra regione, l’appoggio alla nostra lotta, la simpatia umana di quanti trascuro per dedicarmi a questa battaglia…vorrei dire a tutti che se vinciamo qui, vinciamo ovunque!!!

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un articolo di repubblica

eccovi in un formato spero ben leggibile (altrimenti provvederemo) l’articolo di repubblica sul massacro di questa regione…parrebbe fotocopiato dal nostro sito in alcuni passaggi e pur se lo fosse andrebbe benissimo…ciò che scriviamo è patrimonio comune, così come lo è quel lento ed impercettibile a volte lavoro di disvelamento critico che ci aiuta a leggere tra le notizie e di cui credo ognuno di noi dovrebbe ringraziare tutti gli altri…la rete che stiamo costruendo comincia a funzionare, ma su questo ci sarà tempo per parlarne…buona lettura e non lasciamoci rovinare il fegato…qualcuno dovrà pur pagare per lo scempio di questi anni…vinceremo!!!

la-repubblica.pdf

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comunicato stampa del comitato

La democrazia non abita solo a via Anzio                                               

 

Appare francamente paradossale che la notizia di due consigli comunali che si oppongono all’unanimità a due diversi progetti di esplorazione di idrocarburi non trovi sui media locali uno spazio informativo adeguato e che addirittura si giunga a non parlarne affatto al TG3 regionale o sugli spazi informativi del sito web istituzionale Basilicatanet.                                             

Il fatto che i consigli comunali di Satriano di Lucania e Brindisi, rispettivamente nella serata di venerdì 21 e nella mattinata di sabato 22, si siano espressi chiaramente con un secco no a due dei tanti progetti che l’Eni ed altre multinazionali del settore stanno calando sulla regione determinandone il destini di damigiana petrolifera d’Italia, ben altro effetto avrebbe dovuto avere su redazioni e relative impaginazioni.Lungi da noi suggerire linee editoriali o rimarcare rilevanze non rilevate – non ne avremmo il potere e neppure la voglia! – ma se in una democrazia i fatti sono determinati anche da ben precise formule rituali e se quelle formule rappresentano una volontà popolare che si fa espressione attraverso esse, quando un consiglio comunale pronuncia un diniego esso ha un alto valore democratico per la comunità che in esso è rappresentato e tal mancanza di attenzione ad un avvenimento di estrema rilevanza per una comunità è una mancanza di attenzione all’insieme delle comunità che esse e solo esse fanno la nostra regione.                                      

E se è vero che la democrazia non abita solo a via Anzio quella mancanza di attenzione è anche il disinteresse per la stessa democrazia quale evento collettivo, di partecipazione e di condivisione attraverso il libero dibattito tra i cittadini.Spiace altresì constatare che mentre si dà un eccesso di rilievo agli acquisti di capi bovini ed ovini che il comune di Viggiano ha effettuato con una frazione infinitesimale dei proventi delle royalties, quasi esaltandone quella sorta di effetto placebo a sopire le preoccupazioni per la grande fiammata sviluppatasi al centro olii nella serata di giovedì 20 ed a cui ben altra attenzione si dovrebbe dedicare, il tg3 regionale neghi, privandola di visibilità, ogni critica verso il sistema petrolio pure espressa questa volta dagli stessi organi democratici espressione della volontà popolare e non dai “soliti” comitati di estremisti ambientalisti, frase ascoltato in una cronaca del TG3 di qualche mese fa.                          

Riteniamo che tale atteggiamento silente tenuto a riguardo dei due consigli comunali tenuti a Satriano e a Brindisi vada immediatamente corretto attraverso il debito risalto mediatico, seppur postumo, che è il dovere di cronaca ed il rispetto per le istituzioni locali, se non uno spirito di servizio che è evidentemente troppo soggettivo, a richiedere venga tenuto.                  

