follie del servilismo

copincollo ben due articoli:

DELICIO (UIL) SU ANNUNCIO AIUTI TOTAL

 
10/12/2008 10.50.34
[Economia]

(RI) – “La linea di credito a favore delle piccole e medie imprese lucane preannunciata dalla Total è una buona base di partenza per riconvocare il tavolo della concertazione tra Regione, compagnie petrolifere, imprenditori e sindacati e gestire la cosiddetta fase due dell’attività di estrazione e ricerca di idrocarburi in Basilicata”. Lo sostiene il segretario generale regionale della Basilicata della UIL, Michele Delicio, sottolineando che “l’impegno della società petrolifera francese di non limitarsi alle royalties che verranno alla Basilicata non appena Tempa Rossa entrerà in produzione e di sostenere l’imprenditoria lucana con prestiti per finanziare beni immateriali, strumenti di innovazione tecnologica e favorire investimenti per l’internazionalizzazione, è un fatto nuovo importante che merita la massima attenzione a livello istituzionale e da parte di associazioni imprenditoriali e dei sindacati”. Per il segretario della UIL “è l’avvio di quella nuova fase del processo di sviluppo legato al petrolio lucano che abbiamo da sempre indicato come la strada da percorrere per superare i limiti e le contraddizioni che sinora si sono registrati in Val d’Agri e che ci hanno portato nei mesi scorsi allo sciopero generale e alle manifestazioni di protesta per rivendicare innanzitutto posti di lavoro nel comprensorio petrolifero e in generale in Basilicata. Ci fa piacere constatare che la Total intende perseguire programmi del tutto inediti per la nostra regione di sviluppo territoriale già sperimentati in alcune aree della Francia e in altri Paesi in cui opera sempre nel rispetto dei progetti di sviluppo locale. Le misure di aiuto e prestiti finanziari – afferma Delicio – inoltre dovranno essere utilizzate anche ai gruppi industriali e alle aziende che sono in crisi ed hanno avviato procedure di cassa integrazione guadagni o mobilità per consentire di reagire ai problemi di mercato e produzione attraverso nuovi processi industriali e produttivi e per tamponare l’emergenza lavoro”.

CALVELLO: PETROLIO, SVILUPPO LOCALE E DINAMISMO PROGETTUALE
 
10/12/2008 11.04.36
[Basilicata]
“Mentre le multinazionali del petrolio inoltrano in modo reiterato le richieste di rilascio di permessi di ricerca di idrocarburi, (una di queste ultime riguarda zone comprese nei comuni di Anzi, Calvello, Abriola, Trivigno, Brindisi di Montagna e Potenza), a valle dei dieci anni trascorsi dalla stipula degli accordi fra Eni e Regione Basilicata, va preso atto che sui territori già interessati dalle estrazioni, si registrano ritardi sull’innesco di reali processi di crescita probabilmente anche a causa di un deficit di strategie significative di sviluppo locale, da addebitarsi alle amministrazioni comunali”.
E’ quanto afferma in una nota Rocco De Grazia, componente del Coordinamento comunale del Pd di Calvello.
“In molti casi – aggiunge – la concentrazione dei fondi delle royalties esclusivamente verso i servizi socio-assistenziali e verso la solita riqualificazione degli spazi urbani, denota la mancata individuazione delle priorità, più che essere indizio di dinamismo progettuale in periferia. Per invertire la tendenza alla involuzione sociale ed economica di queste aree interne, occorre che qui le istituzioni locali siano in grado di esprimere progetti strutturali che possano sostenere un modello di sviluppo locale, offrendo l’indicazione di un indirizzo strategico o la proposta di un documento programmatico da mettere in campo, in cui si evidenzino le priorità e gli interventi strutturali che si intenda realizzare a fronte degli investimenti.
Soprattutto ora che il Governo Berlusconi – prosegue De Grazia – mette il “bavaglio” ai territori, espropriandoli della possibilità di trattare sulle concessioni con le compagnie petrolifere, è proprio sulla questione energetica che le classi dirigenti di stanza sui territori, dovrebbero prendere coscienza del loro protagonismo, coinvolgendo i cittadini attraverso confronti aperti.
Questi territori, per uscire dalla marginalità e posizionarsi in una situazione di vantaggio, dovrebbero porre la questione energetica come tema centrale in ogni dibattito sullo sviluppo, e, secondo una logica di integrazione tra i comuni delle valli (Agri-Sauro-Camastra), dovrebbero “fare rete”, attivando in un contesto di area vasta, in modo concertato, procedure che mirino a valorizzare sempre di più la connotazione energetica dell’area del bacino petrolifero, sia per avvalorare la strategicità della istituzione in queste valli di un Parco scientifico e tecnologico delle energie, sia per affermare in tale ambito con metodi sinergici, un percorso comune di programmazione comprensoriale, al fine di concentrare e non disperdere la spesa delle royalties del petrolio.
Quando si richiama la necessità di una legge regionale – conclude – che regoli il conferimento di permessi per la ricerca e le estrazioni di idrocarburi, e quando si ipotizza di rinegoziare gli accordi con Eni, anche in conseguenza dell’aumentata stima dei giacimenti, contestualmente le ambizioni e l’intraprendenza progettuale delle amministrazioni locali dei comuni interessati andrebbero rimodulate ed incrementate, in funzione di approcci più incisivi e più esigenti, magari concertati, affinché possano generare ricadute più consistenti, realmente vantaggiose ed efficaci per la crescita sociale ed economica delle comunità di riferimento”.

servi dei servi dei servi…possibile che in questa regione ci si debba dividere tra gli entusiasti boiardi di un sistema coloniale che pregiudica ogni possibile alternativa alla monocultura estrattiva in cambio di qualche elemosina di posti di lavoro, piccoli finanziamenti e prebende varie per i parroci dell’idrocarburo liturgico e chi ora e solo ora si accorge che qualcosa non va e si muove per ciò che forse sarebbe stato utile già dieci anni fa e che oggi, alla luce di trasformazioni ed espropriazioni del governo centrale diviene assolutamente inutile?…non posso dimenticare che proprio questi ultimi, quelli che inneggiavano al grande sviluppo che il petrolio avrebbe portato alla regione, solo qualche mese fa ancora dicevano che tutto era a posto e che tutto marciava a gonfie vele…poi è arrivato il comitato no oil, la gente ha cominciato a prendere coscienza anche grazie al nostro lavoro capillare, i comuni cominciano a dire di no, ed oggi qualcuno evidentemente troppo impaurito dal ricorso alle urne e dai possibili tracolli di un sistema clientelare che fa acqua (anzi petrolio) da tutti i lati, se ne esce fuori con la solita bufala legislativa che servirebbe solo a ricompattare ciò che ormai infranto per sempre…la lucania blindata su un sistema di potere fuori dal tempo e dalla stessa logica..servi dei servi dei servi!!!…la lucania comincia a crescere e non ha più bisogno di spacciatori di consenso…destra, sinistra, centro in questa regione hanno significato solo tirannide del privilegio e del familismo più bieco…andate tutti a casa!!!

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