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01/04/2011 

la gente potrà continuare a votare inutili partiti nazionali che localmente saranno sempre stampella del centrosinistra e dei suoi metodi di gestione del potere e del consenso, noi di comunità lucana-movimento no oil invece si fa un partito lucano e certo non leghista con al centro della sua azione una visione dell’ambiente come perno di ogni considerazione economica, sociale e persino democratica

miko somma

De Filippo relaziona a Consiglio su lavoro Tavolo Basilicata

29/03/2011 16:50

Obiettivi: garanzie su ambiente, salute, lavoro, infrastrutture e ricerca. Nel “memorandum” preliminare per una nuova intesa: aggancio ad Adriatica e ferrovia alta velocità, nuovi collegamenti, un polo di chimica verde, uno di energia, aziende di sicurezza sismica, un polo di ricerca comunitario e altri simili, nuove tecnologie per abbattere le emissioni come “interventi chiaramente aggiuntivi”. “Stiamo costruendo una relazione positiva col Governo nazionale grazie all’impegno dei rappresentanti istituzionali lucani di tutte le forze politiche a qualsiasi livello. Il Consiglio dica se e come proseguire”

AGR   “Vorrei chiedere al Consiglio di fare un dibattito veloce e approfondito sì da consentire al governo regionale di sapere se e in che direzione poter fare i passi successivi, verso un’intesa che poi non potrà che essere sottoposta per l’approvazione al Consiglio regionale”. E’ una relazione ampia per quanto sintetica quella che il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha fatto al Consiglio in merito alle interlocuzioni in essere con il Governo a quel “tavolo Basilicata” chiamato a riconoscere, con infrastrutture, sviluppo e occupazione, la funzione di servizio in campo energetico svolta dalla Basilicata in favore del Paese e per la quale ha indicato la volontà di definire la questione, recependo le indicazioni del Consiglio, prima dell’estate.
De Filippo ha sottoposto all’assemblea sia questioni di merito che questioni di metodo. Tra le prime ha indicato gli ambiti di intervento che dovrebbero trovare posto in un memorandum in via di definizione tra Regione e Governo per individuare il quadro in cui lavorare e su cui poi scendere nel dettaglio.
“Innanzitutto, – ha spiegato De Filippo – riteniamo necessario scrivere in maniera più chiara e netta la funzione nazionale della Basilicata. Il governo deve riconoscere che nel quadro generale delle questioni che affronta c’è una regione che non è solo un problema ma una grande opportunità per tutta l’Italia e i fatti che stanno avvenendo nel Mediterraneo rendono più chiaro questo elemento. Se il ruolo di servizio per il sistema energetico nazionale ci viene sancito in maniera nettissima e diventa una funzione nazionale, ne conseguono più facilmente gli altri elementi e siamo in condizione di sostenere questa sfida di ottenere che l’intero Paese costruisca misurabili politiche a favore della Basilicata”.
Anche su queste politiche De Filippo ha indicato un nuovo sistema che la Regione vuole mettere in campo e che sarebbe esplicitato da subito nel memorandum. “Dobbiamo pretendere impegni che siano chiaramente aggiuntivi – ha spiegato – dobbiamo essere determinati ad andare oltre la questione delle royalty che esistono ope legis e non fanno parte di questa partita e anzi mi sento di dire che anche se ci sarà un ripensamento dell’utilizzo di quel 3 percento aggiuntivo di royalty attualmente destinate alla carta benzina ci sia concesso di declinarle per ragioni più importanti”.