Comitato No Oil Lucania, il portavoce

perchè un progetto politico lucano è necessario

si avverte un fermento che attraversa questa regione ed una brezza leggera ne porta ovunque il sentore, diffondendo un aroma sottile che si chiama voglia di cambiare e di dire che in questa terra non tutto può andare sempre allo stesso modo e che forse ci si può provare a prendersi le proprie responsabilità…ovunque è un fiorire di iniziative, di comitati e di cittadini che chiedono conto di qualcosa, che dicono di no ai progetti scellerati di chi mercifica il diritto alla vita o che crede che la vita stessa sia una merce da barattare con qualche elemosina chiamata compensazione ambientale o con le solite promesse di lavoro, ovunque si avanza dietro quei dinieghi una nuova coscienza del “fare” – altro che il partito del non fare, come qualche topo gigio o qualche caimano bollano questa primavera! – un fare rispettoso della vita e dell’ambiente, un fare convinto che si possa costruire un mondo nuovo a partire da ciò che è il buonsenso stesso ormai a suggerire, “non possiamo continuare a distruggere questo pianeta in nome della bramosia di denaro e di potere e qualcosa possiamo farla già da oggi

in questa stagione di pensieri ed idee la lucania ci era già entrata con scanzano e con melfi, con quella lotta contro l’arroganza dei poteri forti che aveva piegato alle ragioni del popolo e dei lavoratori uno stato-azienda ed un’azienda-stato, ma passati alcuni anni scontiamo tutti come in assenza di una mobilitazione continua certi progetti ritornano e ritornano peggiori di prima, più devastanti e si chiamano petrolio, nucleare, discariche, acque, giustizia, assetti violati del territorio, rifiuti tossici nascosti ovunque e rifiuti tossici che sono sempre stati visibili, nel più totale silenzio-assenso di una politica che non rappresenta più alcuno di noi, ma auto-rappresentandosi nell’ideologismo dell’impresa e degli oligopoli che qualcuno ancora si ostina a definire libero mercato, crea le cause e gli effetti dell’attuale disastro economico, sociale ed ambientale, effetti gli uni concatenati agli altri, in una sequenza di cui è divenuto impossibile scorgere il principio in una idea folle di sviluppo continuo e di consumi da sostenere che porta alla morte di una società

come definire la situazione lucana, stretta tra le contraddizioni di un centrosinistra troppo legato agli affari ed alle cordate di interessi, alla politica clientelare, ai balletti di poltrone e nomine, alle crisi ad personam, all’inefficacia o all’inettitudine dei suoi esponenti e le ipocrisie di un centrodestra che ideologicamente consegnerebbe una regione intera e la sua gente alle erinni sanguinarie di quei processi globali di mercificazione del territorio pur di sedere a via anzio ed agitare lo scettro di un potere locale che odora di tecno-feudalesimo?…non la definiamo e fino ad ora l’abbiamo solo passivamente subita!!!

ma quel fermento sa di una voglia del sociale lucano di tornare protagonista – anzi! – di diventarlo per la prima volta,  senza padri nobili o cavalcatori di tigri, e forse domani, continuando a dire di no, non subiremo più, cominciando proprio da quei no a costruire una regione dove vivere non significa morire poco per volta

mettiamo insieme le nostre forze e forse quei tanti no diventeranno un si, il si alle energie rinnovabili, alla raccolta differenziata, al risparmio energetico, alla democrazia partecipativa, al biologico come unico modo di produrre in agricoltura, alla legalità, alle filiere corte, alla pace, al rispetto dell’uomo per l’uomo e per l’ambiente, alla gestione oculata dei territori, al rispetto delle vocazioni, ad una economia che non esclude, alla salute collettiva ed individuale come diritto e come progetto, all’acqua-bene comune, alla famiglia come punto di incontro delle tre generazioni ed alla società come approdo a quell’io-sociale mortificato dall’io-egotico del pensiero unico…un si alla lucania ed alla comunità lucana!!!

abbiamo allora bisogno di un progetto politico lucano, si strettamente legato al territorio, ma in dialettica continua con il mondo più ampio che non si ferma ai nostri confini, ma che è dentro noi in quanto italiani, europei, cittadini del pianeta ed esseri umani che fanno parte indissolubilmente della natura, un progetto politico lucano che si faccia discussione partecipata nella società ed agire comune negli intenti…non di fronde ambiental-intellettualoidi o di populismi identitari spicci questa terra ha bisogno, ma di un entusiasmo che nasca dal sentire che non siamo soli e dal sapere che ognuno di noi può fare la differenza se stiamo insieme e se insieme andiamo avanti verso una regione più sana…oltre le appartenenze preconcette c’è una terra che è la nostra terra, una terra che necessita di quella democrazia reale a cui realmente ed unicamente apparteniamo, un’appartenenza come valore fondante di una società in cui ci sono sempre più parti in dialogo e sempre meno “prezzi da pagare”

