alcune considerazioni

la situazione è di una inaudita gravità ed in pericolo c’è la salute, l’economia, la democrazia residua in questa regione…le richieste di nuove esplorazioni petrolifere proseguono a macchia di leopardo ovunque, coinvolgendo in difficili scelte piccole amministrazioni comunali non in grado, per mancanza di un supporto tecnico-scientifico adeguato – e non vediamo come possa esistere in piccoli comuni dai bilanci minimi –  alla vastità dei problemi posti dalle richieste delle compagnie

ovvio che le amministrazioni non possano (in qualche caso non vogliano) argomentare nulla che non sia uno scontato silenzio-assenso trascorsi i 60 giorni come da legge, ed in casi simili ci chiediamo se in regione ne sappiano qualcosa di queste richieste e se almeno in sede di valutazione di impatto ambientale (visto il d.l. 1441 ter che le espropria delle competenze in materia preventiva) possano fare qualcosa che non sia quello scontato “si” che da dieci anni tutti gli assessori all’ambiente, tutte le giunte, tutti gli uffici competenti concedono ad occhi chiusi alle compagnie…tutti miopi, tutti collusi, tutti ignoranti?…a ciascuno la sua valutazione

occorre che alla regione basilicata si prenda finalmente coscienza di un grave problema, quello dell’invadenza sempre più masssiccia e totalizzante delle compagnie, un problema che, se a guidare l’affare petrolio in lucania fosse stata la ragione e non la bramosia di danaro e potere, sarebbe stato più che prevedibile anche 10 anni fa, viste quelle attitudini generali ad “allargarsi” delle compagnie, attitudini che sembrano essere connaturali alla stessa intrapresa di estrarre idrocarburi…e come giudicare altrimenti l’operato che in tutto il mondo le compagnie tengono di fronte ai territori ed alle loro esigenze se ovunque la sete di petrolio precede ogni altra considerazione?

ma se il governo italiano (ogni governo dal dopoguerra ad oggi) continua a giudicare come strategico l’operato di queste compagnie, che di nazionale nel caso dell’eni hanno ben poco oltre ad una golden share che non ipoteca nulla di nulla, di fatto non attribuisce forse ad alcuni enti privati una ibrida funzione pubblica, il soddisfacimento cioè dei bisogni energetici, che pur un compito prioritario della funzione di governo dovrebbe essere?

ciò vale a dire che le compagnie attraverso le attività di lobbying inficiano qualsiasi programmazione o politica energetica che pur volesse superare o provare a farlo la dipendenza del paese dal greggio, ed  è legittimo a questo punto chiedersi quanto gli strumenti pubblici di controllo generale dell’operato nel settore delle estrazioni degli idrocarburi (unmig, cipe e ministero dello sviluppo economico) siano “infiltrati” dalle compagnie e dalla tutela dei propri interessi in danno dell’interesse collettivo

infiltrazioni che se operano a livello internazionale e nazionale non mancano certo di radicamenti locali in questa regione che da sola concorre quasi al 10% del fabbisogno italiano…tali infiltrazioni non si rivolgono solo alla politica che ha funzione di garanzia rispetto al sistema di assenso-silenzio che deve vigere assoluto, ma sembrano dirigersi anche verso alcuni oscuri funzionari dalle mansioni assai strategiche e dalle posizioni molto defilate, personaggi che in ultima analisi sono quelli che mettono (o fanno mettere) le firme in calce alle valutazioni ed agli atti di assenso che consentono la sistematica messa a saccheggio di una regione

io dico che è arrivata l’ora di far pulizia a via anzio e dintorni ed è anche per questo che dobbiamo vincere

