copincollo:
PETROLIO, IDV: ADEGUARE NORME SU EMISSIONI ACIDO SOLFIDRICO30/01/2009 15.02.46
[Basilicata]
La normativa italiana in materia di valori minimi di emissioni degli impianti industriali prevede, per l’idrogeno solforato (o acido solfidrico, estremamente velenoso, che viene prodotto in tutte le
operazioni di trattamento dei prodotti petroliferi, dall’estrazione, allo stoccaggio, al trasporto), un limite di 5 ppm (parti per milione) per l’industria non petrolifera e di 30 ppm per quella petrolifera:
cioè seimila volte superiore, quest’ultima, a quanto consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e trentamila volte rispetto a quanto raccomandato negli Stati Uniti.
A denunciare l’estrema pericolosità dell’idrogeno solforato, mortale ad alte concentrazioni ma che anche in dosi bassissime può causare disturbi neurologici, respiratori, cardiaci ed anche aborti spontanei, è il Gruppo dell’Italia dei Valori del Senato con una mozione in cui chiede al Governo di adeguare la normativa (il DM 12 luglio 1990) a quanto raccomandato dall’OMS, oltre ad adottare tutte le possibili iniziative per salvaguardare la salute delle popolazioni residenti nelle aree dove ci sono attività estrattive, di lavorazione e di stoccaggio di prodotti petroliferi.
“La situazione è particolarmente grave in Basilicata, soprattutto nella Val d’Agri, dove si estrae l’80% del petrolio italiano, e nei pressi del Centro Oli di Viggiano – sottolinea il Presidente del
Gruppo, Felice Belisario, che in proposito ha presentato anche un emendamento nei decreti legge attualmente in discussione a Palazzo Madama – anche perché non sono in funzione idonei sistemi di monitoraggio di tali emissioni né vengono effettuati screening medici costanti sulla popolazione, né l’Azienda Regionale di Prevenzione Ambientale della Basilicata ha dato pubblicità a dati scientificamente rilevanti”. Questo, malgrado a Viggiano si siano verificati due gravissimi incidenti, nel 2002 e nel 2005, e la popolazione residente abbia presentato diversi esposti contro i dirigenti dell’Eni. “Non poter avere alcun dato sulle emissioni è assurdo – sottolinea Belisario – soprattutto in una regione che ha il 70% del territorio coperto da permessi estrattivi, al contrario di quanto previsto ad esempio negli Stati Uniti o in Norvegia, dove almeno nei parchi e entro
che ci siano pesanti contraccolpi sull’economia della regione – sostiene ancora il parlamentare IdV – basti pensare che, secondo uno studio dell’Università della Basilicata, risulta che nel miele prodotto in Val d’Agri si trovano alti tassi di benzene e di alcol. Non dico di bloccare l’estrazione o la lavorazione del petrolio, ma che almeno vengano previsti ed assicurati i controlli necessari a garantire la salute dei cittadini, questo sì!”. “Diciamo sì alla elemosina della diminuzione delle accise, ma la partita deve giocarsi sull’aumento dal 7% al 50% delle royalties pagate dalle compagnie (chiesto sempre con un emendamento al ‘milleproroghe’ attualmente in discussione) e sui controlli reali dei danni alla salute che comportano le perforazioni. Su questo – conclude Belisario – sfidiamo i parlamentari di Pdl e PD. Attendiamo che firmino i nostri emendamenti e la nostra mozione. Le chiacchiere, come è noto, anche quelle bypartisan, se le porta il vento”.
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siamo sotto elezioni e capiamo il senso del comunicato…in ogni caso è un bene che qualche parlamentare lucano si svegli, anche se solo adesso, e chiede la giusta attenzione ad una problematica che qualcuno a roma crede sia un bene che sia confinata solo nei ristretti ambiti della regione…un po’ di retorica e di demagogia da parte di belisario, qualche informazione mal percepita nella fretta di voler fare per dire “io c’ero”, richieste che limitate solo all’aumento delle royalties ed a generici limiti di emissioni (gli inquinanti sono molti altri ancora) non comprendono il senso di una battaglia più ampia, l’utilizzo del milleproroghe che non è certo la sede più adatta per un discorso che ha valenza nazionale e con apposita legge va trattato…insomma belisario ci prova e fa bene a provarci…noi che abbiamo imparato tutti a tenere gli occhi più aperti sappiamo dove conduce il carro e ci permettiamo di dubitare dei risultati e persino di qualche scopo (vedi a questo proposito quanto già scritto in un precedente articolo) continuiamo a credere che questa battaglia non si vince col paternalismo di un senatore che si sveglia solo ora e presenta un emendamento ad un decreto usuale ogni anno e che come al solito contiene di tutto e di più (cosa abbastanza vergognosa, a mio parere), ma si vince prima a casa nostra con la presa di coscienza collettiva che è finito il tempo dele deleghe in bianco a questo od a quel partito, a questo od a quel parlamentare, e che è venuta l’ora di darsi da fare attivamente, cominciando dal guardarsi attorno, non lasciarsi prendere per i fondelli, denunciare e farsi carico anche personalmente del cambio di rotta di cui ha bisogno questa regione a cominciare dal saper scegliere chi e cosa ci rappresenta…meditiamo gente, meditiamo!!!