Quello che per De Filippo la Basilicata può e deve rivendicare sin dal memorandum in corso di definizione è un “contributo addizionale, chiaramente aggiuntivo” da impiegare in cinque ambiti. “Il memorandum – ha detto – mette nei primi passaggi ambiente e salute. Può sembrare materia retorica, ma su questi punti dobbiamo tenere ostinatamente il livello più alto possibile, sapendo anche che la storia di questi anni è stata descritta male, col risultato che i cittadini sono erroneamente convinti che l’Eni abbia controllato se stessa mentre ci sono stati costanti monitoraggi fatti da Metapontum Agrobios su aria, acqua, suolo e alimenti, che hanno dato risultati rassicuranti, rilevando al tempo stesso casi di inquinamento da altre fonti, come quelle legate all’attività agricola. Ma – ha detto il presidente – dobbiamo chiedere i massimi standard di attenzione ambientale e ad esempio, alla Conferenza Petrolio e Ambiente di inizio mese abbiamo discusso delle attività sperimentali in atto per la cattura di tutte le emissioni di co2, di abbattimento del rumore e degli odori e di tutto quanto altro le nuove tecnologie offrono: Questo perché oltre che ai fattori sostanziali per la salute in questo campo bisogna tener conto anche della ‘valutazione di impatto emozionale’ che attività di questo tipo comportano sulla popolazione”.
Definite prioritariamente le questioni inerenti ambiente e salute “obiettivo di nuova intesa col Governo – ha detto De Filippo – non può non essere quello di un contributo addizionale, chiaramente aggiuntivo, riconosciuto alla Basilicata su infrastrutture, occupazione, ricerca e innovazione”.
Sulle infrastrutture è in composizione un quadro che porteremo al Consiglio – ha annunciato – ma inserire questo tema nell’ambito delle intese sul petrolio significa avere una ulteriore gamba finanziaria per il lavoro che la Regione sta facendo” ed ha annunciato, pur rinviando maggiori dettagli ad un’apposita relazione, l’intenzione di agganciare le grandi direttrici di collegamento nazionale, “sulla linea Napoli-Bari per quel che concerne l’alta velocità ferroviaria, agganciandoci al nodo di Foggia e con la Matera-Gioia del Colle per agganciarci all’Adriatica” oltre che di realizzare tratti su altre relazioni come la Salerno-Potenza-Bari, e l’itinerario Murgia-Pollino.
Sull’occupazione e lo sviluppo
De Filippo ha illustrato quella che ha definito una “scelta semplice e spero più leggibile. Vorremmo provare a lavorare in settori innovativi di cui facciamo riferimenti generali nel memorandum. Ci sono rilevanti possibilità nella sismica e nella sicurezza degli edifici, e ancora nella chimica verde e nella componentistica energetica innovativa. Per raggiungere questi obiettivi, pensiamo di costruire prima una intesa forte col Governo nazionale per rilanciare l’occupazione in questi settori strategici e poi, sulla scorta di questo rapporto, di chiamare i grandi player presenti in Basilicata, ossia le compagnie petrolifere, a concorrere non finanziariamente ma agendo in prima persona o con le proprie relazioni, per far partire qui nuove imprese. Vogliamo sostenere l’occupazione – ha specificato – non in termini di incentivi, ma come piattaforma strategica unitaria con le attività estrattive”. Ma non solo. “Incidiamo nello sviluppo – ha detto anche riguardo a partite attuali e che hanno visto negativamente protagonista l’Eni, come la bonifica necessaria a Tito e in Valbasento, inquadrandola come politica di sviluppo per consentire il riutilizzo di quei suoli a fini produttivi”.
Sul fronte della ricerca, il memorandum dovrebbe contenere “una più puntuale declinazione dei centri di ricerca, anche di derivazione statale, che devono crescere in Basilicata favorendo nuovi investimenti in ricerca e innovazione. Uno dei punti che è già sufficientemente delineato riguarda la creazione di un Centro studi europeo sull’energia e sulla sicurezza energetica che dovrà essere configurato come struttura a carattere sovranazionale, di diretta competenza comunitaria”.
Questioni tutte che si aggancerebbero al nuovo piano industriale con cui l’Eni vorrebbe evitare un progressivo calo delle estrazioni in Basilicata (che dal 2012 nelle attuali situazioni scenderebbero progressivamente verso i 20mila barili al giorno) e salire invece a 125 mila barili/giorno. “Ci assicurano che lo farebbero con un numero di pozzi inferiori rispetto ai 52 previsti nel primo accordo di programma del 1998, che eliminerebbero totalmente le emissioni dal Centro Oli di Viggiano rimuovendo anche la fiaccola, che metterebbero in campo impianti di energie rinnovabili, ma quando con la Giunta regionale ho incontrato i vertici dell’azienda, guidati dall’amministratore delegato Scaroni, ho chiarito che la Basilicata non avrebbe affrontato la questione senza avere al proprio fianco il Governo nazionale per costruire una relazione forte”:
E il presidente, nella sua esposizione, non ha trascurato la questione metodologica illustrando come per il raggiungimento di questi obiettivi sia stato messo in campo un lavoro convergente di tutte le forze politiche e dei vari rappresentanti lucani nelle varie istituzioni, indicando questa scelta come assolutamente indispensabile specie nel momento storico attuale.
Penso non sfugga a nessuno di voi – ha detto – che l’Italia sta concentrando i suoi sforzi su alcune questioni, come riduzione della spesa pubblica, della evoluzione della spesa storica, della standardizzazione dei costi. Le risorse a disposizioni sono insufficienti mentre la dinamica economica che l’Italia sta vivendo che è delle più difficili e che avrebbe richiesto più risorse”. In questo quadro generale “si percepisce una marcata debolezza del Mezzogiorno nella politica nazionale. C’è una prevalenza, riscontrata da tutti gli amministratori del Mezzogiorno indipendentemente dall’appartenenza politica, delle ragioni della geografia nelle scelte del nostro Paese rispetto a quelle della politica”.
De Filippo ha citato a mo di sintesi della situazione denunciata quanto sta avvenendo in occasione dell’alluvione del Metapontino. “In questa occasione – ha detto – abbiamo costruito un’azione congiunta che ha visto lavorare per gli stessi obiettivi, al fianco della Regione, il sottosegretario Viceconte e i parlamentari di tutti gli schieramenti. Ma a oggi, a riprova della difficoltà del momento, questo grande lavoro congiunto ha prodotto poco, non per nostra incapacità ma per condizioni oggettive della finanzia nazionale, e forse tra qualche giorno una prima Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri potrà contenere una cifra di 5 milioni di euro per l’emergenza in Basilicata, di cui 2 messi dalla Regione Basilicata”.
“Le questioni sono complesse perché la situazione finanziaria italiana è più complessa di quello che pensiamo e ci sono gerarchie istituzionali che si riferiscono più ad ambiti geografici che politici” ha osservato De Filippo spiegando che “in questo quadro, appare evidente la necessita di una più forte congiunta azione della Basilicata che lasci comunque intatto il profilo di differenziazioni politiche come testimoniano le posizioni in consiglio e sulla stampa, ma serve un quadro istituzionale perfettamente sintonizzato nell’interesse della nostra regione”. Ma anche su questo aspetto, che ha ricordato essere in linea con quanto enunciato nella relazione programmatica di inizio consiliatura, il presidente ha chiesto un pronunciamento del Consiglio.
—————————————————————————————————————-questa in sintesi la relazione di de filippo con cui chiede al consiglio di approvare una strada già ampiamente tracciata dagli atti monocratici che finora sono stati messi in campo sulla faccenda petrolio…ora con un certo ritardo da parte mia (troppi impegni in questi giorni e su fronti molto differenti) provo ad argomentare alcune ragioni di dissenso sul merito di quanto dichiarato…sulla prima parte del discorso, quella del riconoscimento da parte dello stato di maggiore attenzione per la basilicata sono senz’altro d’accordo ed è sempre stato un argomento per il quale mi sono speso…che piaccia o meno, l’estrazione di greggio in basilicata è un capitolo importante della politica energetica nazionale e in tale senso va trattato e compensato il peso che la regione ne sopporta…perchè di peso si tratta, qualunque cosa ne pensi de filippo che subito dopo nega evidenze che son chiare a tutti e lo fa rovesciando berlukonianamente la realtà ed affermando che ai cittadini è stata data errata percezione dei fatti…MA QUALE ERRATA PERCEZIONE!!!…