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PETROLIO, LATRONICO (PDL): INATTUATO ACCORDO ENI – REGIONE
 
18/11/2008 17.17.11
[Basilicata]
“A dieci anni dalla stipula dell’accordo tra l’Eni e la Regione Basilicata per lo sfruttamento delle risorse petrolifere e metanifere in Val d’Agri, emerge con tutta evidenza, come abbiamo denunciato in più’ circostanze anche tramite iniziative di sindacato ispettive in sede parlamentare, che le parti qualificanti di quell’accordo relative allo sviluppo della regione non hanno trovato attuazione”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, componente della commissione Bilancio del Senato. “La delusione delle popolazioni lucane è giustificata dalla constatazione che quel che e’ mancata e’ proprio una strategia di sviluppo produttivo della Basilicata utilizzando un grande ed eccellente alleato come l’Eni che in altre stagioni seppe attivare processi produttivi a fronte di progetti di sfruttamento: è il caso del polo chimico della Val Basento che per trent’anni ha assicurato a migliaia di lavoratori impiego e sviluppo. Neppure può sfuggire l’assenza di iniziative di partenariato tra Eni e Regione in un settore strategico come quello energetico che avrebbe potuto rappresentare una leva importante di sviluppo e di sostegno per l’intero apparato produttivo. Desta poi allarme la constatazione che a dieci anni dall’avvio degli investimenti manca ancora la rete di monitoraggio ambientale, nonostante la disponibilità delle risorse finanziarie, che non può essere sostituita da controlli episodici e disorganici. Per la parte che ci riguarda non mancheremo di sollecitare le competenze del governo nazionale perchè il contributo al fabbisogno energetico da parte dei lucani che prosegue ormai da un decennio garantisca ricadute dirette per i cittadini e processi di sviluppo produttivi sul territorio regionale ”.

ma va?…e se ne accorge solo ora?…noi lo diciamo da molto ormai e voi copiate…che scarsa fantasia!!!…e che il parun non vi lascia spazio e voi sguazzate nello stagno aspettando il pastone!!!

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riunione del comitato no oil lucania-cellula di potenza

 mercoledì 19 novembre ore 18.00 preso la sede wwf in scalinata IV novembre a potenza, riunione del comitato no oil lucania-cellule di potenza e brindisi di montagna, all’ ordine del giorno i nuovi attacchi dei petrolieri nell’area di potenza e dintorni oltre natuaralmente alle varie ed eventuali, l’invito a tutti è a partecipare

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stiamo attenti alle etero-direzioni

bene la convocazione per venerdì di un incontro a satriano per discutere di questo orrendo progetto petrolifero nel melandro che non tiene in nessun conto posizioni negative già espresse dai consigli comunali a riguardo delle estrazioni o anche dei semplici permessi di ricerca, ma stiamo attenti a possibili etero-direzioni che alcuni gruppi politici tradizionali potrebbero operare, come loro abitudine, sulla legittima preoccupazione di comitati e cittadini…detto in altri termini, se nell’aria si sentono “vendole” o “casini” locali, il comitato no oil lucania prenderà nettamente posizione…quella contro il petrolio è una lotta del popolo lucano, non di chi la usa come una tessera per riposizionarsi dopo qualche trombatura o di chi gioca al centro per fare da mediano di spinta…ci auguriamo di sbagliare…detto questo, forniremo come sempre tutta l’energia affinchè non solo si prenda coscienza di quanto accade, ma ci si organizzi per impedirlo 

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ancora i servi dei servi dei servi

MATTIA (FI-PDL): SERVE UN PIANO ENERGETICO REGIONALE
 
17/11/2008 08.02.02
[Basilicata]
  (ACR) – “Fa bene il presidente di Assomineraria e dirigente Eni, Descalzi, a sollecitare il Governo a definire un piano nazionale energetico al quale, peraltro, il Ministro Scajola come è noto sta lavorando già da mesi allo scopo di accrescere la diversificazione delle fonti energetiche e di diminuire la nostra dipendenza dal petrolio. Ma le sue dichiarazioni riferite alla Basilicata sono un’ulteriore testimonianza della necessità, che ribadiamo da tempo, di un Piano Regionale, che aggiorni quello esistente e ampiamente superato e consenta finalmente alla Sel di superare la lunghissima fase di ibernazione”. A sostenerlo è il vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata Franco Mattia (Fi-Pdl) per il quale “l’obiettivo da perseguire in sinergia tra Governo e Regione è quello di trasformare una criticità come quella del fabbisogno energetico in un’opportunità facendo diventare la Basilicata ‘piattaforma petrolifera per l’intero Paese’, accrescendo le potenzialità di sviluppo di attività dirette e dell’indotto oltre che le royalties”. “E’ perciò impensabile – a parere di Mattia – che non ci sia un documento di programmazione regionale di ricerche, esplorazioni che continuano ad interessare aree sempre più vaste del nostro territorio sino ad ipotizzare attività di ricerche in mare in prossimità della costa jonico-metapontina. Del resto il progetto, in verità non nuovo, di ‘hub energetico’ da realizzare in Basilicata cui fa riferimento il dirigente dell’Eni Descalzi ha bisogno di una strategia complessa che metta insieme l’imprenditoria lucana, le energie scientifiche e tecniche, i nostri laureati a meno che non lo si voglia ridurre ad un grande distributore di carburante, e limitarlo al secondo Centro Oli, quello in programma dalla Total a Corleto”.“La denuncia del dirigente Eni sui ritardi nell’operatività dell’accordo Assomineraria – Basilicata, che risale al 1998, inoltre – afferma Mattia – richiede alcune risposte per capire quali azioni hanno svolto le ultime tre Giunte regionali e quali ostacoli ci sono (se ce sono) dopo dieci anni. Anche in tema di ricerca di idrocarburi prima di rivendicare come sta avvenendo da più parti una sorta di moratoria e prima di assistere ad una nuova e inutile battaglia dei Comuni per bloccare le trivelle – dice Mattia – è sicuramente più utile riprendere il tavolo di confronto con l’Eni che ha presentato nuove richieste nei comuni di Satriano, Pignola, Tito, Savoia, Picerno, Abriola, Sant’angelo Le Fratte, Sasso di Castalda, e le altre compagnie petrolifere per avere un quadro di insieme delle richieste, in modo da conciliare la “grande opportunità” con le esigenze delle comunità locali”.

