la nuova petizione popolare del comitato no oil potenza – il metodo

è in via di stesura avanzata la nostra nuova petizione popolare, avente ad oggetto l’intero territorio lucano sul quale gravano istanze, permessi e concessioni per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi, petizione che sostituirà l’attuale per il pozzo di monte grosso e per la quale prevediamo la consegna delle firme raccolte nel volgere di una settimana…a questo scopo invitiamo tutti coloro che hanno raccolto le firme alla consegna al comitato dei relativi moduli di raccolta per il loro conteggio finale

per ciò che attiene alla nuova petizione, il comitato no oil potenza, al fine di aumentare il livello di partecipazione democratica, dopo la stesura della petizione, sottoporrà su questo sito il testo della stessa all’approvazione dei propri lettori, sostenitori e di ogni altra realtà territoriale che nel nostro operato si è sinora riconosciuta (comitati, associazioni, gruppi e singoli cittadini)

questo è il metodo democratico in cui crediamo fermamente e che prevede la partecipazione dal basso all’elaborazione ed approvazione della nuova petizione…allargare la platea dei proponenti la petizione ci sembra un utile strumento per raggiungere quella regionalizzazione dell’istanza petrolio ed idrocarburi che porterà alla presa di coscienza collettiva di un problema comune ormai a tutti cittadini lucani…suggerimenti e consigli, fin da questo momento, saranno i benvenuti!!!

solo al termine di queste fasi di partecipazione avrà inizio la raccolta firme vera e propria su questo sito ed ai banchetti indicati espressamente come autorizzati alla loro raccolta nel territorio regionale…ricordiamo infine a tutti i lettori che altri testi eventualmente circolanti, pur nella meritorietà dell’iniziativa, non hanno l’approvazione del comitato no oil potenza

il comitato no oil potenza

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i parchi previsti dal regolamento urbanistico di potenza

Ricevo via mail da paolo baffari e pubblico:  

Dopo due giorni a scorazzare in lungo e largo per fotografare tutti i parchi e le aree verdi che questo Regolamento Urbanistico donerà alla città, trasformandola in una città verde, queste sono le riflessioni che scaturiscono in modo spontaneo e senza compromessi.I parchi indicati e previsti dal regolamento urbanistico sono :

  • ville storiche  già esistenti (S. Maria , Prefetto, Montereale);  
  • scarpate degne di alpinisti (Fornace Ierace);
  • montagne sperdute e ventose (Botte, Rio Freddo), anche già urbanizzate;
  • fasce di rispetto di strade a scorrimento veloce (Vallone S. Lucia), interrotte da edificazioni più o meno diffuse (lungo tutta la fondovalle), nuove edificazioni (lato Serpentone), nuova viabilità in viadotto o con alti muri di sostegno (lato Via Mazzini), forse per ricordare le antiche mura;  
  • parcheggi di cemento con sparute aiuole ed aree ricolme di rifiuti (Torre Guevara);
  • fossi e valli lungofiume (Gallitello) non fruibili e di impossibile gestione e manutenzione, in area extraurbana (direzione Li Foi di Picerno);
  • stretta fascia lungo fiume tra strade a scorrimento di aree industriali, con inquinamento da metalli pesanti (Basento).

Le aree verdi acquisite “gratuitamente” grazie alla concessione a privati di elevati diritti edificatori (si costruisce sulle scarpate) sono:

  • scarpate da arrampicata (collina  Murate), scarpata lato destro parcheggio Rione Mancusi;
  • colline impraticabili e fossi in area praticamente agricola (DUP Malvaccaro);
  • quadrato verde intercluso (Rione Mancusi).

Molte aree verdi, essendo presenti in quartieri già densamente edificati, dovrebbero già costituire standard delle edificazioni esistenti, però sono aree mai acquisite. Ciò significa che tali aree non vengono acquisire per creare nuovi standard, ma solo per rendere fruibili quelli già individuati per la vecchia edificazione.Ora alcune domande:

  • perché non lasciare ai privati aree verdi che non sono fruibili, avendo imposto il vincolo di tutela ed inedificabilità?
  • Perché acquisirle e gravare sul bilancio pubblico e sui cittadini?
  • Chi le gestisce?
  • Chi le controlla e ne assicura la manutenzione?

I parchi di Potenza sono già ridotti a discariche di ogni tipo, proprio per l’assenza di controllo e di manutenzione.

Infine una vergognosa segnalazione: è stato ricostruito un rudere all’interno del Parco di Montereale, in corrispondenza del belvedere semicircolare (tra piscina e monumento ai caduti), solo che il rudere è diventato una palazzina a tre piani, con terrazzamenti ottenuti sbancando un intero versante della collina e forse abbattendo parte della pineta!

villa-a-montereale3.jpg una foto dello scempio

 Non è un’allucinazione, è realtà: si consente di ricostruire con un incommensurabile incremento di volume, sbancando un versante senza alcun controllo: chiunque ha approvato e consentito un tale scempio andrebbe recluso come pericolo pubblico!Questo intervento è l’emblema di questa città… Ma parliamo ancora di Regolamento Urbanistico? Ripristiniamo prima un minimo di legalità, degna di un paese civile…

Lunedì prossimo, 31 marzo 2008, seconda riunione sul regolamento urbanistico, ore 18.00 sede wwf gradinata IV novembre potenza  

 

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un’altra morte bianca

l’ennesima morte bianca allo stabilimento della fiat-sata di melfi, il più moderno d’europa a quanto si dice, ci rattrista enormemente, ricordandoci l’amara realtà dell’insicurezza sui luoghi di lavoro, insicurezza che continua a mietere vittime (ben due in pochi mesi) ed infortuni più o meno gravi…insicurezza che persiste persino in quelle fabbriche che in quanto ampiamente foraggiate da pubbliche contribuzioni per loro costruzione, per prime dovrebbero esprimere una cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro che, oltre ad essere un obbligo di legge, è un valore umano a se stante da ogni necessità di produzione, dai ritmi serrati che questa impone nella follia di una competizione globale senza alcun senso, dal semplice conto economico che monetizza come investimenti inutili la predisposizione di idonee misure di tutela del lavoro…occorre riflettere…quando la confindustria insorge perchè a suo dire i controlli massicci delle autorità preposte alla sicurezza sui luoghi di lavoro e le sanzioni agli inadempienti interferiscono con la produzione, sanno questi signori che dietro ad un controllo non eseguito, dietro ad una frettolosa o cattiva manutenzione, dietro ad una inefficiente attività di prevenzione, dietro una piccola negligenza che fa risparmiare pochi euro, troppo spesso c’è il valore di una vita umana che si spezza?…non può più esistere alcuna cultura d’impresa che non tenga conto della vita umana e della sua salvaguardia!!!

la fatalità di un incidente, quando ci si misura con il bollettino di guerra delle morti quotidiane sul lavoro in italia, non è una più una mera e tragica casualità, ma diviene il frutto della scelleratezza di una cultura del profitto ad ogni costo…crediamo che sia inutile ogni altro commento

esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla famiglia dell’operaio domenico monopoli, 43 anni da cerignola (fg)

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