i fatti sono che costui ed i suoi sodali hanno sempre affermato che tutto era sotto controllo, mentre i più attenti osservatori avranno notato come il tiro veniva corretto ogni giorno, spostando sempre il senso delle cose verso altri significati, deviando l’attenzione pubblica dal vero problema di controlli ambientali mai fatti secondo parametri di controllo reale, ma secondo la logica delle pezze giustificative (pezze a colori, potremmo dire)…ora di soggetti che hanno rilevato quei monitoraggi come monitoragi fantasma non c’è stato solo il sottoscritto, ma molte associazioni che dati alla amno hanno potuto rilevare l’insussistenza di quei monitoraggi o perlomeno la non congruità degli stessi all’idea stessa dfi monitoraggio!!!…

de filippo, però da vecchio democristiano se la cava facendo finta di nulla e proprio all’argomento monitoraggi (e quindi al ruolo dell’arpab che lui stesso aveva affidato a sigillito ed alla sua gestione allegra) cambia le carte in tavola tirando fuori dal cilindro metapontum agrobios, coautore dei monitoraggi sul plesso di viggiano, ed i cui risultati hanno invece in più occasione dimostrato “stranezze” varie…la logica è stata sempre ed ovviamente non iscrivere mai queste stranezze in un discorso specifico rispetto ai parametri, ma farle perdere in un generale tutt’appostisto che tendeva a far passare come allarmismo ogni valutazione avversa proprio a quelle estrazioni, deviando l’attenzione pubblica verso altre direzioni, tanto da far apparire i casi di inquinamento più un prodotto dell’attività agricola che della stessa attività di trasformazione del greggio…vogliamo fare un esempio?…diga del pertusillo…si trovano degli inquinanti chiaramente utilizati nell’industria estrattiva (bario per esempio) e si attribuisce la presenza del bario non al principale indiziato, i fanghi di perforazione che sono ricchi di barite, un composto fluido a base di bario ed altre schifezze chimiche, ma all’agricoltura e ad alcuni concimi che ne contengono invece quantità trascurabili…o se volete per i dati di aumento delle neoplasie si insiste sulla non possibiltà di legarne l’aumento innegabile alle estrazioni, per le quali non sono mai state fatte indagini specifiche, e si preferisce attribuirle a fattori ambientali quali i cambiamenti alimentari e degli stili di vita, dimenticando che se una causa non è chiarita non può essere esclusa, e non essendo esclusa la possibilità che il trattamento del greggio possa incidere su tale aumento (non ci sono studi epidemiologici) specifici, pur bisognerebbe includerla tra le possibili cause di quell’aumento, ma si conclude seraficamente che non è così e che il petrolio non è tra le cause…chiudiamo allora questa pagina che è meglio, non essendo questo commento la sede per valutazioni che altrove troverete sia nel blog che nei quotidiani che hanno pubblicato numerosi comunicati stampa al riguardo…

qui si discute di opportunità economiche, occupazionali, infrastrutturali, dimenticando però che attendere che qualcuno ti regali qualcosa è operazione fideistica vana…l’eni e lo stato vogliono qualcosa in cambio delle sostanziali inutilità che de filippo chiede…vogliono aumentare le estrazioni!!!…questo è un dato di fatto, un imperativo e non certo una occasione di confronto…de filippo ovviamente da uomo del petrolio non cerca come invece sarebba apparso chiaro di mettere sul piatto della bilancia i danni provocati finora per trattare migliori condizioni all’esistente, ma minimizzandoli rende la partita solo economica, quindi oggetto di una trattativa per il futuro…spero di essere stato chiaro sul punto…

se de filippo avesse ammesso i danni, avrebbe certo alzato al rialzo la trattativa (e questo lo sa benissimo il presidente), imponendo de facto una migliore posizione della regione al tavolo con eni e stato, ma facendolo si sarebbe esposto all’evidenza che qualcosa non aveva funzionato sia nei controlli che nella gestione del sistema…troppo rischioso ed allora si gioca sulla pelle di tutti una partita che è e sarà sempre più a perdere…invece di postare una richiesta secca di aumento delle attuali royalties da realizzare in parlamento attraverso una legge, si accetta l’aumento di estrazioni chiedendo migliorie che nascondono il disastro val d’agri di cui tra qualche anno magari ci si renderà conto (ed avverto fin da ora che non accetterò scuse da nessuno!!!) e quello di una regione dove saltato l’asse dell’accordo di programma eni-regione del 98 che fissava a 102.000 barili/giorno le quantità di estratto si potrà estrarre dinamicamente a seconda del mercato e delle esigenze (modello pomigliano o mirafiori per intenderci o se volete melfi) e si potrà farlo ovunque perchè nel frattempo in regione si sta approvando tutto l’approvabile attraverso determine dirigenziali che trasformano di fatto ed a tappe graduali tutte le attuali istanze di ricerca in permessi di ricerca (vedi la mappa del petrolio sul banner in alto della testata del blog)…in mezzo ovviamente una regione che diventa altro da ciò che aveva stabilito voler diventare…e lo decide de filippo ed in subordine un consiglio la cui capacità di comprensione delle cose è invero assai bassa…

sulle infrastrutture potremmo discutere a lungo e, senza ripetermi, spesso abbiamo indicato altre necessità per questa regione che non siano collegamenti all’alta velocità che di fatto esistono già oggi e che solo andrebbero praticati attraverso una ricontrattazione degli attuali accordi con trenitalia, ma anche qui invece di aprire un discorso su cosa, nel caso, occorra fare in termini di infrastrutture, si indicano opere calate dall’alto e che se a realizzarsi impiegheranno anni, avranno però come contraltare un aumento immediato delle estrazioni…

per il momento mi fermo qui per non appesantire la lettura, ma continuerò in altri articoli…

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