il padrone richiama mattia all’ordine, anzi non ne ha neppure bisogno, ed il soggetto in questione tira fuori le opportunità legate al petrolio…peccato che parlare di hub energetico significa consegnare l’intera regione nelle mani delle multinazionali con lo stato berluskino a far da garante militare…se questa non è colonizzazione!!!…il pdl lucano è il veicolo di induzione di un progetto scellerato delle lobbies energetiche che ridurrà questa terra ad un deserto, distribuendo briciole di benessere confuso per suv e televisori al plasma in cambio di tumori…siete servi dei servi dei servi!!!

la lucania non è l’arabia saudita o magari vorreste fosse l’iraq?

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la corazza

LACORAZZA (PD): IL FUTURO LUCANO RECLAMA RESPONSABILITÀ
 
16/11/2008 21.36.49
[Basilicata]

“In questi animati giorni del PD di Basilicata, ho scelto di non fare nessuna dichiarazione per evitare che, nel tentativo di spegnere i fuochi, ulteriore benzina potesse contribuire ad alimentarli”. Lo afferma, in un comunicato stampa, il segretario regionale del Pd, Piero Lacorazza.

bravissimo…condivido il silenzio…magari durasse!!!

 
 
 

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il servizio di sky

fedele nella sua ricostruzione dei fatti ed onesto nell’imparzialità con cui vanno trattati simili argomenti…una buona prova di giornalismo, questo mi sento di dire dopo lo speciale “lucania saudita” andato oggi in onda alle 14,35 su sky tg 24 ed in replica questa sera alle 22,30…quale contrasto con un pd3 che apre con la prestigiacomo che dice che tutto è ok e che in val d’agri il parco nazionale (che nella pratica ancora non c’è) convive perfettamente con il petrolio (che c’è – eccome se c’è!!!)…le affermazioni del ministro ai giardini lasciano il tempo che trovano, mentre il pd3 non trova assolutamente niente…ma andiamo avanti!

nel servizio di sky trovano spazio le lamentele dei cittadini, le proposte assurde del sindaco di calvello che vuole fare il turismo delle estrazioni (ma dico – che cavolo di gente votiamo?), l’intervista al dottor la veglia, alcuni miei commenti su monitoraggio ed indagini epidemiologiche (tratti da una lunga intervista che trattava un po’ tutto – ma non era certo uno special sul comitato) e soprattutto le dichiarazioni di de filippo…il presidente terreo (lo ribattezziamo?) mette da parte la solita boria da capobranco ed assume un atteggiamento pacato: non dipende da noi, ma solo dallo stato centrale, non controlliamo noi l’estratto (ma fino a qualche mese fa dicevano tutti esattamente il contrario, a cominciare dall’ineffabile santochirico, a cui a questo punto si potrebbe dare del…?…bugiardo!), stiamo lavorando per la modifica del tetto delle royalties (che non mi pare il parlamento abbia mai trattato o sia diventato mai per iniziativa dei parlamentari lucani un ordine del giorno di pd, pdl, udc, italia dei lavori – ma si permettetemi il gioco di parole!), però noi facciamo di qui e facciamo di lì, diamo i soldini delle royalties alle imprese, facciamo i progetti, li diamo all’università…il colmo si raggiunge quando costui afferma che “accettiamo cristianamente di essere attaccati su questa materia” (ma che vi aspettavate di farla sempre franca o vi sentite forse dei martiri?) e che i 60 milioni di euro delle royalties sono poco cosa (costui dimentica di fare la media del periodo di un anno per la determinazione e ne parla solo al prezzo attuale ed in ogni caso è cifra superiore)…roba da basso impero!!!