ecco perchè un progetto politico lucano è necessario

miko somma     

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se questo è un uomo…

vitino.JPG

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no…

ovviamente l’uomo non è il presidente de filippo che non dice mezza parola sull’incidente di viggiano, pardon l’innocua fiammata, ma siamo tutti noi a cui tocca sempre rassicurarsi perchè lo dicono “loro”…presidente, lei deve chiedere spiegazioni all’eni e riferire compiutamente ai cittadini di quanto accade e di quanto rischiano…ah, ma dimenticavo che lei non ha mica concluso l’accordo val d’agri, lei ha concluso per tempa rossa e fin quando sfiammerà corleto, lei chissà dove sarà!!! 

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copincollo dal sito istituzionale:

CGIL: CHIAREZZA SU PETROLIO IN VAL D’AGRI

 
23/11/2008 17.31.43
[Basilicata]

Dopo un guasto verificatosi giovedì scorso nel cento Oli di Viggiano, la Cgil Val D’Agri chiede di fare chiarezza su quanto accaduto. E’ necessario “innanzitutto – si legge in una nota del sindacato – che le popolazioni siano messe al corrente di cosa è effettivamente successo e di cosa bisogna fare se la cosa si ripetesse. Chiediamo ancora una volta la misurazione delle quantità di emissioni di inquinanti nell’aria, sul suolo e nelle falde acquifere; chiediamo di conoscere meglio il piano di emergenza previsto dalle vigenti normative di riferimento. In altri termini chiediamo che le popolazioni siano rese consapevoli concretamente dei rischi che si corrono e che non siano abbandonate a se stesse. Intervengano la Regione, la Provincia, i Comuni, l’Asl e tutte le altre autorità preposte a monitorare l’attività estrattiva in termini di misurazione degli inquinanti prodotti.Si costringa l’ENI a dare risposte certe e, soprattutto, si adottino politiche e modalità di controllo dei rischi che garantiscano maggiore trasparenza. Infine, sappiamo di un incontro tenuto qualche giorno fa dagli amministratori locali in sede di conferenza dei Sindaci, nel quale sembra si siano decise alcune azioni di riconoscimento dei danni in favore di chi vive nelle zone limitrofe al centro oli, ebbene si facciano sapere i termini delle decisioni adottate, i tempi, le modalità e chi dovrà eventualmente ristorare cosa e chi.Questa organizzazione sindacale –conclude la nota – chiede di essere debitamente informata non solo sui riconoscimenti economici dei danni, ma anche sulle azioni adottate e su quelle che si intendono adottare a tutela della salute dei cittadini, dei lavoratori e della salvaguardia ambientale del territorio”.

beh, direi che era ora che il più grande sindacato italiano dicesse qualcosa…

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a proposito della riunione di satriano

a proposito dell’incontro tra comitati che venerdì pomeriggio ha avuto luogo a satriano prima del consiglio comunale sono d’uopo alcune considerazioni a proposito della proposta di raccolta firme per una legge regionale di iniziativa popolare

a tal riguardo alcune affermazioni ascoltate circa uno stendere un velo su quanto accaduto in dieci anni di estrazioni e ricominciare da alcune presunte disponibilità del consigliere pittella e dell’assessore santochirico a farsi interpreti di una siffatta proposta di legge di regolazione della materia estrazioni, mi sembrano alquanto bizzarre per i seguenti motivi:

  1. dimenticare o anche solo mettere da parte quanto accaduto significherebbe assolvere una intera classe politica regionale (proprio tutta!) che se per caso non fosse collusa con il sistema coloniale di cui la presenza dell’eni è stata avamposto, almeno ha dimostrato una palese incompetenza, che è cosa altrettanto grave e ci pensare al vecchio adagio che recita sbagliare è umano, perseverare è diabolico (oppure stupido e servile, dipende da quanta consapevolezza si abbia delle cose)…il problema è che per simili errori reiterari e reiterabili qualcuno deve pur pagare, almeno politicamente
  2. il signor santochirico, al cui operato pare che un segretario regionale di un partito dia credito,  solo qualche mese fa minimizzava la situazione estrazioni con la solita idiota formula del “è tutto a posto”, “abbiamo il controllo dei rubinetti del centro olii di viggiano”, “arpab e agrobios fanno il monitoraggio” e stupidaggini simili, stupidaggini ormai palesi, viste le posteriori dichiarazioni dello stesso presidente de filippo al riguardo…come si faccia a dar credito a personaggi che credono di condurre un gregge, piuttosto che assolvere il loro compito che è anche quello di dire la verità, è materia che lascio alla coscienza di chi non capendo un tubo di questa regione vuol fare l’idraulico e non avendo i mezzi per avviare la sua piccola azienda, cerca di farsi assumere da una società più grande…detto in chiare lettere l’idraulico è la signora de simone, segretario del prc, e l’azienda è quel centrosinistra responsabile del macello!!!
  3. il signor pittella è il signor pittella, e suo fratello europarlamentare è uno dei cardini del patto pd in regione, ed evitando altre considerazioni al riguardo e con ciò rimettendomi al punto 2., voglio solo ricordare che da che mondo è mondo blandire le opposizioni offrendo e suggerendo deviazioni di rotte che non portano a nulla è attività tipica del potere reale di fronte a contraddizioni che non si vogliono o non si possono risolvere ed esecutori in qualche modo prezzolati di tali strategie sono sempre coloro che si dichiarano contigui a chi quelle contraddizioni le palesa e le combatte realmente 
  4. una proposta di legge di iniziativa popolare richiede 2000 firme che qualcuno dovrà pur raccogliere – e mi chiedo quante firme materialmente raccoglierebbero o sarebbero diposti a raccogliere nelle strade, al gelo dell’inverno, quei proponenti…modello sparano con le cartucce degli altri!!! – ed in ogni caso non obbliga il consiglio regionale che ad un esame formale della proposta, non essendo questa vincolante in nessun modo
  5. alla luce del decreto 1441 ter, che di fatto espropria le competenze regionali in materia di estrazioni (gli hanno levato il giocattolo, come recitava un commento di mario apparso su questo blog) una legge regionale in materia pare più chiudere a chiave la porta di un appartamento crollato che impedire l’ingresso di malviventi in casa…appellarsi poi a presunte e pretese incompatibilità costituzionali del decreto in oggetto con una corte infiltrata di berluskini amici dei petrolieri, ci pare come sperare in una giornata adatta a fare il bagno nel mese di gennaio a capo nord (dove in quell’epoca il sole manco sorge!)
  6. la proposta di moratoria per le estrazioni future ci sembra assurda, visto che dobbiamo ancora fronteggiare le attuali
  7. il comitato no oil lucania ha lanciato una petizione popolare che è molto più avanti in tutti i punti ascoltati nella riunione e che finora ha raccolto già 5.000 firme…detta petizione è indirizzata al parlamento europeo ed alla commissione europea e riguarda materie nelle quali si ravvisano incongruenze e violazioni delle norme comunitarie, norme che di fatto hanno prevalenza su quelle nazionali in materia di energia, salute, ambiente, libero mercato e quant’altro
  8. siamo in campagna elettorale e tentativi di etero-direzione dei movimenti sono sempre in agguato…ovviamente non ci fidiamo dei partiti tradizionali e delle loro alleanze con altri partiti che quando hanno avuto loro uomini nelle istituzioni regionali hanno seguito il solco del “firmiamo tutto e subito”
  9. mentre interveniva, il sottoscritto è stato più volte interrotto dai personaggi proponenti la bizzaria moratoria (cosa che rivela nervosismo, fastidio ed incapacità all’ascolto), addirittura invitato ad andar via dalla riunione (alla faccia della democrazia!) da un figuro antropomorfo esprimentesi in grugniti
  10. varie ed eventuali (ma sì, facciamoci due risate!)

ciò detto, questo comitato nel mentre è assolutamente disponibile ad ogni collaborazione e ad ogni dialettica sull’argomento estrazioni nella logica di far qualcosa per salvare questa regione ed i suoi abitanti dal saccheggio, non è però disponibile a perder tempo o a fare da cassa di risonanza o da truppa appiedata per una cavalleria senza cavalli…i leccaderetani che sono ovunque, opportunisticamente anche tra noi purtroppo, contano ciò che contano, cioè nulla di nulla…noi stiamo con la gente e non con chi si ricorda che esiste un popolo soltanto all’apertura dei seggi elettorali!!!

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