giudicate voi, riguardando il programma questa sera, o se riusciremo, attraverso un link (se magari qualche mano santa di lettore ci dà una mano a registrarlo e ce lo fornisce o lo piazza su youtube)…io dico che è ora di farla finita con questa gente!!!

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satriano perforabile?

SATRIANO, COMITATO SPONTANEO DICE NO A NUOVE PERFORAZIONI
 
16/11/2008 10.23.39
[Basilicata]
“Quello che avevamo presagito esattamente un’ anno fa si è avverato puntualmente.Dopo aver, per mesi, chiamato a raccolta cittadini ed istituzioni, sensibilizzandoli sugli effetti che una coltivazione petrolifera avrebbe creato sul fragile ecosistema economico ed ambientale come quello dell’area del Melandro, eravamo riusciti ad arrivare, ad una serie di deliberati comunali dei paesi interessati all’azione di monitoraggio, invasivo, capaci di far desistere, temporaneamente sulle sue intenzioni, un multinazionale come la Shell.
M
a puntualmente, il problema si è riproposto, con l’intervento dell’ENI”. Lo afferma, in un comunicato stampa, il comitato spontaneo “Satriano, No alle perforazioni”.
Il comitato nel dichiararsi, “ancora una volta, contrario ad ogni azione di coltivazione petrolifera sia nel presente che in futuro su tutto il panorama regionale” invita tutti a partecipare alla seduta aperta del Consiglio comunale il programma venerdì 21 novembre a Satriano di Lucania”.

il comunicato stampa del comitato satriaNO alle perforazioni è nei commenti al precedente articolo…per quanto ci riguarda saremo a satriano a ribadire quello che già ribadimmo nel consiglio comunale che decise il no alle perforazioni nel marzo di quest’anno

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oggi su sky tg 24

oggi, domenica 16 alle ore 14,35 ed in replica alle ore 22,35 su sky tg 24 (canale satellitare) uno speciale sul petrolio in lucania, speciale a cui il comitato no oil lucania ha dato il suo contributo attraverso diversi interventi…paradossale che mentre una importante tv satellitare si interessi alla problematica delle estrazioni in basilicata, dandosi pena di ascoltare tutte le versioni, il pd 3 basilicata fornisca sempre e solo una versione, quella di via anzio!!! 

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gli diamo una chance?

copincollo dal sito istituzionale:

IL COMITATO NO OIL DIVENTA PROGETTO POLITICO
 
16/11/2008 10.38.08
[Basilicata]

Il comitato no oil Lucania nella sua riunione di venerdì 14 novembre, tenutasi in Val D’agri, dopo avere nelle settimane passate già manifestato l’intenzione di trasformarsi in un movimento politico, pur mantenendo inalterato il proprio carattere di comitato, ha dato ulteriormente corpo alla sua scelta di partecipare attivamente e criticamente alla vita politica regionale procedendo alla nomina condivisa di un coordinatore regionale, nella persona di MIko Somma e di un gruppo di coordinamento. Lo rende noto, in un comunicato stampa, lo stesso Somma. “Tutto ciò allo scopo di formalizzare l’inizio di un percorso politico di cui le consultazioni elettorali non sono che un mezzo, uno dei tanti, nella più ferma convinzione che la politica non si spenga nelle aule consiliari, ma che attraverso esse transiti la forma democratica che perseguiamo come unica alternativa al dirigismo delle segreterie ed alla “governance” fine a se stessa, cioè quella politica dal basso, quella politica dell’ascolto e della partecipazione che non può essere uno slogan, ma uno strumento di condivisione reale, continuo, costante”.”A tal scopo, Comunità Lucana, nome che abbiamo scelto ad indicare un progetto più ampio e che alla comunità ed alle sue multiformi espressioni si riferisce, non è e non può essere un progetto chiuso, quanto piuttosto un cantiere di quella nuova politica di cui la società lucana ha oggi bisogno per far fronte alle grandi sfide a cui deve trovare una risposta, sfide per la propria sopravvivenza sociale ed economica, per la tutela del proprio ambiente naturale e delle proprie vocazioni, per l’affermarsi di un “altro modo di vedere la società e vivere il territorio”.

accidenti, questa volta sono in forte difficoltà…dovrei commentare con la solita ferocia, ma mi pare che questi siano davvero “tosti”…gli diamo una chance? 

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Comunità Lucana

comunicato stampa di comitato no oil Lucania  – Comunità Lucana

E’ nata Comunità Lucana

Il comitato no oil Lucania nella sua riunione di venerdì 14 novembre, tenutasi in val d’agri, dopo avere nelle settimane passate già manifestato l’intenzione di trasformarsi in un movimento politico, pur mantenendo inalterato il proprio carattere di comitato, ha dato ulteriormente corpo alla sua scelta di partecipare attivamente e criticamente alla vita politica regionale procedendo alla nomina condivisa di un coordinatore regionale, nella persona del sottoscritto, e di un gruppo di coordinamento.

 

Tutto ciò allo scopo di formalizzare l’inizio di un percorso politico di cui le consultazioni elettorali non sono che un mezzo, uno dei tanti, nella più ferma convinzione che la politica non si spenga nelle aule consiliari, ma che attraverso esse transiti la forma democratica che perseguiamo come unica alternativa al dirigismo delle segreterie ed alla “governance” fine a se stessa, cioè quella politica dal basso, quella politica dell’ascolto e della partecipazione che non può essere uno slogan, ma uno strumento di condivisione reale, continuo, costante.

 

A tal scopo, Comunità Lucana, nome che abbiamo scelto ad indicare un progetto più ampio e che alla comunità ed alle sue multiformi espressioni si riferisce, non è e non può essere un progetto chiuso, quanto piuttosto un cantiere di quella nuova politica di cui la società lucana ha oggi bisogno per far fronte alle grandi sfide a cui deve trovare una risposta, sfide per la propria sopravvivenza sociale ed economica, per la tutela del proprio ambiente naturale e delle proprie vocazioni, per l’affermarsi di un “altro modo di vedere la società e vivere il territorio” che allontani ogni tentativo di svendere ulteriormente questa nostra regione ed a cui la comunità lucana sembra voler nei fatti trovare una alternativa che superi quella palese e generalizzata sfiducia nell’attuale sistema politico, nei suoi partiti tradizionali, nei suoi uomini e nella incapacità di riuscire o volere trovare risposte a quelle domande di tutela ambientale, sociale, economica, democratica che dal basso si levano sempre più vive nei confronti di un “sistema” incapace ormai di comprendere altro da se stesso e dalla sua voracità.

 

Noi vogliamo essere altro, un nucleo diffuso e dialogante di criticità e proposta, in apertura costante alle dinamiche del presente e della società lucana che lo vive ed alla costruzione di un altro futuro e di un’altra società lucana che lo vivrà, e solo in questo senso la creazione di una nuova aggregazione politica, strettamente legata al territorio ed alle sue specificità ed alla ricerca di una identità che comprenda e non escluda, trova una ragione causale, essendo al tempo stesso causa ed effetto di una nuova coscienza che riteniamo si affacci alla storia di questa terra.

Noi vogliamo essere una aggregazione ed un progetto che non possono essere definiti attraverso quelle categorizzazioni che vorrebbero rinchiudere nelle caselle di una destra e di una sinistra, con l’aggiunta di un centro su cui far baricentro a seconda dei comodi e del moderatismo di turno, ma che guardano oltre, individuando nelle dinamiche economiche di una società impotente e ceduta ai poteri forti il vero campo di una battaglia politica e civile che coinvolga i territori, rendendoli finalmente protagonisti delle proprie scelte e non più succubi dei tanti potentati che in questa regione si travestono a seconda delle circostanze.

Siamo alla ricerca di quella democrazia reale fatta di differenze e senso comune, di diritti e di doveri, di giustizia sociale e di equità, di solidarietà e partecipazione, di buone pratiche di amministrazione e di tutela del lavoro, di salvaguardia dell’ambiente naturale e di un nuovo modello di equilibrio tra questo, le sue risorse e le attività umane, di rispetto e dignità per tutti nella certezza che non vi sia proprio più un’altra strada percorribile per questo popolo che merita molto più di quanto gli è concesso.

Il sottoscritto, consapevole che sono gli uomini ad essere funzionali e mai schiavi o prigionieri delle idee e certo che giammai debbano esserlo le seconde ai primi, ringraziando per la fiducia concessa, spera di essere all’altezza del suo compito.

Un’altra Lucania è possibile, un’altra Lucania è necessaria. 

MIko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana, portavoce del Comitato no oil Lucania

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tardivi risvegli

vi copincollo dal sito istituzionale l’ennesima perla targata prc:

PRC: OCCORRE UNA MORATORIA PETROLIFERA REGIONALE

 
15/11/2008 13.01.52
[Basilicata]

“Per quanto riguarda il tema legato al petrolio, non è sempre il caso di polemizzare. Gli interventi dell’assessore Santochirico e del Consigliere Pittella sono sicuramente, per larga parte, condivisibili. Occorre quanto prima che la Regione intervenga legislativamente per disciplinare le procedure per il conferimento dei permessi di prospezione e le istanze di permesso per la ricerca di idrocarburi”. Lo afferma, in un comunicato stampa, la segretaria regionale del Prc, Titti De Simone. “Ad ogni modo – continua De Simone – non può non essere rilevato come questo convincimento, maturato nell’ambito del PD, sia, quanto meno, tardivo viste le innumerevoli volte che abbiamo richiesto un intervento puntuale e trasparente della Regione che rendesse manifesto quale progetto avesse complessivamente per il territorio lucano, unitamente alla approvazione di un chiaro piano di indirizzo energetico regionale. Prendiamo atto che l’autoritarismo e l’atteggiamento “schizofrenico” del Governo nazionale – che da una parte dice di volere il federalismo e dall’altra accentra in sé tutti i poteri decisori in un ambito così delicato e strategico come quello energetico – ha fatto sì che ci si ripiegasse su una questione oltremodo importante. Il rischio è che la definitiva approvazione del disegno di legge 1441 ter abolisca una volta per tutte la possibilità di una intesa tra Stato e Regioni per le concessioni in siffatta materia. Non è immaginabile, però, neppure dare la sensazione che questo “ripensamento” regionale avvenga semplicemente per il fatto di venire “espropriati” della possibilità di “trattare” per proprio conto con le multinazionali. Non è il tempo di polemiche, dicevamo, ma neppure possiamo sottacere alcuni elementi determinanti. Innanzitutto, appare inqualificabile il contegno mantenuto dai parlamentari lucani del PDL. Occorre che dicano e facciano qualcosa nel momento stesso in cui tutte le promesse fatte, in maniera così tronfia e spocchiosa, durante la campagna elettorale si stanno traducendo in una clamorosa menzogna. Per di più occorre che anche i rappresentanti lucani della maggioranza che sostiene il governo nazionale esprimano con chiarezza quale sia il disegno di Berlusconi per la Basilicata. Non vorremmo ritrovarci dinanzi a scelte simili a quelle di Scanzano. Per quanto riguarda invece le scelte politiche a livello territoriale, siamo convinti – conclude la segretaria del Prc – che una iniziativa legislativa della Regione debba avere al centro, oltre che la disciplina delle modalità concessorie, anche e soprattutto una moratoria petrolifera regionale al fine di imporre lo stop a tutte le nuove attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi sul nostro intero territorio”.

tardivi risvegli di una partito che non avrebbe mai dovuto addormentarsi…la sig.a de simone, illo tempore calata dall’alto in regione e che pure ebbe l’ardire di chiedere i voti del comitato no oil ai tempi della vecchia campagna elettorale, che nella persona del sottoscritto rimandò al mittente la richiesta, oggi parla di moratoria…siamo contenti, ma riteniamo che con le parole non si moratorieggi alcunchè…meglio sarebbe stato se avessero aderito alla nostra petizione popolare che la chiede espressamente al primo punto, ma niente polemiche…il fatto è che prima di concordare con santochirico bisognerebbe forse chiedersi se costui abbia mai dato ascolto a richieste simili…offrire aiuto a chi non lo chiede non impone a questo di pagare alcun prezzo…a buon intenditor…

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una bellissima riunione

si è tenuta la riunione del comitato in val d’agri…per il momento, prima di un articolo che richiede un momento di sintesi e di riflessione per via dei tanti argomenti, credo basti dire che si è trattato di una riunione bellissima e ricca di contenuti…la democrazia ed il cambiamento si sono messi in moto anche da queste parti!!! 

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lo stallone ed il presidente

DOMANI A NATURALMENTE LUCANO CERIMONIA PER LO STALLONE IRGO
 
14/11/2008 18.12.57
[Basilicata]

(AGR) – Domani sera alle ore 21, nel corso della manifestazione Naturalmente Lucano, presso l’Efab di Tito Scalo si svolgerà una cerimonia in onore dello cavallo lucano Irgo Atlantis. Irgo è nato nell’azienda della signora Vita Crescenza Coviello ed è di proprietà della Regione Basilicata. E’ vincitore della categoria stalloni del concorso nazionale organizzato nell’ambito della prestigiosa manifestazione Fieracavalli di Verona. A margine della cerimonia il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo e l’assessore all’Agricoltura, Roberto Falotico interverranno sui temi dello sviluppo agricolo.

complimenti ad irgo che non riesco ad immaginare cosa se ne faccia del premio e magari avrebbe preferito un bel sacchetto di avena ed uno zuccherino, ma comunque complimenti…caro presidente, peccato che non siamo in egitto e lei non sia la spada di nessuno!!!…un dubbio sul margine della cerimonia, ma che ne sanno questi di sviluppo agricolo, avranno mica brevettato l’albero dei soldi e magari si apprestano ad impiantare la prima zecca biologica?

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la basilicata non inquinante

un’altra chicca di santochirico:

L’ASSESSORE SANTOCHIRICO VISITA LE AZIENDE NON INQUINANTI

 
14/11/2008 18.18.09
[Basilicata]

(AGR) – “La questione ambientale può rappresentare una concreta opportunità di rilancio della competitività economica della Basilicata, nonché una valida occasione per affrontare le sfide presenti e future”: lo ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, visitando la Mythen, azienda insediata della Valbasento, da dove è iniziato, questa mattina, il giro fra le realtà produttive della Basilicata nelle quali è maggiormente avvertita la necessità di coniugare le produzioni al rispetto dell’ambiente.
Lo stabilimento produttivo della Mythen è ubicato nella zona industriale di Ferrandina, dove, all’inizio del 2003, è stato acquistato un sito chimico di circa 40.000 metri quadrati (lo stabilimento della ex-Irs) e terreni adiacenti per circa 20.000 metri quadrati. La Mythen è attiva nella cosiddetta “industria chimica pulita”; produce biodiesel e altri prodotti chimici che utilizzano materie prime rinnovabili come gli oli di origine vegetale. Dagli oli vegetali si possono ottenere molti prodotti biodegradabili, che possono sostituire sostanze oggi di provenienza dal petrolio e quindi critiche per l’ambiente.
Presso l’azienda di Ferrandina lavorano circa 70 addetti, di cui una ventina tra laureati in chimica, chimica industriale ed operatori specializzati, sono impegnati presso il laboratorio di ricerca; sono circa 120, invece, i lavoratori dell’indotto.
Nel corso dell’incontro, il management dell’azienda ha fatto presente anche alcune criticità che non agevolano la produzione, come ad esempio la mancanza della rete fognante: nella difficile contingenza in cui sono sempre più numerose le industrie che smobilitano, si avverte l’esigenza dell’apporto dell’ente di promozione dello sviluppo industriale in provincia di Matera.
“E’ necessario incoraggiare quei siti produttivi che sono impegnati a sviluppare ricerca e innovazione tecnologica – ha affermato Santochirico – per produrre beni e servizi sempre meno energivori e dissipativi delle risorse ambientali e naturali. La sfida economica è anche una sfida ambientale. La qualità è la chiave per sviluppare gli scenari futuri anche in un tessuto produttivo come quello della Basilicata, formato da piccole e medie imprese, in cui le caratteristiche di innovazione e creatività possono contribuire a sviluppare un’economia e una società amiche dell’ambiente, delle comunità e delle persone”.
Il viaggio dell’assessore Santochirico tra le imprese lucane proseguirà nelle prossime settimane.

vai, vincenzo, che tra un po’ magari scopriamo che in basilicata si fa anche il nucleare pulito, l’eternit che non fa venire il mesotelioma, il petrolio dalla spremitura delle olive, il metano che ci da una mano e – chissà! – magari pure il pesce cobalto dai piedi di balsa   

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